29 febbraio 2012

ARDEA, PASQUINO : UN SINDACO PER UN MONDO IMMAGINARIO


Wikipedia ci spiega che un mondo immaginario è una ambientazione, luogo, evento o scenario differente dalla realtà obiettiva. Che è una realtà alternativa, risultante da disinformazione, mistificazione o congetture immaginarie. Che è un universo soggettivo di stati alterati di coscienza, psicosi o sogno.

Leggo le recenti dichiarazioni del “nominato del momento a” candidato Sindaco per il centrodestra: “Sono pronto ad accettare per il bene del paese, il mio impegno sarà al massimo per una buona amministrazione come del resto - prosegue - come quella guidata da Carlo Eufemi che abbiamo portato a fine mandato”, e mi chiedo:
ma al di là dei comunicati stampa del Comune, al di là del circolo dei suoi fedelissimi, in quale mondo vive? Crede veramente in ciò che dice? Va in giro a sentire cosa ne pensa la gente?
E’forse buona amministrazione quella responsabile della perdita di 11 milioni di Euro pignorati perché accantonati senza averli impegnati per tempo? Quella che consente che ingiunzioni non vengono debitamente protocollate in Comune? Quella che in cinqueanni non è stata in grado di dotare Ardea di un istituto scolastico superiore, di asili pubblici, di ecocentri? Di trovare un locale perconservare i reperti archeologici scavati sul suo territorio? Di affermaredefinitivamente il diritto di transito al mare dei cittadini? Di rispettare efar rispettare le proprie ordinanze? Di educare la popolazione alla raccoltadifferenziata? Di completare le opere cantierate nei tempi stabiliti e dicontrollarne l’esecuzione? Quella che avendo uffici sparsi ovunque pensa di demolire il Serpentone anziché acquisirloa patrimonio per poi utilizzarlo per concentrarvici i servizi comunali? Per non parlare di stradedissestate, di illuminazione, ecc. Una amministrazione di annunci, prodiga dipromesse non mantenute?
Considerare questauna buona amministrazione è solo un mondo immaginario!
PasquinoArdeatino

28 febbraio 2012

Comunicato Stampa

Scuola Colle Romito

Tra i tanti strombazzati inizi di lavori su cui Eufemi ha improntato la prossima campagna elettorale vi è stata anche la presentazione del cantiere che dovrebbe portare al completamento della scuola elementare di Colle Romito.

Non possiamo che essere contenti quando si tratta di realizzare opere di interesse pubblico, sempreché siano rispettate le regole e non siano causa di successive complicazioni.

Ciò perché in materia di edilizia scolastica il comune di Ardea, come nel caso della scuola media di Campo di Carne o dell’Istituto superiore, ha sempre avuto problemi sulle proprietà dei terreni su cui edificare i plessi scolastici.

Qualcosa anche nel caso di Colle Romito sembra esserci tenuto conto che la Corte d’Appello di Roma il 15 gennaio 2007 emise un decreto con cui è stato respinto un ricorso del comune di Ardea avverso il diniego del Tribunale di Roma sulla mancata trascrizione presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari della proprietà dei terreni di che trattasi.

Sindaco forse sarebbe opportuno un più approfondito esame sulla effettiva proprietà delle aree ed un chiarimento pubblico, questo per evitare che dalla fretta dettata dalle prossime elezioni possano derivare danni economici alle casse del comune e di conseguenza alle tasche dei cittadini o a scapito dei servizi.

Ardea, Lì 28 Febbraio 2012

Centrosinistra Ardea – PSI, SEL, PD, FS, Verdi, API


Aprilia, per un malore muore il sindaco D'Alessio


Il sindaco di Aprilia Domenico D'Alessio è scomparso ieri sera all'età di 63 anni al Policlinico di Tor Vergata dopo essere entrato in sala operatoria per un'operazione al cuore. Sabato aveva trascorso la mattinata in Comune, poi verso sera era stato colto da un improvviso malore e ha deciso di recarsi nell'ospedale romano che lo aveva in cura. Le sue condizioni sono però peggiorate con il passare delle ore e domenica sera, dalla sala operatoria, il primo cittadino di Aprilia non è più uscito.

Lascia una città sconvolta, che per la seconda volta ha subito la perdita di un sindaco in carica. Nel 2004 era infatti successo a Luigi Meddi. Domenico D'Alessio, nato nel 1948, si era sempre impegnato nella politica locale e alle ultime amministrative era riuscito a vincere a capo di una coalizione di liste civiche di centrosinistra. Al rientro del feretro ad Aprilia, sarà allestita una camera ardente nell'aula consiliare. I funerali si terranno nella chiesa di San Michele Arcangelo.
(27 febbraio 2012)

26 febbraio 2012

Ardea, rissa nel centrodestra per il candidato


Polemico documento di Lista Eufemi, Fli, La Destra, Forza Cristiana, Mpa e Città Nuove

da Il Faro on line - L'imposizione del Pdl ha messo in rivolta i partiti che dovrebbero far parte della coalizione di centrodestra. Con questo documento si dissipano le voci che darebbero Massimiliano Giordani sicuro come candidato a sindaco del Pdl e, ancora una volta, si avalla quanto sostengono i partiti, e cioè che Massimiliano Giordani non aggrega tutto il centrodestra e per vincere c'è bisogno di tutti. I "suggerimenti" romani romane evidentemente non sono stati accettati di buon grado. Se si dovesse continuare con questa logica, gli altri partiti potrebbero - e questa sembra la strada - andare con un candidato proprio. Voci di corridoio affermano che l'Udc abbia chiuso un accordo con il Pdl, ma a tutt'ora non risulta ufficialmente.

25 febbraio 2012

"Giovani promotori del Turismo": un altro specchietto per le allodole?


"Giovani promotori del Turismo": un altro specchietto per le allodole?
Sulle pagine di un noto giornale locale è comparso un articolo “Ardea, turismo alla ricerca di giovani”. Un bando rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni di età, conoscitori ed amanti del territorio di Ardea con qualifiche ed esperienze nel settore turistico da inserire nel progetto “Giovani Promotori del Turismo” patrocinato dal Comune di Ardea. La gestione è affidata all'associazione Foro Giovanile, associazione vicina ad un giovane consigliere comunale PDL. Incuriositi, abbiamo cercato di capire la natura dell'iniziativa. Nell'articolo si invitano gli aspiranti a consegnare entro il 10 di marzo i curricula per le selezioni, di cui si stabiliscono i criteri, ma non si specifica dove e chi effettuerà le selezioni stesse. Tale fantomatico bando non è nemmeno pubblicato sul sito ufficiale del comune di Ardea.

Da notizie che trapelano dal palazzo, sembra che ci sia stato un finanziamento per ristrutturare il chiosco donato dalla Provincia di Roma posizionato in largo Genova, da anni abbandonato all'incuria, e che sarà il Foro Giovanile a gestire il progetto per conto del Comune.

