29 settembre 2007

PER DIRE NO!

VOTIAMO NO alla consultazione dell'8, 9 e 10 Ottobre

sull'Accordo nazionale di luglio su mercato del lavoro, stato sociale e pensioni.


Partecipiamo alla giornata di sciopero generale per tutte le categorie private e pubbliche proclamato da tutti i sindacati di base e autorganizzati per il 9 NOVEMBRE

Il 23 Luglio 2007, Governo sindacati Cgil Cisl Uil e Ugl, Confindustria e altre organizzazioni di datori di lavoro hanno stipulato un accordo nazionale, che mantiene la Legge 30, aggrava la precarietà lavorativa, diminuisce le garanzie dello stato sociale (welfare) e smantella definitivamente le pensioni pubbliche. Ancora una volta, si vogliono scaricare i costi delle imprese per una ridotta "ripresa economica" attraverso tagli ai redditi, ai diritti di lavoratori e lavoratrici soprattutto donne, giovani e precari.
Per legittimare questa operazione, i sindacati firmatari hanno lanciato una consultazione "certificata", che si terrà nei giorni 8, 9 e 10 Ottobre in tutta Italia.

PERCHE' VOTARE NO:

PENSIONI: il famoso "scalone" della legge Maroni è "trasformato" in una soluzione graduale di "scalini", che allungano a regime l’età lavorativa e contributiva per andare in pensione più della stessa legge Maroni, arrivando a 62 anni e 35 di contributi nel 2012 rispetto ai 57 e 35 di oggi; dal 2010 saranno ridotti i "coefficienti di trasformazione" dell'8% per i calcoli sulla pensione, riducendo ancora le future pensioni dei giovani precari, che non raggiungeranno nemmeno il 60% dell'ultima retribuzione. Si riduce a poca cosa il provvedimento sui "lavori usuranti". Non si procede a separare previdenza e assistenza, aggravando l'Inps – che non sarebbe per nulla in passivo – di costi impropri.
Inoltre l'accordo legittima l'aumento sulle buste paga da gennaio 2007 dello 0.30% dei contributi, che colpisce i singoli e le famiglie monoreddito o senza figli. Si regalano alle imprese la decontribuzione delle ore di straordinario, la detassazione dei premi di risultato, con un progressivo effetto di innalzamento dell’orario di lavoro e con minore possibilità di garantire nuova occupazione.


LEGGE 30 E PRECARIETA': la legge del Governo Berlusconi tanto contestata che introduce 44 tipologie contrattuali diverse e senza garanzie e certezza di diritti, rimane invariata. Il "supermercato" dei contratti di lavoro precari e atipici (ormai 6 milioni di lavoratori in Italia) resta aperto. Non sono state nemmeno eliminate le tipologie più inutili e dannose, peggiorando anche i contratti a tempo determinato; non si inseriscono i casi che permettono la stipula di questi contratti a tempo; dopo i 36 mesi a tempo determinato, tali contratti possono ripetersi all’infinito previo accordo con la copertura di qualche sindacato compiacente.

  • Chi può votare: lavoratori/trici, anche precari, presentando la busta paga; iscritti al collocamento con presentazione del libretto; in mobilità, pensionati e autonomi certificando la propria condizione.
  • Dove si può votare: i seggi saranno nei luoghi di lavoro, nelle sedi dei Municipi e in altri locali territoriali da definire. (Per ulteriori Info sui seggi dove votare scrivete a redazione@erre.info o tel. 3386034789).