14 marzo 2011

IL DEGRADO ALLE SALSARE, IL DISINTERESSE E LE MENZOGNE SULL'AFFRANCAZIONE DELL'USO CIVICO




da Il Faro on line - Sequestrata dagli agenti della polizia municipale coordinati dal comandante Francesco Passaretti, nella zona dei settecento ettari demaniali delle Salsare in via del Radiofaro, una immensa discarica di calcinacci. Ancora una volta il territorio di Ardea è usato come una discarica senza che nessuno provvede a bonificare la zona. Nessun controllo sui proprietari di furgoni che transitano per l’intero comune pubblicizzando con un assordante megafono, la raccolta dei calcinacci e potature, senza rilasciare alcuna bolla di conferimento di trasporto a discarica autorizzata. Nella zona delle Salsare quella sequestrata nei giorni passati va a sommarsi alle decine di discariche nelle quali non vengono gettati soltanto calcinacci ma materiale altamente tossico come amianto.

Attualmente sono tanti i camioncini che si immettono indisturbati nella zona per scaricare i materiali di risulta proveniente soprattutto da ristrutturazioni edili e materiale ingombrante di ogni genere, camioncini i cui proprietari molti dei quali abitano proprio all'interno della zona considerata ormai “The New Bronks”. Più volte, invano la zona è stata fatta oggetto di interesse giornalistico sia della carta stampata che delle televisioni per essere una bomba ecologica che presto esploderà e tutto con buona pace dei politici il cui disinteresse fa si che Ardea ed in particolare la zona dei settecento ettari demaniali diventi sempre più una discarica a cielo aperto. Il territorio demaniale dei settecento ettari ormai è sfuggito ad ogni controllo, da quello edilizio al commerciale, al traffico di rifiuti anche tossico come l'amianto, copertoni, ecc, ecc., ove i politici vi accedono soltanto per fare false promesse come quella illusoria dell’affrancazione dell’uso civico pubblicata addirittura sul sito ufficiale del comune e da ieri scaduta.

Rifiuti che stanno colmando le vallate, di una zona ormai presa d'assalto da nomadi provenienti da ogni parte d'Italia e d’Europa, rifugio di latitanti, di trafficanti di droga che per fortuna non scappano al controllo dai carabinieri di zona, una zona rifugio indisturbato di extracomunitari anche senza permesso di soggiorno che vivono ammassati nelle abitazioni abusive pur pagando in nero esosi canoni per un posto letto. Tanti sono i campi abusivi inquinanti di autodemolizioni e depositi di materiali ferrosi. Una zona ove tutte le abitazioni i cui scarichi di acque nere finiscono in pozzi neri con rischio se già non è accaduto di inquinamento delle abbondanti falde idriche, falde che alimentano i pozzi artesiani per l’approvvigionamento dell’acqua a servizio delle stesse abitazioni. Da qualche mese da quando l'amministrazione comunale in collaborazione con una associazione di zona, ha chiesto agli occupanti del terreno demaniale di presentare una domanda per l'affrancazione dell'uso civico cosa attualmente impossibile da ottenere e ancor meno ottenere la proprietà del terreno, l'abusivismo edilizio è aumentato come pure la vendita di appezzamenti di terreno ceduto da precedenti occupanti, aumento indiscriminato di vendita di terreno e di abusivismo edilizio, favorito dal continuo rilascio di fornitura di energia elettrica, e l’attuale fermo degli abbattimenti di costruzioni abusive. Certo anche se lodevole l’operazione della municipale per la scoperta di una ennesima discarica, certo non c’è da esultare, se ancora una volta viene sequestrata quando ormai la vallata è colma di rifiuti. Un lotta all’inquinamento inesistente o esigua.

Va comunque riconosciuto ai politici intervenuti all’assemblea organizzata dal locale comitato di quartiere, che far presentare le richieste di affrancazione dell’uso civico quasi mille domande pervenute in comune, sono anche una autodenuncia che il comando della polizia municipale ed il sindaco in primis essendo egli il responsabile assoluto della salute pubblica, non possono ignorare ed agire di conseguenza per contrastare l’inquinamento ambientale causato dai pozzi neri. Per dovere di cronaca va ricordato come l'incendio della discarica in via Miramare traversa di via delle Valle di Santa Lucia, avvenuto circa tre anni fa che è costata al comune per una messa in sicurezza quasi centomila euro, ancora non è stata bonificata per l'alto costo preventivato; un milione e duecentomila euro. E le bonifiche di discariche in zona sono decine. Se gli abitanti delle Salsare piangono, certo quelli della Nuova Florida e Rio Verde non ridono, ancora non è stata bonificata la discarica in quella che doveva essere l’isola ecologica, o quella nell’ex isola ecologica di via Laurentina proprio dirimpetto all’ufficio ambiente.

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