La solita trasparenza tanto sbandierata dal Sindaco ancora una volta dimostra che il Comune è “COSA LORO”. Sarebbe utile sapere con quale criterio il Comune ha scelto l'associazione a cui affidare il progetto, chi lo ha redatto, la durata e a chi saranno affidate le selezioni, nonché se risponde al vero il fatto che la cifra stanziata è di 15.000 euro, di cui 7.500,00 per ristrutturare il chiosco (2mq) e 7.500,00 per fare attività di informazione turistica. E’ una semplice e pura coincidenza che tutto questo avvenga in concomitanza con la campagna elettorale e che la scadenza di consegna dei curricula sia proprio a ridosso della presentazione delle liste elettorali? Oppure il Sindaco ha finalmente scoperto una smodata vocazione per lo sviluppo del turismo e per l’attenzione ai giovani? A noi sembra tanto la classica bufala pre-elettorale, il solito, banale specchietto per le allodole.

Dopo tante promesse disattese, non facciamoci prendere in giro ancora una volta da questa amministrazione. E’ quanto mai necessario ripristinare un minimo di legalità e di trasparenza per restituire dignità ai cittadini di Ardea. L’Italia dei Valori sarà la promotrice di questa nuova Primavera ardeatina.
Circolo IDV Ardea

24 febbraio 2012

Contro la privatizzazione del 118


23 febbraio 2012

Renata Polverini ha una passione: privatizzare. Una passione che trasforma persino i servizi più delicati per i cittadini. Il primo ottobre è scaduta la convenzione fra la Croce rossa italiana e l'Azienda regionale per l'emergenza sanitaria (Ares), un rapporto lungo cinque anni e migliaia di interventi attraverso una struttura unica di 20 ambulanze e 13 postazioni. Nonostante l'accordo fosse economicamente più conveniente (5 milioni di euro contro 10,5 Fanno), la Polverini ha suggerito all'Ares di provare un progetto pilota che vuol dire: affidiamo le ambulanze a società privata (mentre la Cri non è a scopo di lucro) per tre mesi, poi ancora tre mesi, ora la scadenza è fissata a luglio, in attesa di un bando di gara con regole europee.
E così l'Ares ha scelto, a sua discrezione, 5 nuovi clienti: Croce medica, Croce verde, Croce bianca, Croce blu, Sea. Con un difetto organizzativo: le ambulanze targate Cri avevano a bordo personale altamente qualificato che non si limita soltanto al trasporto in ospedale.
Il consigliere Vincenzo Maruccio, capogruppo Idv in Regione, ha depositato una mozione per invocare il ritorno di Cri: "Il presidente Polverini garantisca il ricorso, in via preferenziale, alla Croce Rossa Italiana, nel quadro della normativa vigente in materia di accordi tra Pubbliche amministrazioni, nell'affidamento del servizio di emergenza sanitaria, attraverso convenzione ordinaria o a chiamata o in caso di maxi eventi ed emergenze". Senza dimenticare chi per un "progetto pilota" all'improvviso ha perso il lavoro: "Garantisca la tutela e il riassorbimento del personale licenziato".
La mozione di Maruccio ha raccolto numerose adesioni fra i partiti d'opposizione e l'imbarazzante silenzio del centrodestra che, forse convinto a tornare indietro, non può smentire la Polverini.
Forse s'è perso già troppo tempo e già troppi soldi, ma l'interesse di chi amministra dice Maruccio è quello di migliorare la sanità laziale: "La questione fondamentale è che un servizio di emergenza non può essere affidato ai privati, in quanto i privati - spiega il capogruppo Idv - lavorano per il profitto e sulla salute dei cittadini non si può lucrare. Inoltre statisticamente numerosi interventi della croce Rossa si concludono con la gestione del soccorso da parte del medico a domicilio, mentre oggi ogni intervento sfocia con il trasporto nel pronto soccorso più vicino. La conseguenza è il congestionamento che sta esplodendo in questi giorni. Una decisione - conclude - incomprensibile sotto ogni punto di vista, valida solo, forse, a pagare qualche cambiale elettorale".

23 febbraio 2012

IL CARNEVALE è finito, i rifiuti sono sempre là



A quanto pare il Sindaco Eufemi e la sua Giunta sono troppo impegnati a sbrogliare le beghe interne alla loro coalizione, per pensare a risolvere davvero i problemi della nostra comunità.

Del resto le elezioni si avvicinano a grandi passi e spesso la politica perde la bussola. Parlando della classe dirigente di Ardea poi, è ovvio che questo si amplifica! Evidentemente l’assalto alle poltrone conta ben più della cittadinanza, e così, anche davanti ad una questione in questi giorni largamente dibattuta sui giornali e sui blog locali, oggetto di polemiche incrociate, accuse e voltafaccia, nessuno spende una parola. Si tratta della mancata o molto parziale raccolta dei rifiuti.

Le vie della Nuova Florida (e non solo) somigliano, ogni giorno di più, a quelle vie di Napoli che, purtroppo tante volte, abbiamo visto con rammarico nei notiziari nazionali e mondiali. A quanto pare però, se si lavora davvero nell’ottica del servizio ai cittadini, qualcosa cambia: dall’elezione di De Magistris la situazione è davvero notevolmente migliorata.

Tornado ad Ardea, decine di sacchi e sacchetti, secchi e secchioni, fanno da cornice alle nostre abitazioni. Inquietante corollario a cunette abbandonate, asfalto scassato, segnaletica stradale assente, illuminazione inesistente, edilizia speculativa.

E dire che la raccolta differenziata è un business! Le amministrazioni comunali serie, grazie al recupero dei rifiuti riciclabili, premiano la buona volontà e l’impegno delle cittadine e dei cittadini riducendo ad esempio l’importo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Già, perché la plastica, il vetro, la carta, i metalli e l’umido, una volta coscienziosamente differenziati, sono preziose materie prime da vendere alle aziende che riciclano.

Il Comune di Ardea no, non solo non ci guadagna, ma non ha nemmeno i soldi per pagare il servizio! Come è possibile? Come si spiega, caro Eufemi, che Lei sia l’unico al mondo che, con la differenziata, ci rimette? E come si spiega che l’azienda appaltatrice, l’Igiene Urbana, davanti alle inadempienze del Comune, invece di agire legalmente, preferisce lasciare i lavoratori senza stipendio esponendoli al rischio di doversi assumere individualmente la responsabilità di non svolgere il servizio? Forse perché non è stato letto correttamente il capitolato d’appalto?

Il quadro è desolante e se una campagna elettorale c’è da fare, ed è importante farla, IDV non la pensa come un cammino fatto di inciuci per ottenere la solita “maggioranza allargata”, per ottenere la vittoria sicura, l’equa “spartizione” degli incarichi, ma la pensa come una “campagna di idee” per rilanciare Ardea parlando, come in questo caso, di differenziata e seguendo l’esempio dei tanti Comuni virtuosi d’Italia. Questa è la nostra strada, questo è il cambiamento che proponiamo.


