31 marzo 2012

Calearo: ''Alla Camera non vado ma non lascio, con lo stipendio ci pago il mutuo''


Adnkronos

Roma, 30 mar. (Adnkronos) - "Dall'inizio dell'anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari. Rimango a casa a fare l'imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più". Lo dice Massimo Calearo, deputato di Popolo e Territorio ex Pd e Api, alla Zanzara su Radio 24.
"Fino a novembre - dice Calearo a Radio 24 - mi sono divertito a fare il consulente di Berlusconi sul commercio estero, ora non servo più. E' usurante andare alla Camera solo a premere un pulsante. Dimissioni? No, perché al posto mio entrerebbe uno del Pd molto di sinistra, un filo-castrista (Andrea Colasio, ndr)". Poi rivela: "Con lo stipendio da parlamentare pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo. E' una casa molto grande...".
E ancora: "La mia Porsche è targata slovacca, l'ho comprata lì perché ho un'attività in quel Paese con 250 dipendenti. E poi in Slovacchia si possono scaricare tutte le spese per la vettura. In Italia no".
Calearo dice la sua anche sugli omosessuali: "Due gay che si baciano? Mi fa schifo, lo facciano a casa loro. Mi giro dall'altra parte. Io sono normale e mi piacciono le donne. I gay hanno altri gusti - insiste Calearo - io ho i miei normali e mi tengo i miei. Il matrimonio? Per carita', no..."
30 marzo 2012

29 marzo 2012

IL NUOVO CHE AVANZA....ECCO I TRE CANDIDATI A SINDACO DELLA SINIST-CENTRO-DESTR-SINISTR-GRAN CENTR



Per effetto della legge elettorale, se uno di questi tre " gentiluomini " diventasse Sindaco, il Consiglio Comunale risulterebbe composto nell'80 % circa dai vecchi consiglieri uscenti. Risulterebbe una tornata elettorale inutile e dannosa perchè lasciarebbe immutato il quadro di governo che ha devastato Ardea negli ultimi 5 anni.
I cittadini hanno una occasione unica e rara ,eleggere Sindaco Cristina Capraro, per mandare a casa una intera e fallimentare classe poltica ed avviare un progetto di governo rinnovato nelle persone nel metodo.

28 marzo 2012

ARDEA, ELEZIONI AMMINISTRATIVE: TERZO POLO, LA CREDIBILITA’ VIOLATA!!!!


Il centro-destra, a differenza del centro-sinistra, per decidere i propri candidati sindaci ha aspettato l’ultim’ora e alla fine, presentandosi spaccato, ce l’ha fatta. Militando ne LA DESTRA ho atteso tutto questo tempo per poi sentirmi tradito dalla “poltrona” ad ogni costo. E’ nato il c.d. TERZO POLO, composto oltre che dal partito di STORACE anche dalla Lista Eufemi, UDC, Cristiano Riformisti, Moderati d’Italia e dalla lista “Una Donna”. Beh, c’è da dire che in detta coalizione si possono trovare personaggi che appartengono tuttora ad altro Movimento Politico e si schierano contro questo, personaggi dal passato oscuro e dalla dubbia moralità, dalla già fallimentare esperienza politica, dalla scarsa etica politica visto che prima di collocarsi ha chiesto asilo a tutte le coalizioni ricevendo un secco NO, ma che ha trovato nel Terzo Polo ciò che cercava, come a sottolineare che tutto fa brodo. Sono deluso veramente poichè in tutto questo tempo pensavo che il “mio” partito potesse essere differente ed invece si è adeguato subito. Ora mi aspetto di sentirmi dire le solite frasi fatte “MA LA POLITICA E’ QUESTA”, “TU LAVORA PER TE E FREGATENE DEGLI ALTRI” ecc. e questo mi farebbe solamente capire che si parla sempre in modo demagogico. Non si è detto altro, dopo l’attuale disastrosa amministrazione comunale, che BISOGNA CAMBIARE!!! Che cosa vogliamo cambiare? L’unica cosa che i politici locali hanno cambiato è stato il partito e basta. Il continuo riciclarsi negli schieramenti da destra a sinistra e viceversa hanno solo provocato l’allontanamento del cittadino dalla politica. Il TERZO POLO poi, è il classico esempio di come si può violare la credibilità di una coalizione politica annettendo tutto e tutti pur di fare “cassa”. Parafrasando una pubblicità posso solo dire che LA MIA DESTRA E’ DIFFERENTE e per questo dalla politica MI ASTENGO. Io non scendo a patti con il diavolo!!!!!

Walter GIUSTINI

Andrea Spadoni ha lasciato un nuovo commento

Caro Walter, non ho il piacere di conoscerti, ma mi permetto di segnalarti che qualcosa di nuovo, invece c'è, eccome!
Si chiama Cristina Capraro, non è mai appartenuta al destra-centro-sinistra, non ha affari personali o di appartenenza da difendere, vuole onestamente cambiare le cose qui nella nostra povera Ardea e vuole farlo con la partecipazione attiva di tutti.
Astenersi vuol dire arrendersi, non credo che tu sia il tipo...
Questa volta, sulla scheda, oltre ai soliti ceffi che ben conosci, troverai un volto nuovo, dietro cui c'è una squadra nuova, con un nuovo progetto, per riportare ad Ardea legalità, pulizia e sviluppo per tutte e tutti.
Pensaci...


