Bene ha fatto F. Loreto, portavoce dello S.D.I. a porre l'attenzione, nei giorni scorsi, sulla modalità di gestione degli appalti comunali sui servizi sociali.
La metodica di assegnare e poi dimenticarsi di controllare è ormai diventata una consuetudine.
Per altro questi ritardi nei compensi, non fanno che svilire le figure dei lavoratori (educatori e assistenti domiciliari), ai quali si richiedono, titoli, qualifiche, corsi di specializzazione, ed in cambio gli si offre un esiguo stipendio, senza neanche la certezza di un pagamento mensile.
Molto ci sarebbe da dire in merito alle assistenze e ai servizi nel campo sociale. Qualcuno, per esempio, è in grado di spiegare qual è il criterio di assegnazione sulle ore di ass. domiciliare? Oppure sulla presa in carico di riabilitazione da parte delle A.S.L.?
Ci risulta, infatti esserci un profondo divario di trattamento tra coloro che ne usufruiscono.
Se i fondi fossero davvero pochi, ci verrebbe naturale accettare il minimo dell'aiuto sociale dividendo in parti o a seconda delle necessità, ma ci piace pensare che l'aiuto possa essere lo stesso per ogni bisognoso della nostra comunità.
Invece scopriamo che perfino nella malattia o nel disagio sociale, c'è chi ottiene di più.
Qualcuno ci spieghi per mezzo di quale merito!
Barbara Tamanti - PRC Ardea