Cristina Capraro

Circolo IDV di Ardea


21 febbraio 2012

PIGNORAMENTI SALARI E TFR: ROSSI (FDS) IL GOVERNO SCHERZA CON IL FUOCO

Il governo scherza con il fuoco, se veramente ha intenzione di permettere alle agenzie di riscossione il pignoramento anche degli stipendi e dei tfr dei lavoratori delle imprese debitrici. Per chi ancora crede alla favola di un governo tecnico, neutrale, che si limita ad applicare i conti, la presenza annunciata di un provvedimento di questo genere nel decreto-legge fiscale che verrà esaminato oggi dall’esecutivo è una smentita ulteriore, definitiva. Solo un governo contro i lavoratori, mosso da interessi di classe, può pensare di far pagare agli innocenti dipendenti di un’impresa gli eventuali debiti di quest’ultima con le agenzie di riscossione. Il governo Monti, per il solo fatto di pensare a una misura ingiusta e immorale di questo tipo, dimostra la propria incapacità nel far pagare la crisi a chi l’ha creata, ai piani alti della finanza e della grande impresa, e non ai cittadini comuni. E un governo incapace va cacciato al più presto.

LAVORO: MARCEGAGLIA, SENZA ACCORDO GOVERNO VADA AVANTI DA SOLO, IL PD TREMA

«Credo che sia giusto, nel caso in cui non si arrivi ad un accordo, che il governo vada avanti, faccia la riforma che deve fare». Emma Marcegaglia non ha nessun problema a sostenere la linea Monti. Chi invece è in una fase di trance è il PD che sembra essere terrorizzato dalla fine della concertazione sociale. Se c'è un punto chiaro rispetto a quello che sta avvenendo in queste ore è che il Governo decide da solo, senza mediazione. In questo quandro le dichiarazioni di Fassina che chiede al Governo ( che il suo partito sostiene) di ascoltare i sindacati sembrano sempre più disperate.

NUOVA NOMINA IN CASA IDV


Ardea: 20 Febbraio-

Il Direttivo dell’ Italia dei Valori di Ardea si è riunito il 18 Febbraio scorso. Durante la riunione è stata eletta all’unanimità Stefania Giovannelli alla carica di VICE SEGRETARIO del partito.

Per il segretario Alberto Delli Colli si tratta di una scelta fondamentale per la crescita dell’Italia dei Valori ad Ardea: “Stefania Giovannelli è una persona competente e autorevole, il suo impegno sarà rivolto nel costruire un dialogo con le altre forze politiche ad Ardea. Da vice segretario avrà poi l’onere e l’onore di ascoltare le istanze e le proposte dei tanti comitati civici presenti sul territorio” Conclude Delli Colli.

Un’altra donna in prima linea ad Ardea per il partito di Di Pietro, che va ad affiancare la candidata a Sindaco Cristina Capraro.

Gli auguri di buon lavoro a Stefania Giovannelli arrivano anche dal segretario regionale del partito Vincenzo Maruccio.

IL CIRCOLO

ITALIA DEI VALORI

ARDEA

MAMMA RAI UNO CORNO


Mamma Rai si diceva una volta. Mamma Rai un corno! Lo scandalo dei contratti di collaborazione con la clausola del licenziamento possibile in caso di gravidanza è roba da Medioevo. Così come da Medioevo è il tentativo di affossare l’innovazione nel Paese pretendendo il pagamento del canone da chi ha un Pc, un tablet, uno smartphone.

In un unico giorno sulla radiotelevisione pubblica si è abbattuta una bufera ed una mole di critiche e di commenti sarcastici da far impallidire il Berlusconi dei bei tempi. Twitter e Facebook sono letteralmente esplosi di commenti salaci sulle gravidanze ‘vietate’ e sul canone per i computer.

Brutta botta per quella che dovrebbe essere la più grande azienda culturale del Paese. Un danno d’immagine mica da poco ed una figuraccia per i vertici, che sono ormai delegittimati da tempo.

Tutto ciò apre una serie di considerazioni: la prima riguarda, ovviamente, la Rai. Impossibile chiudere gli occhi e far finta di niente: l’azienda ha bisogno innanzitutto di una nuova governance. Questo è chiaro a tutti. Non è possibile che questi dirigenti, che per anni hanno dequalificato il servizio pubblico – basti pensare all’informazione, alla mancanza di pluralismo, alle trasmissioni volgari e penose- restino in sella.

Per fortuna tra poco scadrà il loro mandato. E’ poi tempo di riforma complessiva del sistema radiotelevisivo italiano, per troppo tempo condizionato, anzi, dominato, dal potere politico di Berlusconi. La concentrazione di potere televisivo- mediatico è un’anomalia tutta italiana, che va sanata al più presto.

Altra triste considerazione, più generale, è che l’Italia non è un paese per donne. Ciò che accade in Rai e che ha suscitato sdegno e indignazione, accade tutti i giorni nel mercato del lavoro più oscurantista e retrogrado d’Europa. Contratti e fogli di dimissioni firmati in bianco sono una prassi. Un’ingiustizia indegna, che fa rivoltare lo stomaco, ma non solo: uno scandalo economico che costa all’Italia miliardi di euro ogni anno. Investire sulle donne e sui giovani sarebbe un ottimo volano per l’economia. Alla faccia di quest’Italia medievale.

di Massimo Donati

20 febbraio 2012

PARTITO DEMOCRATICO, PRIMARIE: IN 15 GIORNI UNA DEBACLE NEI GAZEBI












Solo 15 giorni fa il PD festeggiava il vincitore delle primarie per il

candidato sindaco alle prossime elezioni di primavera con 4000 votanti
, ieri i gazebi hanno decretato un “ dimagrimento “ impressionante,
soltanto 700 partecipanti. . Si votava per eleggere il segretario
regionale. Enrico Gasbarra è risultato eletto, gli mandiamo i nostri
migliori auguri di buon lavoro. Certo, non può passare inosservato il
differenziale macroscopico della partecipazione, 3200 votanti in meno
dovrebbero aprire una riflessione nel partito e nella coalizione che
sostiene il candidato a sindaco del PD.
La lettura attenta di questi due risultati di diverso interesse
politico e locale, rafforza la nostra idea di rinnovamento, per la
costruzione di un polo di centro sinistra radicato e non sclerotizzato
dagli apparati che ne frenano l'espansione ed il senso di
appartenenza.


ITALIA DEI VALORI
CIRCOLO DI ARDEA

IL CARNEVALE E LA MONNEZZA




Tra carri (allegorici) e rifiuti (veri)

Sabato 18 scorso, tra la Rocca e la Nuova Florida, si è consumato il primo giorno del Carnevale Intercomunale di Pomezia e Ardea. Una mezza dozzina di carri allegorici sfilava mestamente sulle vie dissestate del nostro quartiere, mentre noi cittadini e cittadine facevamo lo slalom schivando decine di sacchetti di rifiuti lasciati a terra davanti alle nostre abitazioni, emblema dell’ennesimo disservizio dell’Amministrazione Comunale Ardeatina.

