30 agosto 2009

EUFEMI "BUCA" SUL PIANO DELLA BANDITELLA E AMMETTE L'INCAPACITÀ

Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Ardea


Ardea, Eufemi "buca" sul piano della Banditella e ammette l'incapacità

Il Consiglio Comunale si scioglie per mancanza di numero legale. Eufemi va sotto nonostante la seduta in seconda convocazione permette di abbassare il numero dei Consiglieri presenti.
Ancora una volta il Piano Particolareggiato della Banditella rimane nel cassetto. Molte le contraddizioni amministrative che hanno spinto i Consiglieri ad abbandonare l'aula, non ultima la procedura urbanistico legislativa che molti hanno ritenuta poco chiara ed illeggittima. Alla fine in un clima di scoraggiamento per i cittadini interessati presenti in un'aula semideserta, il Sindaco ha preso la parola ed in un discorso tutto diretto alla sua maggioranza incapace di governare il territorio, ha comunicato l'intenzione di affidare la risoluzione del problema ad altre istituzioni preposte.
Noi, che non avevamo nessun dubbio sulle incapacità amministrative del centro destra che governa Ardea, prendiamo atto che il prezzo sociale scaricato sui cittadini è diventato insopportabile.

PRC Ardea

27 agosto 2009

A RISCHIO LA CREDIBILITÀ DELLE ISTITUZIONI?

BERLUSCONI STA GIOCANDO UNA PARTITA PERICOLOSA SU FONDI: STA METTENDO A RICHIO LA CREDIBILITÀ DELLE ISTITUZIONI. LA SMETTA O SARÀ MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LA MAFIA E CONTRO IL SUO GOVERNO!

Numerose Associazioni antimafia di tutta Italia ci stanno partecipando la loro solidarietà, oltreché la loro disponibilità a organizzare sotto Palazzo Chigi a Roma una manifestazione della società civile.
Con il suo comportamento sul "caso Fondi" egli sta mettendo in forse la credibilità delle Istituzioni.
Un comportamento, quello suo, veramente disdicevole, giustificato in maniera risibile, da cose non vere, quali quelle secondo cui «... non sarebbero stati emessi avvisi di garanzia a carico di amministratori( sic!!!!)».
Ciò è assolutamente falso in quanto un ex assessore è andato a finire in galera, mentre un altro è indagato. Senza, poi, parlare, degli arresti di dirigenti del Comune medesimo, fra i quali il capo della polizia municipale ecc.
L'attuale capo del governo non si rende forse conto del fatto che oggettivamente sta sconfessando l'operato di un Prefetto della Repubblica, delle forze di Polizia, della Magistratura e dello stesso Ministro dell'Interno.
Un cataclisma istituzionale, insomma, che non può essere sottaciuto né di fronte all'intera società civile nazionale ed internazionale né alle sedi di giustizia ed al Parlamento europei.
Egli, a questo punto, di fronte alle prove schiaccianti che a tonnellate ci sono delle collusioni fra mafia e politica nel comune amministrato dal suo partito, deve scegliere con chi schierarsi.
Se vuole dimostrare di avere senso dello Stato, come deve un capo di governo, è obbligato a sciogliere subito l'Amministrazione di Fondi, chiedendo, peraltro, scusa agli italiani per il ritardo e le giustificazioni infondate rese pubbliche.
Altrimenti, saranno mobilitazione permanente in tutta Italia e manifestazioni nella Capitale.
Decida !
E non pensi minimamente a ritorsioni ai danni del Prefetto di Latina dando corpo a voci che insistentemente circolano al riguardo negli ambienti politici di destra.
Un Prefetto della Repubblica degno di essere definito tale HA L'OBBLIGO, per il giuramento di fedeltà allo Stato, di fare quello che ha fatto il dr. Bruno Frattasi!

Ass. Regionale Lazio "Antonino Caponnetto"
www.comitato-antimafia-lt.org

22 agosto 2009

MAFIA. FONDI; DON CIOTTI, È UNA QUESTIONE NAZIONALE. APPELLO A RIAPRIRE INCHIESTA SU OMICIDIO PARROCO BORGO MONTELLO

Dal Notiziario ANSA del 20 agosto 2009

LATINA, 20 AGO - È «una questione nazionale» quella dello scioglimento del consiglio comunale di Fondi, sulla quale il Consiglio dei ministri non si è ancora pronunciato, per don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera, perchè «è in gioco la credibilità e la coerenza del nostro Paese».

L'associazione ha ricordato oggi come da anni ormai si parli di «quinta mafia» e don Ciotti ha spiegato che «Fondi rappresenta lo snodo di questi interessi, sin da quando nel 1996 il pentito di camorra Carmine Schiavone verbalizzava ai carabinieri l'interesse dei Casalesi sull'agro pontino».

Il presidente di Libera ha ricordato a proposito anche la vicenda legata all'uccisione di don Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello, trovato ucciso nel 1995 nella canonica, poco lontano dalla discarica dei rifiuti, e ha lanciato un appello affinchè si riapra l'inchiesta sulla sua morte, a cui si è associato anche il presidente dell'associazione Caponnetto di Latina Elvio Di Cesare, che da anni denuncia le infiltrazioni della criminalità nella provincia pontina e da anni chiede alla Dia di riaprire il caso di Borgo Montello. «Don Cesare Boschin sapeva cose che non doveva sapere. Fu un errore gravissimo derubricare quell'omicidio a un episodio di criminalità comune. Quel caso, liquidato come un omicidio a seguito di rapina».

