29 settembre 2012
Daniele Priori è stato nominato segretario della Federazione dei Castelli Romani – Litoranea del Partito Socialista Italiano.
28 settembre 2012
Inceneritore su Ardea
25 settembre 2012
COMITATO NO CORRIDOIO
24 settembre 2012
Comunicato Stampa SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
23 settembre 2012
Legge, costituzione e difesa dei dirittti
A seguito della notifica del ricorso inerente il rispetto nella formazione della giunta comunale del principio costituzionale delle quote rosa, il Comune di Ardea, nella persona dell’ex segretario comunale, ha ritenuto avviare, nei confronti di uno dei patrocinatori del ricorso, l’avvocato Giuseppe Sessa, un procedimento amministrativo diretto alla cancellazione dello stesso dall’elenco dei professionisti accreditati presso l’Ente per l’affidamento di incarichi professionali.
“Tale decisione - spiega l’avvocato Francesco Falco (nella foto) - è stata motivata, a dire dell’autorità comunale, sulla base dell’art. 9 del disciplinare di incarico che prevede la cancellazione dall’elenco del professionista che abbia assunto il patrocinio di enti e/o privati contro il Comune. La ratio della norma evocata dal Comune è quella di impedire che l’avvocato iscritto all’albo dei difensori dell’ente difenda una posizione giuridica soggettiva, del privato o di un ente, contro un interesse proprio dell’Amministrazione Comunale”.
“Nel ricorso al Tar che ha determinato la censura del Comune di Ardea nei confronti dell’avvocato Sessa, - prosegue Falco - non si fa questione di un interesse privatistico confliggente con l’interesse pubblico comunale, ma del mancato rispetto del principio costituzionale sancito dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, relativo alla parità tra uomo e donna nell’accesso alle cariche pubbliche. Infatti nel ricorso i cittadini non assumono una posizione di contrasto nei confronti del Comune di Ardea ma esercitano il loro ruolo di cittadini elettori di controllo sulla legalità costituzionale dell’azione comunale. Appare chiaro quindi che il provvedimento adottato dal Comune è la prova lampante di come il processo di riforme democratica dell’Ente, lungi dall’essere concluso, ha bisogno di essere sostenuto non solo dalla volontà dei cittadini e delle associazioni che hanno firmato il ricorso, ma anche dalle garanzie dell’Autorità Giudiziaria”.
A tal riguardo il su indicato difensore ha presentato, nell’esercizio del diritto di partecipazione al procedimento amministrativo, memoria in cui ha rappresentato tali considerazioni.
21 settembre 2012
IL COMUNE NON PAGA IL CARBURANTE, AUTO DELLA MUNICIPALE A SECCO
Auto della polizia municipale da tre giorni senza benzina. Il titolare del distributore di carburanti di Tor San Lorenzo si rifiuta infatti di riempire i serbatoi delle auto, in quanto non vengono pagate le fatture regolarmente emesse per il servizio. La mancanza di carburante impedisce agli agenti di effettuare i servizi istituzionali, che vengono svolti solo al minimo, cercando di fare meno strada possibile, tanto che alle chiamate di soccorso per incidenti stradali viene risposto con un “Ci dispiace, ma non abbiamo le auto, chiamate i carabinieri”.
Una situazione che grava ancora una volta sui carabinieri, già impegnati a contrastare le tante forme di criminalità del territorio. Ancora una volta nel Comando della Municipale gli agenti sono avviliti e mortificati per il modo in cui vengono tenuti in considerazione. Gli stessi ringraziano il delegato per le richieste avanzate in loro favore, come quello di non fare mai mancare i soldi per l’acquisto del carburante, del vestiario e della manutenzione delle autovetture. “Certo le pistole ci servono specialmente sono indispensabili alle pattuglie che fanno viabilità o servizi in zone pericolose come i comprensori delle Salzare e le Torri, oppure a coloro che sono impegnati nel contrasto degli accampamento di nomadi, ma senza benzina – hanno commentato ironicamente alcuni agenti – non possiamo metterci a cavallo della pistola”. Una situazione, questa, che sta facendo preoccupare la popolazione, che teme l’impossibilità di un maggior controllo del territorio, che anche di giorno è affidato soltanto ai militari dell’Arma. “Piena solidarietà alla polizia municipale per il lodevole lavoro che svolge – ha dichiarato il consigliere del Pd, Stefano Ludovici – Mi dispiace che, malgrado l’impegno, sia costretta a subire certi affronti, soprattutto in un Comune guidato da persone che avevano fatto della legalità la loro bandiera. Ma come si può garantire la legalità se non si mettono le persone preposte al controllo in condizione di lavorare?”.
Luigi Centore
UFFA STI VECCHIETTI
RIUNIONE NO CORRIDOI
GLI AMICI DI GRILLO CONTRO L'INCENERITORE DI ALBANO
19 settembre 2012
Convocazione consiglio comunale in seduta ordinaria
IL PRESIDENTE
Ritenuto di dover procedere alla convocazione del Consiglio Comunale;
Visto l’art. 38 del T.U. n° 267 del 18/08/2000;
CONVOCA
Il Consiglio Comunale in seduta ordinaria in prima convocazione per il giorno venerdi 28 settembre 2012 alle ore 15,00 ordinaria presso la Pineta dei Liberti - Ardea – Tor san Lorenzo , per la trattazione del seguente ordine del giorno
Comunicazioni del Sindaco;
Approvazione verbale seduta precedente;
Approvazione programma triennale e piano annuale OO.PP.;
Propria delibera n. 15 del 28 marzo 2000: approvazione regolamento TOSAP – Modifica allegato;
Propria delibera n. 37 del 21 marzo 2008: adozione regolamento Imposta di pubblicità – Modifica – introduzione SCIA per le insegne di servizio;
Imposta Municipale Propria (IMU) – Approvazione Regolamento;
Imposta Municipale Propria (IMU) – Approvazione aliquote anno 2012;
Addizionale Comunale IRPEF – Modifica Aliquote ed adozione regolamento;
Imposta di soggiorno – Approvazione Regolamento;
Modifica diritti di segreteria per il rilascio autorizzazioni e nulla osta ambientali Area Tecnica – Servizio Ambiente;
Verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive terziarie che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie;
Piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari;
Approvazione bilancio annuale di previsione per l’esercizio 2012-Relazione previsionale e programmatica triennio 2012-2014 – Bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014;
Mozione prot. gen. n. 39174 del 05/9/2012;
Approvazione schema di convenzione tra il Comune di Ardea e le scuole per l’infanzia paritarie “Ave Maria”, “Cardinal Pizzardo”, “Silvestro Maria Occhipinti” per l’anno scolastico 2012/2013;
Riconoscimento legittimità Debiti Fuori Bilancio;
Salvaguardi degli equilibri di bilancio.