Aho’, ma si facevano ‘n caro pe’ pijà la monnezza, ‘n era mejo?

Già, proprio nei giorni in cui il Consigliere Luca Fanco -con la benedizione del Sindaco- spendeva soldi e tempo per organizzare la kermesse carnevalesca, la raccolta dei rifiuti procedeva a singhiozzo e, giorno dopo giorno, decine di sacchetti maleodoranti rimanevano abbandonati lungo le vie della Nuova Florida. Ne sa qualcosa chi, costretto ad evitare il percorso del corteo, si è fatto un bel giro turistico del quartiere…

En passant, vale la pena rimarcare come sia stata mal gestita la chiusura delle vie interessate al passaggio della sfilata. Decine di cittadine e cittadini, ma anche visitatori e gente di passaggio, sono rimasti inutilmente bloccati per ore, molti senza capire perché, dai nastri bianco-rossi e dai cartelli con divieto di sosta e transito, che oltertutto, bellamente abbandonati dai Vigili, ora sporcano le strade, inquinano l’ambiente e intasano tombini e tubazioni.

E sta pure a piove, tacci sua e der sinnaco, mo me se riallaga casa!!!

È infatti in corso un’agitazione dei lavoratori della Igiene Urbana che non ricevono regolarmente lo stipendio. Forma indebita di pressione operata dalla ditta stessa su lavoratori e cittadinanza perché non regolarmente pagata dal Comune. Fermo restando il sacrosanto diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a difendere i propri diritti e, più di tutti, la retribuzione, come cittadine e cittadini, che pagano e strapagano la tassa sui rifiuti (oltre all’ICI, alle addizionali, al suolo pubblico, …), non possiamo non stigmatizzare il fatto che il Sindaco e la Giunta dimostrino, ancora una volta, la loro incompetenza e il loro menefreghismo. Noi paghiamo, guai a noi se non lo facciamo, ma i nostri soldi, dove vanno? Chi se li mangia?

Ma nu’ l’hai visti, sur parco, che se faceveno li comprimenti pe’ la bella manifestazzione ch’avevano ‘rganizzata! Dentro a quer parchetto co’ li giochi tutti sfasciati, la rete sbracata e tutto pieno de monnezza… ber coraggio davero.

Se è vero che il problema delle mancate retribuzioni riguarda la ditta Igiene Urbana, è altrettanto vero che primi responsabili del servizio sono il Sindaco e gli Assessori competenti, che dovrebbero intervenire immediatamente a risolvere il problema della cittadinanza, in primis, e a rispettare gli obblighi contrattuali poi. Problema che, oltretutto, ha seri risvolti di igiene e salute pubblica.

Anche perché, mo, io, co’ la monnezza, che ce faccio?!? Quasi quasi je la porto a ‘ufemi, ‘n commune!

Del resto, così come quello dei rifiuti, tutti i servizi comunali sono curati con superficialità e incompetenza. Trasporti, manutenzione e pulizia stradale, illuminazione, raccolta acque reflue, scuole e mense scolastiche, parchi e giardini, aree archeologiche, spiagge, politiche abitative, assistenze disabili e anziani: manca qualcosa? In nessuno di questi temi la giunta Eufemi può dirsi preparata e attiva, trasparente ed efficiente, come, del resto, le amministrazioni precedenti, di entrambi le parti politiche. Anche perché troppo spesso troppo numerosi eletti di una parte, migrano verso la parte opposta e viceversa, tanto che, se si domandasse a bruciapelo ad uno di costoro da che parte sta, probabilmente non saprebbe come rispondere.

Qua ce sta solo ‘na cosa da fa’: mannalli tutti a spasso: ecco che bisogna da fa’!

‘nzomma, ce vole ‘n cambiamento vero, gente nova, che partecipa e te fa partecipa’, che parla ma pure ascorta, che nun te nasconne le cose come stanno ma che cerca de risorvele. Gente che quanno parla nun dice (e penza) IO ma dice NOI, e lo penza davero…

Andrea Spadoni

MONTI IN PERFETTA SINTONIA CON IL GOVERNO PRECEDENTE .....


Tutte le pubblicazioni del giornale sono sospese

Da oggi e fino alla data dell'incontro (che mi auguro prossimo) presso la Regione, convocato per esaminare la richiesta di cassa integrazione avanzata dalla Mrc al fine di evitare il tracollo finanziario e il fallimento sicuro di Liberazione e dello stesso partito che la edita, tutte le pubblicazioni del giornale sono sospese. Anche nella versione on line, come recita il comunicato della società. Questo epilogo - sicuramente transitorio, ma certo non meno doloroso - è stato l'esito che la direzione ha cercato in ogni modo e finchè è stato possibile di evitare, tessendo e ritessendo la trama di un equilibrio editoriale fra le più che giustificate preoccupazioni dei lavoratori per il proprio futuro e le condizioni oggettive di una situazione economica dell'azienda che non può in alcun modo sopportare il taglio del 70% delle già scarsissime risorse destinatele dal fondo per l'editoria. Il complesso equilibrio “dinamico" che era stato raggiunto si reggeva sulla condivisione di una incontestabile verità: quella che i governi (Berlusconi prima e Monti poi) hanno scientemente deciso, sulla base di calcoli politici che nulla hanno a che vedere con i problemi di bilancio dello stato, di mettere in ginocchio decine di testate di partito, di idee e cooperative, radendo letteralmente al suolo, in particolare, la stampa di sinistra. Contro questo disegno liberticida avrebbero dovuto concentrarsi tutto l'impegno, la mobilitazione, la lotta per ottenere la reintegrazione del fondo. Malauguratamente, a questa sacrosanta battaglia se ne è unita e poi sovrapposta un'altra, di segno opposto, cresciuta sino a quasi oscurare la prima, fondata sull'incredibile accusa rivolta dal Cdr alla proprietà, alla società, alla stessa direzione del giornale di avere inteso utilizzare la crisi per portare a conclusione l'avventura di Liberazione ed azzerarne la redazione. Ebbene, questa accusa al Prc di coltivare pulsioni suicide e di perseguire il solo obiettivo di incassare i residui finanziamenti pubblici, progettando la redazione di un giornale “finto", è semplicemente falsa, oltre che oltraggiosa. L'obiettivo di salvare testata, giornale e occupazione, la determinazione nel compiere ogni ragionevole sforzo per rilanciare in progress un progetto editoriale credibile e sostenibile è stato, è e rimane lo scopo di ogni iniziativa.
Le “incursioni" sul giornale - tanto su quello in pdf (di cui è stata impedita l'uscita per ben 3 degli ultimi 4 giorni!), quanto sul sito - si sono in questi giorni moltiplicate sino a rendere la situazione ingovernabile da parte della direzione.
La scelta di sospendere ogni pubblicazione sino all'incontro in regione è divenuta perciò un passo obbligato.
Nel frattempo, sia pure in un clima molto diverso da quello che sarebbe stato auspicabile e necessario, si stanno sviluppando in tutta Italia le più varie iniziative di sottoscrizione per Liberazione, segno inequivocabile di una volontà forte dei nostri lettori e della nostra comunità, per nulla rassegnati a gettare la spugna.