Di Cesare spiega che Don Boschin aveva raccolto gli sfoghi dei cittadini del borgo che raccontavano di «strani traffici notturni vicino alla discarica», di camion, guidati da giovani del posto lautamente ricompensati, che scaricavano fusti nella discarica in piena notte.
«Poco dopo - ha ricordato Di Cesare - fu scoperta la presenza di fusti metallici altamente tossici in una porzione della discarica. Ma anche questa vicenda è stata messa a tacere, così come il fatto che alcuni terreni vicini alla discarica fossero riconducibili al clan Schiavone».

Anche oggi sul caso Fondi l'Idv è andata all'attacco contro il governo. Il portavoce del partito Leoluca Orlando ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Roberto Maroni «perché faccia conoscere se e quali esponenti politici sono coinvolti nell'indagine posta a fondamento della proposta di scioglimento del Comune» e «quali siano gli interessi personali del senatore Fazzone che traggono vantaggio dall'attività amministrativa del Comune».

L'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris ha chiamato in causa Maroni chiedendo di sciogliere subito il Comune o di dimettersi «in quanto delegittimato».
Proprio a Fondi il Pd ha organizzato una manifestazione per la legalità sabato prossimo (oggi 22 agosto - ndw) alle 18 nella piazza della nuova casa comunale. All'iniziativa parteciperanno Walter Veltroni insieme alle deputate Laura Garavini, capogruppo della commissione antimafia della Camera e Sesa Amici, al segretario regionale del Pd Roberto Morassut e a Luisa Laurelli, presidente della commissione sicurezza della Regione Lazio.

CASO FONDI: PATTO FRA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E PEZZI DI POLITICA IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI NEL LAZIO?

Non è un'ipotesi irrealistica quella scaturita dalla lucida penna di Andrea Palladino su "Il Manifesto" dell'altro giorno a commento della situazione che sta emergendo dal "caso Fondi".

Un'ipotesi da non scartare e da scandagliare in profondità.

Ci sono troppi elementi che ci inducono a temere per le sorti stesse delle nostre istituzioni, dello stato di diritto, per il mantenimento degli stessi spazi di vivibilità civile e democratica nella nostra regione.

L'ostinazione con la quale taluni esponenti politici ed istituzionali locali, regionali e nazionali continuano pervicacemente a negare l'evidenza dei fatti acclarati, peraltro, da indagini accurate fatte dall'Autorità Giudiziaria; il conflitto che sta portando allo sfascio delle nostre istituzioni; la presenza in molte amministrazioni comunali - e non solo - di soggetti che provocatoriamente menano vanto di essere legati ad ambienti malavitosi; le parole di un capo del governo che, sceso in sala stampa con il Ministro dell'Interno, è arrivato a dichiarare, smentendo in sostanza lo stesso Maroni, il Prefetto di Latina e la Magistratura, che «nessun elemento dell'Amministrazione comunale di Fondi è stato sfiorato da un avviso di garanzia» (sic!), quando tutti sanno che ci sono stati e ci sono arresti e indagini a carico di amministratori e dirigenti comunali fondani; sono tutti elementi che fanno sospettare che ci sia veramente qualcosa di poco chiaro - a dir poco - sotto.

Stiamo seguendo da anni il processo di radicamento mafioso nel nostro impianto economico, sociale e politico, ma, francamente, non ritenevamo che tale radicamento fosse così profondo e diffuso.

Le operazioni "Damasco 1", "Damasco 2" e, prima ancora, "Formia Connection" (di cui nessuno parla più, purtroppo) hanno provato quanto tale radicamento nel tessuto politico e istituzionale fosse profondo.

Noi riteniamo, a questo punto, indispensabile ed urgente una mobilitazione generale non solo di tutti i soggetti politici, sindacali, sociali, culturali e dei cittadini onesti del Lazio, ma di tutta Italia, a difesa dell'integrità e della salvaguardia delle istituzioni democratiche di una Regione importante qual è la nostra che sta cadendo nelle mani della criminalità organizzata.

Concordiamo, quindi, con quanto chiesto da Luigi De Magistris a proposito della necessità di promuovere una grande manifestazione nazionale a Fondi ed altre iniziative a vari livelli nazionali ed europei a difesa delle nostre istituzioni.

LA SEGRETERIA

Associazione Regionale del Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie
"Antonino Caponnetto"

info@comitato-antimafia-lt.org - www.comitato-antimafia-lt.org

CHI SALVAGUARDA I CITTADINI?

Non capisco perchè in questo paese i problemi vengono affrontati a disgrazie avvenute o scampate.
Questo in relazione alla scampata aggressione di una anziana donna al consorzio di viale Lazio.
Già in diverse occasioni ho sollecitato l'amministrazione comunale di Ardea a prendere provvedimenti sotto richiesta di cittadini della Nuova Florida, e in una in particolare in via Novara, dove una ragazza in bicicletta veniva rincorsa da cani randagi (che da anni hanno trovato rifugio in un vicolo chiuso e che in diverse altre occasioni hanno attaccato in modo aggressivo passanti e motociclisti) facendola cadere a terra, fortunatamente degli automobilisti che mi precedevano si sono fermati in suo soccorso sventando una possibile disgrazia.
Per non parlare delle volte che ho segnalato la pericolosità di alberi di grandi dimensioni indeboliti dai vari incendi che, sistematicamente in periodi molto caldi, si verificano nel nostro territorio.
I pini secolari a viale Tor San Lorenzo si sono schiantati a terra come una furia e solo per una fortunosa casualità si è scampata una tragedia.
A quanto pare questa amministrazione non ha molto a cuore l'incolumità dei cittadini.


