14 marzo 2010

IL CENTROSINISTRA IN PIAZZA "EVVIVA"


ROMA – Piazza del Popolo a Roma si riempie per la manifestazione organizzata dai partiti di centrosinistra: "Si' alle regole no ai trucchi". Questo lo slogan che si legge nei pannelli messi ai lati del palco, mentre sullo sfondo la scritta: "Per la democrazia, la legalita', il lavoro, i diritti". "Siamo 200mila a Roma" annunciano dal palco gli organizzatori della manifestazione a metà pomeriggio.

Manifestazioni analoghe sono state organizzate in numerose altre piazze italiane. Le principali a Genova, Bologna, Milano, Mestre, Cagliari, Bari. Fra le numerose testimonianze di lotte, esperienze politiche e sociali di iniziative per difendere il posto di lavoro, raccontate dal palco che si sono mischiate agli interventi di partiti, in particolare quello di Riccardo Iacona, giornalista Rai conduttore di "Presa diretta", il quale ha parlato a nome della Federazione nazionale della Stampa, dell'Usigrai e di Articolo 21. "Il tema della libertà e dell'infromazione - ha detto - è uno dei cardini della democrazia e richiesde un impegno di lotta sempre più forte".

Molte le bandiere di partito da quelle del Pd, a quelle dell'Idv, a quelle della Federazione della Sinistra, del Psi, a quella di Sinistra Ecologia e Liberta'. C'e' il Popolo viola rigorosamente vestito del colore simbolo con scarpe e magliette.

Epifani: "La democrazia si sostanzia nelle regole"

Molti palloncini galleggiano sulla piazza, da quelli dei Verdi che reggono uno striscione con su scritto: "Fermiamo il nucleare", a quelli a quelli dell'Italia dei Valori edella Cgil, molto presente nella piazza a partire dal segretario Guglielmo Epifani.Parlando con i giornalisti il leader della Cgil ha detto "quello che lega questa piazza è la consapevolezza della gravità della situazione sociale. Stiamo vivendo un passaggio delicato per la vita democratica del paese. C'è un problema di regole nelle istituzioni, una democrazia si osstanzia propria dalle regole".

"Resistenza contro il telefascismo" uno degli striscioni esposto dai manifestanti, mentre su un pupazzo che riproduce il premier Silvio Berlusconi alla fine della piazza si legge: "A Berlusconi interessa solo non essere processato". Il Cavaliere in giornata aveva definito “un’ammucchiata” l’appuntamento del centrosinistra a piazza del Popolo. “Quella di oggi a Roma è davvero un aggregato stravagante e contraddittorio. Con il solito Di Pietro, ormai leader incontrastato della sinistra”. Parole, quelle del premier, pronunciate dal Tg 4 di Emilio Fede, e a cui rispondono un po’ tutti i leader saliti sul palco capitolino. Questa piazza “non è il lettone di Putin”, afferma Bonelli (Verdi), è una “grande prova di democrazia”.

INTERVENTI – Nencini (Psi): “Il Capo dello Stato non in discussione perché garante dell’Unità”

"Un bel colpo d'occhio questa piazza, certo meglio di quella del 'predellino' a Milano. Non e' vero che la giustizia non funziona, fate un bellissimo applauso al ministro Alfano che con grande rapidita' ha gia' mandato gli ispettori a Trani". Con queste parole il segretario del Psi, Riccardo Nencini, il primo a parlare alla folla di piazza del Popolo a Roma, inaugura la manifestazione del centrosinistra in difesa della democrazia, per la legalita', il lavoro e i diritti. Nencini ha continuato citando Dante, perche' anche l'Italia di oggi "e' un paese diviso, senza una missione, senza una bandiera" e, per questo, il centrosinistra deve "rinnovare la politica, impegnarsi a offrire una proposta agli italiani, indicare la strada per un nuovo inizio. Per questo dobbiamo essere uniti e non commettere l'errore che nel passato ci ha portato alla sconfitta, quello di lavorare ognuno per se'".
Poi, sul ruolo di Giorgio Napolitano: “Il presidente della Repubblica non deve essere messo in discussione perche' e' il garante dell'unita' del paese e della Costituzione. Non possiamo tirarlo da una parte e dall'altra a seconda del momento, non possiamo farlo diventare come un re Travicello" afferma Nencini.
INTERVENTI - Bonino: “Una riscossa democratica a partire da questa piazza”

