Sono sempre di più i cittadini che si sentono abbandonati nel comune di Ardea. Ognuno con i propri problemi, con le proprie difficoltà, ma numerosi sono quelli che si sentono dissuasi nelle loro aspettative. Coloro che hanno sostenuto, votando questa maggioranza, sono evidentemente tra i più inferociti, e a ragione! Questo pullulare di associazioni, comitati, gruppi cittadini, che si uniscono con l'unico scopo di far rispettare i loro diritti, e parliamo di diritti, non di fiori alle finestre, sono indice di indubbio malcontento. Quando si sente l'esigenza di farsi rappresentare fuori dalle istituzioni significa che queste non ci soddisfano.
Inquietante la disperazione che ci coglie, quando prendiamo atto che niente e nessuno è in grado di aiutarci, di provare almeno a risolvere i più piccoli problemi. Quando capiamo che muore ogni speranza di appello.
Oggi questo comune sembra abbandonato a tutti i livelli, tutto è completamente allo sbando. Sulla questione sociale, che non si risolve ancora, è stata contattata perfino l'assessore Ucci.
Dopo l'incontro con l'amministrazione sembrava chiaro il gioco delle responsabilità in merito, noi di PRC dichiarammo alla stampa che la scuola non era in grado di adeguarsi ai patti, e dopo aver pazientato ancora, decidemmo di avvisare l'assessore ai servizi sociali perchè intervenisse a sostegno dei ragazzi disabili e dei laboratori promessi.
Da allora i genitori stanno ancora aspettando...
Poniamo il caso di un genitore che si rivolge alla scuola, la quale non da risposte, allora chiede ad un assessore che si impegna, ma non risolve la questione, quindi pensa di esporre il problema al sindaco, neanche qui trova risposta, cosa gli resta da fare? Ci chiediamo con profondo rammarico, dove deve bussare un cittadino per sopravvivere ad Ardea?
Ci hanno negato un dialogo democratico, ci hanno riempito di promesse mai attuate, ci hanno imprigionato nell'immobilità amministrativa di cui noi tutti paghiamo il prezzo.
In nome della dignità che fa di noi uomini e donne, chiediamo al sindaco e all'amministrazione se non fosse arrivato il momento di riconoscere lealmente l'incapacità e la trascuratezza istituzionale, almeno verso quegli elettori che l'hanno sostenuta.
Il partito della rifondazione comunista ritiene di arrogarsi un merito, quello di aver monitorato e denunciato costantemente l'inadeguatezza e l'inefficienza di questo governo, e di aver propagandato la sua lenta deriva.
Chiamarsi fuori, ora, è un atto dovuto.
P.R.C. - Circolo Ardea