29 novembre 2012

CHE il sindaco CI DIA CONTO !!!

 


Ardea, sempre al centro di polemiche, disservizi, lacune, cattiva gestione, malapolitica, scandali amministrativi, abitanti delusi e furiosi.
A 8 mesi dall’insediamento, i cittadini non hanno visto nessun impegno fattivo per migliorare la città in alcuno dei settori fiore all’occhiello durante la passata campagna elettorale, in cui il candidato Di Fiori, (consigliere uscente), declamava come sue priorità il bene, le attenzioni, la cura per la “sua” citta’.
Troppo facile candidarsi, col favore di molti, essere eletto e poi non rispondere più degli impegni presi.
A chi risponde oggi il sindaco? Quali migliorie ha portato alla comunità?Quali i suoi primi lavori portati a termine?
La città ha già dovuto assistere ad un aggiustamento di rotta con la nomina della nuova giunta, faticosamente partorita, nel rispetto di equilibri difficili da comprendere agli stessi suoi colleghi di partito.
Abbiamo il diritto ad essere informati sistematicamente sulle reali attività dell’amministrazione, vogliamo che il primo cittadino risponda anche tramite il suo sito istituzionale, fruibile dai cittadini,sulle novità , e non comunicati di annuncio, non progetti a venire, cambiamo metodo, ci dica quella che ha già concluso!
Ad oggi i vecchi problemi assillano la città come prima, in alcuni casi, più di prima
Ci auguriamo che sia ancora in loro possesso una brochure del programma elettorale col quale ha incantato i cittadini e risponda, punto per punto cosa oggi, puo’ annoverare nella voce “ FATTO”
prc ardea

27 novembre 2012

BEATA MONNEZZA

Ci risiamo, da giorni la raccolta differenziata “porta a porta” è effettuata in modo discontinuo e a macchia di leopardo; in alcune zone del territorio la frazione umida non viene raccolta da una settimana.
Come in passato il motivo è che i dipendenti della società che gestisce il servizio non vengono pagati e così, giustamente, scioperano con le modalità che ritengono più utili al loro sacrosanto diritto ad essere pagati.
Il problema sta nel fatto che non vengono pagati dal datore di lavoro in quanto l’Amministrazione a sua volta non paga alla ditta i compensi previsti contrattualmente per il servizio.

Nel frattempo:
  • sono arrivate le cartelle Equitalia per la TARSU con l’aumento del 6% voluto dall’Amministrazione, questo stante la diminuzione dei costi prevista contrattualmente a fronte della differenziata iniziata nel febbraio 2010;
  • il Sindaco non ha ancora risposto ad una interrogazione, a risposta scritta, protocollata dalla Consigliera Cristina Capraro in data 14/11, nella quale si chiede chi abbia autorizzata e perché una modalità del servizio di raccolta differenziata difforme e peggiorativa rispetto a quella prevista contrattualmente (“porta a parta completo senza alcun cassonetto stradale”), e di fornire tutti i dati sui conferimenti alle discariche degli ultimi due anni;
  • da quello che ci risulta una delegazione comunale di 6/7 consiglieri, accompagnati da un ex assessore, si è recata in missione (“gita sociale”? beata monnezza) a Lisbona per visionare un fantomatico impianto di trattamento rifiuti. Stante la situazione finanziaria del Comune riteniamo che sarebbe doveroso da parte dell’Amministrazione dare conto pubblicamente di quanto sia costata ai cittadini questa missione e rendere pubblica anche la relazione tecnica, che sicuramente sarà stata redatta, contenente le risultanze della visita agli impianti.

Ci auguriamo che in tempi brevissimi l’Amministrazione, in nome della trasparenza e della legalità tanto sbandierata, fornisca per i canali previsti e pubblicamente le dovute risposte.

Ardea, 27 novembre 2012

Sinistra Ecologia LibertàCircolo di Ardea

26 novembre 2012

Ferrero: «Primarie, la sinistra non è lì»


Per il segretario Prc i rapporti di forza sono peggiori che nell'Unione. Vendola non sfonda nel Pd. Quale Quarto Polo?