25 marzo 2012

La stangata nella busta di marzo Brutte sorprese per i dipendenti


ROMA - Brutte sorprese in busta paga per dipendenti e pensionati: l'assegno di marzo, che arriverà come da tradizione il 27 (martedì) sarà più leggero. Se non bastassero infatti i continui aumenti dei prezzi cui far fronte, guidati dall'impennata dei prezzi della benzina (che ormai viaggia inesorabilmente verso i 2 euro al litro) i cittadini dovranno fare i conti anche con lo sblocco delle addizionali regionali e comunali. A fare i conti in tasca a questo nuovo aumento del prelievo è il Caf-Cisl nazionale. Ecco cosa emerge.
Irpef regionale, stangata per tutti. L'aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33%, con un effetto che varierà dai 51 euro per un salario da 1.200 euro mese ai 137 per uno stipendio da 3.200 euro per l'Irpef Regionale. Pagheranno invece 73 euro i contribuenti con 1.700 euro di stipendio e 94 euro quelli che con una busta paga mensile di 2.200 euro.
Irpef comunale, solo per chi ha già deliberato. C'è però l'incognita Irpef Comunale. L'aumento in questo caso va deciso dalle singole amministrazioni comunali che, se non lo hanno ancora deliberato, farà scattare l'eventuale aumento solo dopo.
Qualche Comune ha però già deciso di utilizzare questa leva per aumentare i propri introiti tanto che, in questo caso, l'impatto annuale sulle buste paga potrà salire - è il caso di Chieti - fino a a 193 euro.
Pochi i comuni che hanno già deliberato. Fortunatamente i Comuni che hanno deliberato aumenti allo stato non sono molti. La manovra di Ferragosto firmata Tremonti-Berlusconi ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, aumenti dell'addizionale comunale fino a raggiungere un'aliquota massima complessiva pari allo 0,8%, possibilità che era stata 'congelata' nel 2008 dallo stesso Tremonti.
Ma nei casi in cui l'aumento sia già stato deliberato il conto arriverà martedì prossimo (altrimenti scatterà successivamente): si andrà, ad esempio, da un aumento (comunale) di 47 euro a Catanzaro (+51 euro per l'addizionale regionale, in tutto 98 euro in più) per un pensionato o lavoratore dipendente con 1.200 euro mensili (lordi) fino ad arrivare ai 193 euro di un pensionato/dipendente con 3.200 euro lordi mensili di Chieti (+137 euro di addizionale regionale e 56 euro per quella comunale). Insomma non un vero e proprio salasso ma una mini-stangata che si aggiungerà a tutte le altre in attesa del temuto arrivo dell'Imu a giugno e del 'temutissimo' rincaro di 2 punti delle aliquota Iva da ottobre prossimo, anche se in quest'ultimo caso il Governo sembra stia cercando vie alternative.
Niente prelievo per i redditi bassissmi. Ad essere salvaguardati saranno solo i pensionati e i dipendenti con i redditi più bassi, che hanno redditi talmente sottili non dover pagare nemmeno l'Irpef principale. In particolare non dovranno alcuna addizionale i pensionati fino a 75 anni che guadagnano fino a 7.535 euro l'anno e quelli oltre 75 anni che guadagnano fino a 7.785 euro. I lavoratori, invece, saranno esenti fino a 8.030 euro.
Imu e Iva, nuove stangate in arrivo. Ma il vero salasso per le tasche degli italiani arriverà a giugno con l'Imu. La nuova imposta municipale è una nuova Ici che si pagherà anche sulle prime case e che sarà ancora più alta sulle seconde. La chiamata alla cassa, per il debutto di questa nuova tassa, è per il 20 di giugno. Ad ottobre, poi, è in arrivo l'aumento dell'Iva dal 21 al 23%. Introdotto come norma di "salvaguardia" per raggiungere il pareggio di bilancio potrà essere sostituito da altre fonti di entrata come la riduzione delle agevolazioni o il taglio delle spese con la spending review. (ANSA) (25 marzo 2012)

23 marzo 2012

MERCOLEDI 28 MARZO, ore 18:30 Fiera del libro di Grottaferrata,

Corso S. Nilo, SALA A della fiera.
"CRISI E LAVORO: QUALE FUTURO PER I NOSTRI DIRITTI?"
Incontro-dibattito in occasione della presentazione del libro di Fabio Sebastiani:
"Officina Italia, la Fiat secondo Marchionne" .
GIORGIO CREMASCHI
Sindacalista FIOM
SERGIO BELLAVITA
Segretario nazionale FIOM
FABIO SEBASTIANI
Giornalista di Liberazione, autore del libro
a cura di
ENRICO DEL VESCOVO
ingresso libero

16 marzo 2012

ART. 18 – FERRERO (PRC – FDS): "IL PALAZZO CONTRO I LAVORATORI E IL PD E’ DENTRO IL PALAZZO".


"La foto del vertice di ieri sera è la rappresentazione plastica della situazione italiana: la foto del palazzo contro i lavoratori con il PD dentro il palazzo. Con il massacro sulle pensioni e la manomissione dell’articolo 18 il governo Monti dimostra di aver dato luogo al quadro politico più antioperaio di tutta la storia repubblicana. Questo perché c’è una cosa peggiore di un governo di destra ed è un governo di destra privo di opposizione parlamentare. Di queste scelte e di questo quadro politico il PD porta piena responsabilità essendosi arruolato armi e bagagli al carro della destra tecnocratica di Monti. In questo contesto invito ancora una volta la Cgil a proclamare lo sciopero generale: non si può assistere alla demolizione dei diritti dei lavoratori senza muovere un dito, occorre strappare con la lotta la foto di Palazzo Chigi”.


15 marzo 2012

INFILZANO MONTI-FORNERO E...MEGLIO TARDI CHE MAI... L'UNICO, IL VERO, INCROLLABILE "TOTEM" IDEOLOGICO RIMASTO: IL FEDERALISMO




PRODI E AMATO, DAVANTI A NAPOLITANO, INFILZANO MONTI-FORNERO
Quando ieri mattina è entrato nel palazzo Mattei di Paganica dove ha sede l'Enciclopedia Italiana, anche il Presidente Napolitano non ha potuto fare a meno di buttare lo sguardo alla volta e alle pareti affrescate del salone dove si è svolto un convegno così interessante da essere completamente ignorato dai giornali.
Nella sala al piano terra del palazzo costruito dal Maderno verso la fine del ‘500 si è parlato di "benessere e competitività", un tema approfondito nel Rapporto predisposto dal CER (Centro Europa Ricerche) e dai ricercatori di Nomisma, la società bolognese che sta a cuore a Romano Prodi. Non a caso il Professore è stato uno dei relatori di questo incontro organizzato dal CER, il Centro studi dell'economista Giorgio Ruffolo, stato salvato poche settimane fa dalla Sator di Matteuccio Arpe insieme alle cooperative e alla Fondazione Etica del genero di Bazoli, Gregorio Gitti.
Anche gli ospiti in prima fila sono rimasti colpiti dal dipinto di Mosè che ringrazia Dio per il passaggio del Mar Rosso, ma poi l'attenzione di Gianni Letta, Epifani, Patroni Griffi e degli economisti si è risvegliata quando nell'aulica sede dell'Enciclopedia (fondata negli anni '20) sono risuonate parole che qualcuno ha definito "decisamente eversive" e in netta contraddizione con la politica del governo.
Il primo "bolscevico" a prendere la parola è stato Giuliano Amato che ha esordito con una paccata di critiche alla ministra della lacrima Fornero quando ha detto che per migliorare la produttività del lavoro la formazione è infinitamente più importante della manutenzione all'articolo 18. Poi il dottor Sottile è andato avanti senza risparmiare nemmeno il Professore di Palazzo Chigi al quale ha contestato la politica delle liberalizzazioni che non producono ricchezza - così ha detto - ma al massimo la ridistribuiscono e probabilmente distruggono occupazione.
Il benservito a Monti è stato accompagnato dall'auspicio che per arrivare al fatidico +11% del Pil promesso dal governo, servono forti investimenti pubblici in grado di generare occupazione. E infine, per rendere ancora più esplicito il suo passaggio sulle sponde estreme del keynesismo, Amato ha citato un sondaggio effettuato poco tempo fa nei Balcani occidentali nel quale la maggioranza degli intervistati ha detto che stava meglio ai tempi della vecchia Jugoslavia perché a quell'epoca non c'era disoccupazione.
Di fronte a questo atto d'accusa nei confronti di Monti e dei suoi tecnici, Napolitano è rimasto impassibile, e così sono apparsi anche Patroni Griffi e Giorgio Benvenuto, mentre Stefano Fassina, responsabile per l'economia nel Pd, gongolava visibilmente.
Il secondo "bolscevico" a prendere la parola è stato Romano Prodi che come al solito l'ha presa alla larga parlando della Germania che sta trasferendo nell'Europa dell'Est le subforniture che prima si facevano in Italia, e dopo aver denunciato la governance "penosa" delle piccole imprese a conduzione familiare, ha sferrato un attacco violentissimo contro il federalismo. Per il Professore di Bologna "è una boiata pazzesca" e a questo punto tutti gli occhi si sono rivolti verso Franco Bassanini, uno dei fautori più convinti del modello federale, che si è attorcigliato sulla sua poltrona. Anche gli altri economisti che sono intervenuti successivamente hanno spezzato lance di stampo keynesiano contro il rigore e il pareggio di bilancio che si vorrebbe inserire come principio costituzionale.

