21 dicembre 2010

Associazionismo ad Ardea. profit o non?




Una piccola (si fa per dire), provincia a pochi km da Roma.
Quartieri popolosi, quasi realtà che non si incontrano, ognuno con il proprio tessuto sociale.
Ardea che soffoca nell'incuria amministrativa, pur con una classe dirigente dotata di grande consenso elettorale che governa senza quasi opposizione, scarsa percentuale. Essa vanta pero' un gran numero di associazioni.
Questo potrebbe indurre il lettore a pensare che il primato sia dovuto ad una fervente partecipazione cittadina.
In anni ormai lontani esisteva un coordinamento delle associazioni locali, che in modo trasversale collaborava a proporre, criticava, induceva l'amministrazione a considerare questa o quella questione.
Con l'affinarsi delle competenze e l'aumento del nuovo modello "arrampicatore sociale in erba", assistiamo oggi a un nascere quasi sistematico di associazioni, alcune di queste irrintracciabili nei loro siti internet. che spontaneamente si formano, si presentano, fanno lanci spot sui giornali locali, ma di fatto, nessuno capisce quale sia la loro reale finalità.
Ora che costituire una associazione, soprattutto se onlus, dia il diritto di partecipare alle decisioni comunali, ognuna per il proprio settore di appartenenza, è fuori di dubbio, ed è certamente encomiabile, che qualche libero cittadino, volenteroso e apolitico, si dia da fare per collaborare al miglioramento della vita del comune.Quasi come sostituirsi agli eletti delegati dal popolo, per sostenere una lotta.
Ma il fatto desta stupore quando consideriamo che le stesse aggregazioni cittadine, in qualità di associazione ricocosciuta, hanno la possibilità di ricevere denaro attraverso la presentazione di progetti.
Ci viene da pensare che quest'inflazione di presenze associative, il pullulare delle loro costituzioni, siano preordinate per il favore ai soliti furbetti del quartierino.
Crediamo che il nominato dalle elezioni, incaricato ed eletto democraticamente, sia per sua natura, investito dell'onere del "farsi carico" della gestione dei vari problemi del territorio, e quando apprendiamo la velocità e la solerzia con cui sorgono queste associazioni, alcune presentate con tanto di comunicato stampa, ci commuove lo scoprire tanta generosità dei liberi cittadini.
Come nella storia dei falsi invalidi, rischiamo di trascinare nella massa i buoni intenzionati, perchè cominciamo a dubitare di tutti.
L'uso-abuso di queste obsolete tecniche clienterali puo' essere nocivo alla comunità, e non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista morale.
Concluderemo questo comunicato d'esternazione, non invocando la parità di partecipazione, come ci apparterrebbe per logica, ma ponendo la questione in termini civili, prendendo atto che i cittadini per fortuna, o purtroppo non stanno più a guardare, ma vedono, valutano, giudicano e poi premiano.

PRC circolo Ardea

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