18 aprile 2011

ARDEA - UN INTERO TERRITORIO DISCARICA A CIELO APERTO



In via delle Camomille, discarica di scarto di fonderia, pneumatici di automobili, immondizia varia, di bottiglie di plastica, indumenti ed elettrodomestici, sacchi di sostanze strane accatastate nel piazzale di una vecchia fabbrica posta sotto sequestro dal tribunale per problemi finanziari. La notizia sarebbe di poco conto visto che l'intero territorio in prevalenza è una discarica a cielo aperto con il bene placido di chi anziché provvedere a bonificarle resta insensibile a questi problemi pur stando su terreno con sottostante falde idriche. Per dovere di cronaca va ricordato come i carabinieri proprio per una discarica in zona demaniale delle Salsare, denunciarono il dirigente pro tempore dell'epoca. Discariche a cielo aperto sono segnalate nella zona dei settecento ettari delle Salsare, nelle quali sono state scaricate sostanze nocive, o lungo via Pavia, via Modena, via dell'Idrovora, (in questa strada la bonifica è avvenuta chiudendo la strada), all'interno del complesso residenziale delle Salsare, o al complesso nella Nuova California alle Torri, discariche lungo i fossi bonificati e i siti sono tanti da segnalare, anche se come dicono dalla task force ambientale della polizia municipale, “i siti sono stati tutti segnalati, li conosciamo tutti”. E poi? Quindi basta così? La discarica di via delle Camomille, preoccupa non soltanto i cittadini di Ardea addirittura quella dell'intera regione Lazio. Gli abitanti della zona, ritengono di sentire verso le due di notte rumori di camion provenienti dal piazzale dello stabilimento, purtroppo sentono soltanto, ma non chiamano nessuno. Intanto sentito l'assessore all'ambiente Nicola Petricca ci ha detto: “siamo a conoscenza dei rifiuti scaricati nella fabbrica abbandonata e posta sotto sequestro, non sappiamo che tipo di materiale è, e non è certo che ci sia pericolo per le acque dei pozzi, del resto prosegue l'assessore, è stata emessa un'ordinanza alla curatrice e custode giudiziario affinchè provveda alla bonifica del sito, ma l'hanno impugnata ricorrendo al TAR, ora attendiamo l'esito del TAR.” Giustificazioni assurde quelle dell'assessore, purtroppo è vero, sembra che il comune non abbia neppure nominato un avvocato per spiegare con urgenza al giudici del TAR il pericolo. Insomma fino a quando il TAR non decide ci potrebbe essere il rischio inquinamento e dopo forse si bonifica? Ancora una volta la burocrazia rischia di avvelenare la popolazione. I cittadini sono convinti che dopo la pubblicizzazione del fatto, ancora una volta saranno i carabinieri a far risolvere il problema .

Luigi Centore

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono molto graditi a patto che non arrechino offesa. In caso contrario i commenti non saranno pubblicati. Dopo aver inserito il commento nella finestra sottostante sarà necessario validarlo introducendo il codice visualizzato di volta in volta. Tutti i commenti sono soggetti ad approvazione.