Il Presidente del Consiglio Comunale
Massimiliano Giordani
La moralizzatrice è una sciupona. Renata: 3 mln per carta e tv
La moralizzatrice è una sciupona. Renata: 3 mln per carta e tv
ESCLUSIVO. Affaritaliani.it pubblica l'elenco delle spese in comunicazione della presidenza della Regione Lazio che ha acquistato spazi, spot, pagine di pubblicità sui media per raccontare ai cittadini il lavoro dell'ente. La campagna per dire al mondo che Malagrotta chiudeva è costata oltre 500 mila euro ed era il 2011 ma la discarica è ancora aperta.
E sulla tv ha comprato trasmissioni giornalistiche al costo di oltre 1600 euro a puntata. Ma c'è anche chi ha venduto spazi redazionali che “saranno definiti dall'Ufficio Stampa”. Chi sono i beneficiari e quanto è stato speso soprattutto in manifesti. Tutte le spese decise mediante “affidamenti diretti”, nelle carte non c'è traccia di gare o bandi pubblici. I DOCUMENTI
di Fabio Carosi
I cittadini del Lazio stanno talmente a cuore alla presidente Renata Polverini che per dirglielo non ha badato a spese. Lei, la moralizzatrice che ha piegato e svergognato gli sciuponi dei Gruppi del Consiglio Regionale e che ha deciso in poco meno di ventiquattro ore che, chi governerà dopo di lei, lo dovrà fare con una Giunta dimezzata, sembra non badare a spese. Almeno nel settore della comunicazione e dell'informazione.
Qui tra campagna pubblicitarie, emolumenti a para trasmissioni televisive, manifesti e volantini ha bruciato qualcosa come 3 milioni di euro. In tempi di revisione della spesa, e in attesa che la Lista omonima pubblichi on line il bilancio, Affaritaliani.it è entrato in possesso di una serie di documenti (che si allegano in coda all'articolo) che testimoniano una straordinaria attenzione al mondo mediatico. Quasi volesse convincere a tutti i costi, uno per uno tutti i cittadini, che gli stanno davvero a cuore.
Ecco allora dove finisce un mare di denaro che gli stessi abitanti del Lazio potranno giudicare se ben spesi oppure degni di attenzione sotto il profilo etico, contabile e giudiziario. Il documento che Affaritaliani.it pubblica in esclusiva sintetizza le spese di comunicazione istituzionale della Giunta Regionale del Lazio, a partire dall'aprile 2011.
Partiamo dalla celebre Guida Monaci, un must per le imprese che vogliono conoscere e farsi conoscere, che fa capo alla famiglia Zapponini: un fratello al vertice di Telesia del Gruppo Class, l'altro in Confindustria. Un banner dal 2011 al 2012 sulla Guida Monaci oltre a 6 password per la consultazione della banca dati, sono costati alla Polverini 48 mila euro.
Quarantunomila euro invece dal 25 ottobre al 31 dicembre 2011 sono stati donati all'Agenzia Giornalistica Televisiva Italiana per la realizzazione di 25 trasmissioni che i giornalisti mandano in onda sulla tv romana Rete Oro. Il contenitore (giornalistico, si badi bene) è un classico della romanità in cui il direttore-presentatore mette faccia a faccia la gente comune e i problemi con i politici a turno, con una grinta rara ed efficace. Insomma, per andare in onda su Amministratori e cittadini, la Regione paga. E bene. Qualcosa come mille e seicento euro per ciascuna puntata di “ahò e de che”. In Emilia Romagna contratti di questo tipo hanno dato vita ad uno scandalo senza precedenti. Ma a Renata non è bastato: sempre l'Agti, l'agenzia che produce la trasmissione, si è portata a casa per il periodo novembre 2011 dicembre 2012, altri 18 mila e 747 euro per due pagine di pubblicità istituzionale sul mensile cartaceo.
Ma la Regione Lazio deve assolutamente parlare e raccontare. Così a sempre dicembre 2011 acquista 4 pagine di pubblicità istituzionale dalla società Le Altre srl per una presenza sul settimanale “Gli altri”, l'ex quotidiano di Piero Sansonetti che il 4 dicembre del 2009 è diventato settimanale. Per la “sinistra quotidiana” Renata Polverini ha stanziato 18.747 euro.
Da buona atleta la presidente della Regione tiene molto alla salute. Lo fa per i cittadini con le campagne per il cuore e i tumori e anche per la società Com.E che beneficia di 99 mila euro per una significativa presenza sul bimestrale “in-forma”. Di quale forma si parla non si capisce, o almeno il web è privo di tracce significative della società e del bimestrale. Sicuramente sarà un prodotto valido ma è sconosciuto alla rete.
