31 gennaio 2008

VARIANTE DI SALVAGUARDIA?!

COMUNICATO STAMPA COALIZIONE GIORDANI

Dopo la delibera d'indirizzo per la redazione del nuovo Piano Regolatore, votata dal Consiglio Comunale nel quale la coalizione Giordani ha responsabilmente presentato un documento di proposta alle linee guida e voto di astensione, ci siamo recati all'incontro con l'amministrazione, fiduciosi di un lavoro preliminare in itinere.
Abbiamo però preso atto che nonostante il gran parlare e l'agitarsi politico di questi giorni, il lavoro di analisi e di composizione delle carte propedeutiche alla proposta è ancora in alto mare. La volontà di "bruciare" i tempi non prelude certo ad un lavoro di confronto e di proposta che analisi e carte alla mano potrebbe dare risultati efficaci ed efficienti. Infatti si è passati dalla fase dei due tempi "Variante di salvaguardia" a variante vera e propria, sacrificando confronti con sedi universitarie così come fu annunciato dal Sindaco Eufemi.
Le perplessità, che non possono non emergere, sono date dal fatto che nonostante la delibera di indirizzo, i tecnici nominati per l'ufficio di piano, trasformati da consulenti a redigenti, non sono in grado di tradurre in proposte grafiche indicazioni di scelte di sviluppo, trasformazione e conservazione di un territorio massacrato dal disordine urbanistico.
Inoltre, gran parte della maggioranza di centro destra diserta l'incontro convocato dal Sindaco; questo atteggiamento di sottrarsi al confronto non ci impedirà di farci promotori di una ampia e pubblica discussione su di un documento di "regole urbanistiche" certe che condizionerà lo sviluppo civile ed economico del territorio.


I Coordinatori coalizione "Giordani"
Peppino Sarrecchia
Valtere Roviglioni

PETIZIONE CONTRO IL CORRIDOIO

Il Comitato No Corridoio, che si oppone alla proposta di realizzazione del corridoio autostradale Roma - Latina, si è riunito lo scorso 25 gennaio. Tra le azioni intraprese, una petizione popolare disponibile anche on-line all'indirizzo http://www.PetitionOnline.com/ppnoc1/. Di seguito, il resoconto di quanto discusso nel corso di tale incontro.


La riunione del tavolo tecnico alla Regione Lazio è stato fissato x il giorno 20/2/08 alle ore 10,00. Per questa data, al gruppo di lavoro, dovranno essere pervenute tutte le osservazioni critiche al progetto dell'autostrada.
La Commissione LL.PP. del Comune di Roma sta iniziando la discussione dell'ingresso a Roma, leggi sfioccamenti con innesti sulla Via Ostiense e sulla Via Laurentina. A tal proposito richiederemo subito una audizione in Commissione.
A tutt'oggi non sono pervenuti gli atti della Regione richiesti da Italia Nostra. Appena ricevuti sarà immediatamente inoltrata la diffida.
Abbiamo deciso di organizzare la conferenza stampa a conclusione della raccolta di firme in calce alla petizione popolare e al fine di presentare il nostro documento tecnico di controdeduzioni al progetto.
Strategicamente lavoreremo per concentrare la nostra azione sul potenziamento e la trasformazione in metropolitana della Roma-S.Palomba-Latina, nonché per la costruzione delle tratte ferroviarie Pomezia-S.Palomba e Latina-Latina Scalo.
Migliaia di pendolari sui treni vuol dire svuotare e/o ridurre drasticamente l'uso del mezzo privato su gomma. Quindi, far cadere la strumentale, speculativa e devastante necessità dell'autostrada, mantenendo comunque, a tutela della sicurezza e della salvaguardia delle vite umane, l'adeguamento della Pontina da Roma a Terracina.
In allegato potete trovare il volantino info e di sostegno alla petizione popolare che potete scaricare, stampare e diffondere ai banchetti di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Il Comitato supporterà la campagna facendo stampare migliaia di copie che saranno distribuite ai Nodi e ai cittadini che ne faranno richiesta (sono a disposizione anche i manifesti contro l'autostrada).
Per organizzare nel migliore dei modi la raccolta, chiediamo a tutti/e di comunicare il giorno, l'ora e il luogo. Inoltre, al fine di aggiornare costantemente l'andamento e la crescita del numero di firme, vi chiediamo di comunicarcelo, sarà nostra cura mettere il tutto in rete.
Il Nodo di Roma organizza x Sabato 2 febbraio 2008 dalle ore 9,30 due banchetti:
  • Piazza Bertani a Tor de Cenci (davanti mercato coperto);
  • Via di Mezzocammino (mercato L.go Sergi).
Aspettiamo la vostra disponibilità (più siamo e più firme raccogliamo).

27 gennaio 2008

CALENDARIO MANIFESTAZIONI NO TURBOGAS

Nelle partecipate assemblee indette dalla Rete Cittadini contro la turbogas di Aprilia, i volontari no-turbogas hanno deciso di promuovere in prima persona o sostenere una serie di iniziative e manifestazioni nelle prossime settimane, nel rispetto dello stile dimostrato dalla Rete, fatto di sensibilizzazione sui rischi di una produzione energetica incontrollata e di iniziative non violente e improntate al dialogo per lo studio concreto di alternative percorribili e soprattutto ecosostenibili.

