16 aprile 2011

Il più feroce fra i serial killers. Il lavoro assassino: nel primo trimestre +25% morti


Dopo la flessione del 2010 (-6,9%) ricomincia a crescere il numero di infortuni mortali sul lavoro. Sono stati 125 tra gennaio e marzo 2011, contro i 91 del 2010. Un morto su tre nel weekend. Lo rivela uno studio di Vega Engineering

Tornano ad aumentare in maniera consistente le morti sul lavoro. Nei primi tre mesi del 2011 se ne sono registrate 114, contro le 91 del primo trimestre 2010. In termini percentuali si tratta dunque di un incremento di oltre il 25%. Lo rileva l’Osservatorio Sicurezza sul lavoro della società Vega Engineering.

E' netta l'inversione di tendenza rispetto al 2010, anno in cui, secondo gli ultimi dati Inail, si era registrata una flessione dell'1,9% degli infortuni in complesso rispetto al 2009 (da 790mila casi a 775mila casi) e una,ancora più sostenuta flessione degli infortuni mortali, passati dai 1053 del 2009 ai 980 del 2010 (-6,9%).

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale degli infortuni mortali, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte sono le regioni con più decessi, seguite da Sicilia, Campania e Veneto. In rapporto al numero di occupati, invece, ad indossare la maglia nera è sempre la Valle D’Aosta. Milano la provincia maggiormente colpita, seguita da Torino, Catania, Bologna e Napoli.

Il settore più colpito è quello agricolo, dove si è verificato il 35,1% delle morti bianche, seguito da quello delle costruzioni (21,9 % delle vittime). La fascia d’età maggiormente a rischio è invece quella che va dai 40 ai 49 anni con 29 vittime (25,7 %del totale). Dalla ricerca, riportata in sintesi ieri da "Il Corriere della Sera online", emerge poi che molte morti sul lavoro avviene nel fine settimana: tra venerdì e domenica viene accertato circa il 30% delle tragedie. Significativo, infine, il dato relativo a come avvengono gli incidenti mortali: il 28,1% sono causati dalla caduta di persone, mentre il 25,4% sono prodotti dallo schiacciamento conseguente ad oggetti caduti dall'alto.
controlacrisi.org

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