Chi invece ha puntato tutto sulla rete è il portale Diregiovani.it, il progetto nato per informare e collegare le generazioni sul quale il Dipartimento Istituzione e Territorio per l'attività della presidenza ha commissionato video-interviste periodiche a presidente e assessori, videoservizi con approfondimenti e vari spot per un totale di 90 mila e 750 euro. Il contratto è attivo dal 9 gennaio 2012 e si concluderà l'8 gennaio del 2013.
Infine, il più bravo commerciale di Roma, la testata giornalistica Cinque Giorni che garantisce “spazi redazionali il cui contenuto sarà definito dall'Ufficio Stampa” in cambio di 84.700 euro. E questo dall'aprile 2012 all'ottobre 2012. In teoria i giornali elaborano autonomamente i contenuti redazionali, su Cinque Giorni invece li definisce l'Ufficio Stampa della Polverini. Per la cronaca Cinque Giorni è il giornale già nella bufera politica per i contributi concessi dalla Provincia di Roma.
E fin qui gli investimenti giornalistici arrivano a 349.280 euro. Parola del direttore vicario del Dipartimento che ha firmato l'elenco riassuntivo delle spese inviato al segretario generale, Salvatore Ronghi. Se il numero 3 della Regione ha sul tavolo la lista delle spese, sarà difficile poter dire che nessuno sapeva.
Ma apriamo il capitolo più appassionante, quello dei manifesti e dei volantini. A leggere il documento la Polverini è un'importante protagonista della deforestazione del pianeta. Qualche esempio: per convincere romani e laziali a donare il sangue, nei 21 giorni compresi tra il 30 maggio e il 21 giugno ha speso duecentosettantunomila e 803 euro per le affissioni della campagna “Doniamo il sangue”. Non solo volantini, ovviamente, ma anche paginette di giornali, spot radiofonici e siti internet. E questo dopo aver commissionato una campagna a tappeto in occasione della manifestazione “Corriamo insieme per le donne” la cui comunicazione è costata 116.263,80 euro. Qui non solo manifesti ma anche un camper, un po' di spot e internet. Ma la salute è un valore così alto che merita anche un provvedimento d'urgenza. Per la manifestazione Incontra Salute 2011, tenuta nel 2011 al laghetto dell'Eur, arriva un provvedimento last minute che paga 25 mila euro di affissioni nel 2012. Qualora la Regione volesse replicare, sarebbe opportuno spiegare se si tratta di un errore, oppure un evento del 2011 obbliga alla stampa di manifesti nel 2012. Beato chi ci capisce qualcosa. Sempre last minute il provvedimento per altri manifesti: li merita l'iniziativa “Precari – Il Lazio Regione fondata sul lavoro”. Qui la “R maiuscola” tradisce che si tratta di Lazio istituzione e non di territorio. Il lavoro è quello della tipografia che ha stampato 25 mila euro di manifesti, più i soliti spiccioli.
Poi c'è l'estate e la salute è certamente quella dei bagnanti che sta a cuore alla presidente. Tra spot radiofonici e i soliti manifesti, la campagna Mare Sicuro Estate 2011 si mangia 78 mila euro. Infine, la madre di tutte le affissioni. Tenetevi forte. Oggi, 19 settembre 2012 la discarica di Malagrotta è ancora in funzione, eppure dal 9 luglio al 31 agosto 2011 un oceano di carta invade Roma: Renata con oltre 500 mila euro informa il popolo che il 31 dicembre 2011 chiuderà Malagrotta e questo grazie al pregevolissimo Piano Rifiuti. Chi vuole traccia dei manifesti può andare benissimo a Malagrotta dove sono stati smaltiti e neanche come differenziata. Una notizia fasulla, quella della chiusura, che ci è costata un miliardo delle vecchie lire. Sarebbe educato se i cittadini riavessero indietro il costo della campagna, comprensiva di quanto pagato per lo smaltimento in discarica. Anche perché al mezzo milione di euro di carta straccia, bisogna aggiungere altri 66 mila euro che vengono spesi – sempre in carta non riciclabile e colla – per una campagna sulla differenziata promessa dal Piano Rifiuti. A vedere le cifre sembra che la Regione sia in gara con i cittadini per la produzione di tal quale. Altro che differenziata.
Ma la Polverini non è certo il tipo da fermarsi. Parte il Piano Casa è la Regione lo racconta con 42 mila euro di spot radiofonici. Poi siccome inciampa nel Mibac che lo congela, ecco una nuova spesa da 53 mila sempre per spot radiofonici e citazioni live.
Avanti con la salute e la prevenzione. Quella per raccontare urbi et orbi come le donne possono evitare di curarsi, vale 136 mila e 848 euro ai quali si aggiungono le affissioni sui bus per spiegare il vantaggio dei percorsi veloci nei pronto soccorso per i “codici bianchi e verdi” (24 mila euro) e, infine, pure i bimbi stanno a cuore a Renata: tra il 27 aprile e il 24 maggio di quest'anno 103 mila euro vanno via per spot radiofonici e stampa per promuovere il progetto regionale “Mi state a cuore-kids”.
L'ultima spesa è quella per la solita Estate sicura: nel 2011 è costata 78 mila euro e nel 2012 invece ne sono stati spesi 88 mila per spot radiofonici, affissioni sui bus e banner sui siti internet.
Il resto delle spese è per le agenzie di stampa. Per non annoiare i lettori, rimandiamo al documento complessivo che evidenzia come tutte le spese siano state fatte mediante l'affidamento diretto. Niente gare, nessuna competizione tra i fornitori e neanche uno straccio di concorrenza.
La somma: 3 milioni e 221 mila euro in carta, spot, pubblicità, noleggio di televisioni, giornalisti altro. A ciascuno il suo: Fiorito amava le ostriche, la Polverini i giornalini, le radio e le televisioni. Tutti media insomma che tengono alti i sondaggi e contribuiscono a disegnare una Regione Lazio attenta, puntuale ed efficiente.
