31 luglio 2008

DRAMMATICA LA SITUAZIONE
DEI COMMISSARIATI SUL LITORALE

NETTUNO: INDETTA UNA CONFERENZA STAMPA SULLA DRAMMATICA SITUAZIONE DEI COMMISSARIATI DI POLIZIA E DELLA SICUREZZA NEL TERRITORIO DEI CASTELLI ROMANI E DEL LITORALE

La Camera del Lavoro Territoriale di Pomezia, la Funzione Pubblica CGIL dei Castelli ed il SILP per la CGIL hanno denunciato la grave situazione in cui versano i Commissariati distaccati della Questura di Roma, la situazione della sicurezza delle nostre città, la mancanza di una politica coordinata per la sicurezza dei cittadini che veda integrarsi ognuno per le proprie competenze ai vari livelli gli enti locali, le forze di polizia e lo Stato.

Nel corso di una Conferenza Stampa, aperta anche ai cittadini e agli operatori del settore, svoltasi il 25 luglio 2008 presso la Sala della Giunta del Comune di Nettuno, la Cgil e il SILP hanno denunciato che la mera strumentalizzazione ai fini elettorali, oramai anche locali, delle politiche della Sicurezza non solo non supporta l'attività delle Forze dell'Ordine nel contrasto al crimine, ma addirittura può aggravare la Sicurezza stessa dei cittadini perché non offre soluzioni, ma accresce il senso di insicurezza.

Da uno studio eseguito, emerge un dato allarmante circa la carenza degli organici delle forze di polizia e della loro distribuzione su Roma e Provincia cui si aggiunge la ormai cronica carenza negli organici e nell'organizzazione delle Polizia Locali e nell'erogazione di servizi da parte degli enti locali ritenuti indispensabili per garantire la civile convivenza tra i cittadini quali ad esempio i servizi sociali e alla persona.

L'area dei "Castelli Romani" e il litorale risultano, sulla carta, presidiati da ben 7 Commissariati, con alcuni dei quali aventi organici già ridotti del 50% rispetto alle previsioni e che, con i nuovi tagli previsti dal Governo, rischiano la definitiva soppressione.

L'immagine del Commissariato di Genzano di Roma, che a fronte di un organico previsto di 60 uomini si ritrova a dover assicurare tutti i servizi demandati con la metà del personale, rende chiara testimonianza della situazione emergenziale della sicurezza in queste zone.

Ancora più allarmante risulta la realtà di Pomezia e del suo litorale, prive del Commissariato di Polizia, nonostante l'importante e rilevante polo industriale e dove, soprattutto in estate, il numero degli abitanti raggiunge cifre da capoluogo di regione.

Nonostante gli studi sociologici sull'area, nonché le numerose operazioni di polizia che hanno portato all'arresto di appartenenti a cosche camorristiche o mafiose ivi operanti, i vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza non hanno ancora deciso di istituire un Commissariato di PS, non avvertendo, colpevolmente, come l'azione mafiosa in quei luoghi ha oramai assunto proporzioni tali da non poter più parlare di tentativi di infiltrazioni bensì di radicalizzazione del fenomeno criminale.

A questi dati si aggingano quello relativi agli organici delle Polizia Locali che malgrado gli sforzi di qualche amministrazione comunale di buona volontà sono e restano ben al di sotto del 50% e non garantiscono un'adeguata copertura dei servizi su tutto il territorio del nostro comprensorio che comprende ben 67 Comuni che vanno dal litorale fino ai confini con l'Abruzzo passando per Colleferro e Subiaco.

A fronte di quanto esposto, le organizzazioni sindacali organizzatrici della conferenza hanno inteso aprire con le Amministrazioni Comunali un "Progetto di Sicurezza" che, nell'andare oltre l'attuale modello di militarizzazione e personalizzazione nella figura del "Sindaco Sceriffo", riunisca tutti quei soggetti chiamati a concorrere alla realizzazione di un tavolo permanente che consenta di monitorare tutti quei fenomeni che destano allarme sociale.

Immaginiamo il coinvolgimento degli insegnanti, veicolo fondamentale per l'affermazione della cultura della legalità e che dal loro osservatorio privilegiato possono segnalare quelle situazioni familiari emergenziali che rischiano di favorire il percorso delinquenziale dei giovani, così come quello delle varie associazioni dei cittadini, dello SPI CGIL e delle Camere del Lavoro Territoriali, quali concreti testimoni delle realtà sociali territoriali.

A fronte dell'attuale sistema di sicurezza che, istigando e al tempo stesso cavalcando le paure delle persone, fonda la propria azione sulla chiusura e ghettizzazione del diverso, il modello proposto dalla CGIL si basa sul concetto di "Sicurezza Partecipata" dove le Istituzione, i cittadini e l'associazionismo creano una "rete" volta a individuare le criticità sul territorio e adottare soluzioni partecipate.

La CGIL nel ritenere strumento fondamentale per tale opera il ruolo della Polizia di Prossimità e al fine di attivare tale modello, ha esortato i sindaci che hanno aderito affinché sollecitino gli organi preposti a sottoscrivere patti territoriali volti ad assicurare un efficace livello di Sicurezza modulato sulle singole esigenze locali.

Ufficio Stampa Cgil Pomezia-Castelli