10 maggio 2012

ARDEA – Elezioni Comunali, Legalità e Democrazia


Come in molti frangenti, anche in occasione delle elezioni, specialmente quelle comunali, la legalità ad Ardea è un qualcosa di cui non si sente il bisogno, il non rispetto delle leggi e delle regole è la normalità.

Nel momento più alto della pratica democratica e della partecipazione, le elezioni, ad Ardea si assiste all’esatto contrario; si calpestano democrazia, legalità, costituzione, dignità e decoro dei cittadini in un crescendo che va dall’inizio della campagna elettorale fino alla chiusura delle urne.

Oltre all’evidenza delle spese folli, manifesti, cene e altro, sostenute da alcuni candidati per tutta la durata della campagna elettorale, in città, nelle ore conclusive, è circolata in modo pervasivo la voce di una compravendita massiccia di voti; si va dai buoni benzina, ai cento/duecento euro a voto confermato da foto, ai 500 euro per un pacchetto di voti più sostanzioso.

Alcuni cittadini hanno dovuto SOLO garantire un pacchetto di voti dai 20 ai 50 per mantenere il posto di lavoro ad un familiare.

La crisi finanziaria, la mancanza di lavoro, fanno sì che molti abbiano bisogno di prestiti, e anche in questo caso lo strozzino di turno può chiudere un occhio se una rata salta in cambio di un pacchetto di voti di tutta la famiglia.

Queste sono le “chiacchiere” che girano nel paese e chi lo dice come testimone diretto, dice anche che non testimonierà mai e in nessun posto perché altrimenti dovrebbe come minimo cambiare città.


Se vogliamo lasciar perdere le chiacchiere restano però alcuni fatti accaduti in queste elezioni che lasciano comunque interdetti:

  1. La presentazione delle liste. Nessuno ha saputo spiegare perché un Consigliere Comunale uscente ha sentito l’impulso irrefrenabile di entrare nella sede comunale, dopo che le porte erano state chiuse alle ore 12:00 del 3 aprile, termine ultimo per la presentazione, e che, dopo vari tentativi, è entrato passando da una finestra.

  2. La propaganda elettorale. Siamo a livelli che vanno al di là dell’immaginazione al di fuori di ogni legge e regola:

    • striscioni appesi in ogni dove: tra pali stradali, su edifici e terrazzi, su strutture in tubi Innocenti che spuntano a decine in terreni pubblici e privati, su recinzioni e in ogni luogo utile allo scopo;

    • manifesti di ogni dimensione affissi su cassonetti della raccolta differenziata, sui muri, su recinzioni e dovunque sia possibile incollare. Le plance elettorali installate dal comune sono in numero insufficiente e senza l’indicazione degli spazi di pertinenza di ogni lista. I vigili urbani a fronte di rimostranze per il non rispetto degli spazi ti dicono che hai ragione, ma per farla valere devi fare denuncia formale, loro non procedono d’ufficio. Questa mancanza di regole scatena una lotta continua all’affissione e favorisce chi ha capacità economiche ampie per poter pagare migliaia di manifesti e “attacchini”.

  1. Manifesto Elettorale. Sul manifesto elettorale pubblicato in data 28 aprile sul sito del comune si evidenzia il nome di un candidato, Gianni Francia stesso luogo e data di nascita, presente su due liste, Cristiano Riformisti e La Destra. In data 3 maggio è stato fatto un esposto all’Ufficio Elettorale Circondariale di Velletri. All’apertura dei seggi, sui manifesti esposti nei vari locali il nome, sulla lista dei Cristiani Riformisti, era stato “tappato” con un’etichetta autoadesiva bianca. Dopo vari tentativi non riusciti, effettuati sabato 5, di presentare una denuncia ci si è riusciti, la mattina del 6, al Commissariato di Anzio.

  2. Il mercato ai seggi. Quanto avviene davanti ai seggi elettorali e al loro interno, durante tutto il tempo di apertura delle urne, è tra tutti gli aspetti quello più inquietante. Candidati e loro galoppini, decine e decine di persone, stazionano all’ingresso dei seggi e contattano gli elettori che si recano al voto. Circola materiale elettorale, si traffica con i cellulari forniti di apparato di ripresa, stesse scene anche all’interno del seggio. Nessun apparato di ripresa viene depositato prima di entrare in cabina elettorale; i presidenti sollecitati a chiederne il deposito dicono che ci sono i cartelli e loro non possono fare altro. E’ del tutto evidente che si tratta di mercimonio del voto elettorale e che la pressione esercitata così pesantemente può condizionare il voto delle persone più deboli. Le forze dell’ordine, polizia di stato e municipale, anche se sollecitati per “rimuovere” la ressa all’ingresso e per quanto avviene all’esterno e all’interno del seggio dicono che sono in pochi e non possono intervenire. Possibile che non vi sia il modo di far rispettare la legge, che proibisce non solo gli assembramenti ma anche i capannelli di poche persone intorno ai seggi??

  3. Partiti e Voti di Preferenza. Questo aspetto è molto interessante da un punto di vista politico, i candidati a consigliere comunale, specialmente quelli del centro destra, passano, da un’elezione alla successiva, da una lista all’altra, usando le formazioni politiche come semplici mezzi di “trasporto”. Questa cosa, che rappresenta di per se un’anomalia, è aggravata dal fatto che prendendo sempre pacchetti di preferenze che tendono di volta in volta ad aumentare. Questo sta ad indicare che in buona parte ad Ardea la politica non è fatta attraverso le forme democratiche rappresentate dai partiti ma in proprio dai singoli personaggi. Se questo lo accostiamo alle spese folli sostenute dai candidati e al fatto che il ritorno economico annuale ufficiale, in caso di elezione, è di pochi centinaia di euro possono sorgere i più truci dubbi e viene da domandarsi: perché lo fanno???

Noi mettiamo in conto che questo scritto sarà oggetto di pesanti critiche e che saremo accusati di averlo steso in preda ad una crisi di acredine dovuta alla sconfitta elettorale e che cerchiamo di scaricarne la responsabilità su quanto riportiamo.

Non è così, ammettiamo la sconfitta ma riteniamo, per rispetto dei cittadini che credono ancora nella politica con la P maiuscola, che questa situazione di illegalità debba essere portata alla luce del sole e debba essere oggetto di confronto democratico.

La nostra speranza è anche che quanto accaduto giunga all’attenzione di chi ha il dovere di vigilare ed il potere di correggere le storture, ci auguriamo un suo intervento in modo che in futuro tutto questo non sia più consentito.



Sinistra Ecologia Libertà - Ardea

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