18 settembre 2012
La Maggioranza di Di Fiori vacilla? Non sono problemi nostri, esigiamo risposte!
Ardea, 18/09/12. “Le famiglie non riescono neppure ad arrivare a fine mese e in Giunta arriva il pagamento di una fattura per‘lavori extra alla società della raccolta RSU di oltre 1.800.000,00 euro’?!” Dichiara il Consigliere dell’Italia
“Non ci importa nulla delle beghe interne della maggioranza! E’ ora che questa amministrazione cominci a lavorare in maniera diversa. I cittadini ci chiedono risposte: su chi peserà quel milione e ottocento mila euro di cui si parla nell’articolo? Dopo l’ultima “genialata” della Giunta Di Fiori che ha deciso per l’aumento della Tarsu del 12 per cento, che cosa sono queste spese extra?”
La “questione rifiuti” sarà l’oggetto di discussione della Commissione Trasparenza che si terrà giovedì prossimo, 27 settembre. Non possiamo permettere il perseverare di determinati atteggiamenti da parte di chi crede di essere il Padrone di Ardea. Il fatto di aver vinto le elezioni non legittima qualsiasi comportamento.
“Caro Sindaco, i problemi interni alla maggioranza cerchi di risolverli in casa, non è possibile che a pagare siano sempre i cittadini. Sono innanzitutto una cittadina di Ardea, prima ancora che un Consigliere comunale, e da cittadina Le chiedo pubblicamente di cominciare a dare risposte alla gente: perché ad esempio dobbiamo pagare un euro in più la mensa scolastica dei nostri bambini? E’ vero che ad Ardea il pasto di un bambino costa in totale 8,50 euro al giorno!? Perché ci sono aule sovraffollate? E ancora, possibile che per beghe interne si blocca l’intera macchina di governo? Il Bilancio che fine ha fatto? Possibile che neppure per un calcolo di probabilità riusciamo a mandarne dritta una?!”
Mal di pancia in Comune. Di Fiori rischia di trovarsi senza maggioranza
da Il Faro on line - Con il documento protocollato poche ore fa il sindaco Luca Di Fiori potrebbe non avere più la maggioranza. Questa mattina all’apertura del protocollo, è stato consegnato da un consigliere di maggioranza un documento con quattro firme nel quale si chiede al sindaco di sospendere tutte le attività politico-amministrative in essere nel comune di Ardea al fine di fare chiarezza sul modo di condurre la gestione comunale. I quattro consiglieri Alberto Montesi (UDC), Luca Fanco (Lista Eufemi), Mauro Iacoangeli (PDL) e Alessandro Quartuccio (lista Polverini) hanno coraggiosamente messo per iscritto quanto già da tempo era nell’area. Pur non riportando chiaramente i reali motivi che li ha spinti a presentare il documento e chiedere ai rispettivi assessori quali Lionello Attenni e Fulvio Bardi rispettivamente ai lavori pubblici e al bilancio con delega a vice sindaco di non andare questa mattina in giunta nella cui riunione doveva discutersi di approvare il pagamento di una fattura per lavori extra alla società della raccolta RSU di oltre 1.800.000,00 euro.
Da indiscrezioni sembrerebbe che gli stessi non approvino più lo strapotere del gruppo del presidente del consiglio comunale Massimiliano Giordani il quale insieme ai consiglieri Francesco Paolo Corso, Fabrizio Acquarelli e Riccardo Iotti, di fatto sono coloro i quali decidono la conduzione della gestione comunale prevaricando - dicono voci di corridoio - addirittura anche le volontà del sindaco lasciando di fatto ingessata una amministrazione che non riesce neppure a convocare una riunione di maggioranza per presentare ed approvare il bilancio, lasciando un comune con le opere pubbliche ferme, con le scuole parificate senza convenzione portando le famiglie dei bimbi ad accollarsi rette scolastiche per l’incapacità gestionale del modo di condurre la politica. Una gestione politica che fino ad oggi ha portato in consiglio soltanto varianti urbanistiche quali, la lottizzazione “Puccini” tanto contestata dai cittadini di Tor San Lorenzo, o la variante di Rio verde, penalizzando quei proprietari di lotti rispettosi delle legge e regolamenti.
La situazione creatasi con la coraggiosa richiesta dei quattro consiglieri porterà quanto meno a un riassetto della giunta comunale, con le possibili dimissioni degli assessori degli assessori Attenni, Bardi e Nicola Petricca quest’ultimo in quota proprio alla lista Eufemi.
Luigi Centore
15 settembre 2012
Abate: "Il Comune penalizza chi ha scelto gli asili convenzionati"
daIl Faro on line - “I genitori dei piccoli studenti delle scuole materne paritarie di Ardea sono inferociti e ne hanno tutte le ragioni: l’amministrazione comunale sta penalizzando chi ha scelto sei mesi fa gli istituti convenzionati togliendo i fondi a sostegno della didattica. E’ uno scandalo, soprattutto perché è nota a tutti la carenza di strutture scolastiche sul territorio rutulo”. A dirlo è il consigliere comunale del Partito Democratico di Ardea Antonino Abate, che si scaglia contro le scelte dell’amministrazione Di Fiori. “Nel pomeriggio di ieri – afferma l’esponente PD – ho incontrato presso l’istituto Occhipinti di Tor San Lorenzo un gruppo di genitori infuriati per la “sorpresa” riservata loro dall’amministrazione comunale. La scelta di togliere il sostegno alle tre scuole materne (l’istituto Occhipinti, la scuola Cardinal Pizzardo e l’istituto Ave Maria) è una decisione folle perché non consente alle strutture di garantire il regolare svolgimento della didattica, ricadendo sulle rette mensili che così dovranno essere aumentate”.