«La sinistra non è lì, va costruita», dice Paolo Ferrero a Popoff commentando l'esito delle primarie del centrosinistra. Fa i conti, Ferrero, con la tornata in cui venne incoronato Prodi alla guida della coalizione dell'Unione: «Nonostante il gran battage pubblicitario, manca all'appello un milione e mezzo di voti, il 25%, significa che quello schieramento ha rotto i suoi legami sociali. E che l'egemonia del Pd è piena».
Nichi Vendola porta a casa la stessa percentuale, oltre il 15%, che incassò Bertinotti nel 2005 e questo, secondo Ferrero, «fotografa i medesimi rapporti di forza di allora, prima ancora che si saldi l'accordo di governo con l'Udc che sposterà l'asse ancora più a destra». Va notato che allora c'erano anche verdi e dipietristi nella coalizione che sostituì temporaneamente Berlusconi a Palazzo Chigi. «In questo contesto Vendola non sfonda e il suo risultato conferma il carattere moderato di quell'aggregazione», osserva ancora il segretario del Prc. «Al contrario, per dare una risposta ai problemi del paese, è necessario oggi costruire una alternativa di sinistra».
Per Rifondazione comunista resta cruciale l'assemblea nazionale del primo dicembre convocata a Roma dall'appello dei 70, "Cambiare si può", per una lista decisamente alternativa a Monti e al montismo, «fuori dal centrosinistra» a cui Ferrero invita tutti, anche i delusi dall'esito di queste primarie inseguite da tempo da chi immaginava possibile uno sfondamento a sinistra del Pd sull'onda di sondaggi costruiti ad arte da chi aveva capito che il populismo di Vendola poteva essere uno degli espedienti per salvare un bipolarismo in crisi di credibilità.
«Ve lo ricordate Nichi Vendola? - scrive Massimiliano Di Giorgio della Reuters - era quell'esponente politico che circa un anno fa, quando al governo c'era ancora Silvio Berlusconi (oggi pensionando della politica) era in testa ai sondaggi sulle eventuali primarie del centrosinistra come candidato premier. Lo intervistavano i media anglosassoni. All'estero sembrava, ai giovinotti che incontravi, un messia di una nuova era. Una persona fantasiosa, decisa, con un cuore. Poi le cose sono andate in un altro modo. Berlusconi si è dovuto dimettere. Al suo posto il Parlamento ha eletto Mario Monti, a capo di una coalizione nazionale con dentro Pdl, Pd e Udc (e rametti sparsi). Vendola ha perso lentamente consensi tra gli elettori, mentre nei sondaggi cresceva il favore per Beppe Grillo e parallelamente, nel centrosinistra, per Matteo Renzi».
«E' andata a finire - scrive anche Matteo Pucciarelli su Micromega - che Vendola ha partecipato alle primarie perdendo per strada pezzi consistenti di Fiom, prima di aver scaricato Di Pietro dall'oggi al domani e umiliando gli ex compagni del Prc; è riuscito a perdere l'appoggio di Fausto Bertinotti, suo padre politico; non ha avuto il sostegno di Luigi De Magistris né di Alba, Giuliano Pisapia ha dichiarato il suo voto per lui solo il giorno prima. Perché Vendola e il suo gruppo dirigente hanno pensato - a torto - che bastasse la poesia dei comizi e un po' di web-marketing per vincere, superando a pie' pari tutte le relazioni e i rapporti necessari per mobilitare in primis il "proprio" popolo. Vendola è arrivato alle primarie con il fiatone, appannato, confidando solo e semplicemente sulla propria attrattiva personale e sul clan dei fedelissimi, molti dei quali con evidente e preoccupante tendenza culto della personalità. No, per vincere non basta. Per cambiare il Paese non ba

24 novembre 2012

Ingroia battezza la lista arancione De Magistris: sarà candidato premier


Il pm torna dal Guatemala per la convention del movimento del 1° dicembre. L'idea è di correre da soli. No a Pisapia che premeva per l'alleanza con il Pd. Il sindaco di Milano si chiama fuori e invita a votare Vendola alle primarie

ROMA - Luigi De Magistris ne è convinto: il candidato premier della lista arancione alle elezioni del 2013 sarà Antonio Ingroia. È vero, l'ex sostituto procuratore di Palermo è ora in Guatemala per un prestigioso impegno Onu. Ha lasciato l'Italia anche perché "stanco di essere un bersaglio". E però, sabato primo dicembre sarà qui, al teatro Vittoria di Roma, per tenere a battesimo l'assemblea di Cambiare si può!, il manifesto lanciato all'inizio del mese dai professori Luciano Gallino e Marco Revelli, da don Marcello Cozzi di Libera, dalla scrittrice Chiara Sasso e da un vasto pezzo di società civile che va da Paul Ginsborg a Moni Ovadia passando per l'operaio Fiat licenziato a Pomigliano Antonio Di Luca.
Un'operazione, quella di un manifesto che all'inizio del mese aveva 70 firme e che ora ne ha 3.600, fortemente sostenuta proprio da Luigi de Magistris. Il sindaco arancione sarà protagonista insieme a Ingroia dell'assemblea di Roma, e dodici giorni dopo lancerà nome, simbolo e prime candidature della lista. Ci lavora da tempo. Ci lavorano i suoi a Napoli. La convergenza con Giuliano Pisapia, però, è fallita negli ultimi giorni. Il sindaco di Milano spingeva affinché l'operazione avvenisse all'interno di un'alleanza con il Pd. E non è un caso, che ieri abbia formalizzato il suo endorsement per Nichi Vendola alle primarie. De Magistris ci ha pensato un po'. Il legame con Pisapia,
così come quello con Michele Emiliano e Marco Doria, era importante per richiamare quell'"onda arancione" che è stata vincente alle amministrative, con risultati andati ben al di là delle aspettative. I professori che mesi fa avevano già lanciato il movimento Alba (alleanza per il lavoro, l'ambiente e i beni comuni), però, spingono per restare fuori. E si fanno forti della vicinanza a un nome che può fare la differenza in termini di voti, quello appunto di Antonio Ingroia, già corteggiato da Antonio Di Pietro e da Beppe Grillo (cui ha cortesemente detto no).
Tra i numi tutelari di Cambiare si può! c'è infatti un altro magistrato ed ex membro del Csm, Livio Pepino, che con Ingroia ha storicamente un solido rapporto non solo di lavoro, ma anche di amicizia. Sarebbe stata quella la chiave della svolta. Verso una strategia che vede gli arancioni correre da soli alle elezioni e puntare a superare lo sbarramento (se resta il porcellum, alla Camera è al 4 per cento) per fare poi da ago della bilancia nel dopo partita. Sono contrari a qualsiasi continuità con il governo Monti, ritengono che firmando la carta d'intenti del Pd Vendola abbia di fatto sconfessato questa linea, sperano che i numeri li premino talmente tanto da convincere Bersani a cercare loro, piuttosto che Casini, Riccardi o Montezemolo.
Soprattutto, non vogliono liste piene di ex. Il che li allontana dall'altro movimento nascente, quello del fuoriuscito dall'Idv Massimo Donadi, che con il suo Diritti e libertà si pone molto, ma molto più al centro. Resta da capire se nell'elettorato ci sia ancora spazio per un'altra lista di "sinistra sinistra", vista l'esistenza in vita di Comunisti italiani e Rifondazione comunista (con i quali un'alleanza è possibile). Il mantra resta il coinvolgimento di società civile e movimenti, ma ovviamente non basta, serve un nome. Per questo, il comunicato che annuncia l'assemblea chiude sibillino: "Definiremo le nostre strategie future e accoglieremo un ospite gradito e sul cui sostegno facciamo grande affidamento: Antonio Ingroia".

