27 novembre 2012

BEATA MONNEZZA

Ci risiamo, da giorni la raccolta differenziata “porta a porta” è effettuata in modo discontinuo e a macchia di leopardo; in alcune zone del territorio la frazione umida non viene raccolta da una settimana.
Come in passato il motivo è che i dipendenti della società che gestisce il servizio non vengono pagati e così, giustamente, scioperano con le modalità che ritengono più utili al loro sacrosanto diritto ad essere pagati.
Il problema sta nel fatto che non vengono pagati dal datore di lavoro in quanto l’Amministrazione a sua volta non paga alla ditta i compensi previsti contrattualmente per il servizio.

Nel frattempo:
  • sono arrivate le cartelle Equitalia per la TARSU con l’aumento del 6% voluto dall’Amministrazione, questo stante la diminuzione dei costi prevista contrattualmente a fronte della differenziata iniziata nel febbraio 2010;
  • il Sindaco non ha ancora risposto ad una interrogazione, a risposta scritta, protocollata dalla Consigliera Cristina Capraro in data 14/11, nella quale si chiede chi abbia autorizzata e perché una modalità del servizio di raccolta differenziata difforme e peggiorativa rispetto a quella prevista contrattualmente (“porta a parta completo senza alcun cassonetto stradale”), e di fornire tutti i dati sui conferimenti alle discariche degli ultimi due anni;
  • da quello che ci risulta una delegazione comunale di 6/7 consiglieri, accompagnati da un ex assessore, si è recata in missione (“gita sociale”? beata monnezza) a Lisbona per visionare un fantomatico impianto di trattamento rifiuti. Stante la situazione finanziaria del Comune riteniamo che sarebbe doveroso da parte dell’Amministrazione dare conto pubblicamente di quanto sia costata ai cittadini questa missione e rendere pubblica anche la relazione tecnica, che sicuramente sarà stata redatta, contenente le risultanze della visita agli impianti.

Ci auguriamo che in tempi brevissimi l’Amministrazione, in nome della trasparenza e della legalità tanto sbandierata, fornisca per i canali previsti e pubblicamente le dovute risposte.

Ardea, 27 novembre 2012

Sinistra Ecologia LibertàCircolo di Ardea

26 novembre 2012

Ferrero: «Primarie, la sinistra non è lì»


Per il segretario Prc i rapporti di forza sono peggiori che nell'Unione. Vendola non sfonda nel Pd. Quale Quarto Polo?

«La sinistra non è lì, va costruita», dice Paolo Ferrero a Popoff commentando l'esito delle primarie del centrosinistra. Fa i conti, Ferrero, con la tornata in cui venne incoronato Prodi alla guida della coalizione dell'Unione: «Nonostante il gran battage pubblicitario, manca all'appello un milione e mezzo di voti, il 25%, significa che quello schieramento ha rotto i suoi legami sociali. E che l'egemonia del Pd è piena».
Nichi Vendola porta a casa la stessa percentuale, oltre il 15%, che incassò Bertinotti nel 2005 e questo, secondo Ferrero, «fotografa i medesimi rapporti di forza di allora, prima ancora che si saldi l'accordo di governo con l'Udc che sposterà l'asse ancora più a destra». Va notato che allora c'erano anche verdi e dipietristi nella coalizione che sostituì temporaneamente Berlusconi a Palazzo Chigi. «In questo contesto Vendola non sfonda e il suo risultato conferma il carattere moderato di quell'aggregazione», osserva ancora il segretario del Prc. «Al contrario, per dare una risposta ai problemi del paese, è necessario oggi costruire una alternativa di sinistra».
Per Rifondazione comunista resta cruciale l'assemblea nazionale del primo dicembre convocata a Roma dall'appello dei 70, "Cambiare si può", per una lista decisamente alternativa a Monti e al montismo, «fuori dal centrosinistra» a cui Ferrero invita tutti, anche i delusi dall'esito di queste primarie inseguite da tempo da chi immaginava possibile uno sfondamento a sinistra del Pd sull'onda di sondaggi costruiti ad arte da chi aveva capito che il populismo di Vendola poteva essere uno degli espedienti per salvare un bipolarismo in crisi di credibilità.
«Ve lo ricordate Nichi Vendola? - scrive Massimiliano Di Giorgio della Reuters - era quell'esponente politico che circa un anno fa, quando al governo c'era ancora Silvio Berlusconi (oggi pensionando della politica) era in testa ai sondaggi sulle eventuali primarie del centrosinistra come candidato premier. Lo intervistavano i media anglosassoni. All'estero sembrava, ai giovinotti che incontravi, un messia di una nuova era. Una persona fantasiosa, decisa, con un cuore. Poi le cose sono andate in un altro modo. Berlusconi si è dovuto dimettere. Al suo posto il Parlamento ha eletto Mario Monti, a capo di una coalizione nazionale con dentro Pdl, Pd e Udc (e rametti sparsi). Vendola ha perso lentamente consensi tra gli elettori, mentre nei sondaggi cresceva il favore per Beppe Grillo e parallelamente, nel centrosinistra, per Matteo Renzi».
«E' andata a finire - scrive anche Matteo Pucciarelli su Micromega - che Vendola ha partecipato alle primarie perdendo per strada pezzi consistenti di Fiom, prima di aver scaricato Di Pietro dall'oggi al domani e umiliando gli ex compagni del Prc; è riuscito a perdere l'appoggio di Fausto Bertinotti, suo padre politico; non ha avuto il sostegno di Luigi De Magistris né di Alba, Giuliano Pisapia ha dichiarato il suo voto per lui solo il giorno prima. Perché Vendola e il suo gruppo dirigente hanno pensato - a torto - che bastasse la poesia dei comizi e un po' di web-marketing per vincere, superando a pie' pari tutte le relazioni e i rapporti necessari per mobilitare in primis il "proprio" popolo. Vendola è arrivato alle primarie con il fiatone, appannato, confidando solo e semplicemente sulla propria attrattiva personale e sul clan dei fedelissimi, molti dei quali con evidente e preoccupante tendenza culto della personalità. No, per vincere non basta. Per cambiare il Paese non ba

