17 settembre 2010
IDV, VASTO LA SVOLTA
Eccoci a Vasto. Il quinto incontro nazionale ha un significato particolare, alla luce del difficile momento politico che il Paese sta vivendo. Il senso di quest’anno è quello di riprendere il percorso strategico avviato con il Congresso Nazionale del partito. Proseguire, cioè, con un’Italia dei Valori che non è più solo dura resistenza, ma che è alternativa di governo. Il tempo della sola piazza è finito, ora è il momento della responsabilità. Il nostro è un partito radicale nei valori, che non cambieranno mai e mai si piegheranno. Siamo in grado, però, di assumerci la responsabilità di governo. Pur consapevoli che il 100% dei nostri valori andranno a scontrarsi con i disvalori della maggioranza, siamo pronti a costruire un nuovo percorso, fatto di proposte, siamo in grado di compiere una svolta, fondamentale per far comprendere ai cittadini la trasformazione positiva che abbiamo in mente per il Paese. Sappiamo bene che non sarà facile portare a termine un progetto di così ampia portata, dal momento che il principale partito con il quale ci troviamo a dialogare è pieno di divisioni al suo interno e fatica a prendere posizioni forti e nette su molti argomenti. Ma, che ci piaccia o no, questo è il nostro insostituibile interlocutore e noi dobbiamo essere capaci di spazzare via le resistenze al cambiamento, che vengono da una parte della vecchia classe dirigente del Pd e valorizzare invece il lavoro e i contributi di quelle tantissime persone per bene che nel Pd militano, anche in Parlamento. Perché di fronte all’implosione del centrodestra, la cosa che più conta è la creazione di una grande coalizione che sia in grado di catalizzare intorno ad un unico progetto il consenso della maggioranza degli italiani Ecco qual è il senso di Vasto quest’anno. L’incontro nazionale è il momento della partecipazione, della riflessione collettiva, che coinvolge anche la base del partito, perché l’Italia dei Valori è un partito che decide attraverso ampie consultazioni, a tutti i livelli, anche con la sua base. In questa tre giorni saremo quindi chiamati tutti insieme ad assumerci la responsabilità di scelte straordinarie e decisive per il futuro del Paese, perché oggi, per la prima volta, se il centrosinistra non commetterà errori, è possibile non solo mandare a casa Berlusconi, ma chiudere per sempre l’era del Berlusconismo. La posta in gioco è il futuro dell’Italia.
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