20 novembre 2012

Ferrero divorzia da Bersani e lancia lista anti-Monti. L'alternativa vera è a sinistra.

Rifondazione comunista approva a larga maggioranza il "divorzio" dal Pd, principale sostenitore del governo Monti, e la scelta di correre a sinistra proponendo in una lista elettorale la testimonianza sociale e politica dell'anti-montismo. Questo è quanto emerso dalla riunione del Comitato Politico Nazionale che ha confermato la leadership di Paolo Ferrero. "È un governo - ha detto Ferrero - espressione dei poteri forti, che ha aggredito pesantemente i diritti sociali, trasformando l'Italia in un protettorato dei potentati europei". Ferrero aggiunge poi che "Monti ha tracciato una strada di destra destinata a durare negli anni. Spaventa il popolo e genera volutamente la paura del disastro, esattamente come faceva la signora Thatcher avverte che non ci sono alternative". Invitati alla "grande festa per la costruzione della sinistra dell'alternativa" sono i partiti politici e i movimenti che non hanno accettato le misure economiche di Monti & C.: Idv, De Magistris e il Pdci Oliviero Diliberto. L'antimontismo è la vera alternativa insomma e ora tocca costruirlo con chi ci sta per dare agli elettori di sinistra una proposta alternativa agli altri disegni e alleanze in piena continuità con i professori della Bocconi. Con questa premessa è inevitabile anche la decisione, sottolinea Ferrero nell'intervento conclusivo, di non partecipare alle primarie del centro sinistra che "si svolgono all'interno del recinto di politiche neoliberiste imposte dalla Ue". Sfidando i partiti ex alleati sulla "fiducia in bianco data a Monti", Ferrero ritiene di giocare una partita elettorale che potrebbe riportare Prc in Parlamento. "I partiti moderati del centro sinistra appoggiando Monti - ha detto Giovanni Russo Spena, ex parlamentare di Prc - hanno aperto crepe e dubbi nel loro elettorato. Noi possiamo raccogliere quei consensi smarriti sottraendoli al grillismo e costruendo una vera alternativa politica e non qualunquistica".

18 novembre 2012

SALVIAMO IL PAESAGGIO


Premessa.
E' vero che buona parte del Raccordo Anulare in taluni momenti presenta un elevato traffico, ma appare alquanto pericoloso tentare di affrontare tali problemi inseguendo ancora una volta il modello tradizionale della mobilità basata sull'asfalto e sul trasporto su gomma. Infatti, il progetto relativo al Raccordo Anulare bis (con un costo di oltre 1,6 mld di euro, solo in parte sostenuto dalla Comunità Europea), avrebbe un impatto piuttosto devastante sull'ambiente ed il territorio in termini di consumo del suolo (ettari sottratti all'agricoltura ed all'agro romano, spesso in zone di pregio come quelle dei vigneti doc ( vicino Frascati ) o presso Fioranello ( Ciampino ) ) etc. etc. coinvolgendo molti comuni a partire da Roma. Intanto stenta ancora ad affermarsi una mobilità realmente alternativa a quella basata sul trasporto su gomma.
 
VENERDI 23 NOVEMBRE, ore 18:00
 
Sala degli "Specchi" , palazzo del Comune di Frascati
Piazza Marconi
 
incontro-dibattito pubblico su:
 
"Le conseguenze devastanti del progetto del Grande Raccordo Anulare bis: centinaia di ettari di terreni agricoli distrutti etc. etc "
 
UN'ALTRA MOBILITA' E' NECESSARIA! 
GUALTIERO ALUNNI (Comitato No Corridoio Roma-Latina)
     FERDINANDO BONESSIO (Ecologisti Reti Civiche Verdi Lazio) 
LUCIO PETTINE (Salviamo il Paesaggio)

NORIS PIVETTA (Comitato NO Progetto Raccordo Anulare bis) 
A cura di ENRICO DEL VESCOVO (Presidente ITALIA NOSTRA Castelli Romani)

ingresso libero.

ITALIA NOSTRA Castelli Romani, info 3331135131, Alternativ@mente, Salviamo il Paesaggio.