24 novembre 2012

Ingroia battezza la lista arancione De Magistris: sarà candidato premier


Il pm torna dal Guatemala per la convention del movimento del 1° dicembre. L'idea è di correre da soli. No a Pisapia che premeva per l'alleanza con il Pd. Il sindaco di Milano si chiama fuori e invita a votare Vendola alle primarie

ROMA - Luigi De Magistris ne è convinto: il candidato premier della lista arancione alle elezioni del 2013 sarà Antonio Ingroia. È vero, l'ex sostituto procuratore di Palermo è ora in Guatemala per un prestigioso impegno Onu. Ha lasciato l'Italia anche perché "stanco di essere un bersaglio". E però, sabato primo dicembre sarà qui, al teatro Vittoria di Roma, per tenere a battesimo l'assemblea di Cambiare si può!, il manifesto lanciato all'inizio del mese dai professori Luciano Gallino e Marco Revelli, da don Marcello Cozzi di Libera, dalla scrittrice Chiara Sasso e da un vasto pezzo di società civile che va da Paul Ginsborg a Moni Ovadia passando per l'operaio Fiat licenziato a Pomigliano Antonio Di Luca.
Un'operazione, quella di un manifesto che all'inizio del mese aveva 70 firme e che ora ne ha 3.600, fortemente sostenuta proprio da Luigi de Magistris. Il sindaco arancione sarà protagonista insieme a Ingroia dell'assemblea di Roma, e dodici giorni dopo lancerà nome, simbolo e prime candidature della lista. Ci lavora da tempo. Ci lavorano i suoi a Napoli. La convergenza con Giuliano Pisapia, però, è fallita negli ultimi giorni. Il sindaco di Milano spingeva affinché l'operazione avvenisse all'interno di un'alleanza con il Pd. E non è un caso, che ieri abbia formalizzato il suo endorsement per Nichi Vendola alle primarie. De Magistris ci ha pensato un po'. Il legame con Pisapia,
così come quello con Michele Emiliano e Marco Doria, era importante per richiamare quell'"onda arancione" che è stata vincente alle amministrative, con risultati andati ben al di là delle aspettative. I professori che mesi fa avevano già lanciato il movimento Alba (alleanza per il lavoro, l'ambiente e i beni comuni), però, spingono per restare fuori. E si fanno forti della vicinanza a un nome che può fare la differenza in termini di voti, quello appunto di Antonio Ingroia, già corteggiato da Antonio Di Pietro e da Beppe Grillo (cui ha cortesemente detto no).
Tra i numi tutelari di Cambiare si può! c'è infatti un altro magistrato ed ex membro del Csm, Livio Pepino, che con Ingroia ha storicamente un solido rapporto non solo di lavoro, ma anche di amicizia. Sarebbe stata quella la chiave della svolta. Verso una strategia che vede gli arancioni correre da soli alle elezioni e puntare a superare lo sbarramento (se resta il porcellum, alla Camera è al 4 per cento) per fare poi da ago della bilancia nel dopo partita. Sono contrari a qualsiasi continuità con il governo Monti, ritengono che firmando la carta d'intenti del Pd Vendola abbia di fatto sconfessato questa linea, sperano che i numeri li premino talmente tanto da convincere Bersani a cercare loro, piuttosto che Casini, Riccardi o Montezemolo.
Soprattutto, non vogliono liste piene di ex. Il che li allontana dall'altro movimento nascente, quello del fuoriuscito dall'Idv Massimo Donadi, che con il suo Diritti e libertà si pone molto, ma molto più al centro. Resta da capire se nell'elettorato ci sia ancora spazio per un'altra lista di "sinistra sinistra", vista l'esistenza in vita di Comunisti italiani e Rifondazione comunista (con i quali un'alleanza è possibile). Il mantra resta il coinvolgimento di società civile e movimenti, ma ovviamente non basta, serve un nome. Per questo, il comunicato che annuncia l'assemblea chiude sibillino: "Definiremo le nostre strategie future e accoglieremo un ospite gradito e sul cui sostegno facciamo grande affidamento: Antonio Ingroia".