Già oggi 27 gennaio 2008, Legambiente Lazio e il circolo di Legambiente Le Rondini di Anzio e Nettuno hanno promosso un'iniziativa al presidio no-turbogas di Campo di Carne nell'ambito dei progetti associativi Pendolaria e Mal'Aria. Lo scopo è dire basta ad una produzione energetica drammaticamente impattante per il territorio, pubblicizzare stili di vita improntati al risparmio energetico e all'utilizzo delle fonti alternative di energia, richiamare l'attenzione sull'importanza di servizi pubblici efficienti per disincentivare l'uso del mezzo privato.
La manifestazione ha preso il via nelle stazioni ferroviarie di Anzio e Nettuno, con partenza da quest'ultimo comune con il treno delle 9.33 e arrivo del treno alla stazione ferroviaria della borgata di Campo di Carne. Da qui ha preso il via un corteo, composto da circa un migliaio di persone, diretto verso il presidio del terreno dove è stata data l'autorizzazione alla costruzione della turbogas e dove nel pomeriggio hanno dato vita ad attività ricreative e ad un'assemblea-dibattito sui temi del risparmio energetico, delle fonti alternative e del miglioramento dei servizi pubblici, in particolar modo dei trasporti su ferro.

Il 10 febbraio, prima domenica di Pentecoste, il parroco di Campo di Carne, don Alessandro Tordeschi, promuove la seconda edizione della fiaccolata serale per sensibilizzare sui valori e sul rispetto della qualità della vita. La Rete Cittadini aderisce in pieno alla lodevole iniziativa curata dal gruppo parrocchiale.

Il 17 febbraio, a pochi giorni dall'udienza del Tar Lazio che discuterà il merito dei ricorsi al decreto autorizzativo Bersani del 2 ottobre 2006, la Rete Cittadini no-turbogas promuovere una nuova imponente manifestazione pacifica, durante la quale si prevede una nuova eccezionale partecipazione popolare.

Inoltre, la Rete no-turbogas ha convenuto discutere del tema dell'emergenza rifiuti e del paventato rischio che sul territorio pontino possano ricadere inceneritori (tra Albano e Latina). Per questo, nelle prossime settimane, la Rete promuoverà iniziative in collaborazione con i nascenti comitati per lanciare una nuova alternativa energetica ecosostenibile, che esprima contrarietà a queste centrali e sostenga altresì il risparmio di materie prime, la differenziazione e il riciclo dei rifiuti, la riduzione dei consumi, la cosiddetta decrescita felice.


LA RETE CITTADINI NO ALLA TURBOGAS APRILIA

PROBLEMATICHE IRRISOLTE!

COMUNICATO CARTELLO GIORDANI

Il 21 febbraio 2008, presso il Comune di Ardea, i delegati del "Cartello Giordani", Peppino Sarrecchia e Valtere Roviglioni, hanno incontrato il Sindaco di Ardea Carlo Eufemi, per avere chiarimenti circa le numerose problematiche del territorio ancora non risolte.
  • Variante di salvaguardia
  • Depuratore e fogne
  • Scuole
  • Usi Civici
  • Risanamento Ambientale
Già in consiglio comunale i consiglieri del "Cartello Giordani" si sono resi protagonisti nel produrre al sindaco, con documentazione scritta, le linee programmatiche al fine di procedere alla redazione di un piano di salvaguardia territoriale teso alla massima riqualificazione del territorio.

Tale riqualificazione deve interessare tutte le zone del territorio, al fine di dotarle dei servizi essenziali di stretta competenza amministrativa: depuratore e fogne, acqua e gas, strade e luce, piazze e spazi di verde pubblico, asili e scuole, centri sportivi, riqualificazione del litorale e archeologia, ecc.

Al fine di procedere in modo aperto e trasparente verranno incrementate da parte del "Cartello Giordani" iniziative su tutto il territorio e portare a conoscenza di tutti i cittadini sia l'azione politica di controllo, di iniziativa e proposta sia i risultati ottenuti.

Il Cartello Giordani

Sarrecchia Peppino

Valtere Roviglioni

CHI È PINOCCHIO?

L'associazione Mafalda lancia il proprio "anatrema anatrema" contro l'Assessore Regionale Augusto Battaglia, il Sindaco di Ardea ed il direttore generale della ASL RM H, rei di aver disatteso le promesse riguardanti l'apertura di un ambulatorio specialistico, di un consultorio e l'ampliamento dei servizi di prelievo e vaccinazioni.

Non si può certo non ammettere che il malumore è più che giustificato, ma c'è un'incongruenza nel testo del comunicato diffuso dall'Associazione: prima si lamenta del fatto che da quasi 5 anni si paga l'affitto per un ambulatorio che ospita un diabetologo per 2 sole ore settimanali, poi si scaglia contro la sinistra, parlando addirittura di complicità trasversale con la destra, poiché in consiglio comunale si è opposta al malvezzo di affittare locali che vengono lasciati inutilizzati (come peraltro l'Associazione Mafalda stessa ammette).

Veramente l'Associazione crede che la sinistra di Ardea abbia "affossato" la realizzazione del consultorio?


TUTTE BUGIE SOLO BUGIE

Il 5 giugno 2006 in una riunione congiunta con l'Assessore Regionale Augusto Battaglia. il Sindaco di Ardea e il direttore generale della ASLRMH ci si era accordati per aprire ad Ardea un Ambulatorio di visite specialistiche ed un Consultorio e per ampliare il servizio dei prelievi e delle vaccinazioni sia ad Ardea che a Tor S. Lorenzo.

OGGI gennaio 2008 dobbiamo constatare che ci hanno preso in giro. Non solo non si è realizzato quello che poteva essere una conquista per la città, ma ci hanno chiuso anche quei pochi, miseri servizi che avevamo. Ci dicono che debbono fare lavori, ma non c'è nessuno a lavorare, ci hanno detto (scritto dal direttore della ASL) che subito dopo le festività avrebbero riaperto, ma è tutto chiuso.