Alberto Delli Colli
I.D.V. Ardea

"CASO FONDI" IL SENSO DELLA GRAVITÀ DEL COMPORTAMENTO DEL GOVERNO NELLE DICHIARAZIONI DEL PREFETTO MARIA ROSARIA INGENITO

"CASO FONDI" IL SENSO DELLA GRAVITÀ DEL COMPORTAMENTO DEL GOVERNO NELLE DICHIARAZIONI DEL PREFETTO MARIA ROSARIA INGENITO CHE HA DETTO: «LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI FONDI SONO SCONCERTANTI PERCHÉ È LA PRIMA VOLTA CHE UN CAPO DEL GOVERNO SMENTISCE UN PREFETTO DELLA REPUBBLICA ED UN MINISTRO DELL'INTERNO. PER QUESTI MOTIVI CHIEDIAMO SUBITO UN INCONTRO CHIARIFICATORE COL PREMIER».


E' il grido d'allarme di un Prefetto della Repubblica italiana, segretaria nazionale dell'UNADIR.

Un grido di allarme che non può non essere condiviso appieno nel suo significato più profondo.

Qua è in gioco la credibilità delle Istituzioni, dello Stato.

Il comportamento del governo italiano va posto all'attenzione degli organismi internazionali di giustizia e del Parlamento europeo perché non è possibile che, con tutte le prove che la Magistratura ha raccolto sugli intrecci esistenti a Fondi fra mafia e politica, il Governo italiano fa finta di nulla, facendo oggettivamente un regalo alla criminalità organizzata.

La questione è delicata e va sviscerata fino in fondo: va capito bene ed in maniera definitiva se il governo, questo governo, vuole combattere la mafia o meno.

Perché delle due, una:
  • se la vuole seriamente combattere, esso deve sciogliere subito, senza ulteriori tergiversazioni e ritardi, il Comune di Fondi perché le prove ci sono e non è affatto vero, come ha sostenuto Berlusconi, che... «nessun assessore o consigliere di Fondi è stato sfiorato da un avviso di garanzia» (UN ASSESSORE, INSIEME A VARI DIRIGENTI COMUNALI, SONO STATI ARRESTATI, MENTRE ALTRI CONSIGLIERI COMUNALI SONO INDAGATI!!!);
  • se, al contrario, non vuole combatterla, allora la cosa va contrastata con determinazione ed a tutti i livelli, giudiziari, politici, istituzionali, nazionali ed internazionali.
Occorre, in tal caso, una vera e propria "RESISTENZA" che scongiuri il pericolo per il Paese, per noi tutti, per i nostri figli, i nostri nipoti, di possibili, nuove servitù, questa volta criminali.

Il Paese non merita un avvenire del genere, dopo le tragedie del secolo scorso.

Nel "caso Fondi" c'è un attacco sottile alla credibilità della Magistratura, di un Prefetto della Repubblica, di un Ministro dell'Interno, un attacco che colpisce le basi stesse dell'impianto dello Stato.

Siamo d'accordo con Maria Rosaria Ingenito, che è un Prefetto della Repubblica italiana e siamo d'accordo con Luigi De Magistris, che è un magistrato pulito quando sostiene che il "caso Fondi" è un "caso nazionale" e che, quindi, deve insorgere tutta l'Italia democratica, pulita, non mafiosa, con una grande manifestazione da organizzare in tutto il Paese proprio a Fondi, davanti al MOF.

Lo slogan che deve unire tutta la parte sana, democratica, non mafiosa del Paese deve essere:

"Difendiamo l'Italia dalle mafie".

Mobilitazione nazionale subito, quindi, e tutti i partiti, tutti i sindacati, tutti i soggetti e le organizzazioni antimafia, i cittadini onesti, comincino a sensibilizzare tutta l'opinione pubblica pulita per arrivare entro un mese al massimo a questa grande manifestazione nazionale a Fondi.

Questo è l'appello che lanciamo al Paese, quello ovviamente non mafioso!


Associazione Regionale Lazio "Antonino Caponnetto"
www.comitato-antimafia-lt.org

10 agosto 2009

BUONE VACANZE!!!


Anche Ardea on-line.org si concede una breve vacanza.

La piena operatività riprenderà già dagli ultimi giorni di agosto, nel frattempo anche coloro che ci seguono, diversi per posizioni politiche, onestà e correttezza, trascorreranno le loro (più o meno, o per nulla meritate) vacanze...

A coloro che ci sono più vicini auguriamo le buone vacanze ed un periodo di meritato riposo per riprendersi dalle fatiche sostenute finora ed affrontare al meglio la chiusura di un anno difficile!!!

CAMPEGGIO ESTIVO 2009

Partito della Rifondazione Comunista

Dal 23 al 30 agosto 2009, si terrà a Sapri (SA), presso il camping Verde Azzurro (sito internet www.verdeazzurro.com), il primo campeggio nazionale unitario dei/delle Giovani Comunisti/e e della Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani dal titolo "Alternativa Rebelde".

Riteniamo sia un grande risultato, che ora dobbiamo riempire di significato e di contenuti con la presenza appassionata del maggior numero di compagne e compagni possibile. Si tratterà di un appuntamento aperto a tutte le organizzazioni politiche e realtà di movimento esistenti in Italia e, nelle intenzioni, un momento di dibattito comune per rilanciare le prospettive di lotta nel prossimo autunno.