20 novembre 2012

Ferrero divorzia da Bersani e lancia lista anti-Monti. L'alternativa vera è a sinistra.

Rifondazione comunista approva a larga maggioranza il "divorzio" dal Pd, principale sostenitore del governo Monti, e la scelta di correre a sinistra proponendo in una lista elettorale la testimonianza sociale e politica dell'anti-montismo. Questo è quanto emerso dalla riunione del Comitato Politico Nazionale che ha confermato la leadership di Paolo Ferrero. "È un governo - ha detto Ferrero - espressione dei poteri forti, che ha aggredito pesantemente i diritti sociali, trasformando l'Italia in un protettorato dei potentati europei". Ferrero aggiunge poi che "Monti ha tracciato una strada di destra destinata a durare negli anni. Spaventa il popolo e genera volutamente la paura del disastro, esattamente come faceva la signora Thatcher avverte che non ci sono alternative". Invitati alla "grande festa per la costruzione della sinistra dell'alternativa" sono i partiti politici e i movimenti che non hanno accettato le misure economiche di Monti & C.: Idv, De Magistris e il Pdci Oliviero Diliberto. L'antimontismo è la vera alternativa insomma e ora tocca costruirlo con chi ci sta per dare agli elettori di sinistra una proposta alternativa agli altri disegni e alleanze in piena continuità con i professori della Bocconi. Con questa premessa è inevitabile anche la decisione, sottolinea Ferrero nell'intervento conclusivo, di non partecipare alle primarie del centro sinistra che "si svolgono all'interno del recinto di politiche neoliberiste imposte dalla Ue". Sfidando i partiti ex alleati sulla "fiducia in bianco data a Monti", Ferrero ritiene di giocare una partita elettorale che potrebbe riportare Prc in Parlamento. "I partiti moderati del centro sinistra appoggiando Monti - ha detto Giovanni Russo Spena, ex parlamentare di Prc - hanno aperto crepe e dubbi nel loro elettorato. Noi possiamo raccogliere quei consensi smarriti sottraendoli al grillismo e costruendo una vera alternativa politica e non qualunquistica".

18 novembre 2012

SALVIAMO IL PAESAGGIO


Premessa.
E' vero che buona parte del Raccordo Anulare in taluni momenti presenta un elevato traffico, ma appare alquanto pericoloso tentare di affrontare tali problemi inseguendo ancora una volta il modello tradizionale della mobilità basata sull'asfalto e sul trasporto su gomma. Infatti, il progetto relativo al Raccordo Anulare bis (con un costo di oltre 1,6 mld di euro, solo in parte sostenuto dalla Comunità Europea), avrebbe un impatto piuttosto devastante sull'ambiente ed il territorio in termini di consumo del suolo (ettari sottratti all'agricoltura ed all'agro romano, spesso in zone di pregio come quelle dei vigneti doc ( vicino Frascati ) o presso Fioranello ( Ciampino ) ) etc. etc. coinvolgendo molti comuni a partire da Roma. Intanto stenta ancora ad affermarsi una mobilità realmente alternativa a quella basata sul trasporto su gomma.
 