Tra questi vale la pena di citare Paolo Guerrieri con il suo appello a sviluppare i consumi interni, e l'ultimo "bolscevico" Sergio De Nardis di Nomisma, che dopo aver parlato senza mezzi termini della svalutazione competitiva effettuata con l'introduzione dell'euro, ha massacrato nell'ordine Spagna, Portogallo e Italia. Ma nella foga del discorso De Nardis è andato fuori linea e ha tentato una disperata difesa del "piccolo è bello". A questo punto il "bolscevico" Prodi lo ha severamente rimbrottato, ma quello che c'era da dire era stato detto.

E Napolitano con il suo codazzo ha lasciato la sala.

14 marzo 2012

BENE LA DEMOLIZIONE LIDO SALZARE: QUANDO LA CAMPAGNA ELETTORALE FA DEL BENE





ARDEA 14 MARZO – “Non possiamo che salutare con soddisfazione quanto l’amministrazione cittadina ha messo in campo oggi. Volere è potere si dice! Il problema infatti della sicurezza del Lido delle Salzare è da anni denunciato dai cittadini e anche l’Italia dei Valori aveva presentato un’interrogazione al Consiglio regionale al fine di incentivare un’indagine per capire quali provvedimenti prendere per la messa in sicurezza del luogo dal punto di vista dell’evidente degrado architettonico e strutturale, a causa del quale, negli anni, si è determinata una situazione al limite della vivibilità. Il Serpentone era infatti diventato un ricettacolo di degrado urbano e di delinquenza per i quali i residenti vivono nella paura. Sul luogo si consumavano una vasta gamma di illeciti penali come, per esempio assunzione e spaccio di stupefacenti e furti di auto. Certo è che questo autentico blitz delle forze dell’ordine di questa mattina poteva essere fatto almeno 4 anni fa, mentre il risveglio dal lungo letargo è arrivato soltanto al suono delle trombe della campagna elettorale per le prossime amministrative. Possiamo comunque dire che la nostra presenza sul territorio, la nostra denuncia e l’intento di rottura è servito da stimolo: non ci piace dire ‘ve lo avevamo detto’ ma siamo contenti di riscontrare una vittoria sul territorio. Questo è il cambiamento che già abbiamo iniziato a portare: lo manterremo fino in fondo con i cittadini e per i cittadini. Speriamo solo che come al solito non paghino i giusti per i peccatori: ovvero l’amministrazione deve dare garanzie alle persone oneste che hanno comprato pensando fosse tutto in regola e che sono invece state letteralmente truffate” lo dichiarano in una nota congiunta Vincenzo Maruccio, capogruppo dell’Italia dei Valori al Consiglio regionale del Lazio, e Cristina Capraro, coordinatrice donne IDV Provincia di Roma e candidato Sindaco per la lista Italia dei Valori ad Ardea.

12 marzo 2012

ARDEA - CONSIGLIO COMUNALE DEL 19/03/2012


Il Presidente *Policarpo Volante* ha convocato la seduta del Consiglio
Comunale per il giorno 19.03.12 alle ore 10,30 in prima convocazione
straordinaria e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 21.03.12
alle ore 10,30 presso il Centro Sociale Anziani " Nuova Florida " (via
Reggio Calabria 9 - Ardea) per la trattazione del seguente ordine del
giorno:

1. Approvazione verbale seduta precedente;

2. Comunicazioni del Sindaco;

3. Mozioni - interrogazioni - interpellanze;

4. Modifica Regolamento Centro Sociale Anziani di Ardea;

5. PRESA D´ATTO: variante al Piano Particolareggiato in località
"Nuova California" in aVariante al P.R.G. adottata con D.C.C. n. 146 del
22/12/2009, relativa al lotto di terreno ricadente in zona omogenea "C"
sottozona "C/5" di espansione di Piano Regolatore Generale. Foglio n. 53
particella n. 1869;

6. Mutamento di destinazione d´uso di due terreni del Demanio
Civico, ai sensi della Legge 16/06/1927 n. 1766 art 12, per l´ampliamento
di un edificio scolastico il loc. Tor San Lorenzo - via Tanaro;

7. Proposta di accordo di programma e variante urbanistica di
un´area in località Campo di Carne di proprietà della Ditta SECR SRL ai
sensi della Legge 1150/42 e s.m.i. - Adozione Variante;

8. Esame Rinormazioni Urbanistiche ai sensi dell´Art. 50 L.R. 38/99
ed eventuale approvazione;

9. Modifica all´art. 25 del Regolamento del Corpo di Polizia Locale
- Distintivi di grado;

10. "Intervento Edilizio di realizzazione della Parrocchia Santa
Caterina Da Siena in variante al P.R.G. - Loc. Castagnetta (fg.40 part. N.
322) - Presa d´atto approvazione ai sensi dell´art. 19 c. 4 D.P.R. 327/01 e
s.m.i.;

11. Piano di programma Integrato ai sensi della L.R. 22/97 - , art. 2 e
3 lett. E nel centro urbano (area ex bullonificio)- Adozione variante
Urbanistica;

12. Approvazione atto di Indirizzo per la "Gestione integrata del
servizio di Illuminazione Pubblica e Semaforica, realizzazione di
interventi di efficienza energetica e di adeguamento normativo sugli
impianti mediante il sistema del finanziamento tramite terzi;

13. Piano Particolareggiato di Recupero ai sensi della legge Regionale
28/80 come modificata dalla L.R. n. 76/85 della zona B/8 (completamento)
del vigente piano regolatore generale -denominata Rio Verde - Adozione";

14. Proposta di regolamento disciplina delle commissioni mensa;

15. Revisione Regolamento nuovo Piano Carburanti;

16. Approvazione piano particellare di esproprio dell´area antistante
Edilizia Popolare e Convenzionata angolo Via Laurentina - Via dei
Fenicotteri Tor San Lorenzo;

17. Adozione Programma Integrato di Intervento - Località "La Fossa" -
Proprietà: Soc. Futura Immobiliare srl.

CHI NON LAVORA..........NON FA L'AMORE !