Il Direttore della ASL RMH è certamente responsabile dei nostri disagi, ma ci aspettavamo dai nostri amministratori una maggiore incisività per quanto riguarda la difesa dei cittadini di Ardea.
I cittadini di Ardea debbono sapere che stanno pagando da quasi 5 anni l’affitto per un ambulatorio che ospita un diabetologo per 2 sole ore settimanali, mentre si fanno i lavori nell'ambulatorio di Via dei Tassi perché non si può usare quello?

Abbiamo atteso pazientemente, anche quando il Consiglio Comunale nel 2007 sulla spinta di un'insolita e trasversale complicità tra destra e sinistra bocciava la possibilità di prendere in affitto locali per aprire il Consultorio AFFOSSANDONE PRATICAMENTE LA REALIZZAZIONE.
Non abbiamo più intenzione di essere pazienti, per tanto tempo abbiamo telefonato, inviato fax di protesta ma non abbiamo risolto niente.

Ai cittadini di Ardea serve urgentemente di veder ripristinato il servizio dei prelievi e le vaccinazioni dei bambini. Questo è un diritto primario a cui non vogliamo rinunciare

BASTA CON GLI SPRECHI E I DISAGI PER I CITTADINI.

NON VOGLIAMO ANDARE IN TRASFERTA PER FARE LE ANALISI DEL SANGUE E PER LE VACCINAZIONI DEI NOSTRI BAMBINI

L'Associazione Mafalda invita tutti i cittadini ad essere vigili e a partecipare alle iniziative che proporremo nei prossimi giorni

19 gennaio 2008

CONTENZIOSO S.P.E. - UNA VITTORIA DI PIRRO

ASSOCIAZIONE "CAPONNETTO" ARDEA

Apprendiamo dalla stampa che il Comune di Ardea ha evitato il pignoramento di 10 Milioni di Euro rivendicati dalla ditta Spe srl incaricata per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
La notizia non può che farci piacere, quello che ci inquieta sono i toni trionfalistici del Sindaco che un "armistizio" lo vuol far passare per una guerra vinta. Le cose non sono proprio così.
La Spe srl si aggiudicò l'appalto nel 1999, appalto che prevedeva la raccolta degli RSU (Rifiuti Solidi Urbani) lasciando fuori una serie di servizi come ingombranti, sfalcio e potature, calcinacci ecc. Per ben 14 volte la ditta informò il Comune di Ardea sul disordine nel conferimento dei rifiuti nei cassonetti, non ultimo nel 2004, al primo insediamento di Eufemi, la Spe srl inviò una relazione dettagliata sulla disastrosa situazione dei rifiuti.
Nel 2005 la Spe cedette l'appalto alla Gesam la quale nel giugno 2006 si vide prorogato l'appalto per tre anni con "determina dirigenziale", senza coinvolgimento del Consiglio Comunale e dopo che il Dirigente per ben due volte provò a interrogare il Sindaco in merito senza ricevere indicazioni politico ammnistrative.
Nel novembre 2006 la Spe srl si rivolse al Tribunale Ordinario ed ottenne un'ingiunzione di pagamento nei confronti del Comune di Ardea di 9 milioni di Euro; Eufemi nominò un avvocato, ma si guardò bene dal sollecitare una discussione in Consiglio Comunale.
Evidentemente il solito gioco dello svuotamento delle casse comunali ancora funziona, e si! Infatti, si da il caso che il contratto di appalto, in caso di controversie tra le parti, prevede il lodo arbitrale. Allora viene spontaneo chiedersi: perché la Spe srl ricorre al Tribunale Ordinario e perché Eufemi in tutti questi anni non ha pensato di intervenire per riordinare il servizio e magari aderire al bando per la raccolta differenziata proposto dalla provincia di Roma?
Inutile dire che tale bando il Comune di Ardea non lo ha neanche sottoscritto. Nel frattempo le spese legali per questa "distrazione" ammontano già a circa 30 mila Euro in attesa che si pronunci il Tribunale, che, se sentenzierà il rimando al "Lodo Arbitrale", aprirà una nuova disputa tutta da definire.
Intanto il degrado sul territorio rimane e se possibile aumenta nell'indifferenza del Sindaco che neanche si è posto il problema di un'eventuale ulteriore richiesta della Gesam srl alla fine del contratto.
Vedremo, ma questa volta Eufemi non potrà certo incolpare le precedenti Amministrazioni.

ASS. "CAPONNETTO" Ardea
Valtere Roviglioni

TURBOGAS: IL COMUNE DI APRILIA SI RITIRA DAL TAVOLO TECNICO

Incredibilmente, dopo essersi costituito solo il giorno prima dell'udienza al TAR sullo spinoso problema turbogas, il il Comune di Aprilia ha deciso anche di tirarsi fuori dal tavolo tecnico istituito dalla Regione Lazio a seguito delle sollecitazioni della Rete Cittadina Contro la Turbogas, per verificare l'iter relativo alla costruzione della centrale "mostro".
Una scelta veramente incredibile poiché il tavolo voluto dalla Rete Cittadina Contro la Turbogas è l'unica sede esistente ad oggi in grado di poter sollecitare una verifica e la riapertura dell'iter per la costruzione della centrale.
La risposta della Rete Cittadina non si farà certamente attendere e ne è riprova il comunicato stampa riportato di seguito.


Giovedì 17 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

La Rete ha appreso non senza stupore che i legali del Comune di Aprilia si sono costituiti solo il giorno prima dell'udienza al Tar svolta lo scorso 11 gennaio in cui si discuteva il ricorso presentato da Sorgenia contro la mancata approvazione dell'ente comunale stesso del Piano di viabilità presentato da Sorgenia.

La Rete mostra una profonda preoccupazione per la strategia che il Comune sta mettendo in campo per affrontare i delicati ricorsi legali che Sorgenia ha presentato per arrivare prima possibile all'apertura del cantiere necessario per la centrale.

