08 settembre 2010

TERRENI CONTESTATI: IL CENTRO DESTRA, COME PONZIO PILATO


da Il Faro on line - E’ andata deserta la commissione urbanistica convocata dal presidente Fabrizio Acquarelli per discutere del problema dei confini tra Pomezia e Ardea. Una commissione dove tra gli assenti è risultato anche il presidente del consiglio Policarpo Volante che da sempre ha avanzato dubbi sulla giurisdizione del terreno in questione.
Dieci minuti prima dell’orario stabiliti nella convocazione è arrivato l’assessore al patrimonio Maria Pia Pagano che, insieme al dirigente all’urbanistica Antonio Rocca, ha tenuto i presenti inchiodati alle poltrone. Tra questi Carlo Giorgio Bille (nella foto), Luca Di Fiori, Franco Marcucci, Francesco Paolo Corso, Mauro Iacoangeli e Romolo De Paolis, oltre alla segretaria generale del Comune Clara Di Rini.
L’incontro, ha portato comunque ad una chiacchierata tra amici non essendosi potuto aprire l’assemblea per mancanza di numero legale. Il presidente Fabrizio Acquarelli, ha già riconvocato per il primo giorno utile una nuova riunione. Il dirigente all’urbanistica Antonio Rocca ha spiegato come i confini tra i due comuni non siano quelli riportati nei decreti presidenziali del 1970 bensì quelli modificati dai decreti del 1971. Lo stesso però non ha detto se, oltre alla modifica dello scritto, sia stata modificata con i decreti del 1971 anche la planimetria allegata, la quale, stabilisce che i terreni inseriti nella striscia gialla siano assegnati ad Ardea mentre, quelli ricadenti nella fascia azzurra, al comune di Pomezia.
Il dirigente ha concluso facendo notare come in altri punti il confine sia dubbio con la necessita di rivedere tutto per evitare che in seguito si possano riaprire altri contenziosi. Iacoangeli, ha rimarcato come la mancata apertura della commissione “dimostra il poco interesse che hanno certi consiglieri comunali per i problemi del paese”.

E’ bene a questo punto, ricordare un vecchio saggio, il compianto Mario Acquarelli il quale diceva: “L’unica commissione in cui sono tutti presenti e quella della commissione edilizia” purtroppo oggi è stata abolita quindi…
A prendere poi la parola è stato l’assessore Pagano il quale ha spiegato come sarebbe opportuno annullare la delibera approvata nel 2008 e quelle successive in quanto fanno riferimento al decreto presidenziale del 1970 e non 1971, quindi ha cercato di far capire che basterebbe che un cittadino o un’associazione presenti un ricorso al Tar e il comune dovrebbe difendersi anche da questa richiesta di far dichiarare illegittima la delibera di consiglio, oltre che infastidire la stessa Procura che ha aperto un’indagine a trecentosessanta gradi sull’intera delibera, confini e beni immobili in essa inseriti.
L’assessore Pagano, ha elargito diversi consigli al dirigente e ai presenti e su un punto è stato fermo: quello di portare nell’assise consiliare la revoca della delibera consiliare e sospendere tutti i benefici che questa porta fino ad eventuale revoca o approvazione da parte del consiglio comunale. Questo ha spiegato “per garantire i due comuni”.
E solo dopo che ad Ardea grazie alla relazione che presenterà Antonio Rocca, ci si potrà riunire per approvare o meno la relazione del dirigente da sottoporre al comune di Pomezia. “Comunque - ha concluso l’assessore - per l’immagine dell’amministrazione si deve uscire con una sola voce e sempre attendendo il parere della Procura della Repubblica di Velletri”.
Del resto l’inchiesta affidata ai carabinieri di Pomezia non si ferma.
Luigi Centore

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