CHI NON LAVORA…NON FA L’AMORE!

ma quando il lavoro non c’è? o è in nero? o è precario?


DISOCCUPAZIONE OLTRE IL 9%

QUELLA GIOVANILE OLTRE IL 31%

(dato nazionale febbraio 2012 – fonte: ISTAT)


La disoccupazione è una brutta piaga, peggio ancora quando colpisce i GIOVANI in tale vergognosa misura.


Ardea non fa eccezione.


BAMBOCCIONI o SFIGATI, cosi i BENPENSANTI definiscono i nostri giovani: la verità è che non favoriscono lo sviluppo produttivo perché devono favorire gli speculatori finanziari, le lobbie, gli evasori, le caste… ora BASTA!


Diamo la possibilità ai nostri giovani di potersi creare un avvenire, una famiglia e la serenità di invecchiare.


Non bastano promesse miracolose, occorre invece individuare quelle azioni che possano concretamente favorire una adeguata solida formazione per i giovani e lo sviluppo di un’impresa sana e stabile:


  • Risanare e rilanciare l’attività turistica, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, per la creazione di nuovi posti di lavoro, regolari e stabili


  • Favorire lo sviluppo dell’impresa e dell’occupazione attraverso l’adeguamento delle infrastrutture e il supporto istituzionale


  • Accedere ai fondi europei e nazionali per la formazione, la cultura, l’ambiente e lo sviluppo d’impresa


ITALIA DEI VALORI ed il suo candidato Sindaco CRISTINA CAPRARO si impegnano a fare del raggiungimento di questi punti un obiettivo irrinunciabile del loro progetto per la rinascita di Ardea


POSSIAMO E DOBBIAMO CAMBIARE TUTTI INSIEME


LAVORO: EX OPERAIO THYSSEN A BERSANI, PENSATE A LAVORO NON ALLA TAV!


Un ex operaio della ThyssenKrupp, l'acciaieria torinese dove nel dicembre 2007 sono morti sette suoi «amici e colleghi sacrificati in nome del profitto», ha scritto una lettera aperta al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, per chiedergli «che cosa il Pd intenda fare per la questione lavoro». Mirko Pusceddu, firmatario della lettera, spiega che l'iniziativa è motivata dalle parole che Bersani ha rivolto al segretario del Pdl Alfano, quando gli ha detto che «scopre l'occupazione per non parlare di tv e corruzione». «Il punto a mio avviso - dice Pusceddu - non è questionare su cosa farebbero Pdl e Lega, ma cosa il Pd intende fare per la questione lavoro. Anzichè impiegare energia per attaccare e denigrare il movimento No Tav - aggiunge - il Pd dovrebbe adottare misure che abbiano come risultati il rilancio dell'occupazione e della dignità del lavoro»

09 marzo 2012

Come si fa a sostenere questo governo?


di Stefano Cristiano*

Credo sia giunto il momento per tutta la sinistra di riflettere seriamente su quanto sta accadendo a livello nazionale e sui riverberi che ciò potrebbe avere a livello locale.

Un pensionato si è suicidato ieri per l'angoscia di non riuscire a sopravvivere ai tagli previsti dal governo. Si dirà che era una persona malata e sicuramente la depressione avrà influito in maniera determinante in quella scelta estrema. Il punto è però un altro. Come può la sinistra continuare a sostenere un governo forte all'estremo con i pensionati ed i lavoratori, determinato fino all'estremo nel tagliare le pensioni e ridurre ulteriormente i diritti dei lavoratori, salvo poi essere debolissimo con i potenti, al punto dal non riuscire, o non volere, far pagare il minimo dazio a quelle banche e a quei mercati finanziari che la crisi hanno prodotto? Come si può sostenere un governo che vuol mettere in costituzione il pareggio di bilancio rendendo così la politica, una volta per tutte, subalterna ai mercati e alle lobbies finanziarie? Come si può sostenere un governo che dichiara, violando la Costituzione Repubblicana, di voler spostare il prelievo fiscale dalla tassazione diretta (ovvero progressivamente prelevando di più a chi guadagna di più) a quella indiretta (ovvero sui prodotti che tutti, da chi guadagna 400 euro a chi ne guadagna 4 milioni, pagano allo stesso modo)?

L'apertura all'UDC è puro politicismo se svincolata da quei contenuti! Se la linea del PD (in contraddizione per esempio con quanto stanno facendo i socialisti francesi che hanno dichiarato che non voteranno il pareggio di bilancio in costituzione e che metteranno un'aliquota al 75% per chi guadagna oltre il milione) è quella di sostenere quelle politiche allora l'incontro con i centristi non è che la logica conseguenza di una deriva che sembra non avere fine. Io invece ritengo che dalla Toscana e dalla maggioranza che la sostiene, possa partire un messaggio diverso ed in controtendenza ovvero che il governo di fenomeni complessi e la ricostruzione di una identità plurale per una sinistra moderna ma non subalterna è possibile.

Intanto sarebbe bene che fossimo tutti in piazza il 9 Marzo con la FIOM-CGIL in difesa di chi lotta, dalla Val di Susa a Pomigliano, per il diritto a poter esprimere il proprio pensiero liberamente senza per questo essere licenziato o considerato un pericoloso terrorista. Noi ci saremo.

Venerdì 9 Marzo 2012

08 marzo 2012

Una marea di firme!


La Federazione della sinistra lancia una campagna a difesa dell’art. 18. Parte infatti una petizione popolare – già domani, in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici. Ecco il testo: « Noi sottoscritti/e consideriamo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori una norma di civiltà. L’obbligo della reintegra di chi viene ingiustamente licenziato è garanzia per ogni singolo lavoratore ed è al tempo stesso il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal diritto a contrattare salario e condizioni di lavoro dignitose.
Se l’articolo 18 fosse manoUna marea di firme! messo ogni lavoratrice e ogni lavoratorLa Federazione della sinistra lancia una campagna a difesa dell’art. 18. Parte infatti una petizione popolare – già domani, in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici. Ecco il testo: « Noi sottoscritti/e consideriamo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori una norma di civiltà. L’obbligo della reintegra di chi viene ingiustamente licenziato è garanzia per ogni singolo lavoratore ed è al tempo stesso il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal diritto a contrattare salario e condizioni di lavoro dignitose.
Se l’articolo 18 fosse manomesso ogni lavoratrice e ogni lavoratore sarebbe posto in una condizione di precarietà e di ricatto permanente, essendo licenziabile arbitrariamente da parte del datore di lavoro. Se l’articolo 18 fosse manomesso verrebbero minate in radice le agibilità e libertà sindacali. Per questo motivo va respinta ogni ipotesi di manomissione o aggiramento dell’articolo 18. L’articolo 18 va invece esteso a tutte le lavoratrici e i lavoratori nelle aziende di ogni dimensione». e sarebbe posto in una condizione di precarietà e di ricatto permanente, essendo licenziabile arbitrariamente da parte del datore di lavoro. Se l’articolo 18 fosse manomesso verrebbero minate in radice le agibilità e libertà sindacali. Per questo motivo va respinta ogni ipotesi di manomissione o aggiramento dell’articolo 18. L’articolo 18 va invece esteso a tutte le lavoratrici e i lavoratori nelle aziende di ogni dimensione».

