03 dicembre 2009

LA PAROLA LIBERTA'

"una ribellione unanime contro un potere maschile che ostenta la sua misoginia e che esibisce le donne come trofei "


da : noidonne.org - di Tiziana Bartolini  
 

Il primo decennio del terzo millennio, che con la fine del 2009 volge alla conclusione, qualche novità la fa intravedere. Intanto c’è una ripresa di dibattito pubblico che, a partire dalla rappresentazione dell’immagine femminile nei media fino ad arrivare alle analisi sulla effettiva condizione delle donne oggi in Italia, ci riguarda molto da vicino e ci sollecita a rinnovare pensieri e sguardi di genere sul nostro tempo. Poi c’è un po’ di stampa e di televisione che hanno aperto redazioni e palinsesti a tematiche e idee insolite per i loro ‘tradizionali’ contesti. Beninteso, si tratta di avamposti nel deserto sconfinato del sistema mediatico, ma consola il fatto che l’effetto propagazione può essere illimitato. Sta a noi cercare di massimizzare i benefici che quei messaggi possono innescare, anche approfittando di episodi casuali. Infatti non era certo nelle intenzioni di Berlusconi incendiare una miccia con quel suo ‘più bella che intelligente’ rivolto all’Onorevole Rosi Bindi in diretta tv, ma è successo che la perfetta risposta ‘non sono una donna a sua disposizione’ della vice presidente della Camera - oggi anche presidente del Partito Democratico - abbia fatto da detonatore. Le donne si sono riconosciute nella risposta della Bindi ed è scattata una ribellione unanime contro un potere maschile che ostenta la sua misoginia e che esibisce le donne come trofei dopo la caccia nella Savana. Altro fatto di notevole rilevanza è la prima manifestazione nazionale indetta da uomini in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne promossa dalle Nazioni Unite. Riportiamo in queste pagine il testo integrale della lettera ‘Da uomo a uomo’, manifesto pubblico con cui Maschileplurale si presenta e che ha diffuso il 21 novembre a Roma nel corso della manifestazione. Al di là dell’impatto numerico, è impossibile non sottolineare la sua valenza simbolica. Poi, entrando nel merito delle argomentazioni, notiamo che i firmatari precisano che il loro gesto non è ‘un atto di solidarietà con le donne, ma un’iniziativa di responsabilità individuale e collettiva’, dunque è un atto al quale intendono dare piena valenza politica. È una assunzione di responsabilità in quanto genere maschile, che non si ferma alla denuncia ma che si spinge oltre. Arriva a riconoscere che ‘occorre creare un'altra civiltà di relazioni tra persone’. E in questa prospettiva hanno iniziato a fare la loro parte, incontrandosi e confrontandosi a partire dal 2007 con non poche difficoltà, visto che Maschileplurale si compone di gruppi attivi in varie città. Non sarà stato facile per loro, probabilmente, trovare delle sintesi e perciò l’approdo del 21 novembre e della lettera aperta è da valorizzare. E da accogliere come segno dei tempi. In questo primo decennio del terzo millennio capita anche questo, che ci siano uomini con la ‘schiena dritta’ che dicono ad altri uomini di non essere interessati a consumare i corpi e le relazioni come al fast food, che preferiscono la libertà al potere. È una bella parola, ‘libertà’, di cui dobbiamo riappropriarci, uomini e donne, epurandola dalle distorsioni che la attraversano e che la inquinano con declinazioni di comodo.

(1 dicembre 2009)

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