Il campeggio vedrà la partecipazione di realtà politiche che lavorano a livello giovanile provenienti da tutto il mondo. Sono stati invitati, infatti, gli appartenenti alla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica e all'Endyl.

Il campeggio avrà una durata di 8 giorni/7 notti e un costo complessivo di 110 euro, con sistemazione in tenda che include tutte le cene. Per coloro che vorranno fermarsi invece per un periodo più breve, il costo è di 20 euro al giorno, con sistemazione in tenda e cena inclusa.

Per coloro il cui ISEE è uguale o inferiore ai 10.000 punti il costo complessivo sarà di 30 euro, comprendente tutti i pernottamenti e le cene. Coloro che volessero usufruire di questa possibilità, dovranno specificarlo nella prenotazione.

Sarà anche possibile la sistemazione in bungalow (con bagno e doccia) da 2, 4 e 6 posti al costo di 30 euro al giorno, inclusa la cena. Data la esigua disponibilità di questo tipo di sistemazione (solo 100 posti), è necessario che i compagni che vogliono usufruirne si prenotino quanto prima.

All'interno del campeggio, adiacente alla spiaggia del Golfo di Policastro, dotato di docce calde gratuite e di campo polivalente (tennis, pallavolo, calcetto), sarà possibile parcheggiare gratuitamente la macchina. Gli arrivi sono previsti il 23 agosto, le partenze il 30.


Come raggiungere il campeggio
Il camping Verde Azzurro è situato nel centro del Golfo di Policastro sulla SS18 al Km 207.3 Capitello (Salerno).
In treno la stazione di riferimento a Sapri (SA), raggiunta da tutti i treni che viaggiano da Nord verso il Sud e viceversa che viaggiano sulla dorsale tirrenica (per info consultare il sito www.trenitalia.it).
In macchina prendere l'autostrada A3 Salerno Reggio Calabria e uscire a Lagonegro o Buonabitacolo, seguendo poi le indicazioni per Policastro.

Prenotazioni
Le prenotazioni nominative (nome, cognome, telefono ed e-mail) devono essere inviate per mail a info@alternativarebelde.it. Presto sarà attivo anche il sito internet del campeggio www.alternativarebelde.it dove sarà attiva un'apposita sezione per le prenotazioni. Vi preghiamo di procedere quanto prima a raccogliere le adesioni, pubblicizzando l'evento non solo tra i compagni delle nostre organizzazioni, ma tra tutti coloro con i quali lavoriamo proficuamente sui territori (associazioni, movimenti, collettivi, etc.).

GIOVANI COMUNISTI/E - NAZIONALE
FGCI NAZIONALE

09 agosto 2009

SEI ARRESTI PER LA DISCARICA ALL'AMIANTO

Sebbene sulla vicenda la Procura stia mantenendo un riserbo particolarmente rigoroso, l'indagine avrebbe messo in luce una vera e propria rete a livello nazionale di cui avrebbero fatto parte gli indagati arrestati, la notizia è stata diffusa dai maggiori organi di informazione nazionali e locali.

Da il Messaggero di sabato 08/08/09 - Litorale - Cronaca locale

un estratto dagli articoli di Andrea Palladino e Moira Di Mario

Dopo due anni di indagini sono state arrestate sei persone e per altre tre è stato stabilito l'obbligo di dimora, per un presunto traffico illecito di amianto verso la discarica della Ecologia srl, in Via Valle Caia, a Pomezia. Gli arresti riguardano un funzionario dell'Enea, finito in carcere; un altro tecnico Enea e un funzionario della Regione, entrambi ai domiciliari; le titolari della società di Pomezia, Marina Pinzari e Silvana Mattei e un mediatore campano (sempre ai domiciliari). Obbligo di dimora invece per i tre titolari delle società del nord Italia Covecom e Bonifiche ambientali.
L'accusa per i titolari delle imprese è di aver immesso nella discarica amianto in forma sfusa, proveniente dalla bonifica del sito ex Nuova Sacelit, in provincia di Messina. La Procura ha inoltre ipotizzato il reato di corruzione nei confronti di Vittorio Rizzo e Claudio De Cecco, ingegneri dell'Enea e componenti della commissione tecnica della struttura commissariale per la gestione dei rifiuti della Regione, e di Paolo Petricca, funzionario regionale in servizio presso la stessa struttura.

Secondo l'accusa il materiale avrebbe dovuto essere accolto dall'unica discarica in Italia in grado di smaltire in sicurezza l'amianto friabile - in grado, cioè, di disperdere facilmente le fibre killer - che si trova a Collegno, vicino Torino. Lo smaltimento presso la discarica di Pomezia avrebbe portato ad un illecito risparmio di considerevole entità.


il Comune di Pomezia si è costituito come parte offesa quando poco più di un anno fa i carabinieri del Noe hanno proceduto al sequestro a Valle Caia. il sindaco Enrico De Fusco, sta valutando la possibilità di presentare una nuova istanza alla Procura di Velletri e crescono le richieste di una bonifica del sito.

Intanto l'assessore all'ambiente, Stefano Arciero, sta aspettando i risultati delle analisi sui campioni prelevati dall'Agenzia regionale di protezione ambientale il 28 luglio, quando andò a fuoco la discarica e con essa i teloni che coprivano l'amianto.

Sebbene dieci giorni fa gli esperti della Asl non abbiano ritenuto necessario evacuare la zona perché l'amianto è ignifugo, il rischio che le polveri (la parte più pericolosa) si siano propagate nell'aria e depositate sul terreno è alto. Soprattutto perché in quell'impianto sarebbe stato conferito amianto in polvere.

