17 marzo 2009

EMERGENZA AFFITTI

PRC Donne - Circolo di Ardea

«In Italia mancano due milioni di alloggi popolari
Tredicimila case vuote in una città spopolata»

La crisi si abbatte sulle case. Per il Sunia: "È emergenza affitti"
La crisi è ancora più pesante per chi vive in affitto.

Aumenta infatti il canone medio e cresce il numero di famiglie che, non potendo acquistare una casa, cerca di concludere un contatto di locazione, ma diminuiscono le risorse pubbliche a sostegno degli inquilini con redditi bassi.
Secondo la ricerca presentata oggi da Cgil e Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari) in dieci anni, dal 1999, i prezzi degli affitti sono cresciuti fino al 145% nelle grandi città. Attualmente il canone medio è di 1.100 euro al mese, mentre per i contratti in corso il prezzo medio è di 740 euro, e solo il 15% dei contratti viene agevolato dallo Stato.
Così che l'incidenza sul reddito della spesa per l'affitto continua a rimanere alta, sopra il 50%. L'indagine traccia vaste "aree di disagio abitativo" tra chi vive in affitto in Italia, circa il 20% delle famiglie. I dati elaborati su Roma e Milano registrano 30.000 famiglie in graduatoria per un alloggio pubblico, 16.000 sfratti e 44.000 richieste di contributi all'affitto. L'emergenza abitativa allarga ancora i suoi confini quando nelle statistiche si fanno rientrare gli immigrati e gli studenti fuori sede.
Se si guarda all'offerta di case in affitto, che pure è aumentata, si nota l'innalzamento della disponibilità sul mercato di tagli piccoli, sopratutto bilocali, situati in zone periferiche. "Questa è una semi-novità che rappresenta l'espulsione dal centro delle famiglie in affitto", ha spiegato Luigi Pallotta, segretario generale del Sunia. Le richieste di locazione sono in rialzo, ha sottolineato il sindacalista, anche a causa della crisi che ha determinato un calo delle compravendite residenziali: nel terzo trimestre del 2008 il ribasso registrato è stato del 13%. Pallotta ha, poi, osservato come la contrazione delle compravendite non abbia colpito solo le grandi città, ma anche quelle medie.
Per quanto riguarda le differenze territoriali, i canoni maggiori si registrano al centro di Roma e Milano (2.300 e 2.250 euro al mese). In generale i prezzi più alti si trovano nel Nord e nel Centro Italia, fa eccezione Torino, dove il canone medio (850.000 euro al mese) è uguale a quello dei Capoluoghi meridionali "Le istituzioni si sono dimenticate di chi vive in affitto", ha ammonito Paola Agnello Modica, segretaria confederale della Cgil. "È necessaria" ha aggiunto "una risposta del governo che continua ad annunciare un piano casa mentre erode le già scarse risorse a disposizione". Secondo l'indagine, il Fondo di sostegno all'affitto dal 2000 si è ridotto del 44,41% e si prevede che nel 2011 segnerà un meno 66,58%.

Fonte: Panorama