“Mi chiedo – aggiunge Abate – se tutto questo fosse già presente nel programma elettorale di questa amministrazione di centrodestra: più cemento, con le recenti approvazioni di lottizzazioni come quella Puccini, e meno diritti. Già perché al sindaco Di Fiori voglio ricordare – sottolinea il consigliere Abate – che l’istruzione è un diritto fondamentale che solo ad Ardea e solo dalla sua amministrazione può essere considerato un optional”. “Credo che in un momento di alta difficoltà economica per le famiglie sia d'obbligo da parte dell'amministrazione fare il massimo sforzo per evitare ulteriori sacrifici ai genitori dei piccoli studenti. Per quanto riguarda la minoranza – conclude - io stesso ho preso impegno a nome dei sei consiglieri di approvare un emendamento mirato alla soluzione del problema scuole in un consiglio comunale straordinario che dovrà essere convocato entro poche ore, i genitori e i bambini non possono più aspettare e soprattutto vogliono certezze”.
13 settembre 2012
GLI AMICI DI GRILLO AD ARDEA
C’è stato un problema per quanto riguarda la presentazione delle richieste di esenzione per il servizio di refezione e trasporto pubblico scolastici nel Comune di Ardea.
Informata da una conoscente che, come da avviso rilasciato dal Dirigente comunale, erano già due volte che andava a presentare la domanda ma ogni volta le veniva richiesto di esibire le ricevute del pagamento dell’Imu nonostante lei fosse affittuaria e quindi, ovviamente, non possedesse tali ricevute di pagamento (e come poteva, non dovendo pagarlo?) ma, al loro posto, un regolare contratto di affitto registrato, Simona del gruppo “Amici di Grillo ad Ardea” ha scritto all’Ufficio Servizi Educativi per chiedere chiarimenti in merito alla documentazione richiesta ai fini dell'esonero, parziale o totale, dal pagamento della mensa e del servizio di trasporto scolastici. Sull’avviso viene richiesto «di essere in posizione regolare con la fiscalità locale l'IMU ed i pagamenti delle annualità precedenti». Ora, considerato che dalle disposizioni di legge sono tenuti a pagare l'Imu, secondo quanto previsto dall'art. 9 comma 1 del decreto legislativo 23/2011, il proprietario o titolare di un diritto reale (usufrutto, etc.) di immobili, il concessionario di aree demaniali; considerato, inoltre, che l'entrata in vigore del tributo è il 2011; il chiarimento chiesto dagli “Amici di Grillo” è: ma un affittuario, non essendo soggetto al pagamento dell'IMU, come può essere obbligato a presentare un documento che per legge non deve né può possedere? Come può, poi, avere le ricevute di anni precedenti in cui l'imposta neanche esisteva?
Il proprietario poi, non essendo il richiedente, non è certo dovuto a rilasciarmene una copia, essendo questi documenti soggetti alla legge sulla privacy. Sicura di un fraintendimento, Simona attende fiduciosa una risposta dagli Uffici comunali e questa, in effetti, arriva, ma non è certo quella aspettata: da un controllo effettuato su di lei, risulta non avere figli, quindi qual è il problema? Secondo l’Ufficio Servizi Educativi di Ardea, quindi, un cittadino senza figli non ha diritto di chiedere e ricevere chiarimenti in merito a problemi scolastici.
Dopo questo primo tentativo, si attiva sulla questione anche il Nuovo Comitato di Quartiere della Nuova Florida che, nella persona di Paola, invia anch’esso richiesta di chiarimenti e informazioni agli Uffici comunali. La risposta ricevuta, questa volta, è, testuali parole, che «l’affittuario dovrà richiedere copia del documento di pagamento al proprietario dell'immobile dove risiede», perché «senza la suddetta documentazione la domanda di esenzione non potrà essere accolta».
Assurdità.
E se per ipotesi il proprietario di un immobile affittato non avesse pagato l’IMU, il suo affittuario dovrebbe subirne le conseguenze non potendo richiedere l’esenzione scolastica per il proprio figlio e a fronte di un modello ISEE che, invece, gliene darebbe diritto? Perché mai, per quale logica?
Il Comitato di Quartiere della Nuova Florida, allora, si rivolge direttamente al Sindaco Luca Di Fiori, il quale, dichiaratosi all’insaputa del problema, chiama il Dirigente comunale firmatario dell’avviso per chiarimenti.
Questi conferma che, in realtà, hanno ragione gli “Amici di Grillo” e il Nuovo Comitato di Quartiere della Nuova Florida a sollevare dubbi circa la documentazione richiesta per presentare la domanda e che, in caso di un affittuario, è sufficiente presentare copia del contratto di affitto. Chiarito il mistero, il Sindaco dichiara che in caso ci dovessero essere nuovamente problemi per la presentazione della domanda di esenzione per i servizi scolastici ci si può sempre rivolgere a lui.
Purtroppo, in effetti, c’è stata necessità di sollecitare un ulteriore intervento del Sindaco, visto che anche dopo questo incontro le domande di affittuari privi dell’IMU dei proprietari non venivano accettate dagli ostinati impiegati agli sportelli dell’Ufficio comunale: tali Uffici preposti non erano ancora stati informati su come applicare l’avviso del Dirigente comunale, oppure hanno più potere decisionale gli impiegati rispetto a Dirigente e Sindaco?
A rendere la vicenda ancora più interessante, forse, è il fatto che si è venuto anche a sapere che un Consigliere comunale di minoranza era già da tempo a conoscenza del problema, visto che era successo a sua cugina. Cosa aveva fatto questo consigliere a proposito? Ha risolto il problema alla propria parente e nulla più.
Solo dopo il secondo intervento delle istituzioni comunali, in questa occasione aperte e disponibili all’ascolto e al dialogo, e grazie alla pronta attivazione, in maniera autonoma e indipendente se pur nei fatti sinergica, del gruppo “Amici di Grillo ad Ardea” e del Nuovo Comitato di Quartiere della Nuova Florida, un problema è stato affrontato e risolto, un diritto del cittadino è stato fatto valere.
