E' posticipato di ventiquattro ore l'incontro con il Prefetto di Latina, Sua Eccellenza Bruno Frattasi, già previsto per questo pomeriggio.
Di conseguenza, è rinviato a mercoledì mattina, alle 7, il sit in pacifico al presidio no-turbogas di Campo di Carne, salvo ulteriori novità o determinazioni provenienti dalla Prefettura.
La posizione della Rete Cittadini resta chiara. Non è accettabile consentire l'avvio dei lavori, anche solo preliminari, dal momento che il decreto autorizzativo è tuttora soggetto a prescrizioni che ne bloccano di fatto l'immediata esecutività.
Contestualmente, la Rete no-turbogas rivendica ancora la necessità di elaborare un nuovo piano energetico regionale che risponda al fabbisogno energetico attraverso la produzione basata non già su fonti inquinanti, come il gas o il carbone, bensì su fonti rinnovabili, solare, eolico e geotermico. La Rete auspica che il Tavolo regionale per la Salute affronti e approfondisca anche questi argomenti, determinanti affinché il governatore Piero Marrazzo assuma una posizione non solo amministrativa, ma anche politica, chiara, trasparente ma soprattutto motivata nei confronti di questo impianto, così come chiestogli formalmente dal consigliere regionale Ivano Peduzzi, che domenica mattina ha preso parte all'assemblea di piazza Roma ad Aprilia.
Anche per questo, nel momento in cui sarà celebrato il Consiglio regionale in seduta pubblica a via della Pisana durante il quale l'assise discuterà la vertenza turbogas, la Rete sta valutando l'ipotesi di un sit in pacifico in loco.
Comunicato stampa
5 ottobre 2008 - Si è svolta oggi in piazza Roma ad Aprilia l'assemblea pubblica della Rete No turbogas per valutare la proposta ultimatum presentata lo scorso venerdì dal Prefetto di Latina Frattasi. Un'assemblea ove erano presenti più di 500 cittadini, oltre al vicesindaco Giovannini ed il consigliere regionale Peduzzi.
E' stata letta la proposta sottoposta dal Prefetto in cui si chiedeva l'assenso a far svolgere i primi lavori, preliminari all'avvio del cantiere.
Dopo un'accesa discussione i cittadini all'unanimità hanno dato mandato al presidente della Rete Rita Leli di rifiutare la proposta del Prefetto (non considerandola una mediazione ma una imposizione), motivandolo non con un semplice "no e basta" ma con le seguenti motivazioni:
- è inaccettabile consentire l'avvio dei lavori (anche solo preliminari) per l'avvio di un progetto che non ha ancora i requisiti legali per partire visto che non è stata ancora emesso il parere di compatibilità territoriale in termini positivi, che è necessario legalmente e come espresso a chiare lettere nell'autorizzazione ministeriale;
- è inaccettabile consentire l'avvio dei lavori (anche solo preliminari) se non si è chiusa la campagna di monitoraggio ambientale avviata dalla Regione Lazio.
- l'iter autorizzativo della centrale Sorgenia presenta oggettivamente delle criticità ed anomalie che sono state dimostrate realmente, ma che si intendono ignorare completamente per assecondare gli interessi di un privato senza tutelare la salute dei cittadini.
- la situazione ambientale della città di Aprilia presenta oggi delle oggettive condizioni critiche che non vengono considerate alfine di dare il via al progetto;
- Sorgenia non dispone delle autorizzazioni necessarie per avviare i lavori della centrale, e questo è dimostrato dall'assenza di quel certificato di compatibilità territoriale che il decreto autorizzativo definisce obbligatorio.
- perché lo Stato consente a Sorgenia di sottoporre il prefetto a forti pressioni per la tutela di un diritto acquisito ma che non tengono conto però dei diritti che i cittadini stanno richiedendo da oltre 2 anni.
- perché Sorgenia, se ritiene perfettamente valide le sue autorizzazioni, non vuole attendere il completamento delle campagne di monitoraggio ambientale (che il Presidente Marrazzo ha garantito che sarebbero durate un anno intero)?
