24 febbraio 2012

Contro la privatizzazione del 118


23 febbraio 2012

Renata Polverini ha una passione: privatizzare. Una passione che trasforma persino i servizi più delicati per i cittadini. Il primo ottobre è scaduta la convenzione fra la Croce rossa italiana e l'Azienda regionale per l'emergenza sanitaria (Ares), un rapporto lungo cinque anni e migliaia di interventi attraverso una struttura unica di 20 ambulanze e 13 postazioni. Nonostante l'accordo fosse economicamente più conveniente (5 milioni di euro contro 10,5 Fanno), la Polverini ha suggerito all'Ares di provare un progetto pilota che vuol dire: affidiamo le ambulanze a società privata (mentre la Cri non è a scopo di lucro) per tre mesi, poi ancora tre mesi, ora la scadenza è fissata a luglio, in attesa di un bando di gara con regole europee.
E così l'Ares ha scelto, a sua discrezione, 5 nuovi clienti: Croce medica, Croce verde, Croce bianca, Croce blu, Sea. Con un difetto organizzativo: le ambulanze targate Cri avevano a bordo personale altamente qualificato che non si limita soltanto al trasporto in ospedale.
Il consigliere Vincenzo Maruccio, capogruppo Idv in Regione, ha depositato una mozione per invocare il ritorno di Cri: "Il presidente Polverini garantisca il ricorso, in via preferenziale, alla Croce Rossa Italiana, nel quadro della normativa vigente in materia di accordi tra Pubbliche amministrazioni, nell'affidamento del servizio di emergenza sanitaria, attraverso convenzione ordinaria o a chiamata o in caso di maxi eventi ed emergenze". Senza dimenticare chi per un "progetto pilota" all'improvviso ha perso il lavoro: "Garantisca la tutela e il riassorbimento del personale licenziato".
La mozione di Maruccio ha raccolto numerose adesioni fra i partiti d'opposizione e l'imbarazzante silenzio del centrodestra che, forse convinto a tornare indietro, non può smentire la Polverini.
Forse s'è perso già troppo tempo e già troppi soldi, ma l'interesse di chi amministra dice Maruccio è quello di migliorare la sanità laziale: "La questione fondamentale è che un servizio di emergenza non può essere affidato ai privati, in quanto i privati - spiega il capogruppo Idv - lavorano per il profitto e sulla salute dei cittadini non si può lucrare. Inoltre statisticamente numerosi interventi della croce Rossa si concludono con la gestione del soccorso da parte del medico a domicilio, mentre oggi ogni intervento sfocia con il trasporto nel pronto soccorso più vicino. La conseguenza è il congestionamento che sta esplodendo in questi giorni. Una decisione - conclude - incomprensibile sotto ogni punto di vista, valida solo, forse, a pagare qualche cambiale elettorale".

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me sembra che peggio della polverini ci sia solo alemanno...

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