Tra l'11 gennaio ed il 14 febbraio si svolgono le udienze al Tar in merito a delicatissimi passaggi che decideranno la battaglia no-turbogas. Infatti l'11 gennaio scorso si è discusso il ricorso Sorgenia per far approvare il piano di viabilità, il prossimo 8 febbraio si discuterà il ricorso di Sorgenia contro la mancata approvazione della dichiarazione di compatibilità territoriale. Due elementi delicatissimi, determinanti per concedere a Sorgenia il via libera all'apertura del cantiere, in caso di esito favorevole all'udienza del 14 febbraio sul ricorso contro l'intero procedimento autorizzativo.

Si ricorda all'amministrazione comunale che i cittadini di Aprilia e dei comuni limitrofi da oltre 13 mesi stanno combattendo contro la realizzazione della Centrale di Campo di Carne: 13 mesi che hanno visto migliaia di cittadini scendere in strada con manifestazioni pacifiche ma decise, fino a presidiare il sito in cui Sorgenia intende costruire la centrale.

Cittadini che non si meritano di veder buttare all'aria mesi di sacrifici, battaglie e sacrifici per una valutazione o strategia legale inefficace o superficiale. Se qualcuno poi pensa che la pratica Centrale Sorgenia ad Aprilia sia oramai chiusa, che prevede vittorie facili di Sorgenia in tutti i ricorsi presentati, che pensa che la sentenza sia ormai scritta, condannando i cittadini di Aprilia, la Rete rimanda al mittente tali speranze e ricorda che la vertenza non si chiuderà così facilmente.

La Rete confida tutta la propria fiducia nella autonomia della magistratura che, riteniamo, prenderà atto delle molte incongruenze ed errori che hanno viziato l'intero procedimento autorizzativo (così come sta emergendo anche dal tavolo di concertazione aperto in Regione sull'accesso agli atti amministrativi).

La Rete inoltre ritiene che non potrà considerarsi chiusa la valutazione dell'impatto sulla salute dei cittadini da parte della centrale Sorgenia mentre sono ancora in corso i rilevamenti in corso sulla qualità dell'aria di Aprilia. Una qualità dell'aria che, riteniamo, dimostreranno ben presto come i dati presentati da Sorgenia nell'iter autorizzativo non corrispondono alla realtà ma che l'aria di Aprilia presenta forti segni di inquinamento non correttamente valutati nel corso dell'iter autorizzativo.

La Rete e le migliaia di cittadini che la compongono ricordano a coloro che vogliono vedere la partita giudiziaria chiusa con tutta questa fretta che il presidente della Regione Lazio Marrazzo ha garantito che non verrà autorizzato nessun impianto che possa essere nocivo alla salute dei cittadini, se emergeranno elementi di dubbio o errate valutazioni durante i lavori dei tavoli regionali in corso.

I cittadini si aspettano di vedere chiarezza e rassicurazioni. In assenza di tali rassicurazioni ed in caso di atti di forza di Sorgenia che volesse interrompere gli approfondimenti in corso presso le sedi regionali deputate, i cittadini ritorneranno a manifestare tutta la loro contrarietà.

LA RETE CITTADINI CONTRO LA TURBOGAS DI APRILIA

15 gennaio 2008

ITALIA NOSTRA CHIEDE L'ACCESSO AGLI ATTI

Italia Nostra ha richiesto oggi l'accesso agli atti in merito alle valutazioni di impatto ambientale del corridoio internodale Roma Latina.
Nel documento - visibile interamente selezionando il titolo o l'immagine a fianco - inviato al dirigente dell'area Via (Valutazione d'Impatto Ambientale) della Regione Lazio, Arch. Bruno D'Amato, si richiede «la consultazione di tutti i documenti ed atti inerenti la procedura per la VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale) riguardante il "Progetto definitivo integrato del Corridoio internodale Roma-Latina e collegamento Cisterna-Valmontone" nonché per l'eventuale copia informale del materiale».
Nel medesimo documento «Si chiede, inoltre, di avere risposta scritta in merito alle evidenti gravi omissioni riscontrate nella procedura avviata con l'Avviso pubblico dell'11 ottobre 2007, omissioni che devono obbligare il proponente ad avviare una nuova procedura».

"BUCA CON ACQUA"!

E' bastata poca pioggia più insistente per mettere in crisi la già precaria situazione della viabilità del territorio.
Da Nuova Florida a Tor S. Lorenzo, Ardea è tornata ad essere una enorme "buca con acqua" che, se aggiungiamo l'eterno problema dei ripristini del manto stradale e la carenza di cunette e marciapiedi, rende pericoloso il transito delle vetture su tutto il territorio. Possiamo così constatare l'indifferenza dell'Amministrazione Comunale con buona pace dei sostenitori della sicurezza.
Il Sindaco ha ben altre cose a cui pensare; infatti, la maggioranza di centro destra che governa è tutta intenta a preparare la "Variante al piano regolatore".
Ma di quale sicurezza parla Eufemi? Le strade, le fogne, le scuole? A proposito, che fine ha fatto la nuova scuola in legno lamellare che a S. Antonio doveva aprire i battenti già da ottobre 2007, e quella superiore finanziata dalla provincia di Roma, questo non fa parte della sicurezza?
Il territorio è tornato ad assere devastato come 10 anni fa nonostante i proclami di grandi opere pubbliche, la sicurezza è una cultura che non si esprime solo con la repressione o invocando le ronde, ma passa attraverso la realizzazione di servizi e spazi pubblici per la collettività.
Cosa che Eufemi ha dimenticato? Eppure i suoi trascorsi da socialista dovrebbero indicargli una politica trasparente e coerente, che fino ad oggi si è infranta contro gli scogli di promesse mai mantenute ed inpegni presi con i cittadini mai rispettati.