Una modalità di intervento partecipativo che, ci auguriamo, possa dare buoni frutti e concreti risultati anche in futuro.
Se dovessero nascere ulteriori problemi, segnalateceli.
Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "GLI AMICI DI GRILLO AD ARDEA":
Cittadini Ardiesi, anzi: SUDDITI, svegliatevi! I diritti sono diritti, sono dovuti a norma di legge e non sono soggetti nè a condizioni nè a concessioni paternalistiche. La condizione per l'esenzione è il reddito ISEE e null'altro.
Il sindaco dovrebbe imporre l'immediata abolizione di questa 'regola' che non ha nessun riscontro nella legislazione ordinaria ed è in palese e clamorosa violazione della COSTITUZIONE ITALIANA. L'impiegato comunale che si rifiuta di concedere un diritto qualsiai è passibile di denuncia. Lui e tutta la scala gerarchica e politica che gli sta dietro.
Ripeto: SVEGLIATEVI.
Piccola osservazione 'politica': anche i Grillini di Ardea mostrano una rassegnazone e una sottomissione davvero sorprendenti! Invece di denunciare, vanno col cappello in mano a chiedere concessioni e ammorbidimenti. Patetico o molto, molto sospetto...
Del resto, se avete eletto un sindaco e una giunta del genere, è giusto che obbediate ai loro ricatti.
Buona fortuna ;-)
Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "GLI AMICI DI GRILLO AD ARDEA":
a me, non me ne frega, della privacy e della costituzione, se voiono vedè la ricevuta dell'IMUrtacciloro ie la faccio vede, loro però me fanno vede la loro, quella delle mogli dei genitori e dei figli, a partì dal sindaco, l'assessori e i consiglieri e pure i dirigenti del comune, oltre a quella de casa, pure quella dei negozi, dei terreni, dei magazzini...
anzi, me la mettono sul sito del comuneeeeee
così poi vediamo come predicano bene e razzolano maleeeeee...
mica ciò scritto giocondo!!!
Paola Lena ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "GLI AMICI DI GRILLO AD ARDEA":
Ripeto anche qui, oltre che su Facebook: io martedì TORNO ALLA CARICA e se mi negano di nuovo la possibilità di presentare la domanda vado DRITTA in questura a DENUNCIARLI TUTTI!!!! GRRRRRRRRR
dreca ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "GLI AMICI DI GRILLO AD ARDEA":
Come grillini abbiamo richiesto che per tutti i cittadini venga rispettato un diritto, non concessioni personali o ammorbidimenti.
Diritto che viene leso moltissimi altri comuni senza che nessuno dica o faccia niente (la sola esenzione ISEE non viene accettata quasi da nessuno).
Di fronte ai soli "no" urlati che permettono il mantenimento dello status quo, noi preferiamo mobilitarci per cambiare le cose e ottenere risultati concreti per TUTTI i cittadini.
Chi deve svegliarsi?
Quando le mamme vanno a scuola
- "Dai facciamo la foto! Sorriso... non funziona... è scarico!"
- "Sei sempre la solita! Se non te svegli! (gergale, ovviamente)".
Era la voce del padre? I padri ci sono?
Alcuni sì, e sono racchiusi in quella risposta che segna la sveglia del mattino, un 10 settembre in cui una bambina attraversa per la prima volta il portone d'ingresso di una scuola statale della provincia, forse convinta che quello sia il mondo.
Ma i padri lo sanno che altro è il mondo, sanno che devono correre verso un lavoro che non ha concesso permessi di paternità, che impone un orario, che in quelle aule neppure spera - poiché nessun posto si libererà nei prossimi quarant'anni -.
I padri lo sanno e scontenti, in disparte, forse costretti dalle loro compagne a vivere un momento speciale, riconoscono il trucco e per sopravvivere filtrano il momento nell'ombra di un'esperienza già vissuta:
- "Ma è uguale al primo giorno della materna!"
Ma... scrutiamo dietro le quinte di uno spettacolo già visto, vediamo se è proprio uguale, questo giorno, a quello di tre anni fa.
Prima di tutto la scuola
La scuola materna, innazitutto, ha cambiato nome per legge, trasformandosi in scuola "dell'infanzia"; tuttavia per mamme, maestre e bidelle (anche loro hanno cambiato nome, sono un acronimo palindromo, un insieme di personale ATA) resta una "scuola materna" – forse in onore di quel ruolo di mamma vecchia maniera, oppure per un'idea di accoglienza che non si addice molto alla scuola "dell'obbligo", ma che va ancora di moda per la scuola "opzionale", la cui gestione, comunque, rimane nelle mani della collettività, ovvero dei Comuni italiani.
Lì le pareti sono colorate dai disegni dei bambini, volano mongolfiere di ricotta e pagliacci avventurosi, gli alberi hanno una vita cui si può partecipare, le porte sono aperte, le classi con banchi in miniatura disposti in gruppo, gli zaini sistemati fuori dall'aula in una dimensione caotica ma collettiva, le maestre indossano buffi camici dove i colori si rincorrono e formavano un ricamo di sole.
Lì l'insegnamento, come l'apprendimento sono frutto di un lavoro della collettività, si fa esperienza di comunità e di condivisione.
Scuola che obbliga
La scuola "elementare" è anch'essa stata trasformata per legge in moderno supereroe: in "scuola primaria", nomignolo rassicurante ma poco attraente visto che – come sopra – mamme, maestre e personaggi ATA si ostinano a pensarla in maniera elementare.
Qui cambia la gestione, non più la comunità locale ma la comunità centrale divide ed impera. L'amministrazione statale, come un groviera, rivela i suoi buchi, mette in mostra le crepe. Solamente la solerzia di maestre affezionate al proprio ruolo, può sanare una situazione tanto evidentemente insostenibile.