COMUNICATO STAMPA


8 marzo 2012…..Mimose ?
No Grazie,preferirei
una Città Migliore…


8 marzo, bene i festeggiamenti ma occorre anche riflettere... Le donne
che lottano, lavorano, protestano avrebbero il diritto di dire: “bene,
oggi ci celebriamo!” , ma se questo significa far finta di dimenticare
che il nostro è un Paese dove ancora si parla sempre e solo al
maschile, dove si tende a dare spazio giusto a qualche ballerina o a
parodie della mascolinità, questo non ha senso.

Così, mentre fiorisce il business della mimosa, della serata con le
amiche, del regalino dal compagno, mentre tante belle parole saranno
spese dai palchi e dai pulpiti, milioni di Donne, impegnate tutti i
giorni in casa e, le più ‘fortunate’, al lavoro, devono combattere
contro l’emarginazione, l’incomprensione, i salari più bassi, i
licenziamenti facili, dovendo spesso rinunciare alla maternità.
No, non è il momento di grandi feste: è il momento di sfruttare ogni
occasione, anche quella dell’8 marzo per dire che rivogliamo tutti,
Donne e Uomini, il nostro lavoro, la nostra casa, la nostra famiglia …
insomma vogliamo una vita degna di questo nome!
Così l’8 marzo da festa delle donne dobbiamo trasformarlo in un coro
di dissenso e di proposta, un universo di cittadini e cittadine che
hanno diritti e rispettano i propri doveri, un insieme di persone che
dice a chi Governa: ci avete prima invaso con la cronaca rosa,
sperando di distrarci, ora imponete la macelleria sui più deboli,
adesso basta!


Cristina Capraro

‘sti zozzoni



Zozzoni fuori, zozzoni dentro. Come già segnalato, della sfilata di carri di carnevale, squallida vetrina propagandistica voluta dall'amministrazione, l’unico ricordo rilevante rimasto alle cittadine e ai cittadini della Nuova Florida sono le decine di nastri di plastica bianco-rossa abbandonate agli angoli delle strade. A dire la verità, all’inizio c’erano anche i relativi cartelli con il divieto di sosta e di transito, ma sono spariti. Solo quelli.

Perché?

Per un semplice motivo: far sparire le prove!

Eh si, proprio così. Molte sono state, infatti, le lamentele che si sono sollevate per il modo assurdo e illecito con cui è stata gestita la chiusura delle strade. Non è necessario e non è intelligente chiudere decine di incroci ed impedire il parcheggio per chilometri, dalle 12 alle 20, per un evento che dura, al massimo, una quindicina di minuti: tanto impiegava la sfilata a transitare ad ogni incrocio. Questo, però, è stato disposto dall’autorità comunale e questo, ovviamente, ha scatenato le ire di tutta la cittadinanza.

Se gli amministratori del nostro Comune avessero voluto avere cura del decoro urbano e, quindi, pulire le strade della monnezza da loro stessi prodotta, avrebbero tolto tutto e subito: nastri e cartelli. Invece no, hanno fatto sparire TUTTI i cartelli, ma SOLO i cartelli e solo a distanza di giorni, mentre i nastri di plastica continuano a zozzare le nostre strade.

Zozzoni fuori, perché sporcano e non puliscono.

Zozzoni dentro, perché combinano guai e, poi, cercano di far sparire le prove.

Un’amministrazione seria progetta con cura le iniziative, perché riescano al meglio e perché causino il minimo disagio. Un’amministrazione seria riconosce i propri errori e tenta di provi rimedio. Un’amministrazione di zozzoni deve solo andarsene!


Andrea Spadoni


06 marzo 2012

TUTTI IN PIAZZA CON LA FIOM PER LA DEMOCRAZIA E IL LAVORO

SUCCEDE AD ARDEA



Elezioni amministrative 2012

Il panorama politico nazionale è notevolmente cambiato, rispetto alle elezioni del 2007, i sondaggi evidenziano che solo il 4% dei cittadini, ha ancora fiducia nell’istituzione partito.

I fatti di cronaca politica con i loro sviluppi: incapacità di legiferare per il superamento della grave crisi economica, corruzione, privilegi da casta, impedimenti atti a tutelare potenti corporazioni, referendum popolari ignorati, leggi ad personam, grave scontro istituzionale tra politica magistratura, sesso e politica, ecc., hanno esautorato la sovranità popolare, sacro concetto costituzionale che si esprime con la delega popolare ai partiti e hai loro politici tramite le elezioni politiche e quelle amministrative.

L’espressione evidente è il governo dei tecnici del prof. Monti, che possiamo definire un male inevitabile, ma che evidenzia un momento oscuro, e di crisi democratica della politica in Italia ed in Europa.

In tempi non sospetti, ho evidenziato che la globalizzazione, avrebbe sicuramente posto e avuto bisogno di risoluzione di tre determinanti problemi del sistema capitalistico.

L’efficienza marginalista degli stati sarà misurata dagli attori economici nella minor incidenza sui fattori economici della: discriminazione femminile, mafia ed evasione fiscale, cause che affossano l’etica e la meritocrazia, elementi necessari allo sviluppo compatibile del sistema capitalistico, il quale è ancora l’unica soluzione per la sopravvivenza del pianeta nel prossimo futuro, prima che necessariamente sia superato dalla creazione di un nuovo ordine mondiale.

Per l’evasione fiscale, poiché dal dopoguerra in poi incide nella misura calcolata nei tempi presenti di 120 miliardi di euro l’anno,credo senza ombra di dubbio che saremmo potuti essere la nazione più forte economicamente d’Europa e non solo.

Per i due problemi sovra citati chiedo: che I CANDIDATI A SINDACO E A CONSIGLIERI PUBBLICHINO IL LORO 730, e anche tutti quelli che si occupano di politica. Come possono essere buoni amministratori e buoni politici, se sono parassiti della società?

Allego il mio che vi autorizzo a pubblicare.

Ho cercato dal 2007 di cercare nel ns. territorio un’alternativa, con proposte di vario tipo, vedi la mia proposta delle primarie della sinistra con rappresentanti di tutti i partiti è la conseguente presentazione di una lista unica. Già pubblicata sui giornali.

