Blocco dei lavori e licenziamenti collettivi nei cantieri Metro C di Roma
I sindacati territoriali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil chiedono un incontro immediato ad Aurigemma per riprendere i lavori di scavo e concludere l’intera tratta
Avvio ufficiale delle procedure di licenziamento collettivo per i dipendenti della METRO C S.c.p.A. Le preoccupazioni e i precedenti allarmi dei sindacati territoriali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, per la tenuta occupazionale nei cantieri di costruzione della linea metropolitana C di Roma si sono dunque dimostrate fondate.
La società di progetto ha avviato le procedure di licenziamento collettivo: alla fine del mese di giugno 2011 le macchine TBM verranno smontate e trasferite in un'altra città. Nello specifico, lo smontaggio delle macchine avrà luogo a seguito del raggiungimento, da parte dello scavo meccanizzato, della stazione di San Giovanni.
La causa è da imputarsi al dimezzamento, rispetto agli stanziamenti previsti dalla precedente progettazione, dei finanziamenti necessari per proseguire l’opera sino alla stazione Colosseo, nonché all’enorme ritardo accumulato nella rispettiva erogazione.
Tra qualche mese, dopo l’approvazione del progetto esecutivo della tratta T3 San Giovanni-Colosseo, potrebbero iniziare i lavori di scavo archeologico, di sondaggio geologico e quelli propedeutici alla ricollocazione in opera delle macchine per lo scavo delle gallerie.
I lavori di scavo riprenderanno non prima dei prossimi due anni e mezzo.
“Questa situazione è la rappresentazione plastica di un’incapacità grave nel realizzare le necessarie opere infrastrutturali nella città di Roma. Il blocco della METRO C si somma alla scomparsa delle notizie sui tempi di cantierizzazione del raddoppio della Pontina e della Cisterna-Valmontone, nonché dell’assegnazione della gara per il prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero o quello della metro B1 sino a Bufalotta. Tutto questo accade mentre numerose aziende di media grandezza sono in enorme sofferenza nel proprio portafoglio lavori e procedono alla riduzione forzata di posti di lavoro, strozzate dagli enormi ribassi, in quelle poche gare di lavori pubblici assegnate. Tutto questo accade nel disinteresse della politica e dei mass-media.
La grave situazione occupazionale che andrà a determinarsi nei prossimi mesi rappresenta la cartina di tornasole di una mancata attenzione ai problemi di sviluppo e progettualità di una città come Roma che ambisce ad essere una capitale di livello europeo. La grande opera Metro C sconta ritardi istituzionale e burocratici. Nell’interesse collettivo e della città auspichiamo una rapida ripresa dei lavori affinché la linea non rimanga un’opera incompiuta. Roma non si può permettere di non garantire in tempi certi l’ultimazione di grandi infrastrutture come la metropolitana in vista di grandi eventi”- Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil.
Roma, 6 maggio 2011
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