12 aprile 2010

DOMENICO FERONE ALL'ATTACCO


riceviamo e pubblichiamo



Alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni e delle dichiarazioni lette, sui giornali locali e non, ritengo opportuno e necessario dare un contributo sulla vicenda che sta vivendo il Pdl locale e che, purtroppo, coinvolge tutta la cittadinanza di Ardea.
Il problema che appare evidente è certamente di natura rappresentativa a livello istituzionale, sia in funzione politica sia amministrativa. La coesione politica dovrebbe essere operata dal capogruppo: nella fattispecie dal consigliere Massimiliano Giordani. Il quale, però, non sembra essere il garante di tutti i consiglieri del Pdl, o presunti tali.
Ciò è dovuto presumibilmente o alle note vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti membri del Consiglio comunale che ricoprono ancora oggi incarichi istituzionali, nonché amministratori dell'attuale Giunta Eufemi, oppure alle diverse correnti ai quali i consiglieri del Pdl fanno riferimento. Questi ultimi, in contrasto sui programmi da attuare nel territorio, limitano il loro impegno alla divisione degli spazi politici.
Riprendendo un passaggio della dichiarazione rilasciata dal capogruppo Giordani, tratta dal sito del quotidiano on-line “Il Faro” del 3 aprile scorso, in risposta ai consiglieri Fanco e Tedesco, “ replica, che per opportunità e senso di responsabilità politica non uscì per non creare scompiglio – dice Giordani – a differenza di quanto hanno fatto altri che, incuranti del pericolo del centrosinistra, hanno pubblicato richieste di dimissioni ai vertici locali in piena campagna elettorale”
c'è da chiedersi: è prevalente la responsabilità politica dovuta ad elettori e cittadini o l'opportunità rispetto alle esigenze dei singoli?
In piena campagna elettorale, tanto il capogruppo del Pdl che il sindaco Eufemi, contravvenendo alle direttive del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di non modificare gli assetti politici durante il periodo elettorale, hanno permesso agli esponenti dei partiti del centrosinistra (basti ricordare le dichiarazioni rilasciate da Walter Roviglioni “IdV” il 24 febbraio scorso a “Il Faro”), di strumentalizzare la revoca dello scrivente.
Formalmente la revoca della mia delega a opera del sindaco è avvenuta per mancanza di fiducia anche se, prima del provvedimento, molte erano state le attestazioni di stima dello stesso in relazione alla qualità e alla concretezza dell’azione amministrativa da me portata avanti, oltreché dell’impegno e della competenza manifestati.
Eppure nel luglio del 2007 accettai la carica assessorile offertami proprio da Carlo Eufemi per la forte stima e l’alta considerazione verso la sua persona e per i valori, come la trasparenza e la legalità, da lui decantati in campagna elettorale, valori per i quali i cittadini, ridandogli fiducia ne hanno fatto un credo.
Risulta alquanto inspiegabile l’ostilità dimostrata nei confronti dei consiglieri del PdL Fanco, Tedesco e Antinucci (a quest'ultimo va comunque la mia stima per la coerenza, la correttezza e la competenza politica che lo distinguono in un assise di dubbio livello), nonostante il risultato elettorale conseguito dalla nostra coalizione.
Purtroppo, nella concezione politica di molti esponenti di Ardea non importa quanto tu possa far bene o essere presente con impegno e volontà per cercare di dare una svolta al paese. Prevale troppo spesso, invece, lo status quo personale. In questo senso, Ardea rischia di continuare a essere la città che certa politica vorrebbe rinnovata. Ma solo a parole.
Domenico Ferone (assessore sfiduciato Comune di Ardea )

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