09 agosto 2010

DEMOLIZIONI E DINTORNI



L'ennesima gradita demolizione sul lungomare di Ardea, non placa certo le
nostre perplessità ed attenzioni circa la sporadicità degli interventi. Chi
si occupa di Pubblica Amministrazione ben sa che le demolizioni sono
vincolate ( spesso ) al dissequestro da parte della Autorità Giudiziaria e/o
dal Tribunale Amministrativo , questo però non aiuta a comprendere tempi e
luoghi di intervento. Leggendo talune notizie agiografiche, viene spontaneo
ricordare che le vere operazioni di demolizione su larga scala, furono
eseguite sul lungomare tra la finedegli anni 80 e fine 90, restituendo alla
popolazione oltre un chilometro di costa a ridosso delle uniche dune
presenti. Spiagge libere e fruibili, senza annunci e senza bisogno di
rocorrere all'esercito. Quelle spiagge sono ancora li e oggi rappresentano
uno dei pochi tratti fruibili ( lungomare dei Troiani - via Avellino . Da
verifiche ci risulta che le spese di demolizione sostenute ai tempi dal
Comune di Ardea, sianostae interamente recuperate in danno degliautori degli
abusi. Ci mancherebbe altro che a pagare l'abbattimenteo dell'abuso siano
gli altri che lo hanno subito. Ma le spese di demolizione di quelle poche
case abbattute negli ultimi anni, sono state recuperate dal Comune? Speriamo
che non siano state a carico di chi nulla centra con il reato di abusivismo,
perchè i costi di mezzi, manodopera e smaltimento rifiuti, sono d'avvero
abnormi.
Il cittadino si rivolge spesso alle associazioni, perchè vuole sapere, vuole
essere informato e, spesso, questo non accade se non in forme "spettacolari"
o di "giustizialismo". Mettiamoci nei panni di quegli ignari turisti che si
sono visti svegliare all'alba dalle ruspe: che colpe hanno? Un atto così
forte, anche se trova il nostro più copleto appoggio, fornisce una immagine
negativa ed apre riflessioni a scenari sinceramente disgustosi. Come hanno
potuto costruire indisturbati e poi, come hanno potuto ottenere l'allaccio
alle utenze scaricando deliberatamente liquami sulla spiaggia, come hanno
potuto affittare ed altri continuano a farlo. Sono stati accertati gli
occupanti degli altri edifici sul litorale, o si aspetta ottobre, quando gli
immobili sono chiusi. Le riflessioni da fare sono molte e dovrebbero valere
anche, per quelle costruzioni che proseguono l'abuso deliberatamente.
Leggiamo questo evento, come occasione per l'ennesima debacle verso il resto
dell'Universo Mondo. Alcuni cittadini ci chiedono: come verrà bonificata
l'area oggetto di demolizione dai detriti ( verti, chiodi, ferri, legni etc
) che in pieno Agosto rappresentano un rischi assoluto per i bagnanti?
E poi, se quelle case sono abusive, così come le altre in quella zona, dove
finiscono i liquami fognari prodotti dagli occupanti ( abusivi? ) ma
produttivi? Sole sopra e liquami sotto? Un coctail perfetto dagli esiti
patologici gravi. Sono stati avviati i controlli?
Non sarebbe atto dovuto, in attesa di demolire, verificare se gli immobili
sacricano rifiuti speciali e altro? Sinceramente, crediamo che queste regole
elementari, rappresentino il principio di civiltà. Come per quelle
concessioni demaniali, ci segnalano, che di strutture provvisorie hanno solo
gli ombrelloni.


"Associazione CIVILTA'"

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