VENERDI 23 NOVEMBRE, ore 18:00
 
Sala degli "Specchi" , palazzo del Comune di Frascati
Piazza Marconi
 
incontro-dibattito pubblico su:
 
"Le conseguenze devastanti del progetto del Grande Raccordo Anulare bis: centinaia di ettari di terreni agricoli distrutti etc. etc "
 
UN'ALTRA MOBILITA' E' NECESSARIA! 
GUALTIERO ALUNNI (Comitato No Corridoio Roma-Latina)
     FERDINANDO BONESSIO (Ecologisti Reti Civiche Verdi Lazio) 
LUCIO PETTINE (Salviamo il Paesaggio)

NORIS PIVETTA (Comitato NO Progetto Raccordo Anulare bis) 
A cura di ENRICO DEL VESCOVO (Presidente ITALIA NOSTRA Castelli Romani)

ingresso libero.

ITALIA NOSTRA Castelli Romani, info 3331135131, Alternativ@mente, Salviamo il Paesaggio.

17 novembre 2012

De Magistris sceglie i non allineati. il 12 dicembre lancia la lista arancione


Il 12 dicembre a Roma’ ci sara’ ‘il lancio della lista’ arancione. Lo annuncia il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in una intervista al Mattino. De Magistris denuncia l’intento di affossare la citta’ con il decreto anti-dissesto: ‘Il Comune non ha piu’ un euro. Il decreto cosi’ com’e’ non serve alla citta’ e finora e’ stata una scelta politica. Non ci vogliono aiutare, vuol dire che il prossimo decreto ce lo scriveremo noi’. La presentazione della lista ‘arancione’, dice De Magistris, sara’ l’occasione ‘per presentare alcune persone che hanno deciso di mettere a disposizione del Paese la loro storia.  Avremo candidati ovunque - dice De Magistris - la nostra e’ una lista nazionale’. ‘Io non mi candido’ precisa pero’, garantendo che restera’ a Napoli: ‘Non voglio mollare, e continuero’ a lottare per avere adeguata rappresentanza a Roma’. La novita’ rispetto al Movimento 5 Stelle e’ che ‘la nostra e’ una proposta di governo’. Con Grillo, chiarisce, ‘non ci sara’ accordo pre-elettorale, perche’ non lo vuole lui’ ma ‘in Parlamento e’ ovvio che potrebbero essere tante le convergenze e i temi su cui lavorare insieme’. Comunque sulle alleanze ‘lo scenario piu’ probabile e’ quello di essere insieme con i non allineati, che sono quelli che con molta chiarezza hanno detto di essere contro il governo Monti’. Poi ‘bisogna capire cosa accade dopo le primarie’ del centrosinistra. Ad Antonio Di Pietro, conclude, ‘sto tendendo una grossa mano politica. Ci sono stati tanti errori, perche’ allora non mantenere il buono dell’Idv in un altro soggetto di cui potrebbe essere sicuramente uno dei fondatori’

Ardea.Amministrazione.Assente. – GOVERNO CERCASI

 