17 novembre 2012

De Magistris sceglie i non allineati. il 12 dicembre lancia la lista arancione


Il 12 dicembre a Roma’ ci sara’ ‘il lancio della lista’ arancione. Lo annuncia il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in una intervista al Mattino. De Magistris denuncia l’intento di affossare la citta’ con il decreto anti-dissesto: ‘Il Comune non ha piu’ un euro. Il decreto cosi’ com’e’ non serve alla citta’ e finora e’ stata una scelta politica. Non ci vogliono aiutare, vuol dire che il prossimo decreto ce lo scriveremo noi’. La presentazione della lista ‘arancione’, dice De Magistris, sara’ l’occasione ‘per presentare alcune persone che hanno deciso di mettere a disposizione del Paese la loro storia.  Avremo candidati ovunque - dice De Magistris - la nostra e’ una lista nazionale’. ‘Io non mi candido’ precisa pero’, garantendo che restera’ a Napoli: ‘Non voglio mollare, e continuero’ a lottare per avere adeguata rappresentanza a Roma’. La novita’ rispetto al Movimento 5 Stelle e’ che ‘la nostra e’ una proposta di governo’. Con Grillo, chiarisce, ‘non ci sara’ accordo pre-elettorale, perche’ non lo vuole lui’ ma ‘in Parlamento e’ ovvio che potrebbero essere tante le convergenze e i temi su cui lavorare insieme’. Comunque sulle alleanze ‘lo scenario piu’ probabile e’ quello di essere insieme con i non allineati, che sono quelli che con molta chiarezza hanno detto di essere contro il governo Monti’. Poi ‘bisogna capire cosa accade dopo le primarie’ del centrosinistra. Ad Antonio Di Pietro, conclude, ‘sto tendendo una grossa mano politica. Ci sono stati tanti errori, perche’ allora non mantenere il buono dell’Idv in un altro soggetto di cui potrebbe essere sicuramente uno dei fondatori’

Ardea.Amministrazione.Assente. – GOVERNO CERCASI

 

Sinistra Ecologia Libertà vuole evidenziare la situazione insostenibile in cui è precipitato il governo della città di Ardea.
Da ormai un mese la Giunta Comunale è stata azzerata a causa di problemi interni alla maggioranza, ad oggi ancora non riescono a trovare un accordo; nel frattempo la città è senza una guida effettiva.
Il Consiglio Comunale è praticamente paralizzato, non si riesce a far partire o portare a termine le sedute di consiglio comunale causa la mancanza del numero legale..
Molti uffici comunali importanti, urbanistico e tecnico, sono praticamente chiusi da oltre 40 giorni causa incendio alla sede (doloso??????). I locali dove si sarebbero dovuti trasferire sono sotto “sequestrato” per lavori abusivi in area archeologica; da notare che le ditte che stanno ristrutturando lavorano “gratis”!!!!!
I servizi principali sono fuori controllo, oltre alle nota mancanza di reti primarie, acqua, fogne, gas, illuminazione in molte ampie zone del territorio comunale, occorre evidenziare quanto anche i servizi ove esistenti siano assolutamente carenti.
Ad inizio 2010 coinvolgendo tutte le forze di opposizione, è iniziata una battaglia per ottenere una profonda revisione delle tariffe idriche attivate per il triennio 2008/10, tariffe che sono oltremodo ingiuste rispetto ai consumi chiaramente più alti delle famiglie numerose. Dopo due anni di incontri e scontri a fine 2011 è stato trovato un accordo con la società Concessionaria per allineare le tariffe a quelle degli altri comuni. L’11 gennaio 2012 è stata portata in Consiglio Comunale la Delibera per rendere operativo il nuovo tariffario. Bene tra un rinvio ed il successivo, voluti dalla maggioranza, a quasi un anno di distanza l’approvazione ancora non c’è, il tutto a danno dei cittadini.
La raccolta differenziata dei rifiuti è ormai una favola cittadina, i cumuli di immondizia per le strade, i cassonetti di carta, vetro o altro ricolmi di immondizia di vario tipo stanno a dimostrare un servizio pessimo. A fronte di questo servizio e del mancato risparmio che la raccolta differenziata avrebbe dovuto comportare non si è trovato di meglio che aumentare la TARSU; oltre la beffa anche il danno. Stiamo lavorando per verificare se il contratto stipulato con la Igiene Urbana sia pienamente rispettato, da una prima analisi sembra proprio di no …….
Ci siamo attivati anche per i trasporti urbani, anche qui ,come per gli altri servizi, le cose non vanno; vige anarchia, si spostano e/o si annullano corse senza nemmeno coinvolgere l’amministrazione comunale. A nostro avviso, anche per questo servizio, non vi è rispetto del contratto stipulato che prevede l’integrazione con le altre realtà di trasporto regionali. A fronte di tutto questo ad inizio luglio il biglietto è stato aumentato del 50%; abbiamo chiesto all’amministrazione a che titolo è stato autorizzato questo aumento e cosa si intenda fare per far rispettare il contratto in ottica di integrazione con le altre realtà; non ci è stata data risposta, ma insisteremo.
L’Amministrazione Eufemi, proprio negli ultimi giorni di mandato, ha ritenuto di farci un regalo di addio stipulando il contratto, a nostro avviso “capestro”, con la società AIPA per la riscossione dei tributi; siamo a fianco delle forze di opposizione per cercare di retrocedere da questo ulteriore scempio in danno ai cittadini.

Non ci resta che sperare che la maggioranza venga folgorata da un lampo di buon senso e si dimetta al più presto nell’interesse della città e dei cittadini.