La direzione

19 febbraio 2012

Cristina Capraro: è partita la macchina del consenso, Caro Eufemi, non prendere in giro i cittadini



ARDEA, 19 febbraio 2012 - "Guarda caso cantieri fermi da piú di sette anni riaprono improvvisamente e giú con la propaganda e con gli elogi. Guarda caso tutti gli impedimenti, o presunti tali, alla realizzazione di opere pubbliche sul nostro territorio svaniscono magicamente alla vigilia delle elezioni, ritornello già sentito" - quanto si legge in una nota di Cristina Capraro, candidata sindaco dell'IDV alle prossime Elezioni Amministrative di Ardea, a margine dell'inaugurazione di un nuovo cantiere da parte del sindaco Eufemi".
Tutta l'entusiastica macchina del consenso, che tra le sue file annovera, seppur timidamente, forze politiche che dovrebbero essere ben lontane dalle macchinazioni 'eufemiane', non deve intimidirci ma offrire lo spunto per denunciare cosa c'è dietro, in questo caso, al cantiere 'Colle Romito': anni di sprechi senza che una sola pietra sia stata posata, centinaia di migliaia di euro che non trovano giustificazione, soldi che sarebbero da distribuirsi su piú opere, di cui il territorio ha tanto bisogno, ma mai realizzate.
E no, egregio Sindaco, non prendi in giro noi né i cittadini: speriamo solo di non essere la sola voce di denuncia, sicuramente siamo la voce della gente di Ardea, stufa dei raggiri di una politica fatta di giochi di potere e tornaconto personale. Al contrario vorremmo trasparenza in questi appalti di opere pubbliche, quella trasparenza che viene spesso negata nascondendosi dietro le pieghe della burocrazia usata a proprio uso e consumo.

Cristina Capraro
Direttivo IDV - Ardea

ANTONIO PIERRO: LASCIO L'IDV, ROVIGLIONI: BUONA MESSA IN PIEGA PER TUTTI


«CON questa lettera voglio comunicare
la mia decisione di uscire dal partito
dell’Italia dei Valori di Ardea in contrasto
con le scelte politiche operate negli ultimi
giorni». Inizia così la missiva che uno dei
componenti del direttivo dell’Idv, Anto-
nio Pierro, ha inviato al segretario cittadi-
no per ufficializzare il suo addio al partito
dopo la scelta di non sostenere la candi-
datura unitaria di Antonino Abate alle
elezioni comunali.
«Faccio parte del direttivo e in questi mesi mi sono battuto per convincere il segretario e gli altri membri a sposare un progetto unitario del centrosinistra di Ardea per formare una coalizione forte che potesse sconfiggere la destra. Ho tentato fino all’ultimo di convincere il direttivo locale che la scelta di andare da soli, candidando comunque una persona di grande valore quale è Cristina Capraro, fosse una scelta sbagliata e di divisione rispetto al progetto che l’Idv aveva già sposato. Oggi con l’ufficializzazione della candidatura di Abate e la chiusura netta
del segretario dell’Idv al sostegno al progetto di un centrosinistra unito, sento come mio dovere quello di uscire daldirettivo dell’Idv per aderire al cartellodel centrosinistra».



LA REPLICA DI ROVIGLIONI

Pierro Antonio, il coiffeur in servizio attivo nello " spetteguless " politico locale lascia l'IDV e torna nel PD per sostenere Tonino Abate. Le Figarò de la rive gauche, si lancia in una operazione mediatica studiata tra una messa in piega e uno shampo al miele nel suo rinomato atelier, frequentato dal gotha dell'intellighenzia politica ardiese. Confesso che da molto tempo avevo smesso di fruquentare la " bottega " del politico " acconciatore " perchè ogni volta che ti faceva sedere sul " trono " e ti smanacciava la zucca,imprecava all'indirizzo del Consigliere Comunale traditore interessato solo ai propri affari e di quel Partito pieno di dispute interne, ormai privo di cultura di sinistra. Detto da lui che da giovane comunista militava nelle file dei gruppi estremisti nel noto quartiere romano di San Lorenzo,mi aveva convinto.

In democrazia tutte le scelte sono degne di rispetto, la competizione elettorale e fioriera di colpi di scena, ma il vizietto del politicismo mediatico è duro a morire. Si invoca rinnovamento, ma si cede al prezzolato di turno.Se la coalizione che sostiene Abate perseque ancora queste strade allora gli auguro un buono shampo e una buona messa in piega per tutti

Valtere Roviglioni IDV Ardea


UN CHIARIMENTO DA PARTE DI ALBERTO DELLI COLLI SEGRETARIO IDV ARDEA

Questo chiarimento non vuole essere una polemica, voglio precisare che accolsi con grande piacere la richiesta di Pierro nel far parte del direttivo IDV. Nell'occasione del nostro primo incontro mi disse(in presenza di testimoni) che usciva dal direttivo del PD in quanto (a parer suo) il consigliere Antonino Abate non usava un comportamento adeguato ad un consigliere di opposizione, sostenendo inoltre che invece di fare opposizione faceva i suoi interessi personali. Già da diverso tempo manifestava un disaccordo sulla decisione di tutto il direttivo di andare da soli alle prossime elezioni comunali. Pochi giorni fa sono passato da lui e nuovamente mi ribadiva la sua contrarietà. In maniera pacata gli ho consigliato di inviarmi una richiesta per uscire dal partito.Solo qualche giorno dopo leggevo sul faro online il suo comunicato stampa, il tutto senza informarmi di nulla. Allora mi viene un dubbio...... e con questo preferirei chiudere la polemica, gli faccio i miei auguri per un rapporto duraturo con il PD e con quel candidato sindaco che ha criticato e contestato fortemente. Ma.......alla faccia della coerenza!!!!!!!!!
Alberto Delli Colli IDV Ardea

Evviva!


Inaugurato cantiere lavori Viale San Lorenzo

Prima pietra per il Polo della Salute di Ardea

Completamento Lavori Scuola di Colle Romito

Opere Stradali di Viale Marino e Quartiere Nuova California

70 CANTIERI APERTI SUL TERRITORIO

Signor Sindaco, gli ardiesi Le chiedono: non potremmo votare ogni anno?