Sinistra Ecologia Libertà vuole evidenziare la situazione insostenibile in cui è precipitato il governo della città di Ardea.
Da ormai un mese la Giunta Comunale è stata azzerata a causa di problemi interni alla maggioranza, ad oggi ancora non riescono a trovare un accordo; nel frattempo la città è senza una guida effettiva.
Il Consiglio Comunale è praticamente paralizzato, non si riesce a far partire o portare a termine le sedute di consiglio comunale causa la mancanza del numero legale..
Molti uffici comunali importanti, urbanistico e tecnico, sono praticamente chiusi da oltre 40 giorni causa incendio alla sede (doloso??????). I locali dove si sarebbero dovuti trasferire sono sotto “sequestrato” per lavori abusivi in area archeologica; da notare che le ditte che stanno ristrutturando lavorano “gratis”!!!!!
I servizi principali sono fuori controllo, oltre alle nota mancanza di reti primarie, acqua, fogne, gas, illuminazione in molte ampie zone del territorio comunale, occorre evidenziare quanto anche i servizi ove esistenti siano assolutamente carenti.
Ad inizio 2010 coinvolgendo tutte le forze di opposizione, è iniziata una battaglia per ottenere una profonda revisione delle tariffe idriche attivate per il triennio 2008/10, tariffe che sono oltremodo ingiuste rispetto ai consumi chiaramente più alti delle famiglie numerose. Dopo due anni di incontri e scontri a fine 2011 è stato trovato un accordo con la società Concessionaria per allineare le tariffe a quelle degli altri comuni. L’11 gennaio 2012 è stata portata in Consiglio Comunale la Delibera per rendere operativo il nuovo tariffario. Bene tra un rinvio ed il successivo, voluti dalla maggioranza, a quasi un anno di distanza l’approvazione ancora non c’è, il tutto a danno dei cittadini.
La raccolta differenziata dei rifiuti è ormai una favola cittadina, i cumuli di immondizia per le strade, i cassonetti di carta, vetro o altro ricolmi di immondizia di vario tipo stanno a dimostrare un servizio pessimo. A fronte di questo servizio e del mancato risparmio che la raccolta differenziata avrebbe dovuto comportare non si è trovato di meglio che aumentare la TARSU; oltre la beffa anche il danno. Stiamo lavorando per verificare se il contratto stipulato con la Igiene Urbana sia pienamente rispettato, da una prima analisi sembra proprio di no …….
Ci siamo attivati anche per i trasporti urbani, anche qui ,come per gli altri servizi, le cose non vanno; vige anarchia, si spostano e/o si annullano corse senza nemmeno coinvolgere l’amministrazione comunale. A nostro avviso, anche per questo servizio, non vi è rispetto del contratto stipulato che prevede l’integrazione con le altre realtà di trasporto regionali. A fronte di tutto questo ad inizio luglio il biglietto è stato aumentato del 50%; abbiamo chiesto all’amministrazione a che titolo è stato autorizzato questo aumento e cosa si intenda fare per far rispettare il contratto in ottica di integrazione con le altre realtà; non ci è stata data risposta, ma insisteremo.
L’Amministrazione Eufemi, proprio negli ultimi giorni di mandato, ha ritenuto di farci un regalo di addio stipulando il contratto, a nostro avviso “capestro”, con la società AIPA per la riscossione dei tributi; siamo a fianco delle forze di opposizione per cercare di retrocedere da questo ulteriore scempio in danno ai cittadini.

Non ci resta che sperare che la maggioranza venga folgorata da un lampo di buon senso e si dimetta al più presto nell’interesse della città e dei cittadini.

Ardea, 16 novembre 2012

Sinistra Ecologia Libertà – Circolo di Ardea



16 novembre 2012

CONSIGLIO COMUNALE DI ARDEA DEL 14 NOVEMBRE 2012

Il Presidente del Consiglio comunale il 9 novembre 2012 convoca l’Assemblea per il giorno 14 novembre con all’ordine del giorno, fra l’altro, la discussione della mozione di sfiducia presentata contro di lui dalla opposizione, congiuntamente con quattro consiglieri della maggioranza che hanno poi successivamente ritirato la loro adesione. Inoltre si sarebbe dovuto anche portare in discussione la delibera sulle nuove tariffe idriche che tutto il centrosinistra su iniziativa di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista e Verdi Ecologisti hanno sollevato da oltre un anno e che, si badi bene, avrebbe portato vantaggi a tutta la popolazione ed in particolare alle famiglie.
Il 14 novembre la riunione non si è tenuta per la mancanza del numero legale determinata dall’assenza dei consiglieri di maggioranza e come ciliegina dalla latitanza dello stesso Sindaco.
Sindaco e maggioranza continuano a fregarsene allegramente degli interessi della cittadinanza.
Diventa francamente difficile comprendere questi comportamenti alla luce di un minimo di sensibilità democratica, di rispetto delle persone e delle istituzioni, visto che la soluzione dei problemi di tutti i cittadini, pare non interessi minimamente a questa maggioranza e al Sindaco che, evidentemente, non è stato il collante che li ha messi insieme.
Così facendo questa maggioranza viola e nega i diritti del consiglio comunale e in questa occasione, come in altre, furbescamente se ne appropria.
Questo modo di procedere rappresenta un imbarbarimento della vita pubblica e di un civile convivere che allontana sempre di più i cittadini dalle istituzioni, da principi di responsabilità e, quindi, dalla democrazia. Rappresenta un regredire assolutamente dannoso ed inconcepibile perché non consente di fare, né lascia fare, né risolve alcun problema.
Sono questi metodi che evitano il confronto, evitano il dialogo, evitano l’informazione ed il coinvolgimento dei cittadini e che favoriscono il qualunquismo ed il disinteresse.

Franco Lo Reto – Portavoce del Partito Socialista di Ardea

Ardea, 16 novembre 2012