Alberto Delli Colli
Italia Dei Valori Ardea

14 gennaio 2008

ASSEMBLEA NO TURBOGAS

Martedì 15 gennaio alle ore 21.00 presso l'ex Cral di Aprilia il movimento No Turbogas si riunisce in Assemblea per la preparazione delle prossime iniziative.
La nostra vertenza è ormai arrivata ad un punto nodale.
L'udienza del Tar del Lazio da una parte ed il percorso avviato presso la Regione Lazio costituiscono due elementi non connessi tra loro ma di grande importanza.

Il movimento, comunque impegnato da 10 mesi nel presidio permanente sul terreno di campo di carne, non demorde e rilancia le sue iniziative rivolte come sempre a tutti i cittadini liberi di questo territorio.

Siamo pronti a far sentire nuovamente la nostra voce nelle strade e nelle piazze, proseguendo lo sforzo del dialogo sul percorso indicato dal Presidente della Regione Piero Marrazzo, ma respingendo ogni provocazione circa eventuali accellerazioni che questa vertenza possa assumere nelle prossime settimane.

Rete Cittadina Contro la Turbogas di Aprilia

LA PARABOLA DEGLI STANDARD URBANISTICI

In prossimità di approvazione di una nuova variante al piano Regolatore di Ardea, riportiamo alcune interessanti riflessioni tratte dal sito di Eddyburg sulla questione degli standard urbanistici, tema che sul nostro territorio è di vitale importanza.


Spegnere la dimensione pubblica della personalità e della vita di ciascuno di noi è uno dei risultati più preoccupanti delle tendenze prevalenti nel mondo contemporaneo. Un momento significativo, e un passaggio pratico particolarmente insidioso, nei quali tali tendenze si esprimono è rappresentato dalle trasformazioni cui è sottoposta la condizione urbana d'oggi. Lo testimonia la parabola dei cosiddetti "standard urbanistici".
Questi furono introdotti nella legislazione italiana, e generalizzati nella pratica urbanistica, con una legge e un successivo decreto degli anni 1967 e 1968. Sostanzialmente consistevano nell'obbligo di vincolare, negli strumenti urbanistici generali attuativi, una determinata quantità pro capite di aree da destinare alla formazione di spazi pubblici e d'uso pubblico. Fu un risultato raggiunto dopo anni d'iniziative sociali, culturali, amministrative, nelle quali svolsero ruoli decisivi la cultura urbanistica dell'epoca, le amministrazioni locali e i partiti dell'Emilia-Romagna, il sindacato dei lavoratori e soprattutto il movimento femminile. Un ampio fronte sociale e culturale, il cui obiettivo era rendere vivibile la città, utilizzando il piano regolatore come strumento orientato a questo fine, anziché a quello di regolare (o regalare) valori immobiliari.
Si comprese presto che non bastava che i piani vincolassero le aree: era una misura indispensabile, ma non sufficiente. Occorrevano due ulteriori condizioni: doveva diventare possibile acquisire le aree necessarie senza riconoscere alla proprietà fondiaria l'incremento di valore dipendente dalle scelte pubbliche, e occorreva finanziare l'acquisizione delle aree e la realizzazione delle opere di urbanizzazione nelle quali gli standard urbanistici si traducono.
Sul primo versante (valore della indennità espropriativa e riconoscimento ai proprietari di una parte soltanto della rendita) la vertenza fu aspra e non si giunse mai a una soluzione soddisfacente. Il Parlamento non si dimostrò mai capace di rendere concreto il principio, tipico degli ordinamenti liberali e stabilito dalla legge urbanistica nazionale del 1942, secondo il quale l'indennità espropriativa non deve compensare il maggior valore dell'area derivante dalle scelte del piano urbanistico. E la Corte costituzionale si dimostrò molto sensibile alle ragioni dell'equità nei confronti delle prerogative dei proprietari, non a quelle nei confronti dei diritti dei cittadini.
Sul secondo versante, quello dei costi della realizzazione delle opere di urbanizzazione, si riuscì a ottenere che essi venissero accollati a chi percepiva la rendita immobiliare: nel caso di piani attuativi le aree destinate agli spazi pubblici dovevano essere cedute gratuitamente dai promotori delle lottizzazioni, i quali dovevano realizzare opere di urbanizzazione aperte a tutti i cittadini; nel caso del rilascio di licenze edilizie (poi denominate, con un passaggio non solo nominalistico, concessioni edilizie) mediante il pagamento di un prezzo corrispondente sia al costo delle urbanizzazioni necessarie per l'aggiunta edilizia, sia alle spese di urbanizzazione generale della città.
La legge 10/1977 (legge Bucalossi) stabilì espressamente che i proventi di questi oneri, come quelli delle sanzioni per gli interventi abusivi, venissero "destinati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici, nonché all'acquisizione delle aree da espropriare per la realizzazione dei programmi pluriennali", e prescrisse che a tal fine quei proventi fossero "versati in un conto corrente vincolato presso la Tesoreria del Comune".
Destra e centro-destra, sinistra e centro-sinistra, parlamento e governo dell'altro ieri, di ieri e di oggi ne sono tutti responsabili. Certo in misura diversa, ma ciò non giustifica nessuno. La responsabilità della prima iniziativa risale a una "omissione" del ministro Bassanini (centro-sinistra, 2001); la palla è raccolta, e rilanciata in porta dal ministro Tremonti (centro-destra, 2004). Né gli anni successivi hanno invertito la rotta.
Adesso lo scempio si completa, con la legge finanziaria per il 2008: nonostante gli allarmi gettati e le proposte di emendamento offerte ai parlamentari che sembravano più sensibili.
La finanziaria con la quale si è chiuso l'anno vecchio ha prorogato infatti per gli anni 2008, 2009 e 2010 la sollecitazione ai comuni di destinare i proventi degli oneri di concessione al finanziamento delle loro spese correnti. Invece di affrontare il tema del costo della città, di chi deve pagarlo, di come e con che cespiti occorre mettere i comuni in grado di farlo, si è proseguito nello smantellamento di un altro pezzo di civiltà urbana.
Una norma bestiale. Indicando le ragioni della bestialità sottolineavamo soprattutto che essa spinge i sindaci ad aumentare le aree da urbanizzare, al di fuori di ogni corretta valutazione del fabbisogno. Ci soffermavamo su questa conseguenza, nella speranza che l'unanime dichiarata espressione della volontà di tutelare il paesaggio e ridurre il consumo di suolo spingesse Governo e Parlamento a correggere la bestialità. Così non è stato.
Oggi, alla vigilia dell'anno nuovo, vogliamo sottolineare particolarmente l'altra ragione. Non è in gioco solo il progressivo impoverimento del paesaggio rurale, della bellezza e della storia (e della salute) dell'Italia. Accanto a questo bene comune un altro è messo in discussione, e potenzialmente distrutto: il bene comune della città come costruzione sociale, come luogo caratterizzato dalla presenza, dall'accessibilità e dall'idoneità delle attrezzature e degli spazi dedicati alle esigenze della vita pubblica, sociale, collettiva di tutti; delle cittadine e dei cittadini, e dei forestieri; degli adulti e dei bambini, degli anziani e dei deboli; dei benestanti e dei poveri: insomma, delle persone qualificate dal loro essere, e non dal loro consumare merci.
Ci turba, ci turba profondamente che il governo e il Parlamento, che gli uomini e le donne cui, in quanto elettori, abbiamo attribuito il compito di scrivere e di attuare le leggi mostrino di agire senza rendersi conto degli effetti che le loro decisioni provocano. Nell'oblio totale, e colpevole, delle ragioni che hanno spinto a conquistare le norme che essi cancellano, del loro significato sociale e civile. La speranza che affidiamo al 2008 è che, almeno su questo argomento, qualcosa di positivo finalmente accada.

