PER RIVENDICARE LA CHIUSURA DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO
PER RIDURRE IL CONSUMO DISSENNATO DEL TERRITORIO
PER FRENARE IL COLLASSO IDRICO
Abbiamo passato l'estate:
- a respirare i miasmi della discarica di Roncigliano;
- a protestare presso la direzione ASL RM H;
- a consegnare esposti alla procura di Velletri;
- a sentirci dire da carabinieri e sindaco Mattei: "adesso con l'inceneritore spariscono discarica e cattivi odori".
Il rischio infatti rimane, visto che a giugno Marrazzo ha continuato ad indicare il sito di Albano come il quarto impianto di incenerimento (ma non ancora del tutto deciso), guardandosi bene dal ricordare che i suoi uffici avevano già dato un giudizio totalmente negativo sull'impianto di Cerroni.
L'impianto di Malagrotta intanto è finito, anche se non è ancora in funzione e non è detto nemmeno che riesca a partire prima della fine dell'anno. Ma qui Cerroni ha già preso centinaia di milioni da CIP 6 direttamente sottratti dalle tasche pubbliche. È per questo che il boss dell'incenerimento vuole fare altrettanto ad Albano!
Fino ad oggi la nostra lotta ha ritardato questo scempio.
Come PREMESSA INDISPENSABILE PER STABILIZZARE LA CAPACITÀ DI AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE, adesso si tratta di:
- affossare definitivamente questo progetto mortale per il nostro territorio;
- cancellare la pretesa di CERRONI, ACEA, AMA e del PARTITO DEGLI INCENERITORI;
- IMPORRE UNA NUOVA POLITICA DEI RIFIUTI o meglio del trattamento delle materie "seconde".
QUESTO SISTEMA NON CI PIACE. MANIFESTIAMO AD ALBANO IL 18 OTTOBRE.
Coordinamento contro l'inceneritore di Albano
www.noinceneritorealbano.it