12 giugno 2010

CARO FIGLIO MIO... LETTERA DI UNA SCHIAVA MODERNA DELLA FABBRICA ITALIA


Noi siamo senza parole, e con il sangue agli occhi per quello che i padroni ci stanno facendo.

FIAT: POMIGLIANO; OPERAIA A FIGLIO, NON POTREMO PIÙ GIOCARE LETTERA APERTA DIPENDENTE, CON NUOVO PIANO SARÒ MODERNA SCHIAVA (ANSA) - POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI), 11 GIU - «Quando mi chiederai di portarti al parco a giocare, al mare o semplicemente a fare una passeggiata o a mangiare un gelato, dovrò dirti di 'nò, perchè il mio lavoro non me lo permetterà»: Anna Solimeno, mamma di tre bambini, e operaia dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco (Napoli), si rivolge al più piccolo dei suoi tre bambini, in una lettera aperta di risposta allo spot 'Fabbrica Italià, realizzato dall'azienda e in onda sulle reti nazionali. L'operaia contesta lo spot e le condizioni di lavoro chieste dall'azienda per la produzione della Panda nello stabilimento locale. «Caro figlio mio - scrive Anna - siccome non riesco a dormire per i mille problemi che mi affollano la mente, voglio raccontarti la verità di questo piano industriale che la Fiat sta attuando per incrementare i propri profitti economici, 'predicendò il futuro sul raddoppiamento della produzione e dell'esportazione di auto all'estero. Le sole cose che raddoppieranno saranno gli utili nei conti Fiat e il carico di lavoro di noi poveri operai, e per me raddoppieranno le possibilità di ammalarmi per colpa di turni massacranti e postazioni di lavoro sempre più pesanti. E sarò assente da casa per tutti i giorni della settimana e in quelle poche ore che sarò presente, sarò così stanca e stressata che non avrò nemmeno la forza di abbracciarti». «Bimbo mio - conclude Anna - quando mi chiederai chi sono, potrò solo dirti che sono una 'schiavà della Fiat, moderna, ma pur sempre schiava di un sistema che ci massacra per i propri interessi pagandoci sempre meno e togliendoci spazio per la nostra vita sociale e familiare oltre ad averci tolto tutti i diritti. La verità non è, quindi, quella trasmessa sulle reti nazionali da 'Fabbrica Italià
controlacrisi.org

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissima signora non li ha solo lei questi problemi. Li hanno anche persone che 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e 365 giorni l'anno si occupano di malati.
Basti pensare al personale infermieristico dipendente da cooperative o enti privati.
Per poter mantenere i nostri figli purtroppo dobbiamo fare dei sacrifici sia noi come genitori, sia loro come figli.
Il problema, come sempre, non riguarda coloro che hanno e continuano a fare i soldi a palate alle nostre spalle.

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