06 aprile 2010

UN AMOREVOLE SUHARTO

Berlusconi scopre l'amore e se ne fa alfiere in politica, 'brandendolo' contro l'odio e l'invidia che a suo avviso si annidano nell'opposizione. Dall'IdV al Pd alla Sinistra, passando per la magistratura e per il sindacato, includendo la società civile che scende in piazza per opporsi al regime e l'informazione che non piega la schiena, in tutti dimora la gramigna della cattiveria contro di lui.

Usa categorie legate alla passione -che pure e' elemento importante nella politica come ci ricordano Weber e Berlinguer- ma lo fa utilizzando un linguaggio virulento che mal si confa' al partito dell'amore di cui si proclama leader. Ma che tipo di amore ispira il suo partito? Forse quello che e' alla base dell'introduzione del reato di clandestinita', ritorno alla colpa d'autore hitleriana, oppure quello che lo spinge, insieme ai suoi accoliti leghisti trasformati in nuovi crociati, a contestare una legge dello Stato come la 194 e una decisione presa dall'Agenzia del farmaco, opponendosi alla pillola abortiva e prospettando alla donna la strada della non scelta sul proprio corpo e dell'espiazione del 'peccato' attraverso una sofferenza maggiore.

Amore si, forse ce n'e'. Ed e' profuso verso gli evasori e i corrotti, i mafiosi e i fuggitivi dalla legge, agevolati da provvedimenti 'caritatevoli' come lo scudo fiscale, il processo breve, il ddl intercettazioni.

Amore ce n'e', poi, nelle segrete stanze del potere, in quel via vai di escort che nasce dalla presunzione di sentirsi in fondo un gran sultano, sprezzante verso l'etica pubblica e la dignità femminile, convinto di essere al di sopra della legge, morale e reale, lui che e' un 'amorevole' Suharto d'Occidente.

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