Ardea, 16 novembre 2012

Sinistra Ecologia Libertà – Circolo di Ardea



16 novembre 2012

CONSIGLIO COMUNALE DI ARDEA DEL 14 NOVEMBRE 2012

Il Presidente del Consiglio comunale il 9 novembre 2012 convoca l’Assemblea per il giorno 14 novembre con all’ordine del giorno, fra l’altro, la discussione della mozione di sfiducia presentata contro di lui dalla opposizione, congiuntamente con quattro consiglieri della maggioranza che hanno poi successivamente ritirato la loro adesione. Inoltre si sarebbe dovuto anche portare in discussione la delibera sulle nuove tariffe idriche che tutto il centrosinistra su iniziativa di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Partito Socialista e Verdi Ecologisti hanno sollevato da oltre un anno e che, si badi bene, avrebbe portato vantaggi a tutta la popolazione ed in particolare alle famiglie.
Il 14 novembre la riunione non si è tenuta per la mancanza del numero legale determinata dall’assenza dei consiglieri di maggioranza e come ciliegina dalla latitanza dello stesso Sindaco.
Sindaco e maggioranza continuano a fregarsene allegramente degli interessi della cittadinanza.
Diventa francamente difficile comprendere questi comportamenti alla luce di un minimo di sensibilità democratica, di rispetto delle persone e delle istituzioni, visto che la soluzione dei problemi di tutti i cittadini, pare non interessi minimamente a questa maggioranza e al Sindaco che, evidentemente, non è stato il collante che li ha messi insieme.
Così facendo questa maggioranza viola e nega i diritti del consiglio comunale e in questa occasione, come in altre, furbescamente se ne appropria.
Questo modo di procedere rappresenta un imbarbarimento della vita pubblica e di un civile convivere che allontana sempre di più i cittadini dalle istituzioni, da principi di responsabilità e, quindi, dalla democrazia. Rappresenta un regredire assolutamente dannoso ed inconcepibile perché non consente di fare, né lascia fare, né risolve alcun problema.
Sono questi metodi che evitano il confronto, evitano il dialogo, evitano l’informazione ed il coinvolgimento dei cittadini e che favoriscono il qualunquismo ed il disinteresse.

Franco Lo Reto – Portavoce del Partito Socialista di Ardea

Ardea, 16 novembre 2012

15 novembre 2012

O con il pd o con la rivolta.


L' Europa è oramai uno continente autoritario a ideologia liberista nel quale ogni forma di contestazione al comando finanziario viene schiacciata con la repressione feroce della polizia. Nulla è più come prima, lo si capisce anche guardando alla Spagna dove al crescere della protesta e della sua organizzazione aumenta la repressione. Del resto se si pensa a come le classi dominanti gestiranno l'attuazione del rigore di bilancio per i prossimi venti anni, l'immaginazione non troiva spazio.
Ieri ero in piazza con gli studenti, sono stato con loro fino alla fine, cioè fino a quando siamo riusciti a scappare dalla morsa di Viale Trastevere dove la polizia ci aveva di fatto rinchiusi. Non è la prima volta che la polizia manganella i “book block”, ma questa volta la carica è stata lunghissima, profonda e continua. Quella carica della polizia è la metafora di questo paese, chi vuol protestare sotto i palazzi del potere deve essere spinto all'esterno, la sua voce non si deve sentire, la sua rabbia non può essere accolta. Non c'è mediazione, la democrazia viene separata dagli interessi del capitalismo. Ironia della sorte, ieri vicino a quella piazza del Popolo irraggiungibile per gli studenti, si svolgeva l'incontro semi segreto del gruppo Bildeberg con la presenza di molti politici italiani. Le classi dominanti, responsabili della crisi vengono insomma ben accolte e ascoltate, mentre chi la  crisi la subisce è spinto ai margini.  Mentre scrivo questo articolo sento in TV l'ultimo discorso di Mario Draghi, annuncia che i governi dovranno dimostrare ai mercati di essere credibili e dovranno farlo per un lungo periodo con l'attuazione del patto fiscale ( Fiscal Compact). Un messaggio chiaro, su cui quanti pensano che con Bersani premier si apriranno spazi per le classi popolari, dovrebbero riflettere. Gli studenti questo discorso lo hanno capito molto di più di quanto si pensi, perchè sanno cosa li aspetta.  A differenza delle altre volte infatti la composizione sociale di questa manifestazione segnala delle novità: studenti medi più numerosi degli universitari, ed una presenza consistente dei figli della periferia romana che hanno manifestato una maggiore radicalità. “One solution, revolution!”, gridavano, uno slogan questo che non mi capitava di sentire da parecchio nei cortei. Mi ha colpito molto la determinazione e la radicalità di questi ragazzi. Se a Ostia la mobilitazione in queste settimane è stata più consistente del centro metropolitano qualcosa vorrà pur dire. Forse vuol dire che siamo dentro ad un nuovo movimento di contestazione all'Austerity. I giovani delle periferie dei Pigs, ci hanno detto che dentro la gerarchizzazione del lavoro in Europa, loro non vogliono essere il bacino di forza lavoro disciplinato a bassi salari, ci dicono che non vogliono fare la fine delle loro madri e padri, disoccupati e precari a vita. Questo movimento va nella direzione opposta a quello che abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, e non vede ( giustamente ) nessun Governo amico, tanto più se questo è fatto con gli amici di quelli che oggi sostengono Monti e firmano una carta d'intenti che prevede il rispetto e l'obbedienza ai diktat della Merkel, mi riferisco ad esempio ai Fantastici 5. Ieri a Pomigliano un cartellone dei centri sociali lanciava un chiarissimo messaggio a chi pensa di dire parole di sinistra per andare a destra, “O con il PD o con la rivolta”. Ognuno scelga da che parte stare.

13 novembre 2012

CONSIGLIO COMUNALE 14 NOVEMBRE



Il Presidente Massimiliano Giordani convoca la seduta del Consiglio comunale per il giorno 14 novembre alle ore 17,00 presso la Pineta dei Liberti (Ardea - Tor San Lorenzo) per la trattazione del seguente Ordine del Giorno:

1 Approvazione verbale sedute precedenti

2 Comunicazioni del Sindaco

3 Mozioni Interrogazioni Interpellanze

4 Discussione Mozione presentata in data 19/10/2012

5 Consiglio comunale del 28/09/2012 - Mozione su contratto per attività di accertamento e liquidazione tributi comunali. Provvedimenti.

