Riceviamo e pubblichiamo
UNA RIFLESSIONE DI NAZZARENO SPERANDIO ED UNA PRONTA RISPOSTA DI LUIGI CENTORE
Care amiche, cari amici,
sulla questione che vado di seguito ad analizzare, gradirei conoscere le Vostre opinioni:
La civiltà
Vorrei catturare la vostra attenzione su una questione fondamentale: la “civiltà” nel vocabolario è indicata come “complesso di strutture e degli sviluppi sociali spontanei o organizzati, politici, economici, culturali, che caratterizzano la società umana”, perciò è civile chi è caratterizzato, ovvero posto in un determinato ordine, e strutturato, ovvero organizzato in modo sociale. L’organizzazione sociale è un rapporto tra individui basato su norme e regole comportamentali, morali e giuridiche, che possono nascere in maniera individuale, spontanea e organizzata. Prendiamo il caso della nostra società, cioè il nostro tempo, cioè oggi, cioè adesso. Pensiamo alla civiltà: chi mi sa dire chi è, oggi, civile? O meglio, se oggi fossimo civili, che differenza passerebbe con le epoche che si identificano con i tempi dell’inciviltà?
Vorrei non essere civile e vivere in un mondo civile, visto che ci chiedono civiltà in questo tempo incivile.
Come si può credere alla politica, all’economia, alla natura delle cose se noi, “complesso di strutture”, creiamo mostri di inciviltà tutti i giorni, ogni ora, adesso?
E basta con la televisione macabra, dove facciamo i turisti del macabro per curiosità.
Basta con la solita storia che tutti vivono con le emozioni degli altri.
Basta col buttare le buste per strada, le sigarette, le lattine, la carta, i televisori, i frigoriferi, i letti, le poltrone, le gomme delle auto, le biciclette, i pezzi di vetro, le piante.
Basta col rovinare i centri storici, statue, fontane, palazzi.
Basta con il non guardare mai niente: tra un po’ ci metteranno le mondezze nel nostro letto, nel cibo, nel latte, nel pane, nella pasta, nelle medicine!!! (credo già fatto)
Basta con il fregarsene degli altri e pensare solo a noi stessi, perché quello che capita al vicino può capitare a tutti noi, basta col dire “sono cose che capitano”, basta dire “non possiamo fare nulla”.
BASTA COL DIRE “BASTA”.
Proprio perché viviamo in un mondo incivile e nessuno tranne noi può trasformarlo, nessuno tranne noi “complesso di strutture” può essere determinante nel rendere il nostro mondo civile, e non dico un po’ più civile, perché oggi non ci basta più, ora non ci deve bastare più. Il nostro tempo è adesso.
P.S.: questa mia riflessione non è indirizzata a Berlusconi, Bersani, Fini, Casini, Di Pietro, ai partiti di centro destra, a quelli di centro sinistra, a quelli di centro e a quelli un po’ qui o un po’ là, ma espressamente a tutto il popolo d’Italia … Ardea compresa!!!
Nazareno
IL MIO PERSONALE PENSIERO PER NAZARENO
"Basta con il fregarsene degli altri e pensare solo a noi stessi, perché quello che capita al vicino può capitare a tutti noi, basta col dire "sono cose che capitano", basta dire "non possiamo fare nulla".
Il tuo pensiero da me riportato in alto, è proprio quello che fai tu. TE NE FREGHI DI TUTTI PUR AVENDO PRESO UN IMPEGNO DI INTERESSARTI AGLI ALTRI (CONSIGLIERE COMUNALE) INFATTI ANCHE A TE CAPITERA' DI ESSERE UN UTENTE, QUANDO FINIRAI DI ESSERE UNA METEORA CERCA DI FARE QUALCOSA CON LA TUA TESTA (POLICAMENTE PARLANDO) ALTRIMENTI NON RENDERTI RIDICOLO CIAO CON AFFETTO
LUIGI CENTORE
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