La scuola primaria obbliga il bambino: a risiedere in una classe chiusa; a prendere un posto unico nella società; a scegliere un banco di prova; a condividere con alcuni compagni, non tutti, le proprie scoperte. Essa stratifica allegri bambini in file che vanno dalla prima all'ultima e in cui il palcoscenico è di fronte. Infatti, una vecchia cattedra si fa ancora rispettare, così come un'antica lavagna a quadretti che sembra una caricatura dell'abbecedario di Pinocchio.
Pinocchi
Pensavo fosse diversa la scuola "primaria" dalla "elementare" che ho frequentato ben trenta anni fa, pensavo di non dover tornare a scuola e trovarla addobbata con gli stessi cartelloni che avevo nella mia classe, con cartine topografiche degli anni Cinquanta, con i bagni in cui non soltanto non funzionano le maniglie, ma in cui il water è inspiegabilmente sempre sporco.
Ci si abitua anche a questo.
Ci si abitua a considerare Pinocchio, il burattino menzognero e ingenuo, come l'unica possibilità che ci sia data, o un pinguino grasso in doppiopetto che racconta storie/favole/leggende/barzellette come l'unica possibilità di riscossa che abbia un paese giovane come l'Italia.
Ci si abitua a pensare che il pubblico non sia collettivo, che quel banco che occupavamo anni fa – e che oggi occupa nostro figlio - fosse il trampolino di lancio verso una vita individuale, per nulla collettiva, oggi perfino normata da una Legge "626" che garantisce minimi di sicurezza, ma non considera la necessità della condivisione del sapere e della conoscenza.
Ci si abitua a inveire contro la maestra di turno perché non è ancora stata nominata la docente delle materie scientifiche, perché non ci sono armadi chiusi a scuola per tenere i libri, perché: "è assurdo che ogni anno mia figlia cambia maestra!", perché non si trova mai un bidello quando ti serve (ovviamente perché ha cambiato nome!), o perché "mio figlio ha avuto tre maestre diverse in un anno, dove sta la continuità didattica?".
Ci si abitua a non sapere a chi rivolgersi. A considerare il pubblico un affare privato di quattrocento impettiti signori dall'aria per bene che la mattina decidono e la sera sovvertono tutte le decisioni in onore del bene comune, e ad onere del medesimo bene comune: noi cittadini.
Cittadini della Res Publica
Noi siamo i cittadini di questa Repubblica, noi abbiamo diritti e doveri normati da Leggi costituzionali e ordinarie, noi siamo la cosa pubblica, la collettività e la comunità, noi siamo il nostro bene comune.
Quindi torniamo a scuola, occupiamoci di noi e dei cittadini del futuro, scriviamo e parliamo del e sul bene pubblico dal nostro punto di vista: le autorità esistono anche per metterne in discussione le decisioni, la cattedra non suggerisce un'idea di potere ma di autorevolezza.
Recuperiamo l'autorevolezza del pensiero e condividiamo le esperienze frutto della conoscenza. Questo è pensare al bene comune.
(12 Settembre 2012)
da noidonne.org
Ferrero: "Una lista unitaria per il voto"
di Simone Collini
Dice Paolo Ferrero che se veramente la riforma Fornero dovesse essere cambiata in Parlamento nel 2013, rendendo inutile il referendum, lui ne sarebbe ben felice: «Ma la vedo dura». Dice anche, il segretario di Rifondazione comunista, che «la Cgil sbaglia a non sostenere la raccolta di firme» e che forze di sinistra possono partire da questa operazione sull’articolo 18 per andare alle elezioni con una «lista unitaria».
C’è chi sostiene che questa operazione sia più che altro funzionale ad aprire delle contraddizioni nel centrosinistra e creare problemi al Pd…
«Ma figuriamoci, io faccio politica per tentare di dare una risposta ai problemi del Paese, non per aprire contraddizioni in casa d’altri.
La sinistra ha il dovere politico e morale di prospettare un cambiamento radicale, deve smetterla con l’atteggiamento minoritario, magari accettando uno strapuntino pur di stare dentro una coalizione».
E’ un riferimento a Vendola?
«Vendola lavora per un accordo col Pd e dice che non vuole governare con l’Udc, ma Bersani ha detto molto chiaramente che invece vuole anche Casini, che a sua volta vuole Monti. Mi sembra tutto contro natura, mentre registro che tra Sel, Idv, Federazione della sinistra e il complesso delle forze sociali c’è una convergenza contro il Fiscal compact e le politiche recessive di questo governo che dovrebbe determinare un’unica lista di sinistra che si candidi a governare il Paese su una piattaforma radicalmente diversa da quella che va avanti a livello europeo».
Tornando al referendum: ha senso presentarlo quando il Pd ha già detto che intende modificare la riforma Fornero in Parlamento nel 2013, mentre se tutto va bene i quesiti si voteranno nel 2014?
«Guardi, sull’articolo 18, dieci anni fa, ci fu l’iradiddio e riuscimmo a bloccare Berlusconi. Oggi invece le modifiche sono passate con l’appoggio del Pd. Il referendum è uno dei pochi strumenti che permette alla gente di esprimersi liberamente. Se poi veramente il lavoro in Parlamento renderà inutile il referendum, tanto meglio, stapperò una bottiglia di spumante. Però la vedo difficile».
Ma perchè presentare un referendum sulle modifiche all’articolo 18 e non sulla riforma delle pensioni?
«Ma infatti nei prossimi giorni presenteremo un referendum anche su quest’altro meccanismo infernale ideato dal governo Monti, che ha determinato un allungamento dei tempi che non ha paragoni in Europa».
Non le è venuto il dubbio che forse state sbagliando qualcosa, se la Cgil non appoggia questa iniziativa?