"I sentimenti tiepidi non bastano per conquistare la fiducia della gente". Cosi', citando Anna Politovskaja, Emma Bonino ha chiuso il suo intervento a Piazza del Popolo, dove e' in corso la manifestazione dell'opposizione. "Ci saranno molte trappole, ma ce la possiamo fare, possiamo vincere qui e in altre regioni italiane", ha detto la Bonino, che ha chiesto alle cittadine e ai cittadini - "non sudditi" - in piazza "di essere militanti di questa campagna, per qualche ora al giorno candidati presidente come me. Non siete con me, ma io con voi". Da questa piazza, si e' detta convita la candidata alla presidenza del Lazio, e' possibile la "riscossa democratica e civile di questo Paese". Una piazza "di speranza e di proposta", non di "sterile protesta". "Io sono qui - ha spiegato Bonino - perche' sono grata di essere la candidata di tutti voi e spero di rappresentare tutti coloro che magari hanno votato altro ma che oggi, confusi e delusi, sentono il nostro stesso bisogno di legalita', onesta', rispetto delle regole e decoro istituzionale". "Serve un nuovo inizio - a proseguito - un modo diverso di vivere e concepire la politica".

"Occorre essere alternativa al vecchio e a questo regime da basso impero prepontente perche' si sente moribondo. Chi si sente forte ed e' forte - ha detto la Bonino - non ha bisogno di essere arrogante. L'arroganza e' segno di debolezza. Vogliamo essere propositori, prefigurare un'alternativa di lunga e profonda durata anche storica. Iniziare una storia altra e alta, federalista, di religiosita' laica". "Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo", ha quindi concluso Emma Bonino citando Gandhi.

INTERVENTI - Bonelli (Verdi): “Questa piazza non è un’ammucchiata”

'Berlusconi ha definito questa piazza una 'ammucchiata', ma non e' il lettone di Putin, e' una piazza che da' una grande prova di democrazia'. Risponde così alle parole pronunciate in giornata dal premier, il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, parlando dal palco della manifestazione a Piazza del Popolo.

“A casa l'Agcom! Se ne devono andare a casa", ha poi urlato dal palco Bonelli denunciando la non indipendenza dell'Authority secondo quanto emergerebbe dalle intercettazioni riportate ieri dal quotidiano "Il Fatto". No al nucleare, no alla privatizzazione dell'acqua, ha ribadito il segretario dei Verdi, invocando "un'Italia diversa, di persone per bene, che rispettano le regole", e che deve "rilanciare un progetto di governo".

INTERVENTI - Vendola (SEL): “Il cantiere del centrosinistra ricomincia oggi da qui”

Il governatore della Puglia e leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola sale sul palco di piazza del Popolo, accolto da un caloroso applauso dei manifestanti: "Il berlusconismo è una bestia ferita che dà gli ultimi colpi di coda e noi - dice - dobbiamo scrivere un'altra storia, diversa da quella che richiama un populista liberista che ha in spregio i diritti dei lavoratori"."Se e' vero che il racconto del berlusconismo e' finito tra le macerie dell'Aquila- aggiunge Vendola- dobbiamo sapere che non possiamo stare seduti sulla sponda del fiume per vedere passare il cadavere dell' avversario".
In questo senso, Vendola non risparmia critiche anche alla sua parte politica: "Noi, gente del centrosinistra, dovevamo difendere con più forza l'articolo 1 della Costituzione", perchè, spiega il governatore pugliese, il governo Berlusconi ha "stracciato l'articolo 18 e reso impossibile, per un lavoratore, alzare il dito e dire no al padrone". "Il lodo liberta' e lavoro e' il vanto e orgoglio della nostra Costituzione. Oggi dovremmo riscrivere, l'articolo 1 della Costituzione dicendo che oggi l'Italia e' una Repubblica televisiva fondata sull'impunita' delle classe dirigenti". Sottolinea dal palco Vendola.
Infine, l'esortazione: "Noi del centrosinistra - conclude Vendola - non abbiamo ancora un racconto che sembri credibile per l'alternanza. Il cantiere ricomincia oggi da qui, proprio da questa piazza".

