25 giugno 2010
BERLUSCONI PEGGIO DI LIPPI
Tempi difficili per il governo degli indagati. Non gliene va bene una ultimamente. Certo non è per colpa del fato avverso o del destino cinico e baro, ma dell’arroganza, dell’incompetenza, della demagogia e di tante altre cose…Iniziamo dall’ultimo scandaloso caso. Quello del neo ministro Aldo Brancher. Questo signore è sotto processo per appropriazione indebita nel caso Antonveneta. Appena nominato ministro, come noi avevamo ampiamente previsto, ha pensato bene di avvalersi del legittimo impedimento per sfuggire alla giustizia. Non è che ci voless Tempi difficili per il governo degli indagati. Non gliene va bene una ultimamente. Certo non è per colpa del fato avverso o del destino cinico e baro, ma dell’arroganza, dell’incompetenza, della demagogia e di tante altre cose…Iniziamo dall’ultimo scandaloso caso. Quello del neo ministro Aldo Brancher. Questo signore è sotto processo per appropriazione indebita nel caso Antonveneta. Appena nominato ministro, come noi avevamo ampiamente previsto, ha pensato bene di avvalersi del legittimo impedimento per sfuggire alla giustizia. Non è che ci volesse la maga Circe o l’oracolo di Delfi per capirlo, ma forse qualcuno ha pensato che non sarebbero arrivati ad essere così sfacciati. Ormai per sfuggire alla legge in Italia ci sono solo due modi: darsi alla latitanza o farsi nominare ministri da Berlusconi. Che in fatto di giustizia è piuttosto comprensivo…A causa di Brancher, nominato ministro per il federalismo, i rapporti tra Pdl e Lega hanno subito un netto peggioramento. Bossi ha detto che l’unico ministro per il federalismo è lui. L’Umberto ha ragione, ma un ministero bisognava inventarlo per permettere a Brancher di avvalersi del legittimo impedimento. Tanto paga Pantalone. Capitolo federalismo: bastasse un ministero. I tagli contenuti nella manovra si son o abbattuti come una mannaia sui progetti di ammodernamento dello Stato, checché ne dica Tremonti. Infatti i governatori hanno proprio ieri minacciato di restituire allo Stato le proprie competenze, che rischiano di non poter più assolvere per mancanza di moneta. I governatori non sono certo tutti di centrosinistra, anzi. Questo significa che c’è una crisi politica in atto nel centrodestra, un corto circuito istituzionale tra regioni e governo centrale e che i cittadini pagheranno il dazio. Più tasse e meno servizi. I soldi per asili, sanità, trasporti e tante altre cose, d’altronde, da qualche parte bisognerà pure trovarli. A meno che non si voglia chiudere l’Italia causa Tremonti. E la Lega, che ci aveva abituato a toni esasperati, che fa? Niente. Nonostante il federalismo rischi di saltare, nonostante la politica sulla sicurezza sia fallimentare (la Consulta dopo il reato di clandestinità ha bocciato anche le ronde), nonostante i governatori siano in mutande. Quanto bisognerà aspettare per vedere in piazza con lavoratori e pensionati anche i governatori in stile Full Monty? Di fronte alla totale disfatta anche un uomo considerato da molti poco simpatico ed arrogante come Lippi ha sentito il dovere di fare un totale mea culpa. Di certo un simile sussulto di dignità e di stile non troveranno mai alloggio dalle parte di Palazzo Grazioli.e la maga Circe o l’oracolo di Delfi per capirlo, ma forse qualcuno ha pensato che non sarebbero arrivati ad essere così sfacciati. Ormai per sfuggire alla legge in Italia ci sono solo due modi: darsi alla latitanza o farsi nominare ministri da Berlusconi. Che in fatto di giustizia è piuttosto comprensivo…A causa di Brancher, nominato ministro per il federalismo, i rapporti tra Pdl e Lega hanno subito un netto peggioramento. Bossi ha detto che l’unico ministro per il federalismo è lui. L’Umberto ha ragione, ma un ministero bisognava inventarlo per permettere a Brancher di avvalersi del legittimo impedimento. Tanto paga Pantalone. Capitolo federalismo: bastasse un ministero. I tagli contenuti nella manovra si son o abbattuti come una mannaia sui progetti di ammodernamento dello Stato, checché ne dica Tremonti. Infatti i governatori hanno proprio ieri minacciato di restituire allo Stato le proprie competenze, che rischiano di non poter più assolvere per mancanza di moneta. I governatori non sono certo tutti di centrosinistra, anzi. Questo significa che c’è una crisi politica in atto nel centrodestra, un corto circuito istituzionale tra regioni e governo centrale e che i cittadini pagheranno il dazio. Più tasse e meno servizi. I soldi per asili, sanità, trasporti e tante altre cose, d’altronde, da qualche parte bisognerà pure trovarli. A meno che non si voglia chiudere l’Italia causa Tremonti. E la Lega, che ci aveva abituato a toni esasperati, che fa? Niente. Nonostante il federalismo rischi di saltare, nonostante la politica sulla sicurezza sia fallimentare (la Consulta dopo il reato di clandestinità ha bocciato anche le ronde), nonostante i governatori siano in mutande. Quanto bisognerà aspettare per vedere in piazza con lavoratori e pensionati anche i governatori in stile Full Monty? Di fronte alla totale disfatta anche un uomo considerato da molti poco simpatico ed arrogante come Lippi ha sentito il dovere di fare un totale mea culpa. Di certo un simile sussulto di dignità e di stile non troveranno mai alloggio dalle parte di Palazzo Grazioli.
di Massimo Donati
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