15 gennaio 2010

UNA CONDANNA ASSURDA LO MANDA IN CARCERE.......

......E IL FIGLIO RESTA SOLO




di Marco Leone

A 16 anni vive da solo in casa. Il padre settantenne sta scontando 5 mesi di carcere a Velletri. Aveva riscosso per tre volte la pensione della moglie morta. Marroni (Garante dei detenuti): "Sono i casi come questi a causare la vera emergenza carcere denunciata dal ministro Alfano"
ROMA - A 16 anni da poco compiuti è costretto a passare da solo la notte, e gran parte del giorno, in casa perché il padre settantenne - unico suo punto di riferimento - deve scontare una condanna a 5 mesi e mezzo di carcere a Velletri.
L’uomo, è stato infatti condannato per aver riscosso 3 mensilità della pensione della moglie morta al solo scopo di assicurare un sostentamento al figlio. La vicenda è stata denunciata dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.
A quanto appreso dai collaboratori del Garante la vicenda si inserisce in un quadro di estrema difficoltà economica e sociale. Il settantenne detenuto a Velletri e residente a Marino, che chiameremo Mario, dopo la morte della moglie ha accudito da solo del figlio sedicenne.
Colpito da uno sfratto esecutivo perché, a causa delle difficoltà, non riusciva a pagare l’affitto, Mario si era rivolto ai servizi sociali del comune di Marino, che gli avevano garantito un “contributo economico continuativo” di € 150 al mese, aiuto confermato anche nel 2010. Per questo Mario aveva giustificato l’appropriazione delle tre mensilità della pensione della moglie morta con il grave stato di necessità.
Data l’esiguità della pena da scontare i suoi avvocati avevano chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali; una misura che, tra l’altro, gli avrebbe consentito di seguire il figlio. Ma il magistrato di Sorveglianza ha rigettato la richiesta - concedendo la semilibertà con uscita dal carcere dalla mattina alla sera - per non aver accertato, in Mario, una revisione critica del suo gesto.
«In carcere, ormai, i casi surreali sono la regola e non l’eccezione - ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni - In poche settimane è il terzo caso, di cui ci siamo occupati, di anziani costretti in carcere per delitti tutt’altro che efferati. Prima l’ultrasettantenne di Anzio che occupava abusivamente una spiaggia con gli ombrelloni, poi l’uomo costretto a passare Natale in cella per essersi allacciato abusivamente, anni prima, a un palo della corrente, infine questo. Di tutte queste vicende colpisce non solo l’età avanzata dei protagonisti, ma soprattutto l’eccessiva durezza della condanna a fronte del reato. Forse dovremmo riflettere su un sistema per cui, come nel caso di Marino, sembra più importante punire un uomo che evitare che il figlio minorenne passi la notte da solo in casa. Io credo che una risposta duratura all’emergenza carceri, come auspicato dal governo, possa passare in primis dall’evitare di ricorrere al carcere nelle centinaia di casi come quello che stiamo denunciando».
da http://www.dazebao.org/

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono molto graditi a patto che non arrechino offesa. In caso contrario i commenti non saranno pubblicati. Dopo aver inserito il commento nella finestra sottostante sarà necessario validarlo introducendo il codice visualizzato di volta in volta. Tutti i commenti sono soggetti ad approvazione.