Casini (Udc): "Errore politico gravissimo la piazza che recupera L'Ulivo"

Da Cernobbio, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini considera "un errore politico gravissimo" la manifestazione di oggi del centrosinistra contro il governo. "Una piazza che recupera l'Ulivo - ha detto dopo aver concluso il suo intervento al Forum di Confcommercio - e in cui si esibiscono cartelli e oltraggi al capo dello Stato è un errore politico e un aiuto insperato a Berlusconi in un momento in cui deve dare delle risposte sulle cose che non ha fatto".

INTERVENTI - Ferrero (Federazione della Sinistra): “Tutti insieme alle elezioni per cacciare Berlusconi”

"L'impegno che dobbiamo prendere oggi, al di la' delle differenze, e' che alle prossime elezioni politiche ci presentiamo tutti insieme per buttare giu' Berlusconi, per ricostruire una speranza, per impedire che questo signore distrugga questa Repubblica per la quale tanti uomini, donne, giovani, sono morti sulle montagne tanto tempo fa". Cosi' il segretario del Prc, Paolo Ferrero, dal palco di piazza del Popolo.
Per Ferrero e' in corso "un attacco alla democrazia che parte da ignobili decreti e da un attacco all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Questo governo vuole che i lavoratori diventino dei servi". Secondo l'esponente comunista, pero', c'e' un attacco "anche alla scuola perche'- dice- questo governo ci vuole tutti sudditi e ignoranti. Questa e' la lotta fascista che sta facendo questo esecutivo". E per questo "va cacciato dall'unita' delle opposizioni nelle piazze".

INTERVENTI – Di Pietro (Idv): “Nostra priorità è unire il centrosinistra per cacciare il ‘novello Nerone’”

"Scusateci intransigenti, dobbiamo avere la forza di pensare al paese, di fare squadra, questo adesso e' il nostro impegno prioritario perche' l'unita' e' l'unico modo per liberare il paese da questo fascismo di ritorno". Come aveva promesso, Antonio Di Pietro e' intervenuto dal palco della manifestazione di piazza del Popolo senza mai citare il presidente della Repubblica e usando toni insolitamente moderati per lui.
Il leader dell'Idv, comunque, non ha risparmiato epiteti coloriti per Silvio Berlusconi, definito "piduista", "corruttore matricolato", "novello Nerone che se la ride e racconta barzellette mentre l'Italia brucia". Detto cio', Di Pietro ha chiarito che oggetto delle attenzioni deve essere solo il governo: "Solo di questo dobbiamo parlare, solo su questo dobbiamo impegnarci, non dobbiamo affrontare altri argomenti se non quello di liberare il paese da Berlusconi".

Per fare questo, secondo Di Pietro, "i partiti di opposizione devono trovare con umilta' una speranza di alternativa", "dobbiamo ricostruire il paese dalle macerie che questo governo, ormai al crepuscolo, sta lasciando. Per Idv l'impegno prioritario e' lo sforzo comune per abbattere alle urne Berlusconi, perche' la matematica non e' un'opinione. Dobbiamo vincere le elezioni e convincere, perche' se dopo Berlusconi viene un Berluschini non abbiamo risolto nulla". Una critica pero', Di Pietro l'ha mossa: "Se la politica avesse preso spunto da Mani pulite per cambiare le regole del gioco, impedire ai condannati e ai corruttori di fare politica, oggi non saremmo a questo punto".

