23 settembre 2012

Legge, costituzione e difesa dei dirittti

da Il Faro on line - Difendere il diritto costituzione dei cittadini e delle associazioni di Ardea è costato all’avvocato Giuseppe Sessa la cancellazione dall’elenco dei professionisti dell’ente per l’affidamento di incarichi professionali. Ancora una volta ad Ardea per difendere gli interessi della comunità si viene penalizzati ed estromessi. Giorni fa furono i partiti del centro sinistra che si schierarono in favore del consigliere Antonino Abate per i molteplici  controlli al limite della vessazione. Certo non è il caso dell’avvocato Sessa, il quale oltre a non aver mai avuto affidato un incarico professionale, certamente non lascerà, insieme al suo collega, che impunemente avvenga la cancellazione, e che si possa essere esclusi da un elenco solamente per difendere i cittadini contro un’amministrazione che non rispetta i principi, sanciti dagli artt. 3 e 51 della Costituzione, sulla parità tra uomo e donna nell’accesso alle cariche pubbliche.

A seguito della notifica del ricorso inerente il rispetto nella formazione della giunta comunale del principio costituzionale delle quote rosa, il Comune di Ardea, nella persona dell’ex segretario comunale, ha ritenuto avviare, nei confronti di uno dei patrocinatori del ricorso, l’avvocato Giuseppe Sessa, un procedimento amministrativo diretto alla cancellazione dello stesso dall’elenco dei professionisti accreditati presso l’Ente per l’affidamento di incarichi professionali.

“Tale decisione - spiega l’avvocato Francesco Falco (nella foto) - è stata motivata, a dire dell’autorità comunale, sulla base dell’art. 9 del disciplinare di incarico che prevede la cancellazione dall’elenco del professionista che abbia assunto il patrocinio di enti e/o privati contro il Comune. La ratio della norma evocata dal Comune è quella di impedire che l’avvocato iscritto all’albo dei difensori dell’ente difenda una posizione giuridica soggettiva, del privato o di un ente, contro un interesse proprio dell’Amministrazione Comunale”.

“Nel ricorso al Tar che ha determinato la censura del Comune di Ardea nei confronti dell’avvocato Sessa, - prosegue Falco - non si fa questione di un interesse privatistico confliggente con l’interesse pubblico comunale, ma del mancato rispetto del principio costituzionale sancito dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, relativo alla parità tra uomo e donna nell’accesso alle cariche pubbliche. Infatti nel ricorso i cittadini non assumono una posizione di contrasto nei confronti del Comune di Ardea ma esercitano il loro ruolo di cittadini elettori di controllo sulla legalità costituzionale dell’azione comunale. Appare chiaro quindi che il provvedimento adottato dal Comune è la prova lampante di come il processo di riforme democratica dell’Ente, lungi dall’essere concluso, ha bisogno di essere sostenuto non solo dalla volontà dei cittadini e delle associazioni che hanno firmato il ricorso, ma anche dalle garanzie dell’Autorità Giudiziaria”.

A tal riguardo il su indicato difensore ha presentato, nell’esercizio del diritto di partecipazione al procedimento amministrativo, memoria in cui ha rappresentato tali considerazioni.

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono molto graditi a patto che non arrechino offesa. In caso contrario i commenti non saranno pubblicati. Dopo aver inserito il commento nella finestra sottostante sarà necessario validarlo introducendo il codice visualizzato di volta in volta. Tutti i commenti sono soggetti ad approvazione.