Ad Ardea, in provincia di Roma, il Pdl candida allo scranno di sindaco Luca Di Fiori:
l’uomo che, secondo la Procura della Repubblica di Velletri, si sarebbe
occupato di questo e dell’altro mondo. Su Di Fiori pende una richiesta
di rinvio a giudizio per concussione: i fatti risalgono al 2009 e
l’inchiesta – che segue diversi filoni d’indagine – riguarda l’appalto
per la manutenzione del cimitero cittadino. L’aspirante sindaco –
secondo l’accusa – in concorso con altri amministratori, avrebbe
avanzato richieste di soldi al titolare della cooperativa appaltatrice
del servizio cimiteriale in cambio della liquidazione dei lavori.
Nel
mirino della procura, sempre nella stessa inchiesta, ci sarebbero anche
riferimenti a ipotetiche promesse di posti di lavoro. Le indagini,
condotte dal pm Giuseppe Travaglini, sono in dirittura
d’arrivo, ma nel frattempo, nel comune a sud della capitale, ci sono le
elezioni e in pochi hanno voglia di parlare. Raggiunto da
ilfattoquotidiano.it, Di Fiori commenta così: “Stanno circolando sul mio
conto accuse false e sono certo che la magistratura dimostrerà che è
tutto infondato”. Alla richiesta di fornire la propria versione dei
fatti, non vuole aggiungere né smentire nulla.
La scelta di Di
Fiori, per il centrodestra, è nel segno della continuità. Oltre che da
Udc e La Destra, è sostenuto da varie liste civiche, inclusa quella che
porta il nome dell’attuale primo cittadino, Carlo Eufemi
che è al secondo mandato e non può ricandidarsi. Una lista che
rischiava di essere esclusa se un candidato al consiglio – a sportelli
già chiusi – non si fosse arrampicato alla finestra del municipio per
consegnare la documentazione mancante. Ed è lo stesso candidato che
qualche giorno dopo è finito all’ospedale per uno scontro con dei ladri
sorpresi a rubare un suo striscione elettorale. Esponenti dell’Italia
dei valori , che non hanno dubbi sullo scopo della civica in questione,
più che un giudizio, esprimono un pronostico: “Se Di Fiori dovesse
vincere, i consiglieri di Eufemi, tempo un anno, faranno cadere la
giunta, permettendo così all’ex sindaco di ritornare a governare”.
Di
certo, c’è che, per cinque anni, ha comodamente governato con una
maggioranza di 19 consiglieri su 20. L’opposizione è stata sostenuta dal
solitario Antonio Abate del Pd, attualmente candidato
per il centrosinistra, appoggiato anche da Verdi, Psi, Sel, Prc, Api.
L’Idv invece decide di andare da sola, presentandosi con la trentenne Cristina Capraro.
Altro
fatto certo: l’abusivismo edilizio è la vera piaga della città. Interi
quartieri sfuggono all’anagrafe comunale. Un giudizio che era già stato
emesso durante il primo mandato di Eufemi. Nel 2006 il prefetto di Roma,
Achille Serra istituì una commissione di accesso agli
atti del comune: evidenziò uno stato di diffusa illegalità gestionale
dell’ente locale e un’inerzia sull’osservanza delle norme edilizie e
nella repressione dell’abusivismo. In particolare nel settore degli
appalti – si legge negli atti della commissione – sono state riscontrate
illegittimità nella procedura di affidamento del servizio di raccolta
dei rifiuti. In assenza di una delibera del consiglio comunale, la
raccolta dei rifiuti sarebbe stata affidata direttamente con determina
dirigenziale, senza richiedere il prescritto certificato antimafia.
Stesso
comportamento – si riscontra nella relazione – è stato tenuto per
l’affidamento del servizio del trasporto scolastico. Identiche
irregolarità per quanto riguarda gli incarichi dirigenziali, oggetto di
una richiesta di immediata rimozione. Il comune non produsse la
documentazione richiesta ma non fu comunque sciolto, e i lavori della
commissione prefettizia caddero nel vuoto.
da ilfattoquotidiano
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