In conclusione, una frecciata interna sul "capitolo del conflitto di interessi”. “Purtroppo – afferma il leader dell’Italia dei Valori – dobbiamo dirlo: e' troppo facile prendersela soltanto con Berlusconi, c'e' stato il concorso di colpa grave di chi nel centrosinistra ha pensato di giocare con il fuoco e si e' bruciato le mani. I responsabili di questo errore devono venire a chiedere scusa agli italiani".

Genova – Don Paolo Farinella: “Il Pd esca dal budino e faccia opposizione più forte”

'Per sconfiggere la brodaglia berlusconista lancio un appello al segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani: esci dal budino in cui versa il Pd, in Italia serve un'opposizione piu' forte, il voto regionale deve dare un calcio nelle palle a Berlusconi'.
E' stato oggi pomeriggio davanti alla prefettura di Genova l'appello del parroco Don Paolo Farinella ai 400 partecipanti alla manifestazione di Popolo viola, partiti del centro-sinistra e semplici cittadini contro il decreto salva-liste del governo Berlusconi, per dire 'Si' alle regole, no ai trucchi'.
'Berlusconi puo' governare ma non puo' impadronirsi della nostra liberta' - ha detto Don Farinella - e' moralmente illegittimato a governare, dovremmo spedirlo a Hammamet. A Bersani e Di Pietro chiedo un'opposizione piu' forte, devono concentrarsi a mandarlo a mare, al polo artico o in galera'.
'Mentre l'Italia e' in agonia, un decreto salva Premier e via!', e' stata la scritta sul grande striscione issato dal Popolo viola davanti alla prefettura di Genova. Circa 400 i partecipanti al presidio conclusosi con un corteo lungo le vie del centro citta'.

Bologna – Ruotolo: “Annozero si costituirà come parte lesa a Trani”

“Uno stato di diritto resta tale se vive una informazione libera'. Sandro Ruotolo, della redazione di 'Annozero', e' intervenuto dal palco della manifestazione organizzata a Bologna dal Popolo viola per mettere 'in guardia sul momento difficile che la democrazia italiana sta vivendo'.
Sulla vicenda dell'inchiesta di Trani, Ruotolo ha detto che, insieme a Santoro, si 'sentono parte offesa. Ci rivolgeremo agli avvocati per seguire tutto l'iter procedurale. Non e' la prima volta che hanno tentato di chiudere 'Annozero'. Loro hanno complici anche dentro l'autorita' di garanzia', ha aggiunto rifendosi al commissario Giancarlo Innocenzi.
Tuttavia, il giornalista ha espresso scetticismo sul fatto che, dopo il pronunciamento del Tar e la conseguente decisione dell'Agcom, le trasmissioni come 'Annozero' possano riprendere in Rai. 'Non vorrei fare la Cassandra, ma Silvio Berlusconi e il governo non ci vogliono mandare in onda fino al primo aprile', ha osservato ancora Ruotolo, invitando poi la gente a partecipare alla manifestazione di protesta organizzata, insieme alla Fnsi, per il 25 marzo al Paladozza di Bologna.
Manifestazione, quindi, confermata perche' 'secondo noi il cda non cambiera' idea - ha chiarito - Anzi, cercheranno di non farci fare nemmeno la manifestazione a Bologna'.

