Imperdonabile superficialità dell'Ufficio Commercio del Comune di Ardea Nel novembre del 2006 la Regione Lazio emanava una legge per disciplinare lo svolgimento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande per regolamentare il settore del commercio.
Lo spirito della legge si ispira alla trasparenza del mercato, all'efficienza e alla modernizzazione del settore della somministrazione, con particolare riguardo alla crescita della qualità della proposta nonché al contenimento dei prezzi, con particolare attenzione al ruolo delle piccole imprese.
Lo sviluppo della formazione finalizzata alla valorizzazione del lavoro e non ultimo il decentramento amministrativo che vede i Comuni attrezzarsi con propri piani commerciali per l'armonizzazione sul territorio di esigenze locali che nel caso del Comune di Ardea (città d'arte e rivierasca) sono di primaria importanza.
Apprendiamo che il piano non c'è e fino allla sua approvazione da parte del Consiglio Comunale nessuna autorizzazione può essere rilasciata.
Dopo il disastro dei servizi e la quasi paralisi dell'uffico Lavori Pubblici, ora arriva lo stop alle autorizzazioni per l'apertura di nuovi esercizi commerciali essenziali per una micro economia in una cittadina che non riesce a trovare una vocazione di sviluppo.
Nel luglio 2007 con delibera di Giunta, la Regione Lazio dava indicazioni per la stesura dei criteri per lo sviluppo della rete degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, con ulteriore circolari esplicative sollecitava il Comune di Ardea alla redazione del piano.
Ci chiediamo per quale imperdonabile superficialità il settore Commercio non si sia attrezzato per una rapida redazione ed approvazione.
Rimane da constatare ancora una volta che le beghe interne alla maggioranza del Sindaco Eufemi ed il gioco delle parentele nella commistione tra il politico ed il dirigenziale paralizzano anche le attività produttive e tutti noi sappiamo quanto sono importanti per l'economia del territorio.
Eufemi ha promesso legalità e sviluppo, ma sta stringendo Ardea in una morsa di degrado a partire dalla mancata realizzazione dei servizi, alla pericolosa messa in contestazione delle attività ricadenti su terreno di uso civico, alla totale inesistenza di aree destinate al commercio e all'artigianato.
A nessuno però è sfuggito il ritorno al rilascio di nuove concessioni edilizie, segno che il Sindaco è ancora prigioniero dei costruttori nostrani che oltretutto godono di priorità nell'allaccio dei servizi mentre intere zone aspettano da anni ed altre pur avendoli a portata di mano ne sono escluse.
Valtere Roviglioni