03 febbraio 2009

NETTUNO: NESSUNO PUÒ CHIAMARSI FUORI?!

I fatti di Nettuno, ovvero il barbaro episodio consumato da tre balordi ai danni di un immigrato indiano, che a tutti i costi non si vuol far passare per atto xenofobo, squarcia il velo su una situazione esplosiva. La dichiarazione rilasciata dal sindaco di Ardea Carlo Eufemi, residente a Nettuno, suona come un'ipocrita esibizione di buone intenzioni che di fatto non trova a supporto alcuna azione reale svolta per contenere, offrire, un'alternativa valida ad un fenomeno, che sia noia, o razzismo, è sempre più preoccupante.

Lo sfondo razziale sembra essere stato accantonato, ma sappiamo bene che la destra estrema è un fenomeno ben conosciuto nel nostro territorio che trova adepti e sfrutta le debolezze di giovani inconsapevoli come il minorenne di Colle Romito arrestato per il grave fatto. E non dimentichiamo che non più di un anno addietro proprio nel territorio a Sud di Roma, del quale facciamo parte, venne costituita "Rifondazione fascista", un gruppo della destra più estrema e radicale che conta diversi iscritti.

Anche il corteo, organizzato dalla comunità indiana di Anzio e Nettuno, dal PRC, dai DS e dall'Associazione Soweto per esprimere solidarietà e sdegno, ha avuto dei momenti di tensione. Al passaggio dei manifestanti un gruppo di estremisti di destra ha iniziato ad insultare gli extra-comunitari presenti urlando frasi del tipo "Bruciateli tutti!", e solo l'intervento delle forze dell'ordine che si è interposto è riuscito ad evitare il peggio.

E' questo lo sfondo dove si è consumata la vicenda. E' questo l'ambiente nel quale è maturata "l'azione eclatante" come viene proposta dalla stampa nazionale, al termine della quale i tre hanno inviato anche SMS ai loro conoscenti con una riga in romanesco: "Gli amo fatto la festa!"

Di seguito la dichiarazione "tutta mani avanti" rilasciata agli organi di informazione dal sindaco di Ardea che si appella agli enti superiori dello Stato nel nome di una legalità della quale si è fatto portabandiera, ma che non è capace di garantire nemmeno negli aspetti più semplici della vita amministrativa di questo comune e, di seguito, quella della segretaria del locale Circolo del PRC

Il Webmaster



La dichiarazione del sindaco

E' vergognoso e inqualificabile ciò che successo a Nettuno, anche per opera di un ragazzo residente ad Ardea. E' la conferma che nessuno può chiamarsi fuori e tutti dobbiamo fare qualcosa perché non vengano travolti i valori fondanti della società democratica: tolleranza, rispetto di sè e dell'altro, solidarietà, regole e doveri.
Il territorio litoraneo a sud di Roma è una polveriera, caratterizzato da una crescita demografica abnorme di provenienza sia italiana sia straniera che inevitabilmente genera problemi di convivenza e di integrazione.
Occorrono politiche di accoglienza e di inclusione sociale e contemporaneamente azioni per il rispetto delle regole e della legge, più presidi sociali e più forze dell'ordine e condanne esemplari per chi si macchia di reati così ignobili.
Mi auguro che le antenne orientate su questo territorio in tale circostanza consentano di aprire finalmente un tavolo tra enti locali e enti superiori per individuare le ricette e le soluzioni giuste.



Nettuno: che non sia solo l'inizio

Il PRC di Ardea si associa ovviamente allo sdegno sull'aggressione di Nettuno ai danni di un extracomunitario. Riteniamo lo sbando sociale e culturale dei giovani del nostro quartiere il sintomo più allarmante di questa vicenda.
La trascuratezza dell'amministrazione sfocia anche in disarmanti fatti di cronaca, dalla mente di un'adolescente può scaturire l'assurdo quando questo è vittima di una totale indifferenza. Basta passare per via California (Tor San Lorenzo), dove su un muro in bella vista è apparsa una scritta esattamente il 25 Aprile di tre anni fa: "morte ai partigiani" (oppure svastiche con la scritta "Juden raus!").
Sorvoleremo sull'evidente incoscienza della storia, e sul fatto che nessuno vi ha posto attenzione o ha provveduto a cancellare.
Ci saremmo aspettati però in questo caso una presa di posizione da parte del sindaco, due parole spese per denunciare la situazione in cui versano i nostri ragazzi, ai quali è negato qualsiasi punto di aggregazione, o iniziative rivolte a loro.
E' proprio da loro che il circolo di Rifondazione vuole ripartire, invitando nella nostra sede di Tor San Lorenzo, tutti i ragazzi del quartiere che vogliono partecipare, per discutere insieme ed esprimere liberamente ognuno i propri disagi e le proprie aspettative.
Spesso il mondo degli adulti non è in grado di comprendere, ma siamo certi delle loro capacità e determinazione, basta dare loro le opportunità, questo ci saremmo aspettati!
Ma anche questa volta la delusione lascia spazio ad una certezza su ciò che vorremmo vedere: la partecipazione e la fusione tra il mondo saggio dei grandi e quello inconsapevole degli adolescenti.

Barbara Tamanti
Segr. PRC - Circolo di Ardea