da Il Faro on line - Difendere il diritto costituzione dei cittadini e
delle associazioni di Ardea è costato all’avvocato Giuseppe Sessa la
cancellazione dall’elenco dei professionisti dell’ente per l’affidamento
di incarichi professionali. Ancora una volta ad Ardea per difendere gli
interessi della comunità si viene penalizzati ed estromessi. Giorni fa
furono i partiti del centro sinistra che si schierarono in favore del
consigliere Antonino Abate per i molteplici controlli al limite della
vessazione. Certo non è il caso dell’avvocato Sessa, il quale oltre a
non aver mai avuto affidato un incarico professionale, certamente non
lascerà, insieme al suo collega, che impunemente avvenga la
cancellazione, e che si possa essere esclusi da un elenco solamente per
difendere i cittadini contro un’amministrazione che non rispetta i
principi, sanciti dagli artt. 3 e 51 della Costituzione, sulla parità
tra uomo e donna nell’accesso alle cariche pubbliche.
A seguito
della notifica del ricorso inerente il rispetto nella formazione della
giunta comunale del principio costituzionale delle quote rosa, il Comune
di Ardea, nella persona dell’ex segretario comunale, ha ritenuto
avviare, nei confronti di uno dei patrocinatori del ricorso, l’avvocato
Giuseppe Sessa, un procedimento amministrativo diretto alla
cancellazione dello stesso dall’elenco dei professionisti accreditati
presso l’Ente per l’affidamento di incarichi professionali.
“Tale decisione - spiega l’avvocato Francesco Falco (nella foto)
- è stata motivata, a dire dell’autorità comunale, sulla base dell’art.
9 del disciplinare di incarico che prevede la cancellazione dall’elenco
del professionista che abbia assunto il patrocinio di enti e/o privati
contro il Comune. La ratio della norma evocata dal Comune è quella di
impedire che l’avvocato iscritto all’albo dei difensori dell’ente
difenda una posizione giuridica soggettiva, del privato o di un ente,
contro un interesse proprio dell’Amministrazione Comunale”.
“Nel
ricorso al Tar che ha determinato la censura del Comune di Ardea nei
confronti dell’avvocato Sessa, - prosegue Falco - non si fa questione di
un interesse privatistico confliggente con l’interesse pubblico
comunale, ma del mancato rispetto del principio costituzionale sancito
dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, relativo alla parità tra uomo e
donna nell’accesso alle cariche pubbliche. Infatti nel ricorso i
cittadini non assumono una posizione di contrasto nei confronti del
Comune di Ardea ma esercitano il loro ruolo di cittadini elettori di
controllo sulla legalità costituzionale dell’azione comunale. Appare
chiaro quindi che il provvedimento adottato dal Comune è la prova
lampante di come il processo di riforme democratica dell’Ente, lungi
dall’essere concluso, ha bisogno di essere sostenuto non solo dalla
volontà dei cittadini e delle associazioni che hanno firmato il ricorso,
ma anche dalle garanzie dell’Autorità Giudiziaria”.
A tal
riguardo il su indicato difensore ha presentato, nell’esercizio del
diritto di partecipazione al procedimento amministrativo, memoria in cui
ha rappresentato tali considerazioni.
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