Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno: «Lo sviluppo dell'indagine partita nel marzo scorso da Milano su un traffico illegale di informazioni "sensibili" a favore di agenzie di investigazioni private ha portato a 20 perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Padova ed eseguite ieri mattina dalla Digos e dalla Squadra Mobile di Padova, con la collaborazione delle Digos di altre città, nei confronti di tecnici, intermediari, dipendenti di agenzie di investigazione privata e di un agente della Polizia di Stato in servizio presso la questura di Roma».
La parte più interessante della notizia riguarda il coinvolgimento di un tecnico di Ardea nell'intera vicenda: «La complessa attività - sottolineano gli investigatori - ha consentito di identificare i diversi intermediari, basati a Roma e a Venezia e arrestati nei mesi scorsi, collettori delle varie richieste provenienti da investigatori privati - anch'essi identificati - e i loro "referenti operativi", cioè gli autori materiali degli accessi abusivi ai sistemi informatici a cui si è arrivati anche grazie alla collaborazione di Telecom e Vodafone. In particolare, per quanto riguarda Telecom è stato identificato un tecnico di Ardea (Roma), V.S., titolare di un'azienda esterna di consulenza informatica che, grazie alla sua possibilità di accesso ai sistemi software dell'azienda, secondo l'accusa costituiva il terminale operativo delle richieste di informazioni riservate sugli utenti, attività per la quale avrebbe percepito oltre 30.000 euro in circa un anno (circa 300 euro per ciascun tabulato)».