11 novembre 2012

D'Alema smaschera il vero volto del Pd: "Noi non siamo da meno di Monti nel rigore e nel rispetto degli impegni europei"

Altro che tattica e tatticismi. D'Alema svela il bluff del Pd in una intervista rilasciata al quotidiano 'Il Messaggero'. «Se Bersani sarà il candidato premier» del centrosinistra e vince le elezioni spetterà a lui formare l'esecutivo, eventualmente cercando «un patto con i moderati per allargare la maggioranza». In un altro passaggio l'affermazione più importante, quella che riguarda il programma e che fa capire bene quale futuro ci attende se il centrosinistra governerà il Paese. «Noi non siamo da meno di Monti nel rigore e nel rispetto degli impegni europei», dice D'Alema, che ricorda: «Il giorno in cui si è insediato a Monti dissi: ti auguro di avvicinarti alle nostre performance. Non ce l'ha fatta anche per colpa della crisi».
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano Vendola e tutti quelli che corteggiano-sostengono il leader Bersani. Se tutto andrà secondo pronostico, ne vedremo delle belle...

06 novembre 2012

Liste arancioni, parte la campagna

"Cambiare si può". 70 firme lanciano un appello che chiede una presenza al voto che sia fuori dalla morsa tra Grillo e centrosinistra, fra ritiro nell'astensione e adesione all'agenda Monti. Le prime iniziative
Un'operazione «complicata ma necessaria, che deve essere messa in campo subito», prima che l'elettore progressivo, sfinito o imbufalito, si rassegni a scegliere tra «Monti e Monti, cioè tra i tecnocratici puri e i partiti che vorrebbero sostituire i tecnici senza segnare una netta discontinuità con la loro agenda, come propone la carta d'intenti della coalizione Pd-Sel-Psi; o votare il Movimento 5 stelle; o ritirarsi nell'astensione».

Di liste arancioni si parla da mesi. Ma, stavolta - giurano gli organizzatori - si parte sul serio. Ieri è stato presentato l'appello «Cambiare si può! Noi ci stiamo», promotori e primi firmatari i sociologi Luciano Gallino e Marco Revelli, e l'ex magistrato Livio Pepino (ora a capo delle Edizioni Abele di don Ciotti). Seguiti da una distesa di nomi dell'associazionismo (come don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera), intellettuali e giuristi (Paul Ginsborg, Tonino Perna, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei), amministratori (anche della Val Susa), artisti e scrittori (Moni Ovadia, Massimo Carlotto, Sabina Guzzanti, Gianmaria Testa), delegati sindacali (come Antonio Di Luca, uno dei lavoratori di Pomigliano discriminati da Marchionne), giornalisti (Oliviero Beha, Gabriele Polo), e don Gallo, Haidi Giuliani, Riccardo Petrella, Guido Viale.
Stavolta, giurano, non è solo di un appello: è una concretissima «campagna» che porterà, un passo alla volta ma ormai di corsa, ad un'iniziativa il primo dicembre, dopo le primarie ma - non a caso - prima del ballottaggio: come per dire che ci sarà una «presenza arancione» nel 2013 chiunque vinca ai gazebo, qualunque legge elettorale venga apparecchiata. Che pure non è variabile irrilevante ai fini dell'organizzazione e quindi del rapporto - lista o coalizione - con i partiti come Prc e Idv. Intanto «i fatti richiedono un'iniziativa politica nuova e intransigente», dice l'appello (lo pubblichiamo per esteso a pag.14), «per non restare muti» e «rompere con la logica paralizzante delle compatibilità», «non la raccolta dei cocci di esperienze fallite, dei vecchi ceti politici, delle sigle di partito, della protesta populista» e che porti «alla costituzione di un polo alternativo agli attuali schieramenti, con uno sbocco immediato anche a livello elettorale» che convochi le migliaia di persone mobilitate «dalla pace ai referendum, movimenti, associazioni, singoli, amministratori di piccole e grandi città, lavoratrici e lavoratori, precari, disoccupati, studenti, insegnanti, intellettuali, pensionati, migranti in un progetto di rinnovamento». Parte delle firme provengono da Alba (alleanza lavoro benicomuni ambiente), ma stavolta «siamo ancora più ambiziosi», spiega Pepino: c'è un mondo che si sgretola e noi vogliamo far partire una palla di neve». Per far partire la valanga, sottinteso. Arriveranno nuove «pesanti» adesioni. Si guarda naturalmente anche a De Magistris, che intanto ieri ha battuto non uno ma molti colpi, intervistato un po' ovunque. Ha annunciato per dicembre il lancio di un «movimento arancione» che a tutta l'aria di convergere con l'appello dei 70 - sull'Huffington Post ha ipotizzato il nome «Partigiani» - per «mettere insieme quello che i partiti contro il sistema e quello che coloro che stanno fuori dai partiti hanno fatto di buono in questi anni». Forse ci sarà anche Di Pietro, a cui ha espresso solidarietà umana. E se ci fossero anche Landini e Ingroia «sarebbe da stappare una bottiglia di champagne».

LETTERA APERTA ALL'ESECUTIVO NAZIONALE I.D.V.