Pasquino Ardeatino

17 febbraio 2012

LUIGI CAVALLARO: "IL DEFAULT PUO' ESSERE NON COSI' DISASTROSO"

Default o no, per la Grecia e per l'Europa è chiaro che il percorso che stanno costruendo non è la soluzione alla crisi ma la riproduzione del problema.
Non si risolve la crisi greca con le politiche deflazionistiche. Non si è mai sentito che colpendo il reddito e la domanda si risanano i conti dello Stato. La crescita e l’occupazione dipenbdono dalla domanda, come diceva Keynes. Beveridge sosteneva che il pareggio di bilancio era un obiettivo difficilmente perseguibile se si voleva ottenere più occupazione. La crisi greca è indotta dallle politiche deflazionistiche europee. Il suo sbocco sarà nella progressiva acquisizione di tutte le residue attività da parte dei paesi creditori. Una Versailles al contrario con la Germania che impone riparazioni impossibili. Le riparazioni che la Germania sta imponendo ai paesi debitori sono tali che finiranno per deprimere la domanda al punto tale da portarli alla deflagrazione.

Che ruolo stanno giocando gli Stati uniti?

Gli Stati uniti non sono disinteressati alle sorti dell’Unione europea ovviamente. Il dollaro ha consentito agli americani di vivere al di sopra delle loro risorse per tutto il dopoguerra. Ovviamente nella misura in cui l’euro arrivasse ad essere moneta di riserva internazionale si creerebbero problemi per gli americani. Ma c'è da dire che l’Europa sta facendo di tutto per far avverare le peggiori profezie. La deflagrazione di un’area valutaria in realtà potrebbe essere un esito meno grave di quello che non si pensi, come dimostra il caso Argentina.

Nel Monti-pensiero va tutto bene a parte che quasi il 15% sta sotto la soglia di povertà. Non è un paradosso?
Sono sempre curioso quando vengono fuori questi outlook di sapere cosa ne pensano i sostenitori della decrescita. Monti in questo momento deve avere questo atteggiamneto di rassicurazone verso i mercati finanziaria perché dalla loro fiducia deriva la possibilità di continuare a finanziare il nostro debito pubblico. E’ chiaro che le previsioni di crescita sono negative, e quindi il rapporto debito/pil peggiorerà. E se peggiora riprende la speculazione al ribasso. E’ uscito proprio in questi giorni il volume 'L’autonomia della politica monetaria', in cui si parla del divorzio tra bankitalia e governo trent’anni fa. Il matrimonio assicurava il finanziamento del debito da parte della banca centrale. E nel ’92 dopo il divorzio, appunto, raddoppiamo il livello del debito al 124% e la spesa per interessi sul mercato finanziario internazionale finì a livelli astronomici.

Come dimostra la vicenda del conflitto tra Parlamento europeo e Troika, si sta modificando lo stesso assetto ordinamentale del diritto pubblico e costituzionale.
C'è un ritorno all’800 in cui il governo era il comitato di affari della borghesia, come diceva Marx. Erano le costituzioni europee dell’800 liberale che erano improntate agli interessi del capitale. A partire dalla rivoluzione russa con le sue formulazioni abbiamo vissuto un momento opposto in cui le esigenze del capitalismo erano dietro alle necessità dello Stato e della politica. Era lo Stato che dettava le leggi. Senza questo rovesciamento, per capire, non avremmo avuto lo Statuto dei lavoratori. Oggi stiamo facendo il percorso inverso. E via via che gli stati recedono dal governo dell’economia r

Pomezia, manette al Pd Renzo Antonini. Preso con la mazzetta in tasca


da Il Faro on line - Politici locali in manette, sorpresi mentre intascavano tangenti. A prendere mazzette erano due consiglieri comunali, Renzo Antonini (Pd) e Nicola Bianchi (Udc), di due diverse città del litorale romano e pontino, rispettivamente Pomezia e Sabaudia. Antonini, del Pd, è stato arrestato proprio di fronte al municipio di Pomezia, in piazza Indipendenza, colto in flagranza dai carabinieri mentre intascava denaro, circa 2.500 euro, consegnato da una persona all'interno di un'automobile. E li avrebbe presi proprio a poche ore dall'inizio della seduta del consiglio comunale. A consegnare il denaro al consigliere del Pd sarebbe stato uno dei responsabili di una ditta che si occupa di facchinaggio e pulizie.
Antonini, che è anche un noto sindacalista, era da tempo finito nel mirino degli inquirenti, sospettato di intascare bustarelle per favorire l'assegnazione di appalti. A quanto si è appreso da ambienti investigativi, alcuni giorni fa un'altra ditta avrebbe consegnato ad Antonini un'altra somma di denaro. Ma stavolta a seguire l'operazione, e pronti ad intervenire, c'erano i carabinieri del Noe di Roma che poco dopo hanno fermato Antonini, tra molti cittadini e politici presenti a due passi dal Comune. Stessa sorte per un consigliere comunale di Sabaudia, Nicola Bianchi, 76 anni, capogruppo dell'Udc e delegato del sindaco alle politiche demaniali: è stato arrestato in flagranza di reato, proprio mentre riceveva dalle mani di un imprenditore 5mila euro in contanti, che erano una parte del prezzo pattuito per il cambio di destinazione d'uso di uno stabile. L'uomo è stato bloccato dagli investigatori della squadra mobile di Latina, che hanno fatto scattare l'indagine dopo una formale denuncia. A presentarla era stato lo stesso noto imprenditore pontino, che aveva raccontato alla polizia di aver ricevuto dal consigliere Bianchi una serie di pressioni per convincere il proprietario dello stabile in questione a chiedere una modifica urbanistica sull'immobile e la proposta di pagare la somma di 15mila euro per ottenerla. Bianchi contava sull'amicizia tra l'imprenditore e il proprietario. All'appuntamento concordato tra l'imprenditore e il consigliere hanno assistito anche gli investigatori. Poco dopo lo scambio è scattato l'arresto in flagranza. Ma le indagini sono ancora in corso e puntano ad analizzare il materiale sequestrato durante la perquisizione domiciliare e ad acquisire ulteriori elementi a carico dell'arrestato, individuando eventuali altre vittime.