- perché Sorgenia, se ritiene perfettamente valide le sue autorizzazioni, non vuole attendere che si faccia chiarezza su chi deve emettere la compatibilità territoriale e valutare fino in fondo i potenziali pericoli per i cittadini di Aprilia e dei Comuni limitrofi?
- non firmare assolutamente la proposta del Prefetto Frattasi che autorizzi l'avvio di qualsiasi lavoro da parte di Sorgenia
- ripristinare il clima di concertazione pacifico esistente fino a non più di un mese fa, chiedendo a Sorgenia di ritirare immediatamente la diffida verso il Prefetto Frattasi, affinché gli accertamenti vadano ultimati senza ricatti!
- intercedere verso il Prefetto Frattasi perché sospenda ogni ipotesi di ricorso all'uso della forza almeno fino alla discussione delle risultanze amministrative del tavolo per Aprilia (previsto per il prossimo 15 ottobre in Consiglio Regionale)
- prendere posizione contro l'avvio di ogni lavoro sul sito fino a quando non saranno ultimate le verifiche ambientali e discusse le risultanze in Consiglio regionale.
- fino a quando gli accertamenti del tavolo regionale non fossero finiti non sarebbe stato avviato nessun lavoro;
- se gli accertamenti del tavolo regionale avessero evidenziato anche un solo dubbio sulla novità della centrale Sorgenia, lui avrebbe immediatamente sospeso la realizzazione della centrale.
Se il presidente Marrazzo autorizzasse anche solo questi lavori preliminari, ecco cosa potrebbero pensare i cittadini:
- che la Regione Lazio ha cambiato opinione sulla centrale Sorgenia, non rispettando le promesse fatte ai cittadini
- che la Regione Lazio ha deciso di chiudere la vertenza turbogas nel chiuso di una stanza, prendendo le parti in modo unilaterale per Sorgenia e non tutelando i cittadini
- che la Regione Lazio non ritiene più utili le verifiche ambientali su Aprilia decidendo improvvisamente che la centrale va bene e che il tavolo per Aprilia non serve più a nulla.
L'amministrazione di Aprilia ha garantito che sarà vicina ai cittadini non solo non firmando, neanche loro, la proposta avanzata dal Prefetto Frattasi per il consenso all'avvio dei lavori ma ha garantito che a partire da martedì mattina sarà con i cittadini per opporsi a qualsiasi ipotesi di sgombero forzato del presidio.
I cittadini rivolgono a tutte le forze politiche comunali, provinciali e regionali di opporsi a questa incredibile e vergognosa accelerazione da parte di Sorgenia, schierandosi al fianco della Rete:
- martedì mattina alle 7 quando saranno in massa all'ingresso del terreno per impedire, in maniera pacifica e non violenta, lo sgombero con la forza del presidio e l'avvio di qualsiasi lavoro
- mercoledì 15 ottobre quando saranno presenti in migliaia al Consiglio Regionale del Lazio per assistere al tavolo per Aprilia (che Marrazzo vorrebbe concludere anticipatamente al monitoraggio ambientale) e chiedere una volta per tutte al Presidente Marrazzo di schierarsi definitivamente per un si o un no definitivo contro la centrale Sorgenia
- domenica 26 ottobre scenderanno in piazza in migliaia per ribadire che un'intera comunità fatta di decine di Comuni non vogliono quella centrale e che chiedono (solo!!!) il rispetto della legalità.
La Rete non ha mai fatto e non farà mai uso di violenza e si dissocia (come ha sempre fatto) da ogni forma di essa! Ma a partire da martedì mattina al presidio le istituzioni (e la Regione Lazio in testa) si troveranno di fronte ad una scelta:
- voltare le spalle a migliaia di cittadini e consentire l'uso della forza su famiglie ed inermi cittadini
- svolgere un ruolo di garante e riprendere il ruolo che le compete, il garante della legalità e della salute.
LA RETE CITTADINI CONTRO LA TURBOGAS DI APRILIA