La gabbia di una legge elettorale detta porcata, ha partorito alleanze nel centrosinistra, a mio parere non vincenti perché non fanno battere il cuore dei cittadini, e perché ripropongono una raccolta di voti legata alle famiglie di Ardea e conseguentemente nepotista e clientelare, oltretutto con soggetti politici nuovi per il territorio, di cui non si sà , quanti iscritti hanno, e non c’è possibilità di riscontro con le passate elezioni, vedi API, SEL, PSI., l’unico riscontro è quello nazionale. In seguito si sono aggiunti PRC e Verdi.

E’ da evidenziare che alle passate amministrative tutti i vecchi partiti dell’area del centrosinistra hanno avuto il 19,6%, il restante 26% era delle liste civiche.

Il centrodestra ancora non ha scelto il candidato.

Non si conoscono programmi.

Propongo le seguenti priorità:

la creazione di un agenda 21 locale.

La continuazione degli abbattimenti degli abusi edilizi sul litorale, e l’eliminazione di sbarre e di tutto ciò che impedisce l’accesso al mare.

La creazione nella proprietà Puccini di: un parco con alberi già di alto fusto e orto botanico, pista ciclabile, pista per il footing,attrezzature per bambini e un centro culturale per giovani, opere di scultura artistica. COME DA PROGETTO MANZU’. Sarebbe una grande attrazione turistica.

Cementificazione zero, che non vuol dire non costruire.

In fede

dott. Di Liberto Francesco Saverio

Roma / Donne della FIOM

A Roma, in vista dello sciopero del 9 marzo, le metalmeccaniche parlano delle donne in fabbrica e dei diritti negati. Il testo della Lettera aperta delle lavoratrici Fiat alla Ministra Fornero
inserito da Redazione
"Vi aspettiamo tutte…, libere e diverse!". Così le donne della FIOM lanciano l'invito per l'incontro di mercoledì 7 marzo organizzato insieme alla Casa internazionale delle donne di Roma (ore 18,30) dal titolo 'Donne in fabbrica tra diritti negati e affermazione di sè'.
"L'incontro è alla vigilia di due scadenze importanti: l’8 marzo giornata internazionale della donna e il 9 marzo sciopero generale delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici con manifestazione nazionale a Roma. L'incontro è occasione per approfondire i temi posti al centro della riflessione della Fiom e le motivazioni dello sciopero: condizioni di lavoro vessatorie e attacco ai diritti: primo tra tutti la maternità, e alle libertà sindacali, democrazia e rappresentanza negata, welfare sottoattacco, occupazione in picchiata, dignità negata, attacco all’articolo 18, precarizzazione senza frontiere, pensione senza più speranze. Vogliamo riprenderci parola, signoria su noi stesse, dignità e autodeterminazione ricostruire insieme un progetto nel lavoro e per il lavoro in cui essere protagoniste e non solo merci". Ecco di seguito il testo della lettera aperta firmata da oltre 200 lavoratrici Fiat conto le discriminazioni contenute nell'accordo separato del gruppo Fiat/Fiatindustrial e presentata lo scorso mese di febbraio.

Lettera aperta alla Ministra del Lavoro e delle Pari Opportunità Elsa Fornero
e alla Rete delle Consigliere di Parità
Cara professoressa Elsa Fornero,
ci rivolgiamo a lei nel doppio ruolo istituzionale di Ministra del Lavoro e delegata dal Presidente del Consiglio a coordinare le politiche di Pari Opportunità, siamo lavoratrici di varie aziende del gruppo Fiat e Fiat industrial a cui da gennaio 2012 viene applicato il cosiddetto “Contratto collettivo specifico di Lavoro di primo livello del 29 dicembre 2010” che pretende di sostituire ogni precedente accordo e contratto previgente nelle aziende Fiat ivi compreso il CCNL lavoratori Industria metalmeccanica privata.
“Contratto” che, come lei sa, è stato stipulato con associazioni sindacali rappresentative di una minoranza di lavoratori e lavoratrici del gruppo e contro il parere della Fiom Cgil, associazione sindacale di maggioranza in Fiat e a cui molte di noi aderiscono e nelle cui posizioni tutte ci riconosciamo.
Ci teniamo a farle presente che ad oggi nessun sindacalista delle associazioni firmatarie ha mai chiesto il nostro parere sulle materie che andava a sottoscrivere e che nessuno ha inteso sottoporre al voto di lavoratrici e lavoratori le intese realizzate.
Per questo abbiamo condiviso la scelta di nostre compagne e compagni di lavoro di promuovere il Referendum abrogativo del cosiddetto “Contratto” perché quest’accordo ci toglie diritti e libertà fondamentali in un paese democratico e peggiora drammaticamente le condizioni di lavoro e di fatica per ciascuna/o di noi.
Ma noi donne abbiamo una ragione in più per voler cancellare quell’accordo, perché in esso sono contenute norme gravemente discriminatorie nei confronti di madri e padri, lesive della legislazione vigente e dei principi di parità, sanciti dalla Costituzione Italiana e riaffermati dalle normative europee.
Infatti il “Premio straordinario 2012” pari a 600 euro lordi verrà erogato esclusivamente a chi avrà effettuato “nel periodo gennaio- giugno 2012 un numero di ore di effettiva prestazione lavorativa non inferiore a 870”. Nel testo dell’accordo è chiaro che è esclusa dal computo delle ore di effettiva prestazione lavorativa ogni assenza/mancata prestazione lavorativa retribuita e non retribuita a qualsiasi titolo ivi comprese “le assenze la cui copertura è per legge e/o contratto parificata alla prestazione lavorativa”.
Detto in parole semplici ciò vuol dire che in Fiat qualsiasi assenza dovuta a maternità(ivi compreso il periodo di congedo obbligatorio e quello cosiddetto sotto ispettorato), le due ore di riposo per allattamento, congedi parentali, assenze per malattia figlio, permessi per legge 104, faranno perdere il diritto a percepire il premio 2012.( Sic!)
Sul Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, (che contiene il recepimento italiano della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e parità di trattamento tra donne e uomini) è scritto che in Italia è considerato discriminatorio “ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell’esercizio dei relativi dirittiriteniamo quindi palesemente discriminatorio un accordo che nega l’erogazione del premio in ragione dell’esercizio da parte di lavoratrici e lavoratori dei diritti a tutela della maternità e a favore della conciliazione.
Inoltre queste somme saranno detassate, secondo le normative introdotte dal suo predecessore Ministro Sacconi, contribuendo in tal modo ad allargare ulteriormente il differenziale salariale tra uomini e donne nelle nostre aziende.
Chiediamo a lei, per il doppio ruolo istituzionale di cui è investita, e alle Consigliere di Parità regionali e provinciali competenti per i territori in cui sono dislocate le sedi di aziende del gruppo Fiat, di intervenire ad impedire che tale trattamento discriminatorio abbia luogo.
Lo riteniamo un atto dovuto non solo per noi e tutte le lavoratrici ( e qualche lavoratore) del gruppo Fiat e Fiat Industrial, ma anche perché un accordo così palesemente discriminatorio applicato nel maggiore gruppo industriale d’Italia non potrà che produrre un effetto negativo su tutta la contrattazione aziendale indicando che la produttività aziendale viene prima di tutto, contro e sopra ogni diritto di lavoratrici e lavoratori, facendo arretrare condizioni minime di civiltà, che già oggi vengono considerate come insufficienti per garantire nel nostro paese reale parità e pari dignità nel lavoro.
Le segnaliamo inoltre che il nuovo sistema degli orari, la metrica e la turnistica che viene adottata con il nuovo “Contratto “ determina un notevole peggioramento dei carichi di lavoro e dell’affaticamento sulle linee di produzione.
Nessuno - né della gerarchia aziendale, né dei sindacati che hanno sottoscritto quell’accordo - ci ha dimostrato che tali aggravi non avranno conseguenze negative sulla salute riproduttiva delle donne inserite nelle linee di montaggio.
Non ci risulta, infatti , che siano state condotte indagini con rilevanza scientifica sui riflessi dei nuovi ritmi e organizzazione del lavoro sulla fertilità femminile, sulla possibilità di portare a termine in modo regolare e sano le gravidanze e l’allattamento o sulle alterazioni , disfunzioni e patologie del ciclo mestruale e della menopausa, derivanti da tale sovraccarico di lavoro.
Le chiediamo quindi che in quanto delegata dal Presidente del Consiglio a coordinare le politiche di Pari Opportunità, si faccia promotrice di una commissione d’inchiesta indipendente che approfondisca sul piano scientifico i possibili rischi per la salute riproduttiva delle lavoratrici nel nuovo sistema degli orari e dei turni previsto dal “Contratto” Fiat e imposto a tutte/i noi.
Infine, per quanto sopra espresso, le chiediamo di poterla incontrare al fine di poterle illustrare in forma più articolata e documentata la nostra situazione e farle conoscere la Fiat a partire dalle concrete condizioni di lavoro e di vita delle operaie e delle impiegate che vi lavorano
Le lavoratrici del gruppo Fiat / Fiat Industrial
SEGUONO 205 FIRME DI LAVORATRICI DEGLI STABILIMENTI:
fiaTCARROZZERIE MIRAFIORI - Presse Mirafiori - Meccaniche Mirafiori (Fiat PowerTrain) - Fiat SERVICES FIAT RICAMBI none VOLVERA - Fiat FGA (Enti Centrali) - AUTOMOTIVE LIGHT Venaria – FGA OAG -ex Bertone-di Torino
MAGNETI MARELLI di Corbetta , milano
OFFICINE BRENNERO (IVECO) di Verona
Magneti Marelli Powertrain di Bologna e Crevalcore ( Bo)- CENTRO RICERCHE FIAT-Bologna
CNH ITALIA SPA – Stabilimenti di Jesi( AN) e Modena
FIAT AUTOMOBILES Spa di Cassino ( FR)
FIAT SEVELdi Atessa(CH)
FMA di Pratola Serra eirisbus di Flumeri (Av)
Fiat Group Automobiles pomigliano - Fiat Group Automobiles - ex Elasis - Fiat Center Italia - Fiat Powertrain Technologies S.p.a. Pomigliano di napoli
FIAT POWERTRAIN di Termoli
FIAT SATA di Melfi