Dopo le vicende che hanno coinvolto e travolto l’IDV nella Regione Lazio, dopo la puntata del programma Report  trasmessa domenica 28/10/2012, il mio istinto ha tentato di convincermi alle dimissioni dalle cariche che ricopro a livello provinciale e comunale.
Moltissime sono state le telefonate di amici, tesserati, simpatizzanti e colleghi di partito,sconcertati e disillusi dall’apparente crollo di quei principi celebrati e proclamati dal movimento che avevano scelto di sostenere e votare: trasparenza, legalità ed onestà.
L’impegno e la disponibilità profusi dal sottoscritto e dai militanti che sul territorio hanno contribuito alla crescita dei consensi,forti  delle proprie convinzioni perché fondate su principi onesti e onorevoli, è stato notevole:
una crescita da 0,75% a 9%  pur non essendo rappresentati in Consiglio Comunale;
nel nostro comune (Ardea) e nella provincia di Roma ci siamo distinti per numero di firme raccolte nei vari referendum e nelle diverse proposte promosse dal movimento,impegnando il nostro tempo anche nei Sabato e Domenica allestendo perfino 2 gazebo in diverse località del Comune.
Oggi,alla luce di tutto, ritengo che sarebbe sbagliato “abbandonare questa nave”, che resta a mio avviso ancora carica di tanto buon senso,di partecipazione e di onestà;
qualche “pseudo comandante” ha condotto male la rotta e la nave ha speronato uno scoglio: il danno è ingente, ma la nave non è affondata.
Credo e spero nella possibilità di riparare una dolorosa falla che altro non è che
una disonorevole violazione dei principi sopra citati;
 sostengo altresì fermamente che i “colpevoli” debbano assumersene le responsabilità morali,con tutto l’elettorato e con chi,in modo onesto e trasparente, ha contribuito nel percorso finora intrapreso.
Sono pienamente convinto che l’unico modo possibile e  giusto di RIPARTIRE è innanzitutto promuovere nuovi Congressi Nazionali, Regionali, Provinciali, e Comunali in cui,attraverso l’inserimento di quelle norme democratiche(prima fra tutte l’impossibilità di ottenere doppi incarichi,regola finora ben lontana dal modus operandi del movimento)permetta finalmente il coinvolgimento,in questa “crociera”,di chi ha contribuito alla crescita ed al risultato ottenuto prima di queste vicende.
Da troppo tempo le Alte dirigenze hanno espresso assoluto favore nella volontà di dare spazio ai giovani militanti capaci e meritevoli,nonché nella necessaria e giusta apertura del partito alla società civile ed onesta;
 nella stessa misura però,ho visto dar spazio a “new entry” (fino al giorno prima militanti e fonti di significativi consensi elettorali in altri partiti)assegnando loro incarichi spesso a  discapito dei  molti capaci,disponibili,meritevoli..
Per molti anni ho assistito negli incontri di Vasto a dibattiti in cui l’intenzione e  il progetto di togliere il nome di un possessore su un simbolo di tutti(e che tutti sentivano proprio) riscuoteva un plauso copioso ma troppo presto relegato in un misterioso e stagno dimenticatoio.
Proporrei a tutta la gente onesta di unirsi e ripristinare la “rotta di questa nave” partendo dalla “stiva” (gli enti locali), cosi sottovalutata eppure cosi importante,perché è la parte che “custodisce lungo il percorso ciò che si vuole trasbordare  in ogni porto e diffondere nella coscienza cittadina: i VALORI;
ma quando dico “proporrei” e non “propongo”,esprimo un “condizionale” ormai quasi di rigore,in questo partito.
E già,perché dopo le dichiarate intenzioni del Presidente di “trasformare” IDV,
ho capito che piuttosto che restituire dignità ad un partito affidandone le sorti a chi ha con onestà mentale “lottato” per trasmetterne e diffonderne i principi,si preferisce STRAVOLGERLO.
Probabilmente IDV ,spazzato via da un nuovo MOVIMENTONE capitanato da nomi altisonanti,si avvarrà di figure ben lontane dalla gente che come noi ha davvero preferito le voci della strada da cui raccogliere appelli,suggerimenti,umiliazione sociale e stanchezza civile.
Io personalmente non rinuncerò, ne rinnegherò valori e  principi che ho sempre sentito miei e che ho avuto l’opportunità di esprimere con ed in un partito che per questo sentivo MIO. E certamente non rinuncerò a portare avanti una battaglia che,mi auguro,troverà ancora appoggio,espressione e collaborazione di chi,come me vuole “riportare in vita” una struttura politica che si è sempre dichiarata pronta a tutelare i DIRITTI degli ONESTI.
Vedo ancora “la nave” Italia dei Valori attraccare nei porti(piazze)tra le categorie in difficoltà,seguire rotte “contro(corruzione)corrente”,sempre pronta a “crociate” in nome dell’onesta  e della trasparenza.
Ed è in virtù di questo che attendo,con speranza, un gesto di coerenza e buon senso da parte di tutti i consiglieri regionali indagati nelle Regioni inquisite: le dimissione immediate.
A tutti gli altri: non abbandoniamo la nave!
Alberto Delli Colli

05 novembre 2012

Ludovici: "L'emergenza? Era già tutto scritto" Un'interrogazione datata 20 agosto prefigurava i rischi poi tramutatisi in realtà



da Il Faro on line - Dopo gli allagamenti dei giorni scorsi arrivano i commenti del consigliere del Pd Stefano Ludovici il quale ci tiene a precisare che quanto è accaduto era stato preannunciato da una sua interrogazione presentata al protocollo generale il 20 agosto 2012. Ludovici scrive al sindaco ed all’allora assessore all’ambiente, oggi la
giunta non è in essere in quanto gli assessori sono stati tutti revocati: “Al sindaco del comune di Ardea Luca Di Fiori, all’assessore Ambiente Nicola Petricca Oggetto: Deflusso delle acque piovane. Interrogazione.  Rilevato che sempre più spesso le abbondanti precipitazioni meteoriche e le difficoltà di un regolare deflusso e contenimento delle acque piovane creano pericolo per l’incolumità delle persone.

