UNO DEI TANTI SEGRETI DI STATO
Sul caso Orlandi l'ex boss della banda della Magliana conferma il racconto della superteste Minardi. "Fu rapita da Renatino De Pedis in persona ed è morta"
«Emanuela Orlandi è stata rapita da Renatino De Pedis in persona ed è morta». È una delle rivelazioni che Antonio Mancini, "l´accattone" l´ex capo della Banda della Magliana, ha reso davanti al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e al pm Simona Maisto che lo hanno sentito come persona informata sui fatti. E lo è davvero "l´accattone". Ai magistrati ha raccontato una storia che gli giunse alle orecchie direttamente dai vertici della Banda. Una storia che vedeva coinvolta la quindicenne romana scomparsa il 22 giugno dell´83.
Non era la prima volta che parlava, ma ieri, ancora, ha ribadito quello che lui sapeva di una vicenda che all´epoca «era sulla bocca di tutti». Almeno nella malavita capitolina. Ha confermato la testimonianza resa dalla superteste Sabrina Minardi: nomi, dinamica e luoghi. Innanzitutto quello di "Mario", ma è sua la voce, riconosciuta anche dall´ex amante di De Pedis, della telefonata che venne fatta alla famiglia Orlandi. Poi Sergio che, secondo Mancini, sarebbe stato in quel periodo l´autista di De Pedis. I due, entrambi ancora vivi, sono stati identificati dai magistrati che presto li sentiranno. Ma la lista dei nomi e dei cognomi è lunga: sono tanti i personaggi, che, secondo "l´accattone", gravitavano intorno a Renatino e che potrebbero sapere qualcosa in più. Tra questi anche "Ciletto" e "Rufetto", altri due membri dell´organizzazione, già chiamati in causa in altre occasioni.
Ma non solo. Agli inquirenti Mancini avrebbe fornito anche le motivazioni del rapimento: secondo lui, la sparizione di Emanuela Orlandi doveva essere un segnale. Un modo dei "testaccini" per mandare un messaggio al Vaticano con cui c´era, secondo l´ex boss, un continuo flusso di denaro da riciclare. Il tramite, secondo Mancini, era Flavio Carboni. Ma quei soldi, troppo spesso, venivano consegnati e non tornavano più indietro. Questa ricostruzione però non convince i magistrati. Nei prossimi giorni, invece, i pm Capaldo e Maisto sentiranno le persone indicate da Mancini, a partire da Sergio l´autista e dai due "telefonisti", "Mario" che chiamò casa Orlandi e l´altro che, invece, parlò con "Chi l´ha visto"
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