da noidonne.org
(04 Marzo 2012)

04 marzo 2012

Monti è peggio


Non so se stia davvero crescendo la nostalgia per Berlusconi, certo aumenta vistosamente l’insofferenza verso il governo Monti, e anche verso chi, come il Pd, se ne è fatto sostenitore senza se e senza ma. Il sospetto niente affatto inverosimile è che tutto sia un gioco delle parti, quale che sia la consapevolezza degli attori. La destra maledice Monti, e proprio per questo la cosiddetta sinistra lo difende. In termini elettorali (prima o poi si dovrà pure andare a votare) chi paga il prezzo di questo governo del rigore bancario-fondomonetarista, è il Pd, che finirà per dissanguarsi e per scoraggiare definitivamente il suo elettorato. Il quale ha sopportato finora solo perché terrorizzato dalla grande stampa “indipendente”:se va male alle banche va malissimo a tutti. E così via. Ma fino a quando durerà questa sopportazione?


In giro per l’Italia ci sono scioperi e agitazioni sociali di vario tipo. Non basta stimolare l’odio per i camionisti e i forconi “infiltrati” dalla mafia, o contro i parlamentari e i loro privilegi. Presto o tardi, anzi già ora, le protesta sociale di padroncini, famiglie monoreddito, mamme che devono badare ai bambini cacciati anzitempo dalle scuole, anziani lasciati senza assistenza sociale, pensionati ridotti a rubare nei supermercati, si farà sentire in modi meno soft. Quando Di Pietro dice, come qualche tempo fa, che prima o poi ci scappa il morto lo si copre di insulti come se fosse un terrorista; ma intanto il morto ai blocchi stradali dei camionisti ci è scappato, e i pacchi esplosivi alle agenzie delle tasse sono arrivati. I sacrifici che Monti (e Napolitano, e il potere bancario) chiede agli italiani non possono più essere sopportati in nome del governo “tecnico”. O si va a elezioni subito o la situazione sociale non farà che peggiorare .
Non è la marcia su Roma, certo; o non ancora. Ma un governo tecnico messo di fronte a tensioni sociali crescenti non diventerà prima o poi, per ragioni puramente “tecniche”, un governo autoritario? Sono solo ragioni “tecniche” quelle che hanno ispirato l’ondata di arresti di No-Tav ordinata da un magistrato sicuramente democratico come Giancarlo Caselli: non poteva fare diversamente di fronte all’evidenza di azioni violente perpetrate in Val di Susa nell’estate scorsa. Inutile dire che dei gas illegali sparati dalla polizia contro i manifestanti anti-Tav non si sa più nulla; e della illegalità permanente in cui hanno proceduto finora i lavori per la nuova ferrovia – dalla mancata consultazione delle comunità territoriali interessate, alle menzogne spacciate all’Unione Europea per spremerne i fondi, alla militarizzazione della Valle e alla sordità rispetto a tutti i pareri tecnici contrari all’opera – non vi è traccia nei mandati di arresto caselliani. Tutto questo, del resto, è politica, non tecnica, e va tenuto lontano.
Il fatto – non solo questo fatto specifico dei No-Tav, ma del governo tecnico in generale- è che, come si è detto spesso, sbagliando, del fascismo italiano rispetto a quello tedesco, Berlusconi era meglio perché era meno serio. Monti è un rigoroso – anche perché apolitico – esecutore delle regole del sistema. Non per niente il Financial Times lo considera la colonna portante dell’Europa; e Obama lo vede tanto di buon occhio. Miseria, disoccupazione, infelicità crescente in tutti i livelli della società? Danni collaterali.