UN CORRIDOIO CHE PENALIZZA I PENDOLARI

Da Liberazione del 12 gennaio 2008

Costerà un miliardo e quattrocento milioni di euro il progetto che penalizza i pendolari danneggia l'ambiente e l'agricoltura e non migliora la sicurezza stradale sulla Pontina

Corridoio Roma Latina, comitati e comuni dicono no

Daniele Nalbone

«No al Corridoio Roma-Latina». Slogan semplice, quasi ovvio.
"Comitato No-Corridoio". Nome scontato, scelta inevitabile. E' l'ennesimo "NO" a un'opera pubblica che muove milioni e milioni di euro. L'ennesimo "NO" che proviene dai cittadini, da chi subisce e non conta. Non stavolta. Forse. Perché il sit-in di protesta sotto la Regione Lazio del 22 Novembre scorso ha avuto come risultato quello di ottenere un tavolo tecnico in cui portare le ragioni di chi è contrario all'autostrada Roma-Latina: i cittadini, ma non solo.
Perché negli ultimi mesi contro questa opera si sono schierati all'unanimità i consigli comunali di Pomezia e di Ardea e la maggioranza di quello di Aprilia.
«E' inaccettabile - spiega il portavoce del comitato Gualtiero Alunni - che si proceda alla costruzione del Corridoio senza che sia stata portata a termine la Valutazione di Impatto Ambientale. La documentazione presentata a ottobre al momento della pubblicazione dell'avviso pubblico è insufficiente: si è ridotto di trenta giorni, dai novanta previsti dalla legge a sessanta, lo studio che questo scempio avrà sul territorio Lazio. Il tutto solo per rientrare nell'anno solare 2007 e accedere così ai finanziamenti del ministero delle Infrastrutture. Per questo, insieme ai comuni di Pomezia, Ardea e Aprilia chiediamo l'annullamento dell'avviso pubblico e quindi, in primis, una nuova completa Valutazione di Impatto Ambientale».
Outlet, Cinecittà World, il nuovo centro commerciale dell'Eur. Saranno tutte strutture servite dall'autostrada e questo è il motivo per cui il comitato non crede all'autostrada gratuita per i residenti definendo pura utopia ritenere che un privato rinunci al 70% dei propri introiti, visto che è questa la percentuale dei pendolari sulla totalità dei volumi di traffico che quotidianamente percorrono la statale Pontina.
Non solo. Il Comitato si chiede perché il casello autostradale verrà messo a Castel Romano, determinando così che, a pagare, saranno solo i residenti e non i visitatori del Cinecittà World e dell'Outlet. Si domanda perché non potenziare il trasporto "su ferro" già disponibile a seguito della dismissione della tratta Roma-Napoli con la costruzione dell'alta velocità. Perché non adeguare l'intera Pontina e non solo la tratta Roma-Latina visto che il 70% degli incidenti stradali mortali avviene tra Latina e Terracina. Perché non considerare le difficoltà in cui si verranno a trovare tutte quelle famiglie che fra Pomezia e Aprilia, per far posto ai nuovi 18 km di strada, si vedranno private dei propri alloggi, delle proprie attività, fra le quali diverse aziende zootecniche e agricole.
Perché non considerare il notevole danno ambientale che si causerà facendo passare il Corridoio all'interno della riserva naturale di Decima-Malafede. Infine, le associazioni ambientaliste si chiedono per quale motivo la Roma-Latina, di circa cinquanta chilometri, costerà la bellezza di un miliardo e quattrocento milioni di euro quando il progetto precedente, che arrivava fino a Formia, prevedeva una spesa totale di 850 milioni...