I cittadini insomma vogliono sapere cosa hanno respirato in questi anni e soprattutto negli ultimi dieci giorni. «Piacerebbe saperlo anche a noi che ci siamo sempre battuti contro quella discarica -spiega Giancarlo Lanzone, presidente di Fare Verde di Pomezia - ma non siamo mai riusciti a dialogare con il precedente assessore all'ambiente. Questa amministrazione ha dimostrato di non avere a cuore né l'ambiente, né la salute dei cittadini. Per questo siamo soddisfatti dell'intervento della Magistratura».

Intanto ieri mattina la vice sindaco, Rosa Alba e l'assessore Arciero avevano già trovato un paio di aziende disposte ad accogliere l'amianto di Pomezia «in caso - ha detto Rosa Alba - la Procura ci chieda di bonificare l'area».


RASSEGNA STAMPA:
Corriere della Sera - Cronaca di Roma - Amianto: arresti a Pomezia
06 blog.it - Amianto in forma friabile nella discarica
Il Tempo - Scandalo sull'amianto
Il Tempo - Adesso Pomezia è in rivolta

06 agosto 2009

BLOCCARE ANTENNE ARDEA

Comunicato Stampa



Claudio Bucci (IDV):
"Riformulare regolamento antenne"


Roma, 04 Agosto 2009 - "La questione delle antenne è molto delicata e, come tutte le situazioni in cui c'è un potenziale pericolo per la salute dei cittadini, occorre essere cauti" quanto dichiara Claudio Bucci, Presidente della Commissione Ambiente al Consiglio regionale del Lazio, in merito alle segnalazioni giunte da parte alcuni cittadini relative al proliferare di antenne nel Comune di Ardea.
"Da quanto mi è stato segnalato" prosegue Bucci "la procedura di formulazione del Regolamento Antenne nel comune di Ardea ha seguito vie poco chiare: non si può permettere che salute di ambiente e cittadini vengano compromesse per leggerezza o interessi di varia natura".
"Invito per questo le Istituzioni competenti a bloccare la costruzione di antenne" conclude il Consigliere "almeno finché non sarà pronto un nuovo regolamento che veda coinvolti esperti e cittadini, nel senso di una vasta e reale concertazione, necessaria quanto si trattano queste materie".


per riferimenti:
Nilde Galli

Ufficio Stampa
tel.+39-06- 6593-2981, 7978
fax +39-06 -65937286

LA GIUNTA MARRAZZO COMPLICE
DELLA LOBBY SPECULATIVA E VANDALICA
DELL'ESTREMA DESTRA

Fa certo impressione che la giunta regionale del Lazio, presieduta dal piddino Piero Marrazzo e composta da assessori provenienti da varie forze politiche del cosiddetto centro e della cosiddetta sinistra, continui ad essere complice della lobby speculativa e vandalica dell'estrema destra che vuole realizzare a Viterbo un mega-aeroporto devastando l'area archeologica e termale del Bulicame, avvelenando la popolazione, massacrando la fiorente agricoltura, sperperando cumuli di denaro pubblico (che dovrebbe invece essere utilizzato a beneficio dei cittadini), violando norme e vincoli di salvaguardia, violando la pianificazione territoriale regionale e comunale, violando fondamentali leggi italiane ed europee.
Fa certo impressione, e ripugnanza.

Ormai a Viterbo tutti sanno che il mega-aeroporto è irrealizzabile e fuorilegge.
A mezza bocca e a collo storto lo confessa anche l'inqualificabile squalificato sindaco, quando è costretto a dichiarare che solo "entro il 2010 avremo il progetto definitivo ed esecutivo" e che non sa neppure se "dovrà essere uno scalo nazionale o europeo" (e chiunque si occupi di trasporto aereo sa che questa è una questione decisiva); ovvero, traducendo in lingua corrente, il sindaco, dopo tante colossali menzogne e mistificazioni, è costretto ad ammettere che a) non c'è uno straccio di vero progetto; e b) non sono state espletate neppure le preliminarissime procedure autorizzative. Ed è ovvio che sia così: perché realizzare un mega-aeroporto in quell'area è fisicamente, giuridicamente ed amministrativamente impossibile.
Nei corridoi dei palazzi viterbesi e romani lo ammettono ormai legioni di pubblici amministratori: gli stessi che, pusillanimi ed insipienti ed irresponsabili, prima votano "a scatola chiusa" a favore dell'opera, poi vanno sussurrando e mugugnando che tanto l'opera non si può fare, che è una follia e un delitto e tutti lo sanno, che loro si sono attenuti alla disciplina di partito ma sono disgustati e contrarissimi.
Per non dire tra i tecnici: anche il più giovane ed inesperto dei geometri sa che quell'opera è irrealizzabile ed illegale.

E tuttavia la lobby di estrema destra che questa operazione speculativa e vandalica ha ideato anni fa e da allora tenacemente la persegue a fini di privato lucro cercando complicità a destra e a manca, continua a mestare, a mentire, a imbrogliare, a corrompere.
Con la complicità dei mentori e dei manutengoli di cui dispone all'Enac (l'ente che ha quel Vito Riggio come vertice, ed è detto tutto); con la complicità di Adr (la società privata corresponsabile del disastro ambientale e sanitario di Ciampino, cui sciaguratamente verrebbe data in pasto anche Viterbo se il mega-aeroporto si realizzasse); e con la complicità di personaggi e cordate che non mancano mai quando c'è da arraffare, devastare, violare le leggi e frodare i cittadini.

