Il Patio era un casolare, un po’ il simbolo delle radici di Tor San Lorenzo. Oggi al suo posto troneggia, chiatto e anonimo, un grigio edificio. Cambiano i tempi e anche i simboli: ieri un edificio ‘pensato’, con archi e piani differenziati, oggi un parallelepipedo di cemento. Il Dna di un luogo che un tempo era il ‘buen ritiro’ di professionisti e funzionari pubblici è stato geneticamente modificato e le premesse di un borgo che voleva svilupparsi con una discreta e sobria eleganza sono state ignorate.
L’abbiamo sognata per anni, la Piazza del Patio come avrebbe potuto accoglierci, noi cittadini, con spazi destinati alla creatività e alla socialità collettiva, alla cultura e allo spettacolo. Noi, ingenui contribuenti, vagheggiavamo di poter partecipare alla crescita di un luogo pubblico in cui ritrovarci per visitare mostre o socializzare. Attendevamo di poter fruire di un luogo che avesse un’anima e oggi transitiamo davanti ad un cumulo di ferro e calce che al massimo promanerà l’odore di detersivo ed esporrà offerte speciali ‘compritrepaghidue’.
Nella lotta tra ‘il meglio per tutti’ e ‘la cupidigia di pochi’ ha vinto, di nuovo, quest’ultima. I benefici economici andranno a favore ‘dei pochi’, gli svantaggi li pagheremo tutti perché la desertificazione del territorio va di pari passo con quella del vivere civile. Il cemento, ancora e solo il cemento nonostante la crisi e le case invendute, è l’unico orizzonte di tanta ignoranza e cafonaggine.
I socialisti alla fine degli anni 2000 proposero ed ottennero l’iscrizione in bilancio dei fondi necessari per l’acquisizione del Patio, e nel 2004 l’allora neoeletto sindaco Eufemi - in un comizio proprio davanti al Patio - promise solennemente che l’edificio, ristrutturato, sarebbe diventato di proprietà della città. Subito dopo quei fondi scomparvero dal bilancio. Noi continuammo a chiederne notizia e il Sindaco continuò a promettere. Ora sappiamo che fine ha fatto la promessa. Una nota positiva c’è: l’epoca Eufemi volge al termine e il suo lascito a Tor San Lorenzo, a differenza delle Piramidi dei Faraoni, sarà soltanto…. un parallelepipedo!
Franco Lo Reto – Portavoce del PSI di Ardea
2 commenti:
perche' non mettere la foto del Patio prima e dopo?
Che volga al termine, insieme a Lui, anche quel modo di governare, quel sistema politico fatto di promesse e ordinanze quasi mai mantenute o eseguite, magari sotterrato per sempre sotto quel parallelepipedo.
Amen!
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