Gianni Vattimo

03 marzo 2012

La Bce affoga di soldi le banche


Successo all’asta di ieri: prestati per 3 anni (all’1%) quasi 530 miliardi di euro. Alla spartizione del bottino hanno partecipato 800 banche. Quasi 100 miliardi di euro appannaggio degli istituti italiani


La Bce ha riaperto i rubinetti e «affogato» le banche europee di liquidità: sono stati assegnati 529,53 miliardi di euro nella seconda asta a 36 mesi dopo quella condotta il 21 di dicembre e che aveva portato all’assegnazione di 489 miliardi. L’ammontare assegnato ieri è superiore alle attese del mercato e stabilisce un nuovo record nella storia dell’Eurotower. L’assegnazione dei quasi 530 miliardi ha prodotto come unico risultato positivo una caduta dei tassi di interesse sul debito pubblico (lo spread Btp/Bund è sceso a circa 335 punti) mentre i listini europei hanno girato in rosso a circa mezzora dalla fine degli scambi e hanno chiuso tutte in negativo, salvo Milano con il Mib a +0,04%. Sulla caduta dei mercati azionari probabilmente hanno influito anche le affermazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke, che ha parlato di una ripresa «irregolare e modesta» dove i segnali di una leggera crescita dovranno trovare conferme nei prossimi mesi.
La seconda Long term refinancing operation (Ltro) della Banca centrale europea ha assegnato alle banche (circa 800 contro le 523 della precedente asta) quasi 530 miliardi di euro in asta a 36 mesi. Sono prestiti che dovranno essere restituire in tre anni. Il tasso, come la volta precedente, è fissato all’1%. Il finanziamento è superiore a quanto era stato stimato (circa 470 miliardi).
Secondo vari analisti la crescita dell’importo del finanziamento è un dato positivo: significa che le banche hanno ricominciato a prestare soldi e a finanziare gli investimenti. Anche questa volta le banche italiane hanno partecipato massicciamente all’operazione con una domanda per 100 miliardi circa, dei quali 24 sono andati a Intesa Sanpaolo e 12,5 circa a Unicredit, 6 circa a Ubi Banca, 3,5 al Banco Popolare e 3, 5 a Mediobanca. «Utilizzeremo la liquidità della Bce per finanziare imprese e famiglie» ha garantito Giovanni Sabatini – direttore generale dell’Abi – in un intervento alla commissione Bilancio alla Camera. Sabatini ha, tra l’altro, sottolineato come la liquidità arrivata in dicembre «ha consentito di non ridurre gli impieghi all’economia».
Ma che succederà ora? Ci saranno altre aste della Bce? Secondo molti analisti ci sarà un’altra asta solo se i mercati andranno male. Tra l’altro, anche all’interno della Bce non manca chi si oppone alle aste sostenendo che la Banca centrale non deve perdere di vista il proprio mandato: calmierare l’inflazione.
In attesa di conoscere l’esatto ammontare della domanda al prestito di ciascuna banca, i dati complessivi indicano che questa seconda tornata di liquidità sembra aver visto una forte partecipazione anche di banche medio-piccole. Non a caso, rispetto all’asta di dicembre il numero degli istituti che ha partecipato è aumentato del 52% (da 523 a 800) mentre l’importo richiesto è cresciuto di «appena» l’8%.
I primi dati parziali mostrano come le banche italiane e spagnole sono state i maggiori utilizzatori della Ltro. La domanda dalle banche greche, invece, è rimasta bassa a causa della decisione della Bce di sospendere temporaneamente l’idoneità dei bond della Grecia come «collaterale», cioè come titoli da dare in garanzia per i prestiti. La maggiore domanda, in ogni caso, si spiega con l’allentamento delle regole sul collaterale (con l’eccezione dei bond greci) che ha permesso a un numero maggiore di banche medio-piccole di partecipare. Di più. secondo alcuni esperti, il maggiore numero di banche partecipanti potrebbe anche riflettere nuova domanda da istituti che non hanno partecipato alla prima Ltro a causa di considerazioni reputazionali. Cioè la paura di apparire in dificoltà e quindi dover richiedere l’aiuto alla Bce.
Tecnicamente, l’operazione Ltro ha durata 1.092 giorni: va regolata il primo di marzo e scade il 26 febbraio 2015, ma – come già indicato in occasione della prima asta del 21 dicembre – le banche avranno l’opzione di ripagare, in parte o tutto l’ammontare preso in prestito dopo un anno.
Sempre in giornata la Banca centrale europea ha assegnato in un’asta a 84 giorni 14,52 miliardi di dollari al tasso fisso dello 0,62 per cento. Assegnati inoltre 3,46 miliardi di dollari in asta Taf a 7 giorni al tasso dello 0,61%.

Mentre la sinistra è in campagna elettorale, il centrodestra è alla deriva


Ancora un nulla di fatto l'ennesima riunione per decidere il candidato a sindaco

da Il Faro on line - Ancora un nulla di fatto nella riunione tenutasi presso la sede romana del Pdl per trovare tra i consiglieri comunali il successore di Carlo Eufemi. Sembrava cosa fatta per la consegna dello scettro a Massimiliano Giordani… scettro, che gli viene subito conteso da Luca Di Fiori
Successivamente viene fatto il nome di Fulvio Bardi che scatena gli appetiti di altri aspiranti candidati a sindaco che si auto-candidano come Bruno Cimadon, Riccardo Iotti, Ettore Antinucci e Nazareno Sperandio. Così, dopo questa nuova miscela di nomi i vertici romani hanno rinviato il tutto a venerdì sera. Serata questa nella quale se non si giungerà ad un accordo i consiglieri proporranno nomi di tesserati residenti o natii di Ardea, il tutto per evitare le primarie e imponendo in modo autorevole un candidato a Sindaco che dovrà essere secondo loro votato ed accettato incondizionatamente da tutta la coalizione. Purtroppo le cose non andranno così… nessuno degli alleati sembra volersi far imporre un nome e, per di più, un candidato pescato in una vasca piccola quale quella dei componenti dell’assise consiliare. Non è escluso che si possa arrivare a costituire un terzo polo ricalcando una situazione simile a quella di Pomezia. La verità è che ognuno vuole un sindaco di riferimento della sua corrente, infatti, Francesco Lollobrigida è favorevole a Ettore Antinucci, Fabio Armeni a Massimiliano Giordani o a Bruno Cimadon, Giorgio Simeoni a Nazareno Sperandio, Francesco Aracri a Fulvio Bardi, Andrea Augello a Riccardo Iotti, e Alfredo Antoniozzi a Luca Di Fiori.
Ovviamente con tutte queste correnti il corto circuito è certo e il danno sarà la sconfitta del centrodestra come è avvenuto nella vicina Pomezia i cui vertici hanno voluto imporre Luigi Celori. C’è da chiedersi se queste manovre politiche ai vertici del Pdl romano non gliele faccia “Schettino”.
Luigi Centore