Orbene, che una cricca affaristica, speculativa e vandalica di estrema destra intenda combinare più danni della grandine, è cosa che non sorprende nessuno. A Viterbo nausea ed indigna ormai tutti, ma non sorprende nessuno.
Ma che questa cricca affaristica, speculativa e vandalica di estrema destra sia favoreggiata da chi governa la Regione Lazio eletto coi voti di tante persone oneste e di sinistra, ebbene, indigna e sconcerta non poco.

Possibile che in tutto l'elefantiaco apparato della Regione Lazio non ci sia un geometra che possa spiegare al presidente Marrazzo ed ai suoi allegri compari assessori che il mega-aeroporto a Viterbo è un crimine e una follia?
Possibile che in tutto l'elefantiaco apparato della Regione Lazio non ci sia un impiegato o almeno un dattilografo che a scuola abbia studiato diritto e che possa spiegare al presidente Marrazzo ed ai suoi allegri compari assessori che il mega-aeroporto a Viterbo viola leggi e vincoli, costituisce un reato, e pertanto la testardaggine (la "tigna", si dice dalle nostre parti) marrazziana nel favoreggiare un'opera illegale lo porterà alla lunga a sedere sul banco degli imputati in tribunale?
Possibile che Marrazzo e la sua allegra brigata non abbiano almeno un amico uno che possa consigliar loro di smetterla di far del male ad altri e poi anche a se stessi?
Un parente, un sodale, un direttore spirituale, un consigliere segreto - come lo era Goethe per il principe suo principale - possibile che non si trovi?
Pare proprio di no, visto che non contenti di favoreggiare il crimine e la follia del mega-aeroporto a Viterbo, Marrazzo e compari hanno pensato addirittura di raddoppiare: favoreggiando anche la realizzazione di un altro mega-aeroporto a Frosinone, non meno devastante, folle e criminale di quello viterbese.

Se questa è la situazione, diamoglielo noi un buon suggerimento al Marrazzo e alla sua giunta: prendessero visione della cartografia dell'area archeologica e termale del Bulicame, e si facessero spiegare cosa sono i vincoli di salvaguardia; o anche: si procurassero la normativa italiana ed europea sull'ambiente, e se la facessero leggere e spiegare.
Scoprirebbero, Marrazzo e compagnia cantante, perché nel viterbese siano ormai chiamati con epiteti poco gradevoli (ed a Frosinone idem).
E magari potrebbero ravvedersi, prima di trovarsi cacciati dagli elettori e con la nomea non più cancellabile di complici di una cricca di speculatori e devastatori della destra più estrema e indecente.
Sveglia, ragazzi.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


Viterbo, 5 agosto 2009

Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532
e-mail: nbawac@tin.it
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

ARDEA: TUTELA DEI BENI COMUNI NEGATA?

Comunicato Stampa

Ardea, 4 agosto 2009

Le forze politiche del Centro Sinistra: Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, Italia dei Valori e Partito Democratico si vedono costrette a questo comunicato stampa che mai avrebbero pensato di dover fare.
A distanza di oltre 3 settimane dalla richiesta di un incontro, formalmente inoltrata in data 13 luglio (vedi Allegato 1), indirizzata al Sindaco dr. Eufemi, nessuna risposta, neppure negativa, ci è giunta.
Riteniamo che l'argomento oggetto della richiesta: "confronto conoscitivo della situazione giuridico - amministrativa del patrimonio comunale, in particolare sulle acquisizioni delle aree provenienti dalle lottizzazioni", abbia una grande rilevanza per gli interessi della collettività e una forte valenza in ottica della legalità.
Il silenzio da parte del Sindaco palesa, a nostro avviso, oltre che uno scarso senso delle istituzioni e una mancanza di riconoscimento del ruolo delle opposizioni, formalmente rappresentate o meno, che sono comunque espressione di un notevole numero di elettori, anche una fondamentale negligenza verso gli aspetti di tutela del bene comune e del rispetto della legalità e più in generale verso l'interesse e il benessere di tutti i cittadini.
Ci vediamo pertanto costretti a richiedere formalmente (vedi Allegato 2), ai sensi della legge 241/90, accesso a tutti gli atti giacenti presso il Comune relativi alle aree afferenti al patrimonio comunale a far data dalla costituzione del Comune ad oggi.


allegato 1

allegato 2


Partito Democratico - Sinistra e Libertà - Italia Dei Valori - Rifondazione Comunista

QUEL MARRAZZO UNO E BINO

Mi chiedo talvolta se il Marrazzo che presiede la Regione Lazio sia parente di quello che una volta in tv faceva programmi in difesa dei cittadini imbrogliati. Penso di no, anche se mi si dice che sia la stessa persona.

Penso di no perché deve trattarsi di un simulacro, di un artificiale replicante, di un grottesco sosia che fa l'esatto opposto di quel Marrazzo di allora.

Il Marrazzo di allora avrebbe difeso i cittadini viterbesi dall'avvelenamento provocato dal mega-aeroporto voluto da una lobby speculativa di estrema destra.
Il Marrazzo di oggi è complice degli avvelenatori.

Il Marrazzo di allora avrebbe difeso la preziosa area archeologica e termale del Bulicame dall'assalto vandalico degli speculatori del mega-aeroporto.
Il Marrazzo di oggi è complice dei vandali.

