Tra carri (allegorici) e rifiuti (veri)
Sabato 18 scorso, tra la Rocca e la Nuova Florida, si è consumato il primo giorno del Carnevale Intercomunale di Pomezia e Ardea. Una mezza dozzina di carri allegorici sfilava mestamente sulle vie dissestate del nostro quartiere, mentre noi cittadini e cittadine facevamo lo slalom schivando decine di sacchetti di rifiuti lasciati a terra davanti alle nostre abitazioni, emblema dell’ennesimo disservizio dell’Amministrazione Comunale Ardeatina.
Aho’, ma si facevano ‘n caro pe’ pijà la monnezza, ‘n era mejo?
Già, proprio nei giorni in cui il Consigliere Luca Fanco -con la benedizione del Sindaco- spendeva soldi e tempo per organizzare la kermesse carnevalesca, la raccolta dei rifiuti procedeva a singhiozzo e, giorno dopo giorno, decine di sacchetti maleodoranti rimanevano abbandonati lungo le vie della Nuova Florida. Ne sa qualcosa chi, costretto ad evitare il percorso del corteo, si è fatto un bel giro turistico del quartiere…
En passant, vale la pena rimarcare come sia stata mal gestita la chiusura delle vie interessate al passaggio della sfilata. Decine di cittadine e cittadini, ma anche visitatori e gente di passaggio, sono rimasti inutilmente bloccati per ore, molti senza capire perché, dai nastri bianco-rossi e dai cartelli con divieto di sosta e transito, che oltertutto, bellamente abbandonati dai Vigili, ora sporcano le strade, inquinano l’ambiente e intasano tombini e tubazioni.
E sta pure a piove, tacci sua e der sinnaco, mo me se riallaga casa!!!
È infatti in corso un’agitazione dei lavoratori della Igiene Urbana che non ricevono regolarmente lo stipendio. Forma indebita di pressione operata dalla ditta stessa su lavoratori e cittadinanza perché non regolarmente pagata dal Comune. Fermo restando il sacrosanto diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a difendere i propri diritti e, più di tutti, la retribuzione, come cittadine e cittadini, che pagano e strapagano la tassa sui rifiuti (oltre all’ICI, alle addizionali, al suolo pubblico, …), non possiamo non stigmatizzare il fatto che il Sindaco e la Giunta dimostrino, ancora una volta, la loro incompetenza e il loro menefreghismo. Noi paghiamo, guai a noi se non lo facciamo, ma i nostri soldi, dove vanno? Chi se li mangia?
Ma nu’ l’hai visti, sur parco, che se faceveno li comprimenti pe’ la bella manifestazzione ch’avevano ‘rganizzata! Dentro a quer parchetto co’ li giochi tutti sfasciati, la rete sbracata e tutto pieno de monnezza… ber coraggio davero.
Se è vero che il problema delle mancate retribuzioni riguarda la ditta Igiene Urbana, è altrettanto vero che primi responsabili del servizio sono il Sindaco e gli Assessori competenti, che dovrebbero intervenire immediatamente a risolvere il problema della cittadinanza, in primis, e a rispettare gli obblighi contrattuali poi. Problema che, oltretutto, ha seri risvolti di igiene e salute pubblica.
Anche perché, mo, io, co’ la monnezza, che ce faccio?!? Quasi quasi je la porto a ‘ufemi, ‘n commune!
Del resto, così come quello dei rifiuti, tutti i servizi comunali sono curati con superficialità e incompetenza. Trasporti, manutenzione e pulizia stradale, illuminazione, raccolta acque reflue, scuole e mense scolastiche, parchi e giardini, aree archeologiche, spiagge, politiche abitative, assistenze disabili e anziani: manca qualcosa? In nessuno di questi temi la giunta Eufemi può dirsi preparata e attiva, trasparente ed efficiente, come, del resto, le amministrazioni precedenti, di entrambi le parti politiche. Anche perché troppo spesso troppo numerosi eletti di una parte, migrano verso la parte opposta e viceversa, tanto che, se si domandasse a bruciapelo ad uno di costoro da che parte sta, probabilmente non saprebbe come rispondere.
Qua ce sta solo ‘na cosa da fa’: mannalli tutti a spasso: ecco che bisogna da fa’!
‘nzomma, ce vole ‘n cambiamento vero, gente nova, che partecipa e te fa partecipa’, che parla ma pure ascorta, che nun te nasconne le cose come stanno ma che cerca de risorvele. Gente che quanno parla nun dice (e penza) IO ma dice NOI, e lo penza davero…
Andrea Spadoni