"Per noi ci sono due elementi irrinunciabili: la responsabilita' tra i
contraenti del patto e l'apertura a forze moderate", Bersani nella
replica finale all'assemblea del Pd rincara la dose sui temi che mettono
in difficoltà Vendola e gira il coltello nella piaga di SEL. Ovvero la
questione del programma e la questione delle alleanze. Il segretario del
PD parla di "credibilita" delle alleanze per esorcizzare l'Unione di
Prodi. Ancora nella memoria di Bersani e' rimasto uno scenario che e'
stellarmente lontano da oggi "arrivammo a 13 partiti - dice Bersani -
oggi c'e' il Pd" e per questo la "cessione di sovranita' con la
decisione a maggioranza nei gruppi parlamentari, e' un punto fermo".
Bersani deve dimostrare al resto del mondo - cioè ai mercati e
speculatori - che è in grado di tenere salda una futura maggioranza di
Governo, che dovrà fare politiche impopolari, e che per fare questo
deve chiudere ogni frizione possibile fin dall'inizio.
Se queste
dichiarazioni saranno confermate dai fatti, si tratta di una sorta di
commissariamento dei partiti dell'alleanza progressista. SEL e PSI
diverrebbero in parlamento una sorta di satelliti del Pd. Con questo
schema infatti il partito di maggioranza potrà sviluppare senza grossi
problemi le "controriforme" che impongono i trattati europei a colpi di
voto in una sorta di "gruppone parlamentare congiunto" piegando ogni
resistenza. Ma non è finita, perchè questo schema servirà per aprire di
nuovo la partita con l'UDC che in risposta alza la posta sulle elezioni
regionali del Lazio. Il secondo punto che Bersani ha affermato infatti
"e' il principio di apertura ai moderati dell'alleanza: noi costruiamo
il campo progressista ma siamo aperti a forze moderate e europeiste" ha
detto. Parole queste che hanno fatto spellare le mani a Beppe
Fioroni che nel suo intervento di oggi si era detto "preoccupato"
proprio su questo aspetto. Oggi Bersani ha vinto una partita di non poco
conto, è uscito rafforzato dal voto dell'assemblea ed ha una
legittimazione politica unitaria. Ciò vuol dire che quando il
segretatario del PD nei prossimi giorni s'incontrerà per discutere di
programma e carta d'intenti con Vendola e Nencini lo farà avendo
rapporti di forza infinitamente favorevoli rispetto agli alleati.
Bersani inoltre non può permettersi troppe sbavature a sinistra dato che
Renzi lo incalza da destra e dovrà per forza tenere il punto fermo. Il
meccanismo delle primarie che doveva sparigliare da sinistra il PD sta
finendo per inglobare SEL su di un programma che alla fine della fiera
sarà in continuità con i punti fissati nella lettera di Mario Draghi e
poi di fatto ratificati nel Fiscal Compact e nel vincolo di bilancio in
costituz
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti sono molto graditi a patto che non arrechino offesa. In caso contrario i commenti non saranno pubblicati. Dopo aver inserito il commento nella finestra sottostante sarà necessario validarlo introducendo il codice visualizzato di volta in volta. Tutti i commenti sono soggetti ad approvazione.