Il Marrazzo di allora avrebbe chiesto il rispetto delle leggi, leggi che proibiscono di realizzare il mega-aeroporto.
Il Marrazzo di oggi è complice dei fuorilegge.

Possibile che sia la stessa persona?
O non sarà che come in quel romanzo di Gide il Marrazzo autentico è stato rapito e imprigionato in qualche oscura segreta ed al suo posto Berlusconi ha collocato un pupazzo meccanico che fa tutto il contrario?

Sarebbe possibile fare la prova del Dna?

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


Viterbo, 2 agosto 2009

Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532
e-mail: nbawac@tin.it
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

03 agosto 2009

ATTACCHI FASCISTI

Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Ardea


Nonostante i tentativi di intimidazione, il Circolo di Rifondazione Comunista di Ardea continua a perseguire la ricerca della legalità e della giustizia.

Non è la prima volta in questo ultimo mese che una sezione PRC nel Lazio subisce attacchi fascisti; nel nostro caso abbiamo trovato le bandiere piegate e bruciate e i comunicati appesi nelle bacheche esterne, strappati.

Queste minacce non ci fermeranno, e a dimostrazione abbiamo subito sostituito le bandiere, perché sia chiaro a tutti che la nostra voce non smetterà di esistere.

La nostra sete di democrazia, il nostro impegno politico e la nostra indipendenza, non si fermeranno per una bandiera bruciata!

Circolo PRC di Ardea
segr. Barbara Tamanti

CATTIVI MAESTRI CON-GIUNTI

Strade sporche, litoranea intasata, parcheggi inesistenti ecc. Alla solita estate ad Ardea, questo anno si aggiunge qualche servizio in meno: ad esempio i bagnini nelle spiagge libere. "BALNEAZIONE NON SICURA PER ASSENZA DI SORVEGLIANZA" recitano i cartelli, che, sommati a quelli minacciosi sul divieto di balneazione a causa dell'inquinamento e all'inaccessibilità delle spiagge chiuse da sbarramenti di ogni tipo, fanno del nostro litorale uno tra i meno appetibili della Regione.
Ma il turismo ad Ardea, si sa, è utile per fare programmi elettorali e un po' di titoli. Come quello della roboante ‘Estate ardeatina' che si riduce sostanzialmente nell'elenco delle feste patronali e dei vari quartieri (tra le poche tradizioni che si ripropongono da sempre senza bisogno di costosi totem illustrativi) anche se poi sarebbe opportuno approfondire quante e a carico di chi incidono le spese per allacci, commissioni e pratiche varie e se le stesse trovano capienza nella relativa entrata per tasse di occupazione del suolo pubblico.
Tanta austerità è giustificata anche dai tagli del governo Berlusconi agli Enti Locali, ci siamo detti. E allora con spirito solidale ci apprestavamo ad affrontare questa micragnosa estate, ma poi abbiamo visto l'ordine del giorno del consiglio comunale del 6 agosto e il sogno di vedere finalmente amministrare i nostri soldi in modo saggio e parsimonioso si è infranto. Invece di costruire scuole su terreni pubblici (a tal proposito, sindaco Eufemi, aspettiamo la tua risposta alle nostre ripetute sollecitazioni) e con regolari bandi europei, l'amministrazione Eufemi ricorre ad oscure alchimie burocratiche per acquistare edifici già costruiti.
Osserviamo che il costo previsto di 6 milioni di euro (12 miliardi delle vecchie lire) è esorbitante e che l'ipotesi di fare un mutuo è fuori legge in quanto l'intera copertura della spesa non è prevista nel bilancio del 2009 e successivi. In poche parole si sceglie di spendere di più e senza la certezza di fare le cose in regola. Finanza creativa alla Tremonti? No è solo un film già visto: affidiamoci al privato che fa prima e meglio.
Affermazioni ad Ardea ampiamente smentite dai fatti. Solo per fare un esempio, vediamo la storia del Cimitero: costi delle tombe e della struttura iperbolici, cittadini truffati e offesi, tombe immerse nell'acqua, costosissime cause, lavori da rifare.
Elementare saggezza, con queste esperienze, direbbe: esperienze da non ripetere. Invece si insiste ed Eufemi, che a sentire lui ha dovuto metter pezze a danni precedenti, ripete gli stessi errori. Che sia fuorviato da presenze con-giunte?

SINISTRA E LIBERTÀ

AH SPOSE', MA CHE T'AVEMO FATTO PE' VOLECCE TANTO MALE?

Devo arrendermi all'evidenza.
Noi che viviamo a Viterbo dobbiamo aver fatto qualche grave torto all'on. Ugo Sposetti, il parlamentare del Pd e del Pd attuale capogruppo al consiglio comunale di Viterbo, già presidente della Provincia che negli anni Settanta tanto si impegnò per imporci la catastrofica centrale nucleare di Montalto e che oggi si batte come un gladiatore per imporci il nocivo, distruttivo ed illegale mega-aeroporto voluto da una lobby speculativa di estrema destra, il mega-aeroporto che distruggerà l'area archeologica e termale del Bulicame, che massacrerà l'agricoltura locale, che avvelenerà i viterbesi.
Devo arrendermi all'evidenza, qualche grave torto dobbiamo proprio averglielo fatto a Ugo Sposetti perché lui si accanisca così violentemente ed insensatamente contro di noi, arrivando persino ad appoggiare le mene di una camarilla di speculatori ed imbroglioni della destra estrema pur di farci del male.