13 gennaio 2008

INCENERITORE DI ALBANO: QUALCUNO HA LE RISPOSTE?

Sembra che l'inceneritore di Albano (pardon, termovalorizzatore!) per il quale dapprima la Regione Lazio aveva negato la necessità della costruzione, nel giro di pochi giorni sia stato invece autorizzato e che sia stato direttamente il Presidente della Regione Marrazzo a darne notizia sul TG3...

Quali saranno le ragioni del repentino cambiamento di rotta e soprattutto cosa e quanto valorizzerà l'inceneritore (chiamiamo le cose con il vero nome!) che sarà costruito ad Albano?

Se lo chiede anche un visitatore del sito nelle "Opinioni dei cittadini"...

Da parte nostra crediamo che la lobby dei rifiuti sia riuscita ad affermare il proprio potere ricorrendo ad un sistema che sacrifica la raccolta differenziata (l'unico vero sistema intelligente ed economicamente redditizio di smaltimento dei rifiuti) in nome di sottaciuti interessi. E non vorremmo che i recenti fatti di Pianura (ultimo teatro di un dramma che va avanti da ormai venti anni senza soluzione), insieme al summit delle regioni italiane siano stati in qualche modo il motivo per giustificare la costruzione dell'inceneritore...

09 gennaio 2008

FOGNE? SPIACENTI! PRIMA IL MIO GABINETTO...

Il Sindaco, si legge sul sito internet del comune di Ardea, bandisce un concorso per istituire il suo "Ufficio di Gabinetto" con tanto di Capo e Sottocapo. Una sorta di doppione del Direttore Generale e di tutta la truppa al codazzo di una improbabile struttura di indirizzo e controllo di non si sa bene quale piano di sviluppo per Ardea.
Intanto i cittadini di via Novara, strada lunga 2800 metri, si trovano in condizioni igienico/sanitarie da terzo mondo.
Divisi da un inspiegabile uso dei servizi; infatti nel primo tratto - da via Legnano - per circa 500 metri, acqua, gas e fogne sono presenti, così come nell'ultimo tratto - da via Lecce a via di Campo Selva.
La cosa sorprendente è che 1500 metri di strada con circa 70 possibili utenze rimangono esclusi dai servizi primari.
Nonostante le sollecitazioni e l'impegno che il Sindaco ha preso nei confronti di questi cittadini, il problema rimane irrisolto e non sembra essere tra i pensieri del primo cittadino tutto impegnato ad allestire il suo "Gabinetto".
Ritengo che nel XXI secolo sia inconcepibile vivere senza acqua potabile.
Anche un po' di ironia in politica non guasta, allora rivolgiamo al Sindaco una istanza: perché prima di far funzionare il suo gabinetto non si preoccupa di dare i servizi e far allacciare in fogna il gabinetto dei cittadini di via Novara?

Alberto Delli Colli
Responsabile Italia Dei Valori - Ardea

SINDROME DA ANNUNCIO AD EFFETTO

Pur non riuscendo ancora dopo quattro anni a mettere insieme quattro "pezzi di carta" per iniziare i lavori di costruzione del primo istituto superiore finanziato dalla Provincia di Roma, l'amministrazione comunale non rinuncia all'ennesimo tentativo di sfruttare l'effetto annuncio per mezzo della solita nota d'agenzia stampa...
Peccato si tratti del solito annuncio di un'amministrazione già "decotta" ancor prima di insediarsi!


ARDEA CHIEDE FINANZIAMENTI REGIONE PER IMPIANTO SPORTIVO

ARDEA (ROMA), 9 GEN - La giunta comunale di Ardea ha chiesto 460.000 Euro come finanziamento regionale per costruire una palestra per basket, pallavolo e ginnastica.
L'impianto, previsto nel plesso scolastico di Nuova Florida, sarà aperto anche ai cittadini.

08 gennaio 2008

IL VOLTO SVELATO DELLA "LEGALITÀ" DI EUFEMI

Nonostante i proclami si svela il vero volto della legalità di Eufemi, che non si accorge e quanto meno non censisce né reprime le costruzioni abusive sui terreni di proprietà pubblica.

L'uomo della legalità e dei protocolli di intesa sbandierati per pura propaganda non si avvede o, come in un certo Meridione d'Italia, non vede, non sente, non parla, della scomparsa di demanio pubblico, dove parenti ed amici di politici locali a lui vicini continuano a costruire e commettere reati di abusivismo edilizio su proprietà pubbliche ai danni di cittadini che oltre al danno subiscono la beffa di denunce per reati non commessi.

Da anni assistiamo alla repressione di privati cittadini che di fronte a segnalazioni di illegalità si ritrovano loro stessi denunciati e a volte perseguitati per aver sollevato un problema o rivendicato un diritto.

Quanto ancora Ardea dovrà aspettare affinché le autorità preposte mettano fine al dilagare del nepotismo ed alla illegalità diffusa tollerata dal "palazzo"? Quando finirà il teatrino dei convegni sulla "legalità e sviluppo" con i proclami ormai privi di effetto per una opinione pubblica disillusa dalle possibilità del Sindaco di fare rientrare il paese nella normalità e nella convivenza civile?




Da Il Messaggero | Ed. Latina

di GIOVANNI SALSANO

Due storie di ordinaria illegalità ad Ardea. Accade infatti che un uomo, un ingegnere (e giornalista) di origine napoletana sia stato denunciato per un abuso edilizio che non ha commesso, e sia impossibilitato (per ora) a sanarlo, e che gli edifici del complesso "Le Torri" di Tor San Lorenzo, sgomberati da famiglie di nomadi meno di un mese fa, siano di nuovo stati occupati abusivamente dalle stesse persone.