INTERVENTI – Bersani (Pd): “Cambiamo l’agenda del Paese. Riapriamo gli spazi di democrazia”

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, lancia il suo appello dal palco di piazza del Popolo per una “grande riscossa democratica”. Un costante richiamo alla parola “alternativa”. “E' ora - ha detto- di cambiare l'agenda del Paese. Si riaprano tutti gli spazi della democrazia delle regole”. La nuova Italia, ha affermato Bersani, “la costruiremo con poche parole: lavoro, onestà, serietà, regole, civismo. Sono le parole delle nostre piazze. Sono le parole di una grande riscossa democratica. Avanti allora! Guardate che le cose cambiano. Affrontiamo con fiducia questo grande appuntamento elettorale: andiamo a vincere. Viva il lavoro, viva la Costituzione, viva l'Italia di domani!'.
Il segretario del Partito democratico richiama la centralità dei temi del lavoro e delle grandi questioni sociali, “parole gemelle, che si danno la mano”. Invita a mettere da parte le “bolle di sapone” dei grandi annunci miracolosi di Berlusconi per affrontare con impegno i problemi veri della gente, dal lavoro appunto, al diritto ad avere una sanità che funziona, una scuola per tutti in un quadro di legalità e di rispetto delle regole.
Dopo avere ironizzato sul “governo del fare” che in realta' e' il governo del “fare gli affari suoi”, Bersani ha sottolineato l'importanza di non fissarsi su Berlusconi, perche' si deve operare tenendo presente l'alternativa da costruire: “Lo combatteremo non avendo lui negli occhi, ma l'Italia di domani”. E personalmente su Berlusconi ha affermato che “Lui e' troppo forte ancora per essere finito, ma e' troppo finito per essere forte”. Il segretario del Pd ha poi invitato a riflettere che in questa situazione Berlusconi puo' essere piu' pericoloso perche' in preda al nervosismo puo' essere tentato di forzare le regole democratiche.

“Che futuro vogliamo per il nostro paese?” si e' chiesto Bersani. “Che Paese vogliamo nel nostro futuro? Vogliamo un Paese che regala sanatorie di miliardi agli esportatori di capitali e poi manda i bambini a scuola con la carta igienica nella borsa? Ma e' questo il paese che vogliamo? Noi diciamo che un'altra Italia e' possibile”.
Bersani lancia così quello che ha definito un “messaggio chiaro, forte e positivo: e' ora di cambiare l'agenda del paese. Si riaprano tutti gli spazi della democrazia delle regole, nel parlamento, nell'informazione, nella discussione pubblica, nel sistema delle televisioni. Si illumini finalmente la questione sociale. Si dia voce e risposta ai problemi degli italiani, ed e' il lavoro il primo problema”.
“Il lavoro di oggi e il lavoro di domani, il lavoro -ha detto Bersani- del dipendente, dell'autonomo, del piccolo imprenditore che fa per bene il suo mestiere. Il lavoro che sfugge di mano alla nuova generazione. Dare lavoro con un grande piano di piccole opere affidate ai Comuni. Dare lavoro con un piano per l'efficienza energetica e di fonti rinnovabili. Dare lavoro riprendendo una linea di politica industriale e di committenza pubblica. Dare lavoro sollecitando i consumi e mettendo un po' di soldi in tasca a chi ha bisogno di spenderli per vivere dignitosamente. Dare lavoro ripristinando crediti di imposta automatici per il Mezzogiorno. Dare lavoro cancellando i tagli drammatici alla scuola e alla ricerca. Dare lavoro migliorando per la nuova generazione le regole del lavoro, non distruggendole come sta avvenendo. Il lavoro dunque e le grandi questioni sociali ambientali, la sanita' e la scuola ambedue universalistiche e a responsabilita' pubblica. I grandi servizi, i pilastri dell'uguaglianza e dell'integrazione davanti ai quali per noi non c'e' ne' povero ne' ricco, ne' bianco ne' nero, ne' sud ne' nord. Discutiamo della non autosufficienza, discutiamo di quanto costa una medicina per un pensionato. Sono i nostri valori che non dobbiamo lasciare muti ma che ci devono guidare. Chiediamoci che futuro vogliamo per il nostro paese”.Da "DAZEBAO"

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