Considerando che in molte situazioni i fossetti e i canali di raccolta e di smaltimento delle acque piovane hanno sezioni che sono state ridotte ad opera di privati senza aver chiesto e ottenuto autorizzazioni e nulla osta. Verificato lo stato di totale o parziale abbandono in cui si trovano molti fossi e canali della rete scolante del territorio comunale che comportano una conseguente difficoltà di deflusso delle acque ed aumento dei rischi di esondazione dei corsi d’acqua. Visto l’intervento effettuato sul fosso dell’incastro a cura della bonifica che ha  ristretto notevolmente l’alveo del canale accumulando terra sui lati dello stesso e così ostacolando il deflusso delle acque. Visto l’avvicinarsi dell’autunno e delle abbondanti piogge. Si chiede a questa amministrazione di attivare gli uffici preposti ambiente e vigili urbani di verificare quanto esposto  il consigliere comunale Stefano Ludovici”.

L’interrogazione ha centrato il problema lavori effettuati senza permessi lungo i fossi, recinzioni sull’argine dei fiumi che non consentono se non demoliti il passaggio agli escavatori della bonifica di Pratica di Mare. Forse si  fosse corso prima ai ripari la popolazione non avrebbe dovuto subire danni e sfollamenti e se non ci sono state vittime si deve alla prontezza dei soccorsi in primis le associazioni di protezione civile Airone e Nereo che si sono distinte in modo particolare non soltanto tutta la notte insieme alle squadre dei vigili del fuoco e carabinieri, ma hanno continuato a prestare soccorso anche durante tutto il giorno successivo riscuotendo il plauso dell’intera popolazione. Del resto lo stesso sindaco durante una sua ispezione il giorno dopo l’allagamento  nelle zone alluvionate ha avuto modo di constatare impedimenti in muratura tanto da fargli esclamare che non appena l’ufficio tecnico comunale riprenderà a funzionare verranno emesse ordinanze di demolizione lungo i fossi onde permettere alla bonifica di ripulirli.
Luigi Centore

Ardea, il 4 novembre si trasforma in una carnevalata


 Picchetti con militari per gioco, armi finte e ordini approssimativi. Non è così che si onorano i Caduti delle Forze Armate


da Il Faro on line - Mai prima d’ora una commemorazione istituzionale per rendere Onore ai Caduti di tutte le guerre, si era tramutata in carnevalata. Pochissimo il pubblico. Presenti piccole rappresentanze di militari delle caserme di zona, della capitaneria di porto di Fiumicino, della guardia di Finanza, ma soprattutto quelli dei carabinieri quarto corpo d’armata della Repubblica Italiana che come gli altri hanno combattuto gloriosamente su tutti i fronti ed in tutti i teatri di guerra del mondo per la grandezza dell’Italia e della democrazia.

Seguire un picchetto carnevalesco  con a capo un adepto che fungeva da portabandiera, un picchetto composto da bambini e adulti che vestiti mascherati giocano alla guerra finta, organizzati in maniera approssimativa nella sfilata che va dalla chiesa dove si è tenuta la cerimonia religiosa al monumento dei caduti di tutte le guerre per depositare dopo gli onori e l’appello degli stessi caduti la corona dall’oro. Nulla da dire sulla loro buona fede, sul loro voler evidentemente testimoniare vicinanza alle Forze Aarmate. Ma una commemorazione di chi h dato la vita per la Patria non è un gioco... Dietro c'è Sotira, Sangue, Morte. La vita di un popolo, che non può essere trattata come un videogames.

Davanti al monumento mentre due giovani agenti della polizia municipale deponevano una corona dall’oro, il carnevalesco “picchetto d’onore” al presentat’arm dato da uno di loro, presentavano le finte armi facendo scattare sugli attenti anche i militari veri. Mai fino ad oggi una commemorazione come quella del quattro novembre l’amministrazione comunale l’ha fatta cadere così in basso. Mai una cerimonia istituzionale non aveva visto la presenza di un qualche combattente dell’ultima guerra (e grazie a Dio ce ne sono ancora,  dei sopravvissuti nello scontro aereonavale di Capo Matapan dove persero la vita in tre minuti le perdite furono un aereosilurante,  3 incrociatori affondati (Fiume Pola e Zara, 2 cacciatorpediniere  affondati, 1 nave da battaglia danneggiata (Nave Trieste) 2.331 morti,[, 1.163 prigionieri tra cui il reduce della Nuova Florida) o militari che mostravano le vere e sudate decorazioni ricevute per aver partecipato a missioni in zone di guerra nei tanti paesi ove i reparti Italiani si sono fatti e continuano a farsi  Onore, non ultimo il triste teatro dell’Afghanistan che è costato all’Italia ben cinquantadue morti, e che dire di caduti di Nassirya o di quelli della guerra della prima e seconda guerra del Golfo (ad Ardea vive un alto ufficiale pluridecorato che ha preso parte alla prima guerra del Golfo, e che se pur catturato insieme al suo comandante ha mantenuto alto l’Onore dell’Italia) o di altre guerre come quella di Balcani. Nessuno dei militari presenti mostrava alcuna decorazione.

Sicuramente qualcuno dovrà delle spiegazioni, non sono escluse interrogazioni al Ministro della Difesa e spiegazioni ai vari Comandi generali. Inutile riportare i commenti dei pochi cittadini presenti che si sono tenuti tra l’altro lontani dal centro della cerimonia, una cerimonia alla quale forse al rientro dalla convalescenza il sindaco Luca Di Fiori vorrà porre rimedio. Per dovere di cronaca, va detto che era presente anche l'ex sindaco Eufemi, che al telefono ci ha solo detto "No comment, io sono venuto pr il rispetto delle istituzioni e di un paese che ho avuto l’onore di rappresentare come primo cittadino".
Luigi Centore