Protagonista (e vittima) della prima vicenda è Luciano Mattina, proprietario di un terreno in via Pavia, nel quartiere della Nuova Florida, che ha trovato parte della sua proprietà tagliata in due da una strada - tra l'altro chiusa da un cancello - realizzata da qualcun altro ma, essendo il proprietario dell'area, ha subito lui una denuncia per abusi edilizi. Dopo una lunga controversia giudiziaria, l'ingegner Mattina recentemente è rientrato in possesso del terreno, ma il Tribunale aveva comunque imposto a lui il ripristino delle condizioni originarie del bene, ossia la cancellazione della strada e la demolizione del cancello. Giunto sul posto l'altra mattina con la ditta incaricata e l'ufficiale giudiziario, Mattina ha trovato però il cancello chiuso da uno dei vicini (che se ne serve), il quale ha avvertito un malore, motivo per cui non ha potuto avere inizio la demolizione. «Trovo assurda - afferma Luciano Mattina - questa situazione, che mi pare sia tollerata dall'amministrazione comunale. Sono stato denunciato per un abuso che non ho commesso, ma come mai chi è venuto a controllare il mio terreno non si è accorto che accanto c'è chi ha costruito case su terreni che risultano di proprietà comunale?».

A Tor San Lorenzo, invece, sono stati nuovamente occupati i cinque appartamenti del complesso "Le Torri", tra via Adige e via Tronto, nel quartiere della Nuova California, sgomberati da carabinieri e agenti della Polizia locale lo scorso 13 dicembre perché occupati abusivamente, o abitati da inquilini morosi e per questo colpiti da ordinanza di sfratto esecutivo. Così venti famiglie, che abitano regolarmente nelle "Torri", hanno presentato un esposto ai vigili urbani e al custode giudiziario del complesso - in stato di pignoramento, in seguito al fallimento della società che lo ha realizzato - chiedendo un nuovo intervento di bonifica. «Pochi giorni dopo essere state mandate via - racconta Natale Giunta, uno degli inquilini - le stesse persone sfrattate sono rientrate, nonostante le porte degli appartamenti fossero state murate. La situazione si è fatta insostenibile e sono continui gli atti di vandalismo: pochi giorni fa io stesso ho trovato le gomme della macchina tagliate».
Inoltre, molti "neoinquilini" si sono allacciati abusivamente ai contatori della luce, spaccando anche i lucchetti messi a protezione, mentre intorno al complesso c'è ormai una vera e propria discarica di immondizia e dai pozzetti delle fogne escono continuamente liquami perché la portata è insufficiente. Tra l'altro, due mesi fa, uno degli appartamenti sfitti è anche andato a fuoco.
«Viviamo - aggiunge Giunta - in un contesto di degrado totale e di rischio per la situazione igienico-sanitaria, per il disinteressamento di chi dovrebbe fare il proprio dovere».

LO SPETTRO DELLA SCUOLA SI AGGIRA ANCORA...

Il primo intervento del 2008 nell'area "Opinioni dei cittadini" parla di scuola...
Una spassionata richiesta di consiglio da mamma a mamma sulle scuole di Nuova Florida.

Noi abbiamo le nostre idee a riguardo, ma - seppure facendo violenza a noi stessi - ci tratteniamo dal dichiararle. Per una volta lasciamo che siano le mamme a parlare ed a scambiarsi opinioni sull'argomento!

Il canale è sempre lo stesso ed inserire i messaggi è facile. Esprimete le vostre opinioni e date il vostro consiglio di mamme...

L'ANTIBEFANA

Riprendiamo l'attività del sito dopo la pausa delle feste natalizie e l'epidemia di influenza che ha falcidiato i nostri collaboratori non potendo fare a meno di biasimare quanto accaduto al "Boschetto".
Come riportato dalla nota d'agenzia seguente, nottetempo sono stati trafugati doni e vivande che avrebbero dovuto allietare la Befana per i bambini di Ardea...
Non c'è che dire, Ardea è proprio un bell'ambiente! E se da un lato si biasimano gli ignoti autori del raid, dall'altro molti genitori lamentano la lentezza nell'erogazione delle borse di studio concesse in pompa magna a inizio dicembre nel corso di una manifestazione alla presenza del sindaco benché appena colpito da un grave lutto familiare.
Già immaginiamo per tutta risposta il palleggio di responsabilità tra Amministrazione Comunale e Amministrazione Provinciale che, si vocifera, dovrebbe essere l'ente erogatore del contributo economico... Mah!


ROMA: DISTRUTTO AD ARDEA LOCALE PER FESTA EPIFANIA ORGANIZZATA DA PROVINCIA

Roma, 6 gen. - (Adnkronos) - Il "boschetto", un capannone da 900 posti di proprietà del consigliere della Provincia di Roma Mauro Giordani, che stasera avrebbe dovuto ospitare una festa di beneficenza ad Ardea, è stato devastato nel corso della notte. Sono state divelte le porte del locale e sono stati rubati cibo, bevande, impianto stereo e i premi per la tombola prevista per questa sera, per un valore complessivo di circa 15.000 euro.
"La festa era in programma per stasera alle 19.30 - ha spiegato Giordani - ma stamattina sono arrivato lì ed ho avuto questa brutta sorpresa. Comunque non ci diamo per vinti, fortunatamente abbiamo trovato degli amici che hanno aperto i negozi per noi e stiamo ricomprando tutto. Intanto l'iniziativa della Befana itinerante, un enorme fantoccio di 7 metri per 4 trasportato per le vie della città, ha già riscosso un grande successo tra i bambini. Sono sicuro che per stasera -conclude Giordani- sarà tutto pronto: pennette all'arrabbiata per cena e poi tombolata il cui ricavato andrà a favore della parrocchia di San Pietro Apostolo per la costruzione di un asilo per i bambini di Ardea".