Martedì 28 luglio 2009, indicativamente alle 18:15, è scoppiato un incendio nella discarica di amianto di Valle Caia.
Sul gravissimo episodio, tranne che sulla cronaca locale de' Il Messaggero, poco è finora trapelato sui mezzi di informazione.
Evidenziamo la segnalazione giunta nella sezione "Opinioni dei cittadini" sottolineando che nel messaggio si fa riferimento per i particolari al sito sotto-terra-il-treno.blogspot.com nel quale tra l'altro si scopre, grazie alle testimonianze di alcuni cittadini che percorrevano Via di Cancelliera a quell'ora, che i Vigili del Fuoco intervenuti appartenevano probabilmente ad un particolare nucleo specializzato con mezzi bianchi e strisce blu (sembrerebbe siano intervenute 2 squadre di Vigili del fuoco di Pomezia, 5 squadre di Roma, 3 elicotteri, un mezzo speciale di indagine chimico-batteriologico-radioattiva) e che un lavoratore svenuto - salvato dall'intervento dei soccorsi - sarebbe stato già sottoposto a numerose sedute di terapia in camera iperbarica.
Continuando nella lettura del sito appena segnalato ci sono interessanti spunti di riflessione quali, ad esempio, la necessità di condurre rilevazioni ambientali per scoprire l'eventuale presenza di polveri d'amianto ed i commenti lasciati oggi da passanti che hanno notato squadre dell'ARPA Lazio impegnate a raccogliere campioni. Come dichiarato in alcuni commenti «basta un'unica fibra di amianto a causare un mesotelioma pleurico (cancro del polmone). Il problema è che la strage si compirà dopo 15-20 ed anche 30 anni».
In vista del prossimo consiglio comunale di Ardea, nel quale si discuterà dei lavori di adeguamento della S.P, Via di Cancelliera fino a Valle Caia (la discarica andata in fiamme è al confine tra i comuni di Ardea e Pomezia), sarebbe opportuno che qualche consigliere chiedesse, e ricevesse, le opportune delucidazioni sull'accaduto.
Un episodio che lancia una terribile ombra sulla salute dei cittadini residenti in un territorio già martoriato dai disastri ambientali e che sempre più sarà soggetto al degrado con la costruzione della centrale turbogas a ciclo combinato di Aprilia, l'inceneritore di Roncigliano, il gasdotto marino-terrestre della Fiamma 2000, la discarica di amianto e chissà ancora cos'altro!