Come dice un vecchio detto popolare, "siamo alla frutta". Penso che mai come in questi anni, Ardea abbia davvero toccato il fondo. Non si contano più gli attacchi che arrivano da ogni parte all'amministrazione Eufemi, i giornali locali sembrano abbiano indetto un concorso a premi sulle lamentele cittadine, a chi infierisce di più.
Proviamo quasi una tenerezza infantile verso la classe dirigente politica ardiese. Le strade dissestate, l'abusivismo edilizio, le scuole, la sicurezza, alberi che crollano, su vie a grande scorrimento, col rischio di uccidere qualcuno, occupazione abusiva di interi condomini, servizi carenti e promesse mai attuate, quartieri che insorgono, comuni cittadini che si trasformano in provetti leader di gruppi di protesta spontanei.
In questo decadimento generale, si è perso ormai di vista il gioco dei ruoli tradizionali, non c'è più chi amministra, non c'è chi fa opposizione, non c'è chi detta regole. Persino i partiti hanno perduto la loro istituzionalità.
- I cittadini non si sentono rappresentati e si organizzano, dopo un certo periodo di frequentazione con gli uffici comunali, di incontri, si sentono traditi, presi in giro, cominciano ad odiare gli interlocutori politico-amministrativi, e scrivono alla stampa locale.
- Un gioco perverso senza risultato, una sorta di sfogo pubblico che lascia solo l'amaro senso di aver tentato...
- La stampa fa il suo lavoro, pubblica, come può pubblica ogni cosa, ogni piccola cosa, ma il risultato?
- Ecco che appare nitida la scelta del sindaco: riceve i cittadini, promette il suo impegno, poi quando questi si rivolgono ai giornali, lascia che si sfoghino, senza mai replicare, pubblicamente, e questo è ammirevole, ma neanche da segni di presa coscienza delle denunce disperate dei suoi concittadini.
Potremmo avviare un altro concorso: "Ma che c'ha il sindaco???"
Barbara Tamanti
Segretaria PRC - Circolo di Ardea