05 luglio 2011

SI TRATTA DI ERRORE DI STAMPA!


Una bella mattinata di sole, Lunedi' 4 Luglio 2011. Mi reco all'ufficio servizi sociali del comune di Ardea, dove so trovare l' assistente sociale, che avevo contattato precendemente al telefono, per chiarimenti in merito al centro estivo messo in bando dal comune, I manifesti che incontro per le strade,pochi per la verità, titolano in grande "centro diurno estivo a favore dei minori con disabilità medio grave e/o normodotati con problemi socio familiari".
Alla mia richiesta di dati l'ass, soc si mostra molto disponibile e mi fa sapere che in effetti, su 18 posti a disposizione, solo 14 sono stati ammessi, tutti quelli che secondo i requisiti hanno fatto domanda, tra questi nessun disabile, neanche lieve..il bando prevedeva l'esclusione di minori disabili gravi (legge 104,comma 1) , presenza di operatori 2 educatori e 5 assistenti, uno staff di 7 persone.
Prendiamo atto che l'indirizzo politico di questa scelta è da contestare, inadeguata a soddisfare le effettive necessità della città.
Ma ovviamente un ass. soc, è un semplice escutore di ufficio, non partecipa e non decide per la programmazione e la scelta del comune
Il resposabile è il dirigente che emette il bando, lo struttura nella sua forma sulla base ovviamente di un indirizzo dell'assessore, ma deve utilizzare un badget prestabilito, (sotto i 20,000 euro!)
Allora mi reco all'ufficio del dirigente di settore, per capire come si è potuto procedere a una scelta tanto settaria, e se, magari non si poteva ottimizzare quella cifra .
Ci sediamo e con appassionato intervento, mi delucida sulla necessità di intervento di sostegno ai ragazzi (14), che stanno frequentando il centro, normodotati, ma bisognosi di aiuto, metterla su questo piano ci trova ovviamente d'accordo, la famosa guerra tra poveri è dichiarata..chi ha più bisogno? Nulla da eccepire, allora chiedo, quale politica per l'inclusione sta attuando o ha mai attuato questo comune per i disabili, mi risponde l'assistenza scolastica, io replico che semmai quello è un diritto, garantito da una legge di stato, nulla di più, che tra l'altro poco ha a che fare con l' inclusione sociale.
Si affretta anche a spiegare che con le esigue risorse economiche, ben poco si poteva fare per i "veri" disabili, i quali come noto, necessitano di un assistente personale, triplicando i costi di permanenza al centro,..vero, anche questo..
Chiedo al disponibile dirigente se per caso, prima di decidere un intervento di sostegno sul territorio si è proceduto ad una mappatura, per capire quale categoria fosse più bisognosa e soprattutto più numerosa, perchè dare risposta a 14 ragazzi a fronte del centinaio di disabili, del territorio, a mio avviso si è fatta una scelta non risolutiva e politicamente impopolare.
E' quasi la mezza quando arriviamo alla conclusione che se le intenzioni del comune erano aiutare le famiglie socialmente svantaggiate e non quelle con disabili a carico, evidentemente c'è un errore nel manifesto, nessun disabile, neanche "lieve" sta frequentando il centro!
Quindi mettiamoci tranquilli, questo è tanto, dieci giorni ai normodotati svantaggiati sociali il resto resta filosofia, questa è Ardea, questo è rispettare la convenzione ONU sui diritti del disabili, ratificata da poco al consiglio comunale..questo è un errore di stampa!

Barbara Tamanti
segr, PRC Ardea

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sig. ra Tamanti,

di cosa ci vogliamo ancora stupire oppure ricredere su questa amministrazione o su questo presumibile centro cittadino di nome Ardea?Non c’è rispetto ed impegno fattivo su nulla,partendo dalla tutela ambientale fino alla tutela del cittadino (disabile o no che sia).
Mi preme dire che forse ad Ardea non ci si possa permettere di essere disabili,come se non bastasse le tante e troppe difficoltà che queste splendide persone ogni giorno devono affrontare. Non mi meraviglia che ci si fermi davanti al “costo troppo alto” per spesare le assistenti che queste persone dovrebbero avere per la loro tutela.
Se girasse per Ardea,come del resto credo che Lei faccia tutti i giorni,non esistono marciapiedi e di conseguenza non esistono rampe per la facilitazione della mobilità ed autonomia dei disabili. Se un disabile volesse essere autonomo,Ardea con tutte le sue pericolosità come buche,assenza di marciapiedi,assenza di illuminazione,assenza di tutto…..glielo impedirebbe!
Secondo il mio parere di vista e di vissuto, Ardea è un comune fantasma,è un luogo dove l’illegalità (a tutti i livelli) regna incontrastata,dove ognuno fa ciò che vuole senza che gli venga notificato alcun atto giudiziario,Ardea è immondizia per le strade,Ardea è una buca con un po’ di strada (malfatta) intorno…
Spero vivamente che si possa trovare una strada per cercare di donare qualche sorriso in più e qualche distrazione in più a tutte quelle persone che si vedono ledere i propri diritti,specialmente per le persone diversamente abili!

D.M

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