Lorenzo Attianese (Ansa)

GUBBIO, ARRESTATO SINDACO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA



  • Corriere della Sera


L' inchiesta Goracci accusato anche di violenza sessuale

«Favori e abusi» Finisce in cella lo «zar» di Gubbio

Arrestato ex sindaco di Rifondazione Il sistema Coinvolti anche altri 8 della sua giunta. La testimone: «O eri donna e cedevi alle avance del sindaco o eri uomo e avevi agganci, oppure eri fuori dai giochi»

I carabinieri hanno bussato all' alba a casa di Orfeo Goracci, tra le mani cinquantacinque pagine di ordinanza e un bel paio di manette. «Associazione a delinquere», l' accusa principale per l' ex sindaco di Gubbio, ribattezzato lo «zar» tra i fedelissimi del suo partito, Rifondazione comunista. Insieme con lui arrestate altre otto persone, tutte appartenenti alla giunta di Rifondazione comunista in piedi fino al 2011, la più importante che il partito abbia mai amministrato in Italia. Un' inchiesta partita dalla denuncia di assunzioni facili in comune e arrivata a scoperchiare un sistema di potere che, secondo l' accusa, sarebbe in piedi dal 2002 «ed ancora in essere» finalizzato a commettere «una serie indeterminata di reati», abuso d' ufficio, concussione, falso in atti pubblici, soppressione di atti pubblici. Per Goracci, ex sindaco oggi vicepresidente del Consiglio regionale umbro, c' è anche un' accusa personale: violenza sessuale. A denunciare lo «zar», un' ausiliaria del traffico del comune di Gubbio, anche se il suo non sembrerebbe un caso isolato. C' è una testimone, ascoltata dai magistrati, che ha sintetizzato con una frase il sistema di potere: «La logica era chiara: o eri donna e cedevi alle avance del sindaco o eri uomo e avevi agganci politici o di amicizia con Goracci o con persone riconducibili al suo gruppo, oppure eri fuori dai giochi». Già, il «gruppo». Sembrerebbe essere stato arrestato in blocco, ieri. Una sfilza di reati che il gip di Perugia Carla Giangamboni ha contestato oltre all' ex sindaco, anche all' ex vicesindaco Maria Cristina Ercoli; agli ex assessori oggi consiglieri comunali Lucio Panfili e Graziano Capannelli (Italia dei Valori); a Lucia Cecili, funzionaria comunale; ad Antonella Stocchi, consigliere comunale; Paolo Cristiano, già segretario generale e dirigente del comune di Gubbio; Marino Cernicchi, ex assessore; Nadia Ercoli sorella dell' ex vicesindaco. Nelle pagine dell' ordinanza del gip e di quelle della richiesta dei pm di Perugia Antonella Duchini e Mario Formisano, non vengono usati mezzi termini: il «gruppo» agiva instaurando «un clima di intimidazione e di paura all' interno del comune di Gubbio» e «piegando lo svolgimento delle pubbliche funzioni al perseguimento di interessi privati, consistenti in vantaggi politico-elettorali, mantenimento delle posizioni di potere e sviluppo della carriera, vantaggi economici per se stessi e per soggetti loro legati da vincoli di vicinanza politica, amicizia e sentimentali (per il Goracci)». Difficile aver conto dei vincoli sentimentali dello «zar», secondo l' accusa. L' uomo che aveva battezzato «Lenin» il circolo di Rifondazione comunista di Gubbio, avrebbe inanellato relazioni sentimentali (extraconiugali) come perle. L' indagine, iniziata per denunce di dipendenti, genera imbarazzo nelle file di Rifondazione comunista. Paolo Ferrero, segretario nazionale del partito, prende le distanze dalla vicenda: «Per quanto riguarda i rapporti tra Rifondazione comunista e gli indagati, il partito ha immediatamente sospeso chi ha ricevuto avvisi di garanzia già nel mese di novembre e abbiamo chiesto pubblicamente a Goracci di dimettersi dalla sua carica di vicepresidente del Consiglio regionale dell' Umbria in quanto chi è indagato non deve, a nostro parere, ricoprire incarichi istituzionali». Alessandra Arachi RIPRODUZIONE RISERVATA **** La vicenda 1 Associazione per delinquere Orfeo Goracci è accusato di avere creato un' associazione a delinquere finalizzata a gravi reati 2 Le assunzioni «facili» Goracci è accusato di una serie di «assunzioni facili», quando è stato sindaco di Gubbio per il Prc 3 L' accusa di violenza sessuale L' ex sindaco di Gubbio è accusato anche di violenza sessuale aggravata dal fatto di essereun pubblico ufficiale

Arachi Alessandra

16 febbraio 2012

ARDEA, PRC: Una promessa e’ una promessa….


Apprendiamo con soddisfazione l’annuncio che l’aula consiliare è in fase di completamento, Siamo fieri ed orgogliosi della scelta sulla sua intitolazione, perché crediamo che la figura di Sandro Pertini, rappresenti senza ombra di dubbio la nostra storia , quella che noi cerchiamo di difendere e mantenere,

A questo proposito, vorremmo ricordare al sindaco Eufemi, l’impegno preso, durante la cerimonia di intitolazione del nostro circolo di Ardea, (genn,2011) al quale ha partecipato. In una atmosfera di grande commozione egli ha preso atto della nascita di un circolo politico nel suo territorio, che porta il nome di un partigiano e ne convenne l’importanza, soprattutto del tramandare le radici alle nuove generazioni. Chiediamo quindi di accogliere la richiesta che arrivava da noi ma soprattutto dall’ANPI (ass naz partigiani): porre una targa che attesti la volontà antifascista del nostro comune.

Crediamo questa la grande opportunità, in una volontà che unisce gli italiani tutti, figli della resistenza, per enunciare il valore della lotta partigiana, e la salvaguardia della democrazia , valore innegabile che costo’ la vita a molti, sacrifici immani per altri, ma certamente oggi riconosciuti come i più valorosi e generosi padri della nostra Italia.

Rifondazione Comunista circolo “Marcello Graziosi” Ardea v.le san lorenzo 46

Segr, Barbara Tamanti



15 febbraio 2012

Finalmente un a buona notizia, l'aula Consigliare sarà intitolata a SANDRO PERTINI


Vista la notizia che la Giunta ha deliberato di intitolare la nuova Aula Consiliare di Ardea attualmente in corso di completamento, a maggior onore di quell’amato Presidente, suggerisco di far dipingere sulla parete di fondo della nuova Aula una delle sue frasi.

Ad esempio questa:

“Da noi deve partire l'esempio di attaccamento agli istituti democratici e soprattutto l'esempio di onestà e di rettitudine. Perché il popolo italiano ha sete di onestà. Su questo punto dobbiamo essere intransigenti prima verso noi stessi, se vogliamo poi esserlo verso gli altri. Non dimentichiamo, onorevoli colleghi, che la corruzione è nemica della libertà.”

Pasquino Ardeatino

IL CENTRO DESTRA IN CONFUSIONE: TUTTI CONTRO TUTTI


Tutti contro tutti nel centro destra di Ardea e le varie fazioni si scatenando, ecco infatti qual è la situazione: da una parte le cosi dette liste minori, MPA di Lombardo, Fli , Forza Cristiana (SiC ? )e La Destra. Dall'altra il Pdl che dopo aver usato per tutta la legislatura determinati personaggi, adesso li esclude dalla consultazione per la scelta del candidato sindaco.


Il PDL poi non ha definito ancora la candidatura a Sindaco, carica contesa da ben 3 aspiranti. Ma il centro destra è tutt’altro che finito: nonostante le divisioni il collante resta sempre la smania di potere e la spartizione degli interessi, a cui noi siamo fermamente contrari.

