27 agosto 2011

B PALACE ENNESIMO SEQUESTRO. FALCONIO : COMMERCIO AD ARDEA COME FAR WEST


Dopo l’operazione di questa mattina da parte della polizia municipale che ha portato alla seconda chiusura per disposizione dell’ufficio commercio dell’attività gestita da Antonio Falconio, il gestore del B. Palace, che a fine luglio denunciò abusi delle attività commerciali sul lungomare degli Ardeatini e di Tor San Lorenzo, sentito ha dichiarato:

Al di là della posizione giuridica del B. Palace che sarà valutata nelle sedi giurisdizionali competenti, ciò che fa scandalo , è l’assiduo controllo che ho subito nel mio esercizio commerciale. Quanti controlli ha subito? Si pensi che dal mese di giugno corrente anno ad oggi ho subito una decina di accessi da parte della polizia municipale, inviati a far rispettare le ordinanze ed i controlli ordinati dal Dott. Mazzone e dal Dott. Bardi, rispettivamente dirigente e funzionario dell’ufficio commercio.

Cosa non capisce di questi controlli? Ciò che non comprendo è come mai per oltre trenta anni, le attività commerciali operanti sul Lungomare degli Ardeatini, alcune delle quali gestite da consiglieri comunali in carica, non sono state ancora oggetto di ordinanze di chiusura da parte degli uffici preposti, stante la palese contrarietà dell’esercizio commerciale alle norme igienicosanitarie, ambientali, urbanistiche e demaniali. Tale situazione non è più tollerabile e non si comprende come il funzionario Bardi e quelli dell’ufficio tecnico urbanistico, demanio ed ambiente, non siano intervenuti prima? Cosa l’ha spinto a segnalare tali irregolarità? A questo punto stante il mio sacrosanto dovere di difendere prima di ogni cosa la mia famiglia, l’attività commerciale che gestisco dall’anno 2000, nel legittimo possesso dei locali. Cosa pensa di fare per il futuro? Ho dato mandato ai miei legali dello studio Fiorini – Falco, di denunciare alla Procura della Repubblica di Velletri ed alla Tenenza dei Carabinieri di Ardea, tutti i responsabili delle su esposte azioni omissive, e/o degli abusi d’ufficio perpetrati sul territorio di Ardea.

Chi ritiene gli sia stato di conforto in questa triste storia?

Un ringraziamento sentito al sindaco di Ardea il quale in un recente comunicato stampa ha sostenuto che i controlli sono stati effettuati tutti gli anni. Evidentemente parlava dei comuni limitrofi di Anzio e Nettuno. Anche su questo nelle dovute sedi dovrà renderne conto”. Ecce Ardea, viene da chiedersi, vogliamo guardare ad Ardea come il comune della più estrema liberalizzazione in fatto di conduzione di esercizi commerciali, dove le regole sono un ostacolo da abbattere o da raggirare? Dove il connubio, regola urbanistica, commerciale ed ambientale diventa impalpabile cosi da rendere l’ingiusto equo è tollerato? Si può vivere in un mercato cosi? Tra chi rispetta le regole e chi no? Ciò che accade ad Ardea dimostra che l’attività commerciale è drogata, il profitto nasce dall’illiceità a scapito di chi vuole restare nel lecito essendoci perché subisce ingiustizia quotidiana perpetrata dai concorrenti che esercitano le attività commerciali illecitamente. Allora occorre avere il coraggio di dire: ad Ardea si può! Si può aprire senza agibilità i negozi, si può condurre l’esercizio commerciale senza allaccio a pubblica fognatura o con un impianto di smaltimento a norma, si può anche esercitare in strutture abusive che non hanno ancora ottenuto il permesso a costruire in sanatoria. Quello che è davvero scandaloso è che tutto ciò viene vissuto nella più gretta omertà. Da fastidio anche agli stessi commercianti parlarne ed intanto di anno in anno si assiste al degrado delle attività commerciali nel comune di Ardea. In particolare il degrado del litorale è davanti agli occhi di tutti ma non meno devastante è il degrado commerciale nell’entroterra del comune. Insomma Ardea è un far West, dove la regola viene mal sopportata ma a questo c’è una spiegazione semplice e chiara. Le regole nascono per disciplinare un qualcosa ma soprattutto sono frutto di un comune sentire, una regola è giusta quando è sentita come tale da tutti. Ad Ardea poiché le regole sono vissute come imposizioni, legami all’agire, in quanto, tutto è stato lasciato senza una idea programmatica di sviluppo sociale economico, commerciale, ambientale ed urbanistico, si sente questa mancanza di programmazione come una pressione intollerabile e castrante. L’assenza degli amministratori ha reso Ardea una trincea quotidiana tra illeciti da nascondere ed ingiustizie da subire, il rispetto della regola permette una economia sana, il non rispetto impedisce una libera concorrenza, dando adito ad un profitto ingiusto che opprime. Allora se tutto ciò è vero, se e vero che il litorale di Ardea in gran parte vive nella illiceità o perche in si è intervenuti con controlli efficaci prima di questo Agosto? Perché l’esposto di un commerciante ha permesso solo ora di scoperchiare la pentola della vergogna? Perche si è tollerato per anni ciò: cui prodest?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sacrosanto e condivisibile risentimento, ma perche' "azioni omissive,abusi d'ufficio e comportamenti scandolosi" non vengono denunciati prima?

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