DALLA SCUOLA AL LAVORO.
La manovra finanziaria,si arricchisce via via di articoli sempre più pressanti insopportabilmente i volti a penalizzare le categorie svantaggiate, In particolare i cittadini con disabilità, sembrano rappresentare un bersaglio prescelto di attacchi sia sul piano economico, ma a questo punto ideologico. Ha il sapore di una e vera e propria persecuzione, se consideriamo che con i tagli alla scuola, si infierisce sul diritto all’integrazione degli alunni con disabilità, rendendo la loro accoglienza sempre più disagiata, con gli accertamenti spietati e severi al diritto all’assegno di invalidità, con la sospensione in alcuni casi della percentuale di invalidità, e la conseguenza di un evidente riduzione di riconoscimento dell’insegnante di sostegno a scuola, fino ad arrivare alla esplicita manipolazione dl diritto al lavoro, con la revisione del modo di assunzione da parte delle aziende per i lavoratori disabili. Art. 9 della manovra,di cui chiediamo la soppressione in quanto rischia di smantellare la legge 68/99 sull’inserimento lavorativo delle persone con invalidità, creando una sorta di zone confinate dei lavoratori invalidi .
Da un recente sondaggio, si è visto infatti che con l’avanzare dell’età, è sempre più difficoltoso l’inserimento sociale delle persone con disabilità fino ad arrivare all’età adulta in cui una percentuale notevole resta chiuso a casa a carico esclusivo della famiglia, con pochissime situazioni lavorative.
Le ovvie conseguenze, sono a spese oltre che del cittadini con disabilità, anche degli operatori di settore, messi in precarizzazione , ma soprattutto delle famiglie che dovranno sopperire oltre che moralmente anche sempre di più economicamente, ricorrendo ad esempio a terapie riabilitative in forma privata.
Anche per queste ragioni saremo alla manifestazione del 6 Settembre a Roma contro la manovra finanziaria, proposta dalla CGIL, con la nostra indignazione ma soprattutto con le nostre proposte relative al sociale.
Chiediamo il ripristino dei fondi per l’autosufficienza, catastroficamente ridotti, una mappatura accurata dei comuni nel Lazio che hanno ratificato la convenzione Onu sui diritti del disabile, cui l’Italia ha aderito nel 2009, come prima firmataria, e quali tra questi ha trasformato realmente in pratica la firma all’adesione.
Chiediamo che sia rispettata e sostenuta la legge 104/92 che ci sembra realmente a rischio da una politica sempre più razzista, e non ci stupirebbe a questo punto una proposta di revisione.
Chiediamo inoltre che vengano reperiti fondi per il sociale, da settori, quali l’evasione fiscale, destinando una percentuale al sociale, o dalla riduzione dei stipendi dei politici,
Un paese che insulta i suoi cittadini più deboli, mettendoli in condizione di difendersi, non è un paese civile, e noi continuiamo a dire no!
Barbara Tamanti
Resp. Politiche sociali Lazio PRC-FdS
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