Non è possibile infatti accettare che in tempi di crisi ai cittadini ed ai lavoratori si chiedano sacrifici mentre questi vecchi signori della politica vogliono continuare a gestire soldi e potere per i propri interessi personali, tralasciando totalmente il bene del territorio e dei cittadini di Ardea.

Di fronte ad sentimento di stanchezza nei confronti del degrado morale dei politicanti e della politica, L'Italia Dei Valori ha scelto, in sintonia con la volontà di riscatto e novità che tanti cittadini ci hanno manifestato, di proporre una sua candidatura a Sindaco nella persona della Dott.ssa Cristina Capraro. Una scelta che vuole essere aperta al contributo di singoli cittadini, dei comitati, della società civile. Con queste forze, che con sempre più frequenza e convinzione si avvicinano al nostro progetto con la volontà di farne parte, stiamo costruendo un programma di gestione amministrativa che sia legale e trasparente, di riforma degli strumenti di partecipazione (commissioni, statuto comunale, rivisitazione convenzioni,assetto del territorio,servizi ). Un programma serio, attendibile e praticabile, senza false promesse o mirabolanti opere immancabilmente disattese dal ‘pluri eletto’ Eufemi e da tutti coloro che in questi 5 anni hanno amministrato Ardea.

Con l'Italia Dei Valori si può.

Con Cristina Capraro Sindaco

Arriva il cambiamento, attraverso le donne i giovani il lavoro


Valtere Roviglioni IDV Ardea

14 febbraio 2012

Arriva la Cassa integrazione, ma ‘noidonne’ esiste e resiste Anche ‘noidonne’ è colpita dai drastici tagli portati al Fondo per l’editoria


Anche ‘noidonne’ è colpita dai drastici tagli portati al Fondo per l’editoria e dalla grande incertezza che grava sul futuro dei sostegni pubblici a questo settore. Anche ‘noidonne’ insieme ad altre cento testate, come avevamo già spiegato alle nostre lettrici nel numero di gennaio. Avere tre giornaliste assunte regolarmente (anche se al minimo contrattuale) è stata una conquista costata anni di fatiche durissime. Posti di lavoro che nulla hanno a che vedere con la noia ma piuttosto con una visione etica delle relazioni umane. È stata, quando abbiamo potuto farla, una scelta aziendale. Lo abbiamo preferito piuttosto che ‘allinearci’ all’uso spregiudicato e molto in voga dei fantasiosi precariati offensivi e violenti. Abbiamo scelto di investire sul lavoro pulito, ritenendolo un bene primario anche per la dignità delle persone. In questi anni ci siamo sentite e costruite come soggetto imprenditoriale la cui sopravvivenza non dipendeva esclusivamente dalle provvidenza pubbliche, ma che ci contava per programmare uno sviluppo e guardare avanti. Oggi la scelta della CIG per due delle tre dipendenti è per ‘noidonne’ un passo indietro, un arrestare bruscamente un progetto politico fortemente proteso in avanti e ricco di potenzialità. Oggi la scelta della CIG è devastante perché si rende indispensabile nonostante il grande impegno profuso in questi anni di sana e oculata gestione per ottimizzare le risorse, risparmiare sui costi e allo stesso tempo rilanciare e migliorare il giornale. Le lettrici e i lettori, le tante sostenitrici di questa testata storica sanno meglio di ogni altro i sofferti passaggi che abbiamo alle nostre spalle quando nel 2000 decidemmo con coraggio di riprendere, dopo una crisi grave, le pubblicazioni. Hanno visto il grande e generoso lavoro per ricostruire passo dopo passo un profilo editoriale e una veste grafica di qualità. Un risultato di cui eravamo e siamo orgogliose in tante, perché in tante vi abbiamo contribuito. Tutto questo rischia di saltare se il governo non sceglierà entro tempi brevissimi di ripristinare il fondo per l’editoria. Noi, intanto, con saggezza tipicamente femminile ed accortezza imprenditoriale cerchiamo di gestire una crisi in cui non la diminuzione delle vendite ci ha spinte, ma le scelte del governo Monti. Dunque il ricorso alla Cassa Integrazione per due delle tre dipendenti della Cooperativa Libera Stampa, insieme ad ulteriori riorganizzazioni anche sul fronte della produzione di informazioni, è finalizzato ad assumere le dimensioni oggi consentite dal nostro bilancio, le cui principali entrate sono rappresentate dalle vendite e dal contributo pubblico all’editoria, nella prospettiva di tutelare la testata e di resistere all’aggressione di una politica miope e asettica. A preoccuparci non sono le difficoltà: questo giornale ne ha sempre avute e le ha sempre superate. Il nodo, oggi, è davvero epocale rispetto alle forme che una moderna democrazia intende assumere, a partire dal sistema dell’informazione e dai diritti delle donne. Diritti per i quali le lotte devono continuare, potendo contare anche sul circolo di pensieri e notizie che ‘noidonne’ promuove dal 1944.
Ecco, dunque, l’impegno che il giornale e la Cooperativa Libera Stampa assumono: fare ogni sforzo per resistere ed esistere, mettendo in moto tutte le leve possibili di creatività, sostegno e collaborazione che possono arrivare da quante vogliono che ‘noidonne’ continui la sua lunga strada, a cominciare dalle stesse nostre socie, dalla vasta rete di collaboratrici e collaboratori, dalle lettrici e abbonate, dalle sostenitrici sia quelle di vecchia fedeltà che quelle più recenti.
Dobbiamo domandarci perché ad essere colpita più duramente è quella parte di stampa, quotidiana e periodica, espressione di giornalismo puro e basato su principi di pluralismo e di democrazia dell’informazione. Il caso de ‘Il manifesto’, cui va la nostra piena solidarietà nel momento in cui annuncia di andare in liquidazione coatta amministrativa, è a questo proposito emblematico. Possiamo ben dirlo noi, visto che la nostra Cooperativa “Libera Stampa” è stata la prima nel 1969 ad aver affermato in concreto un’esperienza possibile di libera e democratica stampa. E lo ha fatto non a caso in nome delle donne. Forti di questa storia chiediamo che vengano ripristinate e garantite le risorse necessarie per sostenere quella parte vera e sana di giornalismo e di stampa autogestita e che i prospettati nuovi interventi non vadano semplicemente nella linea della cosiddetta logica di mercato. Una cosa è l’efficienza e la trasparenza della gestione, altro è il mercato che, obiettivamente oggi in Italia non è né libero né capace di guardare alle imprese buone e giuste. L’informazione è un bene in sé, da tutelare anche garantendo pari opportunità a realtà di diverso peso economico ma espressione di vero pluralismo e ricchezza culturale. Noi Donne è la più antica testata libera di donne a livello europeo che da oltre 70 anni offre in continuità informazioni, idee, voci dalla parte delle donne. Se non vi sembra poco, appoggiateci in ogni modo.

La Redazione di 'noidonne' e la Cooperativa Libera Stampa
(13 Febbraio 2012)