29 ottobre 2008

UNIVERSITÀ: STUDENTI,
A ROMA INFILTRATI, NO SCONTRI

Roma, 29 ott. - Alla manifestazione degli studenti contro la riforma della scuola e dell'università, tenuta oggi a Roma, non vi è stato nessuno scontro tra studenti di opposti estremismi, ma solo l'infiltrazione di un gruppo di fascisti, razzisti, xenofobi, violenti". E' quanto sostengono gli studenti riuniti ora in assemblea sulle scale del rettorato dell'università "La Sapienza" di Roma.
"Non c'è stato nessuno scontro tra opposti estremisti ma solo un'aggressione da parte di soggetti estranei, pericolosi e la legittima difesa degli aggrediti", ha gridato dal megafono Giorgio del collettivo di fisica. "Il nostro è un movimento democratico e non può accettare chi si presenta in piazza per aggredire con bastoni e coltelli - ha aggiunto Luca, di Uniriot - qualcuno probabilmente spera che da oggi si cominci a parlare di scontri, ma la verità è solo che ci sono 40 imbecilli che cercano di strumentalizzare il movimento. Noi dobbiamo rispondere che, a differenza di loro che vivono una vita fatta di aggressioni, abbiamo altro da fare. Proseguiremo la mobilitazione con l'obiettivo di garantire un futuro di libertà al paese".
Secondo il terzo studente che ha preso la parola, gli aggressori erano "provocatori mandati dal governo, un corpo estraneo al movimento", ma gli studenti universitari non vogliono accettare "la logica dello scontro": se il governo ha varato in pochi minuti il decreto Gelmini e la legge 133 il movimento universitario è pronto a dare "mesi e mesi da torcere". Infine uno studente delle scuole superiori ha denunciato che gli aggressori hanno "tirato fuori cinghie e bastoni" e hanno "caricato" gli altri studenti pacifici, alcuni dei quali sono finiti all'ospedale.