«Intanto, una bella fetta della Cgil, dalla minoranza di Rinaldini alla componente della maggioranza di “Lavoro e società”, l’appoggia. E comunque penso che la Cgil stia sbagliando non solo a non sostenere questo referendum, ma anche a mantenere un profilo così poco autonomo rispetto al governo».
Ma se si parla di sciopero generale?
«Non è questione di sciopero generale o di dichiarazioni. Serve un impegno sindacale vero, un protagonismo come c’è in Francia, Spagna, Grecia. Con Berlusconi c’era, ora assistiamo a una drammatica perdita di autonomia».
da l'Unità
COMUNICATO STAMPA Comitato Cittadino “Ecomostro Puccini – Io Dico No”
Nella conferenza stampa/incontro pubblico che si è svolto il giorno 11 presso il bar L’Oasi di Tor San Lorenzo, che ringraziamo per l’ospitalità, è stata analizzata e discussa in modo approfondito la situazione della vicenda nota come “Convenzione Puccini”.
Durante il dibattito sono stati presi in esame sia l’aspetto “fisico”, cioè l’impatto ambientale, sociale, economico che la realizzazione dell’Ecomostro comporterebbe, sia l’aspetto di “liceità” della vicenda, aspetto che ha raggiunto il suo apice ineguagliabile nel Consiglio Comunale del 13 Agosto u.s..
Dagli interventi di tutti i partecipanti, comuni cittadini, rappresentanComitato Civico Tor San Lorenzo,
Comitato di Quartiere - Colle Romito,
Comitato di Quartiere – Castagnola Castagnetta,
Partito Socialista Italiano,
Sinistra Ecologia Libertà,
Partito Rifondazione Comunista,
Verdi Ecologisti,
Partito Democratico,
Italia dei Valori.ti dei partiti, dei movimenti, dei comitati, delle associazioni, è emersa in modo netto una contrarietà totale alla realizzazione di quanto previsto, contrarietà motivata dalle pesanti ripercussioni che questa avrebbe su un territorio già in situazione molto critica per una mancanza pressoché totale di servizi.
Indignazione e incredulità sono state espresse per gli aspetti legali che sono stati evidenziati, basati su dati di fatto che emergono dai documenti disponibili, che ben rappresentano la condotta, a dir poco spregiudicata, omissiva e fuorviante, tenuta dalla maggioranza a partire dal 2003 e culminata nel Consiglio del 13 Agosto 2012.
Stante che sul territorio comunale vi sono migliaia di case invendute, che il mercato immobiliare è in caduta, che vi è in Italia una mancanza di capitali per investimenti e che la realizzazione non è nell’interesse della collettività, la domanda emersa dal dibattito è: “che interessi ci sono realmente dietro??”.
A conclusione del dibattito è stata decisa la costituzione di un Comitato Cittadino aperto a tutti coloro che sono interessati alla vicenda e che ha come obiettivi quello di portare a conoscenza di tutta la cittadinanza la realtà della situazione e quello di battersi democraticamente per impedire la realizzazione di quanto prospettato.
A breve saranno attuate delle iniziative a scopo divulgativo e, in attesa che, come richiesto, venga resa possibile, con la stesura dell’apposito regolamento, l’effettuazione del referendum cittadino prevista dallo Statuto Comunale di 11 anni fa, verrà effettuata una raccolta di firme tra i cittadini per adesione e ad uso petizione.
Al neo Comitato Cittadino “Ecomostro Puccini – Io Dico No” al momento hanno aderito:
Comitato Civico Tor San Lorenzo,
Comitato di Quartiere - Colle Romito,
Comitato di Quartiere – Castagnola Castagnetta,
Partito Socialista Italiano,
Sinistra Ecologia Libertà,
Partito Rifondazione Comunista,
Verdi Ecologisti,
Partito Democratico,
Italia dei Valori.
Pasquino Ardeatino Ai cittadini di Ardea
Ai cittadini di Ardea
Il D.L. 9 febbraio 2012 , n. 5, “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”, introduce tutta una serie di norme atte a rendere più semplice ed agevole il rapporto cittadino-Stato.
Ringraziamo il Comune di Ardea che ha recepito in pieno lo spirito di detto Decreto Legislativo, decidendo di offrirci come semplificazione non l’ampliamento dei servizi dei propri Uffici, bensì la chiusura dell' Ufficio Anagrafe il mercoledì (come comunicato nel sito ufficiale del Comune.
11 settembre 2012
ARDEA CENTRO SINISTRA DENUNCIA UN CLIMA DI RICATTO POLITICO
“Gli strascichi delle elezioni comunali hanno lasciato un clima di ricatto politico che si sta abbattendo sugli esponenti dell’opposizione di centrosinistra. Vittima di controlli a ripetizione e di velate minacce, la minoranza vuole esprimere tutto il proprio sdegno verso i comportamenti posti in essere contro il consigliere comunale del partito Democratico Antonino Abate”. A dirlo i consiglieri comunali del centrosinistra di Ardea, che fanno quadrato attorno all’ex candidato sindaco. “Dall’insediamento della nuova amministrazione – affermano – Antonino Abate è stato oggetto di controlli e ispezioni continui presso la propria attività commerciale. Ci chiediamo per quale ragione, ad esempio, analogo trattamento non sia riservato ad attività attigue alla sua e di proprietà di esponenti del centrodestra. A questo – sottolineano – si aggiunga anche la misteriosa scomparsa della pratica di condono edilizio della sua attività, per anni ferma dentro gli uffici ed ora introvabile. Si tratta di fatti gravissimi – concludono – che danno l’idea di un clima politico avvelenato, prossimo al ricatto. Per quanto ci riguarda vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza ed il sostegno continuo al consigliere del Pd nel portare avanti le sue battaglie contro questa amministrazione”.
PD
IDV
LISTA ABATE