30 luglio 2010

ROMA VA IN DISSESTO? NON SIAMO TENUTI A SAPERLO MA SOLO A PAGARE I CONTI


Tempi duri per i sindaci. Per Alemanno, durissimi. Ma più ancora per i romani. Dall’articolo del Sole 24 0re – Roma del 28 luglio, il debito e gli interessi del Comune potrebbero raggiungere quota 20 miliardi.

Le ultime notizie diffuse a mezzo stampa parlavano di una voragine sensibilmente più limitata: 12 miliardi le stime del Commissario Straordinario, 8 miliardi la pronta rettifica di “ambienti vicini al Ministro Tremonti”.

E allora come si arriva alla cifra stratosferica dei 20 miliardi? Ci si arriverebbese la parte collegata ai mutui Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) e ai prestiti bancari di 8 miliardi” ( CDS –derivati)” invece di essere rimborsata anticipatamente, fosse ripagata in base alle scadenze dei singoli contratti.”

All’Associazione Antigene e alle altre Associazioni di consumatori che avevano fatto la richiesta di accesso agli atti per questi contratti, il Comune si era alla fine degnato di rispondere tramite il Vice Ragioniere Generale Alberto Pagliarulo , negandoli. La motivazione del diniego veniva motivata, richiamando una sentenza del Consiglio di Stato, in base al fatto che : “ la normativa a tutela dei consumatori non attribuisce alle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale una sorta di generica vigilanza sulle vicende attinenti al consumo e in specie, ai servizi pubblici, non sussistendo ad esempio una loro posizione giuridicamente tutelata in ordine all’acquisizione di fatti e documenti, per una verifica intesa a sindacare direttamente, in maniera generalizzata ed indiscriminata lo svolgimento delle attività ed il livello dei servizi pubblici in questione.”

Antigene, insieme ai radicali Roma ne ha preso atto demandando direttamente alla Procura della Repubblica il compito di verificare se al riguardo possano sussistere reati di truffa.

Ma dato che lo stesso Sindaco sta chiedendo “uno scatto morale” per “uscire da una situazione di degrado e da una crisi gravissima”. Dato che questo scatto morale si sta al momento cominciando a concretizzare in 2375, 5 milioni di euro da racimolare con 18 milioni per il maggior gettito ICI, 40milioni “dal riordino delle strutture amministrative”, 174 milioni di addizionale IRPEF, aumento della Ta.ri , delle tariffe delle mense scolastiche e degli asili nido, introduzione della tassa sui matrimoni e di quella di soggiorno per i turisti, “taglio delle spese”, beh, forse finalmente la trasparenza e la verifica di questo ciclone che si sta abbattendo sui dipendenti, sugli utenti e sui consumatori dei servizi capitolini è dovuta a chi è chiamato a pagare.

L’articolo da conto di unarincorsa contro il tempo per evitare il dissesto finanziario con l’approvazione entro il 31 luglio del bilancio e delle 13 delibere propedeutiche. Una situazione quindi di allarme drammatico per le sorti della città. Ma sarà il periodo estivo, non abbiamo sentito un fiato al riguardo da parte dei consiglieri comunali o dalle forze politiche o dalla stragrande maggioranza dei giornali per allertare la cittadinanza o, quanto meno, informarla. E questo ormai abituale, implacabile silenzio sul debito del Comune di Roma ci turba quanto le sue cifre e le sue conseguenze.

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