Mi permetto allora di fare una modesta proposta.
Ci dica Sposetti perché ce l'ha tanto con noi che viviamo a Viterbo, e se gli abbiamo fatto qualche torto m'impegno anche a nome di altri concittadini di buona volontà a risarcirlo, se le sue pretese sono appena appena ragionevoli.
Dopo di che la faccia finita di volerci avvelenare. Trent'anni fa con la centrale nucleare a Montalto ed oggi col mega-aeroporto al Bulicame.
Ma chi si crede di essere, Lucrezia Borgia?

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


Viterbo, primo agosto 2009

Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532
e-mail: nbawac@tin.it

02 agosto 2009

LETTERA AI SINDACI

PRC - Circolo di Ardea

Questo documento a firma del segretario della federazione Modena, trova l'approvazione del circolo PRC di Ardea, e lo fa proprio, sottoscrivendolo senza riserve ed auspicando che arrivi all'attenzione del sindaco Eufemi, perché si ravveda e consideri antidemocratico questo provvedimento e quello dell'istituzione delle ronde.

direttivo circolo Ardea
segr. Barbara Tamanti





Il cosiddetto pacchetto sicurezza per essere applicato richiede la collaborazione degli Enti Locali, e le istituzioni democratiche non devono collaborare a un provvedimento che molti giuristi definiscono anticostituzionale e paragonabile alle leggi razziali del 1938.

L'introduzione del reato di immigrazione clandestina, assieme ad un insieme di altre norme, di fatto sancisce la nascita di diritti diversi per i migranti, oltre ad affermare giuridicamente l'odiosa equazione immigrato uguale delinquente. Un provvedimento odioso, perché toglie agli immigrati una complessità di diritti che nulla hanno a che vedere con la sicurezza fino all'introduzione di norme che se applicate provocherebbero una insostenibile emergenza sociale per quanto riguarda il tema dell'iscrizione anagrafica, della scuola, dell'accesso alla sanità, con conseguenze drammatiche a catena su una serie infinita di diritti che colpiscono anche i cittadini stranieri regolari.

Solamente l'ipocrisia spinge oggi componenti del centrodestra a chiedere una sanatoria per le badanti perché altrimenti milioni di famiglie e l'intero nostro sistema assistenziale, andrebbero al collasso. Una concezione utilitaristica del lavoro delle persone che cancella la dignità dell'uomo che respingiamo con sdegno.

Crediamo inoltre che l'introduzione delle ronde rappresenti la rinuncia dello Stato alla gestione della sicurezza oltre che uno strumento costoso, inopportuno e pericoloso per il controllo del territorio che deve rimanere una prerogativa delle forze dell'ordine e non di gruppi politicizzati.

Ci rivolgiamo quindi ai Sindaci affinché attraverso la loro azione politica e amministrativa contrastino questo provvedimento per tutelare i diritti costituzionalmente garantiti di tutti coloro, migranti regolari e irregolari, che si trovano sul territorio dei loro Comuni.

Crediamo che la disobbedienza a questo provvedimento sia un atto di civiltà di fronte ad una maggioranza parlamentare che confonde la sicurezza con l'oppressione dei più deboli.

Stefano Lugli

01 agosto 2009

MARRAZZO E L'INCENERITORE...

Approfittando di una visita di Marrazzo a Genzano per la campagna elettorale delle prossime regionali, i cittadini contrari alla realizzazione dell'Inceneritore di Roncigliano (al confine di Ardea) sono andati a gridare al governatore tutta la contrarietà al progetto.
Braccato per le vie del paese, il presidente della regione ha finalmente ritenuto che fosse il caso di dare attenzione agli esponenti della protesta e, nello scambio di battute che ne è seguito, Marrazzo si è detto disponibile ad un dibattito.
In attesa di un comunicato più dettagliato, la sintesi dell'incontro con Marrazzo è disponibile suwww.noinceneritorealbano.it

PERPLESSITÀ DALL'ITALIA DEI VALORI

Il bando di gara sull'acquisto di un immobile per la realizzazione di un istituto scolastico elementare (distaccamento Giacomo Manzù), ci lascia perplessi.
Il Sindaco Eufemi,invece di utilizzare aree di patrimonio pubblico (come quella oggetto della manifestazione del 28/06/2009 di mq 10.000 in via Pisa angolo via Modena o come l'ex villa Nicoletti in via Modena), si affida ai privati per realizzare servizi pubblici.
Infatti stanzia 7.000.000 di Euro circa per la realizzazione di 15 aule scolastiche. Leggendo il bando si apprende che non ci sono limiti territoriali, ma il plesso rimane a servizio del circolo didattico Manzù (centro storico), inoltre l'amministrazione si riserva di provvedere ad una variante urbanistica nel caso il sito non sia destinato a quel tipo di servizio. Questi "piccoli" dettagli ci hanno indotto a pensare che uno dei possibili siti "mirati" siano i "ruderi" di Nuova Florida, scheletri di palazzoni abbandonati da anni, frutto di una operazione urbanistica sbagliata, dove l'intervento della Regione Lazio provocò il ritiro delle licenze edilizie. Ad oggi quel monumento alla incapacità amministrativa è privo di qualsiasi autorizzazione e gli "scheletri edificati" sono privi di concessione edilizia, il Comune dovrebbe agire secondo legge (demolire o acquisire), ma evidentemente c'è chi ancora pensa che da un grosso abuso edilizio possa nascere un buon affare. Se questa intuizione sarà confermata la nostra sarà una ferma opposizione politica, senza escludere il ricorso alle autorità civili e giudiziarie preposte.

Alberto Delli Colli
IDV Ardea