Molti genitori si sono visti rifiutare l'iscrizione del proprio figlio alla scuola materna, ad Ardea non fa neanche più notizia, le scuole non bastano, il comune è sordo alle richieste di cittadini, comitati, partiti che da anni sottolineano la necessità di costruire nuovi plessi. Le scuole da parte loro hanno l'autonomia e stabiliscono nel regolamento d'istituto i criteri d'ammissione.
Ogni anno le famiglie che hanno figli in età scolare sperano che il proprio figlio vada finalmente a scuola, così comincia una pietosa gara di espedienti per assecondare quei criteri posti come veti dai consigli di circolo.
Non vediamo più riconosciuti alcuni tra i più fondamentali dettami di umanità: la possibilità per i figli di persone disabili di essere accolti a scuola. Eppure questo può definirsi senza dubbio aiuto alle famiglie. Inoltre prendere a scuola il figlio di un disabile equivale a rispettare ciò che lo Stato garantisce, il diritto alla salute e al lavoro. Ma ad Ardea succede anche questo, nelle sue scuole non è contemplato che un disabile possa avere dei figli.
Chiediamo un atto di responsabilità a quelli che con estrema leggerezza hanno cancellato questa ipotesi dal regolamento.
L'inchiostro sprecato per denunciare all'opinione pubblica le contraddizioni sociali e culturali che avvengono nel comune e nella nostre scuole, rimarrà indelebile nelle coscienze delle persone responsabili di queste nefandezze, che vanno dall'odiosa oculatezza amministrativa, alla rigidità di regolamenti ridicoli, dalla penosa condizione dei disabili alla mancanza di impegno per il diritto allo studio.
E resterà nostro compito e nostro dovere continuare ancora ad informare i cittadini.
T.B.e G.V.
PRC circolo di Ardea